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Autore: eppy    23/05/2016    6 recensioni
Esiste un punto zero, un momento difficilmente definibile e quasi impercettibile, che condiziona la vita di ognuno di noi.
Ovviamente, il mascalzone presenta una fisionomia che lo rende perfettamente simile a tutti i suoi gemelli, ma uguale a nessuno di loro. Il problema è che la differenza in superficie è talmente sottile, che il 99,9% delle volte non viene notata nè dal diretto interessato/a, nè da chi gravita intorno, e lo si attraversa con lo stesso atteggiamento di sempre, senza minimamente sospettare che nasconda il più profondo dei vortici, capace di deviare o addirittura invertire la rotta della nostra esistenza in modo talmente subdolo e al contempo meraviglioso, da non farcene nemmeno accorgere. E' sconvolgente pensare a quanto potere possa custodire un solo, apparentemente banalissimo istante: può condurti verso un porto, una spiaggia sicura, o mandarti alla deriva..e succede in un attimo, inafferrabile e irripetibile.
Jane e Chris, i protagonisti di questa storia, si erano incontrati proprio nei rispettivi punti zero, che per qualche motivo coincidevano a loro insaputa.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Qualche giorno dopo...

" Promettimi che appena arrivi a casa, me lo fai sapere" 
" E visto che ci sei, promettimi pure che proverai a goderti questi giorni di festa come hai sempre fatto: partecipa al pranzo di famiglia, aiuta tua madre nella preparazione delle pastiere, e mangia quanta più cioccolata possibile" le raccomandò Sophie in tono piuttosto divertito, mentre le braccia dell'amica erano avvolte attorno al suo collo
" Quando torni, ti voglio ingrassata di almeno due chili...altrimenti significa che non hai festaggiato la Pasqua" continuò sempre nello stesso tono, senza che nessuna delle due riuscisse a interrompere quell'abbraccio che le vedeva coinvolte.
Jane rise di cuore di fronte a quelle affermazioni da parte della propria migliore amica, ma intuì perfettamente che dietro quell'intonazione della voce casuale e divertita, si celava la seria e opprimente preoppupazione di sentirla depressa persino in un giorno in cui bisogna essere allegri per definizione, un giorno festivo.
" Farò del mio meglio Soph...tranne per quanto riguarda il mettere su i due chili" scherzò lei, baciandola su una guancia
" Perchè? E' legge non scritta che nelle feste si ingrassi! Perchè vuoi sottrarti a una regola fondamentale?" scherzò l'altra
" Guarda che se temi che Ch-" si bloccò di colpo "se credi che Harry-" si corresse repentinamente da sola "se pensi che lui non ti vorrà più solo perchè mangi come se non esistesse un domani ai pranzi di famiglia, allora non ne vale proprio la pena di starci dietro" sentenziò, convinta delle proprie parole
" Ma io non sto dietro a nessuno" protestò Jane, al che Sophie la guardò come se la sapesse lunga, e nonostante lei non ebbe in alcun modo la possibilità di notare quel particolare tipo di sguardo, reagì come se l'avesse visto. Ecco cosa arrivava a fare la complicità tra due persone..sorprendente!
" Voglio dire..lo sai Soph, è un casino assurdo" ammise subito dopo, senza riuscire a impedirsi di pensare al bacio che pochi giorni prima lui le aveva dato
" Chissà per quale motivo però, da quando c'è lui sorridi di più" le fece notare l'amica
" A volte mi pare quasi di parlare con la stessa Jane di qualche mese fa" si fece scappare subito dopo, sottovoce
" Ma io sono sempre la stessa! E' stato un periodo molto difficile e tu lo sai meglio di chiunque altro, ho più volte provato l'impulso di mollare tutto, e non posso negare che anche oggi mi capita di attraversare dei momenti particolarmente negativi..ma sto imparando, sto imparando lentamente ad accettare la cosa, e a conviverci in qualche modo"
Jane si sforzò di trattenere le lacrime che rischiavano di colarle sul viso, slanciandosi di nuovo verso l'amica per stringerla ancora una volta.
" Lo so,  lo noto ogni giorno, ogni secondo, stai facendo passi da gigante e io sono fiera di te. L'unico aspetto di questa faccenda che mi rende un po' triste è essere perfettamente consapevole del fatto che nonostante ci abbia provato con tutte le mie forze a riportarti il sorriso, chi ci è riuscito davvero è stato qualcun'altro.
