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Autore: LorasWeasley    21/05/2016    8 recensioni
AU [Solangelo|Caleo|Percabeth|Frazel|Jasper]
"-Prima di iniziare voglio ricordarvi che questo non è un gioco, non vi state allenando, qui se sbagliate siete morti. Siete i migliori ragazzi in addestramento che siamo riusciti a trovare, venite da diverse parti del mondo, ma ci servite tutti.
...
Spero di non aver sbagliato a fidarmi di voi. Riuscite a portare a termine questa missione e tutto il mondo vi ricorderà come degli eroi."
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank/Hazel, Jason/Piper, Leo/Calipso, Nico/Will, Percy/Annabeth
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'CIA'
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36.Ricordi e pensieri


Non riusciva a dormire.
Ormai non riusciva a dormire da un paio di notti.
Si alzò, si vestì in fretta e in estremo silenzio, lentamente aprì la porta e scivolò fuori, mentre Ethan continuava a russare incurante di tutto.
Si perse due volte prima di trovare l’ufficio di Tristan McLean, era un vero labirinto quella scuola e il buio non aiutava di certo.
Era notte fonda, ma quando bussò alla porta, l’uomo era perfettamente sveglio e sistemato.
Jason fu il primo a parlare.
-Sicuramente lei sa chi sono. Penso anche che abbiamo degli scopi comuni.
L’uomo sorrise quasi sadicamente, poi gli fece cenno di entrare e accomodarsi nella migliore delle sue poltrone.
-Ti ascolto- disse una volta che si fu accomodato a sua volta nella sua elegante poltrona, dall’altro lato della scrivania.
Jason disse una semplice parola –Piper.
-Si, ti ho visto in giro con mia figlia. Sei riuscito a farle il lavaggio del cervello?
-Non ho parlato con lei.
L’uomo lo scrutò, aspettando che continuasse.
-La CIA vuole te. Ma non ho idea di cosa potrebbero fare a lei, non ho idea se è coinvolta in qualche modo, ma in ogni caso è sua figlia. E io non posso permettere che le facciano qualcosa.
-Quindi mi aiuterai a distruggerli? Stai dicendo che vuoi passare dalla mia parte?
-No!- Rispose in fretta il biondo –Non posso tradirli, non loro.
“Siete la mia famiglia”
Quella frase lo colpì peggio di un pugno, si sentiva la testa scoppiare, combattuto tra due poli totalmente opposti, cosa doveva fare?
-Torna quando avrai le idee più chiare- disse semplicemente il padre della sua ragazza.
 
Per il signor McLean non fu un problema aspettare, sapeva che sarebbe tornato, ne aveva tutta la certezza.
E aveva ragione.
Jason si fece rivedere alcuni giorni dopo, sempre di notte. Nessuno sospettava di lui.
Aveva pensato molto in quei giorni, era arrivato alla conclusione che non avrebbe mai tradito i suoi amici, ma poteva sempre far credere al suo nemico il contrario.
-Posso aiutarla a fuggire senza che la CIA lo attacchi quando è allo scoperto, posso farle sapere i nostri piani in anticipo in modo che si prepari a tutto.
-Cosa ci guadagni tu?
-Deve nascondere Piper, portarla via di qui, fare in modo che loro non la trovino mai. Non sanno che ha una figlia, non la cercheranno.
Jason era disposto a perderla, non vederla mai più se questo significava sapere che sarebbe stata al sicuro.
L’uomo accettò e si alzò per stringergli la mano, Jason fece lo stesso.
Entrambi avevano altri piani però.
Jason contava di attaccarlo quando era più vulnerabile, quando ormai Piper sarebbe stata al sicuro. Tirandosi indietro dalla sua promessa di non contattare la CIA.
Ma anche Tristan McLean aveva un altro piano. Non si fidava per niente di quel piccolo ragazzino accecato da dei stupidi sentimenti. Doveva avere un piano di riserva per tenerli sotto controllo. Una qualche carta vincente che avrebbe tenuto sotto controllo non solo Jason, ma anche tutti gli altri.
Furono proprio loro a dargliela, qualche giorno dopo.
Quanto poteva essere semplice rapire un ragazzino, così spezzato da non lottare più di tanto e così odiato che la sua scomparsa sarebbe passata più che inosservata?
 
