Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: I_love_Beerus    26/05/2016    3 recensioni
Con un nuovo arrivo allo zoo di Central Park, ad uno dei nostri amici pinguini accadrà qualcosa di veramente impensabile.
Vi ho incuriositi? Spero proprio di sì.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Skipper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una mattinata invernale tranquilla, in cui i nostri quattro pinguini stavano passando del tempo libero insieme giocando a carte, fu interrotta dall’arrivo improvviso di Marlene nella base di questi ultimi.
-Ragazzi, è un’emergenza!- disse la lontra gridando, allarmando i quattro, che si alzarono subito in posizione di eventuale attacco di qualche nemico.
-Che succede, Marlene?!- chiese serio Skipper, mentre Kowalski, Soldato e Rico erano preoccupati.
-Nel mio habitat c’è una cassa e contiene un animale. Non so, deve averla portata Alice durante la notte, perché fino a ieri non c’era niente e…- disse Marlene con tono molto agitato, ma non fece in tempo a continuare, perché quella frase aveva attirato la curiosità di tutti i pinguini.
-Un altro animale dici? E quale potrebbe essere? Kowalski, opzioni!- ordinò il leader perplesso, in attesa della risposta del suo braccio destro.
-Siamo in pieno inverno, quindi potrei ipotizzare l’arrivo di un animale resistente alle rigide temperature e…-
-Kowalski, fai direttamente la lista di eventuali animali, non perdere tempo con le spiegazioni!- gli disse Skipper, in tono scocciato e sbrigativo.
-Insomma, potrebbe essere una lepre delle nevi, un orso, un tricheco, un pinguino…- incominciò a dire lo scienziato, con voce irritata per il fatto di essere stato interrotto nel bel mezzo di una sua teoria, come sempre…
Marlene, appena sentita la parola pinguino, sgranò gli occhi.
-No! Un pinguino no! Non voglio ospitare di nuovo quell’odiosa di Sam, se lo può anche scordare!- sbottò Marlene, certa che se fosse stato un pinguino, sarebbe stato Sam.
-Ma Marlene, non è detto che sia un pinguino e, anche se lo fosse, non è detto che sia proprio Sam!- intervenne Soldato, che era rimasto in silenzio fino a quel momento.
-YEP- grugnì Rico, approvando quello che aveva detto Soldato.
-Infatti- confermò Skipper –Non è detto neanche che se fosse un tricheco, sia Ronda- la canzonò poi, ridendo leggermente vedendo la faccia schifata di Marlene.
-Non se ne parla neanche! Non voglio vedere né Ronda, né tantomeno Sam! Io non voglio nessuno nel mio habitat!- continuava a lamentarsi la lontra, sperando con tutto il cuore che non si trattasse di loro.
-Perché, invece di stare qui a sperare, non andiamo subito a vedere di chi si tratta?- chiese uno Skipper scocciato, facendo segno ai suoi uomini di uscire dalla base e dirigersi nel luogo interessato.
Così fecero e Marlene li seguì a ruota.
In un attimo arrivarono nell’habitat di Marlene e vicino la piscina trovarono una cassa di media grandezza.
Anche se fino a quel momento non lo diede a vedere, Skipper sperò che non si trattasse proprio della pinguina, anche se era improbabile, visto che Sam era tornata in Antartide.
Ma se l’animale nuovo fosse stata proprio la pinguina, allora le cose si sarebbero di nuovo complicate, sarebbe successo di nuovo un gran casino e gli sarebbe di nuovo entrata nella testa come prima; non che in quel mese della sua assenza l’avesse dimenticata, perché lui l’amava ancora, ma il fatto che fosse lontana lo aiutava molto e ora che rischiava di nuovo di trovarsela davanti, non sapeva come risolvere la situazione.
Era probabile si trattasse di lei, vista la grandezza della cassa, ma, intenzionato a sapere una volta per tutte l’identità dell’animale, ordinò secco a Kowalski e Rico di aprire la cassa.
-Vi avverto- fece Marlene che, quando vide le teste dei suoi amici girarsi verso di lei per ascoltarla, proseguì –La cassa è proprio della grandezza… se si tratta proprio di lei, la farò tornare indietro con le mie mani…è chiaro?!- chiese retoricamente la lontra, guardando i quattro con una serietà che questi ultimi non avevano mai visto in lei…
Skipper la guardò scuotendo la testa, mentre Kowalski e Rico, dopo un attimo di esitazione, si decisero ad aprire quella cassa.
Fu un attimo, perché Marlene, Skipper, Kowalski, Rico e Soldato, quando riconobbero il misterioso animale mentre usciva dalla cassa, rimasero a bocca aperta, incapaci di proferire parola.
 
Quando vide la cassa aprirsi, Hans uscì quasi subito, trovando all’esterno proprio quelli che si aspettava di incontrare.
Quando li vide, sorrise malignamente.
-Ohh, siete sorpresi, vero? AHAHAH- rideva il pulcinella.
Skipper non poteva credere ai suoi occhi.
Che cavolo ci faceva lì Hans?! Non era sistemato in quello schifosissimo zoo di Hoboken?!
-Che ci fai tu qui?!- gli chiese Skipper infuriato, in posizione d’attacco.
