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Autore: Sylvia Naberrie    21/05/2016    5 recensioni
Soraya Keto, ex Padawan del maestro Sifo-Dyas, è tornata al Tempio Jedi, stavolta da Cavaliere.
È venuta ad assistere alle Prove degli Iniziati e solo uno di loro sarà il suo futuro allievo.
Ma non tutto sarà rose e fiori. Il Consiglio manderà Soraya ad indagare nel sistema Hutt sulla scomparsa di una famiglia di mercanti, in una disperata caccia al tesoro in pianeti dove la criminalità è all'ordine del giorno.
Riusciranno Soraya e la sua Padawan a portare a termine la missione?
Genere: Angst, Science-fiction, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dreams and Revenge'
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CAPITOLO 18
"LA FUGA"


L'allarme li accompagnava nella loro corsa verso l'uscita più vicina, quando videro tre sagome correre nella loro direzione.
Nihall, d'istinto, prese Noal e lo spinse dietro di sé, impugnando la sua spada laser.
Una donna sulla mezza età la vide e si inginocchiò accanto a lei, mentre gli altri due, un alieno e una togruta, continuarono la loro corsa.
"Cosa fate qui? Dovete andarvene! Ci sono altri Jedi fuori, vi aiuteranno!", ordinò concitata la donna pronta a rialzarsi e andare dai suoi compagni.
"Sono una di voi! Sono una Jedi anch'io!", gridò sopra l'allarme Nihall. La donna vide allora la spada laser in mano alla zabrak.
"Dov'è la tua maestra?"
"Deve essere con voi! Si chiama Soraya Keto..."
"Ah sì, è la Jedi che ci ha chiamato in aiuto. Deve essere da queste parti", rispose la donna. Nihall prese la mano di Noal e cominciò a correre.
"Pensate ad uscire per adesso! La tua maestra la ritroverai a missione compiuta!", gridò la donna vedendo Nihall allontanarsi.
"Dove stiamo andando?", chiese Noal sopra il frastuono.
"A cercare la mia maes..."
"Mamma!", gridò il bambino, lasciando andare la mano di Nihall e correndo verso una donna che stava andando loro incontro.
"Noal!", lo rimproverò Nihall attivando la spada laser per ogni evenienza.
Non appena riconobbe la sua maestra accando a Yiram, Nihall disattivò la spada.
"Nihall! Stai bene? Le tue ferite?", chiese Soraya posandole una mano sulla spalla.
"Mi sto riprendendo. Ho ancora qualche cicatrice, ma fanno meno male".
Soraya annuì.
"Dobbiamo sbrigarci a portar via tutti i bambini, se riescono ad organizzarsi noi non..."
"Maestra! So dove si trova il loro direttore!", la interruppe la Padawan, e le raccontò della breve battaglia che avevano avuto.
"È vero, io ho visto tutto!", confermò Noal ancora abbracciato alla sua mamma.
"Bene, allora portamici. Yiram, tu porta fuori tuo figlio e se incontri altri bambini, indirizzali verso le navi cargo. Ci vediamo fuori".
Yiram annuì, prese in braccio suo figlio e corse via.
Padawan e Maestra corsero verso l'infermeria, dove Nihall aveva sigillato il direttore di quell'organizzazione. Ma erano arrivate troppo tardi.
Dei soldati stavano sparando alla porta saldata per sbloccarla, l'ultimo raggio di blaster raggiunse la porta, quando dall'interno qualcuno spinse la porta e la fece cadere.
Ne uscì Othar, il viso stremato, il sudore che gli imperlava la fronte e i capelli in disordine. Non appena la vide, strabuzzò gli occhi.
"Sparatele!", ordinò indicando lei e la sua Maestra.
Nihall e Soraya azionarono prontamente le loro spade laser e deviarono tutti i colpi di blaster, indirizzandoli verso gli uomini che le stavano attaccando.
Othar, vedendo che la battaglia stava volgendo a suo sfavore, cominciò a indietreggiare e ad allontanarsi.
"Ce la fai a resistere da sola?", chiese Soraya. Nihall annuì.
Soraya allora si staccò da lei, schivò i colpi dei suoi nemici e li superò, raggiungendo Othar e spingendolo al muro con un calcio.
Non appena questo sollevò il blaster, Soraya gli mozzò la mano sinistra e lo prese per la collottola, tra i gemiti doloranti dell'uomo.
"Ora verrai condotto davanti all'Ordine Jedi e risponderai dei tuoi crimini davanti al Senato", gli disse con voce dura la Jedi.
L'uomo, con il respiro affaticato, le sorrise mellifluo.
"Mai", e si conficcò nella gola l'anello che portava nella mano destra, quella rimasta.
Soraya glielo staccò immediatamente ma ormai era troppo tardi: l'anello era provvisto di una punta avvelenata, che si apriva premendo un piccolo brillante posto in uno dei tre segmenti che lo componevano.
Dopo pochi secondi di agonia, l'uomo morì. Soraya lo lasciò andare, disgustata.
Tornò dalla sua Padawan e la vide che ancora parava dei colpi di blaster con fatica, essendo ferita e stanca. Con la Forza, creò un'onda d'urto che fece cadere tutti gli uomini e raggiunse la sua Padawan. La prese per mano e la portò via di lì.