-Papà, che c’è? Mi hanno detto che era una cosa parecchio urgente.
Tristan McLean annuì alla figlia e le fece cenno di sedersi.
Era tardo pomeriggio e aveva appena concluso una lunga discussione con Jason Grace. Si erano messi d’accordo sugli ultimi dettagli e adesso aveva bisogno di sua figlia per far andare tutto come aveva programmato.
-Tesoro, sai che principalmente non ti parlo mai del mio lavoro, giusto?
Lei sbuffò –Si, dici che mi annoieresti e basta.
-Esattamente. Ora però devi sapere una cosa.
La ragazza si fece attenta, non pensava che il lavoro di suo padre fosse davvero noioso, in realtà non era neanche certa su cosa facesse realmente suo padre. Ma non si era mai lamentata, non con lui.
Ascoltava, rispettava e ubbidiva sempre a tutto quello che le veniva detto.
-C’è un’associazioni segreta che vuole una cosa di mia proprietà. Ha mandato dei ragazzi sotto copertura, uno è quel ragazzo con cui esci.
Piper strabuzzò gli occhi mentre la sua mente elaborava per davvero quella frase.
-No… Non… Lui non sta con me per scoprire i tuoi fatti, lui non…
-Non sto dicendo questo.
Piper si zittì all’istante, aspettando che suo padre continuasse.
-Ha finalmente capito da che parte stare, abbiamo fatto un patto, lui mi aiuta a scappare e io ti proteggo dal resto di loro. Mi ha anche detto che agiranno domani all’alba, spero tu sia pronta a trasferirci.
Quelle parole la colpirono peggio di un pugno. Non disse una parola.
-Mi servi solo per concludere un’ultima questione, devi fare tutto quello che ti dico.
Piper distolse lo sguardo trattenendo le lacrime che le riempirono gli occhi.
-Lo farò, solo… Promettimi una cosa.
Suo padre fece una smorfia, però mantenne la calma e delicatamente domandò cosa volesse.
-Mi devi promettere che non gli farai del male. Né a Jason, né a nessuno dei suoi amici.
L’uomo strinse le labbra.
-Promettilo. E farò tutto quello che vorrai.
Tristan McLean accennò un abbozzo di sorriso.
-Te lo prometto Piper, io non farò del male a nessuno di loro.
 