Volevo semplicemente poter dire di essere stata capace di risollevare la mia migliore amica da un buco nero, e invece è tutto merito suo" ammise Sophie, senza che fosse necessario specificare altro.
" Vuoi sapere come la penso davvero, Soph?"
" Non ci sono dubbi sul fatto che da quando abbia conosciuto Harry le cose siano migliorate, sarei un'ipocrita se mi rifiutassi di ammettere che quel ragazzo sia diventato in pochissimo tempo una presenza fondamentale nella mia vita..ma mi odio io stessa per questo: per aver permesso praticamente a uno sconosciuto di salvarmi così facilmente, così naturalmente da un precipizio come quello in ero caduta, rischiando di finire sempre più in basso, sempre più a fondo. Harry è arrivato nel momento peggiore, e non te l'ho mai detto questo, ma non mi salvato solo in senso figurato...quella sera stavo per buttarmi giù, sì nel fiume,e lui, semplicemente prendendomi per mano e proponendomi una cioccolata calda, mi ha distolto da quella malsana idea. 
E sono convintissima che se fossi arrivata tu, i miei gentitori, o chiunque altro di mia conoscenza al suo posto, avrebbe sudato sette camicie prima di convincermi a scendere da quella panchina. 
Invece lui ci è riuscito senza il minimo sforzo, come se fosse stato esattamente il suo compito quello di portarmi in salvo.
Ne sono perfettamente consapevole e come ho detto mi odio per questo motivo, ma non posso farci nulla..è stato così maledettamente naturale lasciarmi condurre da lui, che ancora fatico a credere a quanta strada abbia percorso da quella sera.
Però, ciò che tu dimentichi, o che forse non consideri affatto, è che molto probabilmente io non ci sarei nemmeno arrivata a quel punto se tu non ci fossi stata.
Tu mi sei stata accanto dal primo istante, hai trascorso notti insonni all'ospedale quando io ero in coma, e senza pensarci un secondo sei venuta a casa con me e i miei genitori. Ti sei trattenuta per venti giorni, sopportando il mio buono e molto più spesso cattivo umore, hai retto a tutto, e non te la sei presa con me nemmeno quando davvero me lo meritavo.
Io non lo dimentico tutto questo.

E poi, hai fatto per me forse ciò che di più bello e altruista una mente unama sia in grado di concepire: tu pensi semplicemente di aver rotto abbastanza le scatole ai miei tanto da convincerli a lasciarmi provare a tornare a Belfast, ed effettivamente è proprio quello che hai fatto Soph...senza renderti nemmeno conto, che darmi la possibilità di riavere quella routine tutta mia alla quale mi stavo perfettamente abituando prima di questo incidente, è stato proprio come riconsegnarmi in mano la vita.
Perchè sappiamo entrambe che in quel posto che chiamo casa, io sarei potuta solo marcire. 
E se proprio vuoi saperla tutta la verità, allora renditi conto del fatto che se non fossi mai tornata a Belfast grazie alle tue insistenze, Harry non l'avrei nemmeno mai conosciuto."
Quell'ultimo dettaglio non corrispondeva affatto alla verità...era stata la neve galeotta del loro incontro, di certo non lei, ma purtroppo Sophie non poteva dirlo all'amica.
" Quindi direi che è stato piuttosto un lavoro di squadra. Ma sei stata tu, il tuo prenderti cura di me, a permettermi di giungere al punto in cui lui mi ha stretto la mano.
E a prescindere da quello che possa esserci tra noi, tra me e Harry, che ancora non l'ho capito nemmeno io, sono sicura di non poterti mai ripagare di tutto quello che hai fatto per me. E' una delle poche certezze che sostengono l'instabile equilibrio della mia vita, se non l'unica vera certezza che ho"
" Ma sei scema? Mi vuoi far piangere sul serio?" si limitò a risponderle l'amica, la voce tremula e gli occhi pericolosamente lucidi.
" Ti ho solo detto la verità" si giustificò Jane
' E io vorrei tanto poter fare lo stesso con te, ma non me la sento, scaterenei un'onda forza nove, e non posso assolutamente permettermelo. 