"E Othar?", chiese Nihall.
"È morto"
"Dove stiamo andando?"
"Usciamo di qui, voglio controllarti le ferite", rispose Soraya trascinando la Padawan con sé.
"Ma maestra, io sto bene!"
"Questo lascialo decidere a me".
Nihall sbuffò ma non volle controbbattere.
Fuori dal palazzo c'erano cinque Jedi che sorvegliavano le uscite e altri due che guidavano i bambini che via via uscivano, guidandoli verso uno dei cancelletti dove solitamente uscivano i camioncini.
"Maestra, dove andiamo?"
"C'è un piccolo accampamento con un'infermeria qui vicino, stiamo andando lì"
Uscendo dal cancelletto, Nihall vide un uomo farle un sorrisino dispiaciuto. Le sembrava conoscente, ma non ricordava dove l'aveva visto.
Alla fine, giunsero in una grande tenda dove due guaritori Jedi curavano alcuni bambini dalle loro ferite.
"Fyas! Vieni un attimo a controllare la mia Padawan", chiamò la maestra.
Un uomo si avvicinò alla zabrak, lasciando gli altri bambini alla sua assistente.
"Scopriti", ordinò. Nihall guardò riluttante la sua maestra ma sollevò lo stesso la tunica, mostrando le ferite infertele tre giorni prima. Soraya storse la bocca.
La cura che le avevano somministrato era lenta ma efficace. Le ferite erano ancora profonde ma meno arrossate rispetto al primo giorno che l'avevano portata nell'infermeria di quel palazzo. Fyas esaminò da vicino le frustate.
"Mh. Ci vorrebbe un veloce bagno nella bacta ma non ne ho così tanto da farglielo fare. Ho una tanica, se vuoi, te la posso consegnare e ogni mattina le bagni la schiena. Più di questo non posso fare", rispose, sollevando gli occhi dalla schiena della zabrak.
"È più di quanto mi aspettassi. Tienimela da parte, quando la missione sarà conclusa verrò a prenderla. Noi abbiamo altre cose da fare"
"Prima devo disinfettarle la ferita, poi ve ne potete andare"
Nihall strinse i denti mentre l'uomo le puliva le cicatrici, che tornarono a bruciare come non mai. Cercò di non fare neanche un rumore, non voleva che la sua Maestra pensasse che fosse debole.
"Bene. Ora potete andarvene, ho da fare", disse un po' brusco l'uomo.
"Grazie Fyas", continuò Soraya facendogli un timido sorriso. L'uomo le fece un cenno e andò via.
"Maestra, sbaglio o tra voi due non scorre buon sangue?", chiese Nihall curiosa. Soraya sorrise.
"Beh, diciamo che è per colpa mia se ora si trova nei Corpi Agricoli"
"In che senso?", chiese la Padawan ancor più interessata.
"Ho combattuto con lui nelle Prove degli Iniziati. E ovviamente ho vinto. Nessun Maestro però l'ha scelto come proprio apprendista Padawan"
Nihall sorrise. Chissà come si chiamava il ragazzino contro cui aveva combattuto. Neanche conosceva il suo nome. Un po' le dispiacque.
"Ma in fondo... Se è andata così vuol dire che era il volere della Forza, no? Perciò non pensiamoci Padawan. Concentriamoci sulla missione", affermò Soraya avvertendo i pensieri della sua Padawan. Con fare affettuoso, scombinò i capelli a Nihall, che rise.
Tornarono al palazzo, dove molti Jedi stavano uscendo, chi con dei bambini, chi con dei soldati con le mani ammanettate.
Una togruta, la stessa che Nihall aveva visto prima di ricongiungersi con la sua maestra, si avvicinò a Soraya.
"Maestra Keto, il mio nome è Kai'Lu, il mio maestro mi ha detto di informarla sulla missione", disse facendo un inchino.
"Dimmi tutto"
"Abbiamo trovato l'ufficio del direttore di questa struttura. Un certo Othar Wung. Desidera vederlo?"
"Sì, conducetemi lì. Aspettate prima... Quanti morti?"
"Dei nostri nessuno, solo un paio di feriti. Dei loro una decina, tra cui il direttore Wung. Dei bambini..."
"Sono morti dei bambini?", la interruppe Nihall preoccupata.
"Purtroppo sì. Ne sono morti cinque"
Nihall rabbrividì. Proprio in quel momento dei Jedi stavano trasportando sopra delle brandine i bambini morti. Tra loro Nihall riconobbe una bambina della sua camerata che dormiva nel letto accanto al suo, dai capelli color paglia e ricci, il viso paffuto pieno di lentiggini.
Anche Soraya stava guardando il corteo di bambini, il suo sguardo duro e severo.
"Voglio che questi criminali vadano a Coruscant, davanti al Senato, e paghino per quello che hanno commesso", ordinò furiosa, stringendo i pugni.
"Sarà fatto maestra", rispose la togruta facendo un inchino con la testa. "Volete seguirmi?", continuò dopo un po'. Soraya si riscosse.
"Sì. Andiamo"
"Anch'io maestra?", chiese timidamente Nihall.
"No, Padawan, non c'è bisogno. Controlla che i bambini ci siano tutti"
E si avviò nello studio del direttore.

