Serie TV > Shadowhunters
Ricorda la storia  |       
Autore: HeySebastian    22/05/2016    3 recensioni
E se Magnus Bane e Maryse Lightwood un tempo avessero collaborato a un progetto insieme, progetto che fallì miserabilmente, lasciando però uno strano rapporto tra i due? Lo stregone e Alec si sarebbero conosciuti nello stesso modo?
***
Non capiva, anzi non si capiva e questo era ancora più grave. Aveva passato gli ultimi anni pensando solo a Jace, nascondendosi dietro le porte dell’istituto per osservarlo rischiando sempre di essere beccato. [...] Sapeva di essere innamorato di lui anche se in un primo momento aveva tentato di negarlo anche a se stesso perchè non lo riteneva possibile ma poi aveva iniziato a conviverci, alcune volte persino a evitarlo per paura di essere scoperto e, con il passare del tempo, era stato cosi stupido da iniziare a credere di aver smesso di provare qualcosa per lui. [...] Era tornato tutto, fino a quel momento. Fino a quando ad entrare nella sua mente non furono occhi felini, vestiti eleganti e decisamente troppi glitter.
[ Malec ]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a todo, questa è la prima long che scrivo quindi vi chiedo di aver pietà di me 
 ( anche perchè faccio un'artistico quindi mal che vada ve li posso disegnare i Malec )
In realtà arrivata a questo punto non so mai cosa dire...
per scrivere questa storia ci ho messo tanta, forse un po troppa, passione quindi spero almeno un minimo di far provare a voi quello che ho provato io scrivendola.
Nulla, spero che vi possa piacere e, se vi va, lasciatemi un commento per farmi sapere di cosa ne pensate ( accetto anche critiche )
baci ^^
HeySeb
UN'INSOLITA RICHIESTA D'AIUTO
Il cielo di Brooklyn era nero come la pece quella sera, il vento soffiava talmente forte che le foglie autunnali finivano tutte contro le immense vetrate del lussuoso appartamento dello stregone facendo un ticchettio costante, ritmico, quasi melodico. Quest'ultimo apparve da un corridoio laterale tenendo tra le mani un'enorme libro dalla copertina vellutata color panna, corrosa dal tempo e probabilmente dall’uso.
Alzò lo sguardo dalle pagine solo per posarlo momentaniamente sulla finestra poi lo riabbassò, riprendendo a camminare avanti e indietro. La lunga tunica celeste che quasi toccava terra, lo sguardo da gatto che percorreva velocemente le parole scritte in una lingua antica, demoniaca, i capelli scompigliati.
Ripeteva quello che sembrava un mantra, decine e decine di volte, senza mai impararlo davvero, senza mai prestarci davvero attenzione.
 
- Concentrati. Concentrati. –
 
Ma era difficile se non impossibile quando fuori le sorti del mondo magico potevano cambiare. Se in bene o in male questo non lo sapeva, ma sapeva che sarebbe successo qualcosa di grosso quel giorno, se lo sentiva.
 
Si lasciò cadere sulla soffice poltrona color porpora, chiudendo gli occhi glitterati. Il libro chiuso appoggiato sulle sue gambe.
In quel momento una figura grassoccia e bianca comparve da una porta semichiusa, avanzando graziosamente verso la poltrona per poi compiere un leggero balzo e acciambellarsi sul libro, facendo alzare gli occhi al cielo allo stregone.
- Presidente Miao, rufiano che non sei altro - sospirò passando distrattamente una mano sulla testa del gatto che alzò lo sguardo verso di lui compiaciuto, iniziando a fare le fusa.
- hai sentito questa storia degli accordi? Mi continuo a domandare che cosa li facciano a fare. Credono sul serio che qualcosa possa cambiare? Che i Nephilim ci inizino a considerare qualcosa di diverso dalla feccia umana? Non ci considererrano mai ai loro livelli, saremo sempre inferiori e nascosti, appunto. Per non parlare del circolo, loro continueranno a darci la caccia, a ucciderci e non gli andrá a genio questa presa di posizione del conclave verso di noi -
Il gatto inclinò la testa, sempre mantenendo gli occhi puntati nei suoi ma un rumore proveniente dalla porta lo fece sobbalzare e sgattaiolare via, con la coda tra le gambe e il pelo rizzato verso l’alto.