Potresti reagire bene, perdonarlo e capire che non hai mai amato nessuno all'infuori di lui-' oddio le sembrava di star recitando quasi la Bibbia
' Ma potresti anche prendertela con Chris e con me, e allontanarci entrambi, perchè anche se con le migliori intenzioni del mondo, ti stiamo prendendo in giro Jane'
" No, hai esagerato...mi hai quasi descritto come una santa, e non sono perfetta. Sbaglio anche io, lo sai?"
Furono quelle le uniche parole che fuoriuscirono dalle sue labbra, come patetico surrogato di una scusa che l'amica non poteva in alcun modo comprendere
" E allora? Non ho mai detto che sei perfetta Soph...sei semplicemente una persona speciale"
" Beh, se è per quello anche tu" sorrise la ragazza, un attimo prima che l'arrivo dei genitori di lei le distraesse.

I signori Collins parcheggiarono l'auto di fronte al cancello principale dell'università, dove entrambe le ragazze con tanto di bagagli li stavano aspettando.
Abbracciarono Jane rassicurandosi e compiacendosi del fatto che fosse tutta intera, e poi fecero lo stesso anche con la migliore amica della loro figlia. Si trattennero per qualche minuto a chiacchierare e dopo aver promesso a Sophie di riportarla indietro subito dopo le vancanze di Pasqua, aiutarono Jane a salire in macchina e partirono alla volta di casa.
Durante il tragitto le riempirono la testa di domande, alle quali lei cercò di rispondere il più esaurientemente possibile: le domandarono tremila volte come stesse, come si sentisse, come fosse stato ritornare a seguire le lezioni e persino se riuscisse a prendere appunti.
Ovviamente Jane spiegò loro che non fosse in grado di farlo, e soprattutto che fosse piuttosto inutile dato che non avrebbe mai avuto modo di consultarli e rileggerli, al che i signori Collins riconobbero di essersi fatti prendere dalla foga di sapere come stesse procedendo la sua vita in ogni dettaglio, tanto da arrivare a porle quella domanda piuttosto stupida.
E lei non potè proprio fare a meno di pensare a quella serata in cui aveva avuto una conversazione simile con Harry.
A quel punto si morse il labbro da sola, perchè si rendeva conto che più cercava di non pensare a lui, o perlomeno considerarlo un amico o nel suo caso, angelo custode, e più si rendeva conto di volerlo accanto in modo diverso: quelle labbra che si piegavano in un sorriso a metà tra l'imbarazzato e il palesemente sognante, erano un indizio più che sufficiente per intuire quanto quel ragazzo le fosse entrato dentro.
Fu così evidente che persino i genitori si accorsero di quella meravigliosa piega che si era formata sulle sue labbra, e le chiesero delucidazioni in merito.
O meglio, collegarono il tutto a Chris, fallendo clamorosamente secondo il punto di vista di Jane, ma mettendo esattamente a segno il bersaglio alla sua perfetta insaputa.
Quello in cui le sue labbra si erano curvate era un sorriso inconfondibile, quel tipo di sorriso che può essere scatenato soltanto dal pensare a un ragazzo, e fu proprio sua madre ad accorgersene per prima.
D'altronde una mamma certe cose le capisce, e purtroppo in quel caso Katherine Collins intuì perfettamente che Jonas non centrasse nulla, e si chiese se lei e il marito avessero fatto la scelta giusta da quel punto di vista...ma in ogni caso era ormai troppo tardi per tornare indietro, quindi inutile rimuginare su qualcosa che non poteva più essere cambiato e sarebbe accaduto comunque.
" Tesoro, si è fatto più sentire il ragazzo dell'incidente?"
Bisognava avere proprio il prosciutto ben spalmato sugli occhi per non accorgersi di quanto Jane fosse rimasta male nell'apprendere che lui non fosse mai andato a trovarla, almeno secondo quanto le era stato raccontanto. Ma la preoccupazione della signora Collins era che Chris si sarebbe fatto vivo lo stesso, perchè a dispetto di tutto, doveva ammettere che pareva che ci tenesse davvero a lei.
Ragionando a mente fredda e lucida, e ricordando il modo in cui lui singhiozzava tenendole stretta la mano allora completamente inerme, tutto sembrava fuorchè indifferente alla faccenda. Ma era solo ed esclusivamente colpa sua se Jane adesso si ritrovava in quella scomoda e frustrante condizione, e allontanarlo era decisamente stata la scelta più saggia, per non farle correre altri rischi.
Qualcuno avrebbe dovuto però ricordarle che 'saggio' non è sempre sinonimo di 'migliore'.