"Avete trovato qualcosa di utile per la vostra missione?", chiese uno degli Jedi più anziani. Soraya osservò le ultime carte.
"Non tanto. So solo che il bambino di cui mi sto occupando è stato consegnato a parte, da un cacciatore di taglie. Probabilmente Mandaloriano"
"Nient'altro?"
"No, potete prendervele", rispose Soraya buttando le carte sulla scrivania.
"Verrà anche lei alla missione alla cava?", volle informarsi il maestro.
"No, continuerò con la mia missione, partirò oggi stesso"
"Allora che la Forza sia con lei, maestra Keto"
"E con lei", rispose Soraya facendo un inchino con la testa e uscendo dallo studio subito dopo.
Soraya meditò sull'accaduto uscendo dallo studio.
Era riuscita a trovare Yiram con la figlia più piccola, che in quel momento si trovava tra le cure di uno dei Jedi appartenenti al Campo Agricolo, coloro che si erano offerti volontari per quella missione. Ora aveva trovato anche uno degli altri bambini scomparsi, ma ne mancavano altri due, Exun e Leah. E il marito di Yiram, Xander Fong.
Due tasselli erano stati sistemati, ora ne mancavano tre.
Soraya sospirò, mentre il vento leggero di Ganath le scostava i ricci rosso fuoco dal suo viso.
Sarebbe stata una lunga missione.




















Note dell'autrice

Ehm... Salve :)
So di essere una persona orribile e imperdonabile... Lo so. Purtroppo se non ho più aggiornato per mesi è stato perché ho avuto un periodo brutto, oscuro, triste e deprimente (nel vero senso del termine). Non avevo più la forza di scrivere perché c'era solo tanta tristezza in me e la mia mente non riusciva a lavorare.
Ora credo di essermi sbloccata. Sono riuscita a scrivere quasi un paio di capitoli e le idee sono tornate a fluire come un fiumiciattolo nella mia mente. Devo ripulire gli ultimi ostacoli che impediscono a questo fiume di fluire di più, libero e senza ostacoli.
Spero davvero che possiate perdonarmi, perché è solo grazie a voi se questa storia sta raggiungendo un discreto successo, almeno per me. E di questo non potrò mai ringraziarvi.
Grazie! E grazie a chi, nonostante tutto, è rimasto a leggermi e a commentarmi. Grazie di cuore!
Ora passiamo al vero e proprio commento del capitolo! Come vedete, finalmente l'incubo di Noal si è concluso! Ma restano ancora tre persone da trovare, ce la faranno Soraya e Nihall? Speriamo di sì :3 Ah, sono stata molto perfida in questo capitolo... Chissà quanti di voi se ne sono accorti...
Ok, dato che è da molto che non aggiorno, e magari siete un po' arrugginiti, ve lo dico io: riconoscete la bambina che Soraya vede distesa in una delle lettighe? Sì? No? Beh, Nihall l'ha riconosciuta ma quello che la conosceva di più era Noal. Ebbene sì, la sua amichetta è morta... Lo so, sono perfida u.u
Bando alle ciance, ho deciso, per farmi perdonare, di fissare una data per gli aggiornamenti ^^
Il prossimo aggiornamento sarà giorno 2 Giugno 2016, festa della Repubblica!
Spero di ritrovarvi tutti! ^^
Grazie ancora di tutto!! Grazie a chi leggerà, a chi commenterà e a chi la metterà tra le preferite/seguite/ricordate!! *-*
Di seguito vi lascio qualche link utile ^^

A presto!! :D
Vostra

Sylvia Naberrie
   
 
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