- stupido gatto –
Scosse la testa, alzandosi mentre il rumore non voleva cessare, anzi stava diventando sempre più insistente con il passare dei secondi.
- chi osa disturbare Magnus Bane? - tuonò, lo sguardo felino rivolto verso la porta e un luccichio azzurro tra le dita.
- Oh per l'angelo fortunatamente sei ancora qui, sono Maryse. Maryse Lightwood. Ti devo parlare -
Lo stregone rimase un'attimo a fissare la porta, interdetto. Gli occhi gialli che brillavano, poi avanzò velocemente, spostando la copertura sull'occhiello dorato e osservando la figura davanti a lui, che batteva incessantemente il piede davanti all'uscio dalla porta mentre teneva in mano quella che aveva tutta l'aria di essere un’enorme sacca scura.
- Magnus è una cosa urgente aprimi subito - il suo tono era allarmato ma la sua compostezza e la sua autorità era le solite di sempre, anche se erano passati molti anni dall'ultima volta che l’immortale l'aveva vista.
Si continuava a guardare intorno, come se fosse scappata da qualcosa. Qualcosa che aveva deciso di seguirla e che lei era riuscita a disseminare ma non sapeva per quanto ancora.
- Magnus ti prego - Maryse puntò lo sguardo nella lente posizionata sulla porta. Nei suoi occhi c'era panico e paura cose che lo stregone non aveva mai visto in lei e forse per questo si spostò, facendo scattare la serratura e pemettendogli di entrare come un'uragano.
- qual buon vento ti porta qui? - chiese ironicamente girando su se stesso, lasciando cadere sul pavimento un'infinitá di glitter colorati.
- sono davvero messa male per fare questo - commentò ad alta voce la donna scuotendo la testa e osservandolo con un sopracciglio alzato.
- Maryse, hai davvero fatto tutta questa strada per venirmi a insultare? Che caduta di stile - schioccò le dita e un bicchiere con un liquido ambrato gli apparse tra esse - ah no aspetta - aggiunse vedendo che lei stava aprendo la bocca per ribattere - la caduta di stile me l'hai fatta quando sei entrata nel circolo -
In quel momento se uno sguardo poteva uccidere probabilmente quello che gli aveva rivolto Maryse lo avrebbe lasciato stecchito sul posto. Magnus sorrise beffardo per il punto che si era guadagnato contro di lei.
- non faccio più parte del circolo, l'ho abbandonato questo pomeriggio, nella sala degli accordi. C'è stata una rivolta e sono scappata. Non ne vado fiera di quello che ho fatto, ma l’ho fatto per un motivo ben preciso e ora il conclave mi sta cercando, mi troveranno è questione di tempo ed è per questo che sono venuta da te. Ho bisogno di un'aiuto -
- non ti nasconderò, scordatelo e non ti trasformerò neanche in qualcosa per non farti riconoscere. Tutto quello che stai subendo te lo meriti Maryse, sei tu che sei andata nel circolo, non sono loro che ti hanno cercato - bevve un sorso dal bicchiere andandosi ad accomodare sulla poltrona mentre Maryse lo seguiva con lo sguardo, rimanendo inchiodata al centro del salone - sai c'è un detto "ognuno raccoglie ciò che semina" -
- non ti stavo chiedendo questo, non è per m - ma fu interrotta dallo stregone
- non ti aiuterò cacciatrice - nel pronunciare quella parola vide il volto della donna contrarsi - aver fatto parte del circolo significava solo una cosa: andare contro i nascosti, decidere di sterminarli dal mondo, non solo magico. Come puoi anche solo pensare che io, nascosto, adesso possa aiutarti? Come puoi pensare che dopo quasi quindici anni io sia disposto ancora ad avere a che fare con te? A una donna che mi ha voltato le spalle quando meno me lo aspettavo? Sapevo che non ti andavano a genio i nascosti, voi shadowhunters avete un solo neurone attivo su questo fronte e dice solo “schifo. Odio. Sterminio. Noi siamo i migliori” ma credevo che avessi capito come ero fatto, credevo che avessi capito che i nascosti non sono tutti cattivi o diversi..lo credevo,  poi sei entrata nel circolo. Non ti aiuterò, non più -
- Non devi aiutare me, Magnus! - urlò spazientita la donna e un pianto di bambino iniziò a diffondersi nel salone facendo alzare un sopracciglio allo stregone. Da quando in qua Presidente Miao piangeva in modo umano?