Perchè se solo i genitori di lei avessero avuto modo di sapere che Jane fosse ancora viva e vegeta solo grazie a Chris, allora forse avrebbero cambiato idea.
" Intendi Chris?" domandò, sorpresa di quella domanda
" Sì, lui" confermò la donna
" Non l'ho più visto, nè sentito. Non so che fine abbia fatto..sparito nel nulla" ammise Jane, senza riuscire a nascondere una punta di amarezza nella voce.
Davvero non lo capiva.
" Eh certo, dopo aver combinato un simile disastro...l'unica cosa sensata da fare è starti lontano" ...volontariamente, avrebbe dovuto aggiungere.
Jane non se ne accorse, ma i genitori sospirarono di sollievo nell'apprendere che non fosse proprio lui il responsabile di quel sorriso.
Ma non avevano idea di quanto si sbagliassero.
" Ma perchè, pensate sia colpa sua?"  e Jane parve cadere dalle nuvole
" E di chi altro dovrebbe essere, tesoro?" 
" Perchè deve per forza essere colpa di qualcuno?" rispose con un'altra domanda, incredula di fronte a quelle accuse mosse a Chris dai suoi genitori
" Beh, il camionista coinvolto nell'incidente insieme a voi ci ha raccontanto che Chris era fermo a un semaforo verde...è ovvio che sia stata tutta colpa sua" le spiegò suo padre
" Non c'è nessuna valida ragione per restare fermi al centro carreggiata, Jane" proseguì il signor Collins
" Noi forse una ragione però ce l'avevamo" disse sottovoce, quasi a se stessa
" Vorrei tanto sapere perchè ti ostini a difenderlo" argomentò a quel punto la madre
" Perchè in macchina con lui c'ero io, e so benissimo ciò che è successo" ecco, stava per dire tutto quello che aveva sempre voluto tenere per sè
" E allora raccontacelo"
" Eravamo fermi a quel semaforo perchè-" si concesse un secondo per prendere un respiro profondo, non era facile ripensare a quegli istanti
" ..perchè ci stavamo baciando, e in quel momento non ce ne fregava un accidenti di tutto il resto" sputò tutto d'un fiato.
Suo padre fece fatica a mantenere il veicolo sotto controllo, e sua madre restò letteralmente a bocca aperta. Solo allora entrambi si resero conto davvero di ciò che avevano fatto.
Sì, avevano immaginato che ci fosse qualcosa a legarli, ma non pensavano che potesse essere tanto forte, tanto coinvolgente da avergli praticamente fatto perdere la cognizione del tempo. E se possibile, gli fece ancora più male sapere che tutto fosse successo a causa di un bacio.
Un maledetto bacio che doveva essere stato così intenso e rovente da aver mandato entrambi fuori di testa.
Però, a quel punto, bisognava considerare il fatto che se lui si fosse lasciato intimorire e scoraggiare così in fretta da loro, senza più provare a riavvicinarsi a Jane in nessun modo, per tutto quel tempo, allora non poteva esserne innamorato. Se davvero lo fosse stato, lo avrebbe trovato il modo per aggirarli e starle accanto, e invece, a prescindere dalla bugia che loro potevano averle rifilato appena si era svegliata dal coma, tale Chris non meritava una seconda chance, non dopo essere davvero svanito nel nulla.
Ciò che i signori Collins ovviamente non potevano nemmeno lontanamente immaginare era che lui fosse addirittura arrivato al punto di fingersi un altro per amore di Jane.
" Perchè non ci hai mai raccontato come è andata davvero?" si informarono, quando si furono ripresi
" Perchè voi non me lo avete mai chiesto..ma se avessi saputo che per tutto questo tempo avete addossato tutta la colpa a Chris, quando è chiaramente anche mia, ve lo avrei detto prima. Che si sia comportato da stronzo dopo non ci sono dubbi, ma attribuirgli la responsabilità dell'incidente, no, questo non lo trovo giusto"
Che poi proprio non capiva per quale motivo anche Harry avesse tirato in ballo quella faccenda della colpa...ma che avevano tutti?
E a proposito di Harry, era proprio a lui che bisognava attribuire il merito di quel sorriso.
Lo stesso ragazzo che, maledizione, quasi al pari di Cris era entrato come un uragano nella sua vita..l'unica differenza era che quel suo vento era servito a rimetterla in piedi, piuttosto che buttarla giù.