Erano questi tutti i ricordi che affollarono le menti di  Jason e Piper. Le loro ultime conversazioni con quell’uomo prima che li ingannasse.
Alla fine non è che avevano preso una vera decisione.
Semplicemente, senza mettersi d’accordo neanche con uno sguardo, gettarono le loro armi a terra, arrendendosi tutti nello stesso istante.
Erano abbastanza consapevoli che era giusto sacrificare una sola persona per salvarne molte altre, era questo che avevano sempre insegnato loro.
E l’avrebbero anche fatto, se fosse stato un contesto differente.
Ma come potevano condannare Nico a una morte lenta e dolorosa, quando l’avevano gettato tutti loro in quella situazione? Era semplicemente stato una vittima dei piani di tutti e nessuno avrebbe permesso una cosa del genere, non se lo sarebbero mai perdonati.
-Mi raccomando, non contattate la CIA per altre tre ore. Non c’è bisogno che vi ricordi cosa succederebbe in caso contrario.
Queste furono le ultime parole di Tristan McLean prima che sparisse da quella stanza, seguito da tutte le sue guardie.
La stanza piombò nel silenzio, erano rimasti solo loro e alcuni cadaveri.
L’attimo dopo che la porta si chiuse, Leo afferrò il suo palmare utilizzandolo velocemente.
-Leo, lo hai sentito o no?- Fece la voce preoccupata di Hazel mentre si avvicinava con passo svelto al ragazzo. Pronta a fermarlo prima che potesse peggiorare la situazione.
-Non sto contattando la CIA- rispose il moro senza neanche alzare lo sguardo –Ma il telefono di Nico, era attaccato  poco fa, forse riesco di nuovo a rintracciarlo.
Passarono solo pochi secondi prima che imprecasse, era tornato ad essere inesistente.
Leo era quasi certo di quello, ma doveva pur sempre tentare.
-Sei felice adesso, Grace? Ti rendi conto di quello che hai fatto?- Percy si avvicinò pericolosamente al biondo.
Era terribilmente frustato. Era certo che sarebbe andato tutto liscio, che avrebbero concluso egregiamente. La sua mente non aveva neanche lontanamente immaginato a uno scenario del genere.
Jason afferrò Piper per un braccio e la portò dietro di se, per protezione, poi tenne testa al moro.
-Pensi sul serio che avrei voluto una cosa del genere? Lo so. Sono un bastardo, egoista e tutto quello che vuoi. Mi dispiace. Ma la CIA avrebbe preso anche lei considerando che è sua figlia. Dovevo proteggerla.
Percy stava per dire qualcosa, ma Jason continuò imperterrito.
-Non ci provare Jackson, puoi dirmi tutto quello che vuoi, ma se fossi stato tu al mio posto e lei fosse stata Annabeth, avresti fatto la stessa identica cosa.
Il biondo si rese conto di essersi spinto un po’ troppo avanti quando sentì sul petto la mano di Leo che lo bloccava, temendo che i due ragazzi iniziassero una qualche rissa.
In effetti un po’ tutti si erano avvicinati.
Frank teneva una mano sulla spalla di Percy e Annabeth aveva afferrato il suo braccio.
-Non avrei mai utilizzato uno di noi per i miei scopi.
-Neanche io, Jackson! Non avrei mai messo in mezzo Nico, accusandolo di essere una spia per distogliere i sospetti da me, se avessi saputo che sarebbe finita così, non volevo una cosa del genere!
-State zitti!- L’urlo di Will fece morire la risposta di Percy ancor prima che uscisse dalle sue labbra.
Tutti si girarono nella sua direzione.
Aveva i pugni chiusi lungo i fianchi, le labbra strette in una linea sottile, lo sguardo che poteva uccidere.
-Ma vi sentite? State litigando come due bambini mentre Nico è stato rapito. In questo preciso istante lo stanno torturando, se non l’hanno già ucciso. E voi litigate per decidere di chi è la colpa.
-Ma è appunto di Nico che si sta parlando …
-E allora, Percy? Oltre al fatto che ricordo benissimo che quella mattina non ti sei fatto nessun problema a incolpare Nico e a urlargli contro delle frasi terribili, vuoi incolpare Jason? Fa pure. Ma pensi che cambierà qualcosa? Pensi che cambierà qualcosa prendersela con questa ragazza? Dio, come puoi non capire che, se solo ce ne fosse l’occasione, prenderei il suo posto senza pensarci due volte? Non hai mai capito nulla, tu non hai idea di quanto … io …
Spezzò li la sua frase, finì in qualcosa di incomprensibile, poi urlò frustato mentre si passava le mani tra i capelli e si andava a coprire gli occhi.
Nessuno di loro disse più nulla, stavano semplicemente elaborando tutto quello che era successo in pochi minuti.
Percy e Jason si erano allontanati l’uno dall’altro, ognuno in una direzione diversa.
Fu Annabeth ad avvicinarsi a Will, gli afferrò un polso con forza e gli fece scostare la mano dal volto, lo fissò intensamente negli occhi.
Non poté non notare come tutta la rabbia era ormai evaporata dai suoi occhi, vi lesse all’interno solo disperazione.
-Lo troveremo Will, te lo prometto. Anche se sarà l’ultima cosa che faremo.
Nessuno obiettò in alcun modo.
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Hola! Bè diciamo che in questo capitolo non succede nulla di nuovo, ma serviva più per spiegare tutte le cose lasciate in sospeso.
Allora, vorrei prendere per un attimo in analisi Jason.
Lui non tradirebbe MAI i suoi amici, l'ha perfettamente detto, ma è anche innamorato di Piper e, insomma, la CIA è sempre la CIA, non poteva sapere cosa avrebbero fatto a lei una volta catturato suo padre. Perchè anche non sa cosa Piper realmente sa. (Anche se poi si è visto che non sapeva nulla fino al giorno prima, non che poi suo padre le abbia detto molto).
Quindi Jason non è mai stato contro i suoi amici, aveva solo dei piani tutti suoi, che ovviamente non prevedevano il tradimento di Nico. Se lo avesse saputo non si sarebbe mai comportato in questo modo. Vorrei sapere cosa sinceramente ne pensate voi di questo personaggio adesso.
Essendo degli agenti segreti era ovvio che avrebbero dovuto scegliere di non stare ai ricatti di Tristan, ma come hanno già spiegato, non avrebbero avuto problemi a sacrificare qualcuno del loro gruppo solo SE questo ne fosse stato al corrente e fosse stata principalmente una sua scelta. Non potevano lavarsene le mani, non dopo tutto quello che avevano detto a Nico l'ultima volta che si sono visti, avrebbero avuto il rimorso per sempre.
Ora Annabeth ha fatto una promessa a Will, una promessa che ha intenzione di mantenere a ogni costo, perché è ovvio che un pò si senta in colpa.
Quindi non resta altro che capire come si evolverà tutta questa situazione e come, soprattutto, la prenderanno Era e gli altri allo scoperta di questa scelta arbitraria.
Alla prossima settimana! Deh
  
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