- shh Alec non è successo niente -
E solo in quel momento Magnus capì che quello che prima aveva scambiato per una sacca scura in realtà era una coperta avvolta su un bambino che aveva si e no tre anni.
- Alec? - domandó mettendo tutta l'incredulitá nella sua voce, non riuscendosi a trattenere.
Non sapeva che Maryse aveva avuto un figlio. In realtá non credeva neanche possibile che una donna guerriera e fredda come lei si volesse dedicare alla creazione di una famiglia.
- Si Alexander, mio figlio - rispose continuando a cullare il bambino che non la voleva smettere di piangere.
Vederla cosi madre fu strano per lo stregone, che alzatosi dalla poltrona, iniziò a incamminarsi verso di loro assai incuriosito.
- Alt - Maryse lo bloccò - quelli via, con lui - aggiunse indicando gli occhi da gatto.
Magnus sbuffò, chiuse gli occhi e li riaprì poco dopo mostrando iridi castane, umane.
Si avvicinò al bambino che oltre a muovere le braccia ora muoveva pure i piedi, continuando a piangere fragorosamente nonostante Maryse continuasse ad accarezzarlo.
- Alexander - pronunciò osservando quanto quel bambino fosse stupendo con il ciuffettino di capelli mori che gli ricadevano sulla fronte, nonostante avesse mezzo viso nascosto nel collo della madre.
In quel momento aprì i suoi occhioni blu e li puntò su di lui.
- shhh – continuava intanto a ripete Maryse accarezzandolo sulla schiena ma fu interrotta da un forte rumore provveniente dalla porta, come se qualcuno volesse buttarla giù a suon di pugni e calci.
Maryse guardò Magnus, gli occhi sbarrati e lo stregone capì
- mi hanno trovata, tieni - e prima che Magnus potesse protestare la donna gli mise in braccio il bambino che ora piangeva più forte del dovuto, guardando la madre che si girava verso la porta, in attesa.
L’immortale non sapeva come comportarsi, non si era mai ritrovato in una situazione del genere
- Alexander guarda - provó con il metodo più semplice che ricordava, la distrazione.
Quest'ultimo girò la testa verso di lui allargando poi gli occhi alla vista della luce colorata che emanava la mano libera dell'immortale. Smise di piangere e mettendosi una manina in bocca iniziò a ridere, vedendo le figure cambiare nella mano dello stregone, prima un gatto, poi un cavallo, un topo, una tartaruga.
Maryse si girò non sentendo più piangere Alec.
- Magnus! – protestò guardandolo severa. Lui in risposta alzò le spalle e smise con la magia.
- Gatto. Voglio gatto – parlò per la prima volta Alec togliendosi la manina di bocca e distendendola davanti a lui, aprendo e chiudendo il pugno.
Magnus chiese il permesso a Maryse silenziosamente ma in quel momento la porta venne spalancata e due Shadowhunter armati di spada angelica e pugnale apparsero sulla soglia.
- portalo via e curalo per me, ti prego - furono le ultime parole che Maryse disse prima di essere assalita dai due nephilin. Da due della sua specie.
Magnus annui e, con in braccio il bambino, sparì.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: HeySebastian