Il tornado Harry però, a dispetto dalla velocità con la quale le aveva sconvolto e stravolto l'esistenza, era giunto alla sua pelle leggero e dolce come una brezza marina. Era stato un alito di vento fresco, dopo un periodo di insopportabile afa e secca calura estiva che le aveva inaridito corpo e cuore.
Ed era solo quando si era azzardato a sfiorarle, o meglio divorarle le labbra con quel bacio, che si era mostrato in tutta la sua potenza: erano ormai trascorsi diversi giorni da quell'istante, e tra loro le cose non si erano mai più compromesse in quel senso, dopo quell'episodio, ma paradossalmente, più lui faceva finta di nulla comportandosi da amico, più lei si ritrovava a pensare a quel bacio.
Sì, se lo state pensando, avete perfettamente ragione: la vita è davvero strana. Per non dire che è soltanto un inestricabile labirinto di casini.
Perchè ogni scusa doveva essere buona per perdersi in quell'istante?
Perchè se si mordeva il labbro le pareva di sentire quel sapore?
E perchè quel suo sapore le pareva essere così familiare?
E soprattutto, perchè, a distanza di qualche giorno, pensava che avrebbe reagito diversamente se lui avesse riprovato a baciarla?
Perchè Harry invece non lo aveva più fatto?
Erano tutte domande che le vorticavano in testa praticamente senza sosta, alle quali si sforzava invano di dare una risposta che non implicasse il provare qualcosa per quel ragazzo.
Fortuna che Jonas le aveva detto che sarebbe andato a trovarla dopo le feste, almeno in quel modo avrebbe avuto a disposizione ancora quel giorno per tentare di raccogliere le idee. Anche se in fondo sapeva bene che ci fosse ben poco da riordinare, e che a prescindere da Harry e da ciò che avrebbero potuto essere insieme, aveva smesso di vedersi insieme a Jonas già da un po' di tempo.
Ma aveva bisogno di un altro po' di tempo per decidere come glielo avrebbe detto e quali parole avrebbe dovuto usare, perchè non voleva ferirlo...solo, non ce la faceva più a stare con lui in quel modo, solo formalmente, senza mai sentirlo vicino, nemmeno emotivamente. Non poteva continuare così.
" Siamo arrivati tesoro" fu la voce di suo padre a riportarla alla realtà.
A quel punto sua madre l'aiutò a scendere dalla macchina, mentre il marito si occupava di portare dentro i bagagli. Jane stava per entrare in casa avvolta sotto l'ala protettrice della propria mamma, quando quest'ultima le annunciò che ci fosse una sorpresa per lei.
" Che sorpresa?" domandò curiosa come non mai, pensando immediatamente a un uovo di Pasqua gigante che avrebbero potuto mangiare tutti insieme la domenica  a pranzo, rispettando in pieno la regola che le aveva imposto Sophie riguardo il mettere su qualche chiletto. Aveva sempre amato le uova di Pasqua!
" Bentornata a casa, Jane" ma non aveva calcolato che da uno a grandezza naturale, come lo desiderava lei, sarebbe potuto sbucare qualcuno, una persona in carne e ossa.
" Jonas..sei tu?" ebbe solo il tempo di domandare, spiazzata, presa completamente alla sprovvista dalle braccia di lui che in quel momento la strinsero forte. 





BUONSALVEEEEEE!!!!
Mi spiace di essermi ridotta a pubblicare così tardi, ma non riesco proprio a fare di meglio. Mi scuso anche per non aver ancora risposto alle recensioni...lo farò prestissimo, ve lo prometto ;)
E' che è iniziata la sessione estiva e come potrete immaginare sono con l'acqua alla gola! Anche se devo dire che nemmeno a scuola questo periodo è molto tranquillo..anzi!
Teniamo tutti duro, ce la faremo, e poi potremo goderci un po' di agognata estate! :DDDD
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto, e come sempre vi ringrazio per tutto il sostegno, che per me è davvero importante <3<3<3<3
Continuate a farmi sapere cosa ne pensate..mi fa un sacco piacere leggere le vostre opinioni a riguardo, anche se a volte (come in questo caso purtroppo) non riesco a rispondere in fretta :(
Ma voi scrivetemi <3<3<3<3
Scappo, un bacione, e a prestoooooooooooooooo ;)




















 









  
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