Hans lo guardava sarcastico: sapeva che questo faceva irritare Skipper, ed era proprio quello che voleva.
-Non si vede? Ora vivo qui con voi, amici miei- sorrise Hans, guardando le facce di quelli davanti a lui, a dir poco sconvolte.
Lo era soprattutto Marlene, che appena apprese la notizia per poco non svenne.
Che cosa?! Hans?! Proprio quello lì a vivere… con lei?! No, questo non poteva accettarlo, era fuori discussione!
-T-tu devi vivere… con me?? No, te lo scordi, bello!- gli disse Marlene con un tono che non ammetteva repliche. Il solo pensiero di dover dormire nella stessa stanza del pulcinella, le fece venire brividi di disgusto.
-Tks, sei proprio ridicola- disse semplicemente il pulcinella, dandole uno spintone e avviandosi nella caverna senza prendersi il disturbo di chiederle di entrare.
Marlene, ancora con gli occhi sgranati dalla sorpresa, guardò i suoi amici in attesa di una reazione.
Guardava soprattutto Skipper.
Proprio lui non poteva permettergli di fare cose del genere!
Ma la verità era che anche Skipper non sapeva cosa fare o dire…
In qualche modo non poteva farci niente: se Hans abitava lì, loro non potevano fare nulla per cacciarlo, e poi c’era sempre Alice alle calcagna…
Ma il problema era soprattutto di Marlene: come poteva adesso vivere tranquilla nella sua casa con un essere come Hans? Con un essere di cui dovevano preoccuparsi in ogni momento, visto che era imprevedibile e poteva fare qualsiasi sciocchezza da un momento all’altro.
-Skipper, non lascerai che Hans abiti nella mia stessa casa, vero?!- gli chiese guardandolo speranzosa.
Skipper non sapeva cosa dire alla sua amica.
Sta di fatto che almeno lui era sollevato del fatto che non si trattasse di Sam; insomma, ad Hans poteva benissimo spaccare la faccia quanto voleva, senza rimpianti e poi sapeva gestirlo per bene.
Nonostante ciò, doveva confortare Marlene che, in quel momento, dire che era sconvolta era dire veramente poco…
-Marlene, non devi preoccuparti- disse. Ma, appena vide il cambiamento repentino dello sguardo che la lontra aveva assunto, si affrettò a proseguire e a darle spiegazioni –Non devi assecondarlo. Tu fai le tue cose regolarmente, ma se vedi qualcosa di strano che fa o che dice, vieni immediatamente da noi e ti aiuteremo- spiegò il leader convinto, mentre Marlene, dopo uno sguardo a dir poco perplesso e dubbioso, gli rispose –D’accordo, farò come mi hai detto. Me la caverò…- disse poi non molto convinta, ma il solo pensiero di tenere come aiuto Skipper, la incoraggiò a non lasciarsi disperare.
Dopo che Skipper, Kowalski, Rico e Soldato le rivolsero un sorriso rassicurante, dalla caverna si sentì la voce stridula e gracchiante di Hans che si rivolgeva a loro.
-Un momento! Ma Sam dov’è finita? Perché la sua roba è sparita? Dov’è andata?!- continuava a gridare il pulcinella, che era appena uscito fuori dalla casa.
Tutti si girarono verso di lui e giusto in quell’istante, Skipper –ma anche Kowalski, Rico, Soldato e Marlene- capì che in realtà ad Hans non importava per niente il fatto di vivere in una caverna con una lontra, o il fatto che fossero tutti contro di lui pronti a cacciarlo… a lui importava solo di Sam! Voleva soltanto la pinguina…
Non sapeva nemmeno lui il perché, ma gli procurò un brivido d’irritazione.
Tuttavia, cercò di non farci caso e pensare che infondo era una buona cosa: fantastico; se Hans era venuto lì per Sam , voleva dire che l’avrebbe cercata e in un giorno lontano –forse- si sarebbero messi insieme e di conseguenza, Skipper avrebbe avuto una buona scusa per non pensarci…
Ma, visto che il pulcinella incominciava a guardarli truce in attesa di una risposta, Skipper si decise a rispondergli tranquillamente.
-E’ tornata in Antartide- gli disse semplicemente e, notato gli occhi sgranati del pulcinella, che lo divertirono non poco, si affrettò ad aggiungere –Se sei venuto qui è perché hanno notato l’assenza di Sam e hanno deciso di far venire te, qui. Peccato, sai, se fossi venuto prima, saresti sicuramente riuscito a prenderla, ma, haimé, non ci sei riuscito- concluse il pinguino beffardo e irritando a morte il pulcinella.
-Come sarebbe andata in Antartide?! E perché mai è voluta tornare lì? C’è qualche motivo preciso, le avete fatto qualcosa, per caso?- chiese Hans, ancora shoccato per la sorpresa e guardando uno ad uno i presenti di fronte a lui, in attesa.
-Le abbiamo fatto qualcosa?! Noi? Se ne è andata perché è stata troppo codarda a chiedere scusa per una cosa che ci ha fatto e, avendolo capito, è fuggita via! Ecco la spiegazione- disse tutto d’un fiato Marlene, acquisendo rabbia nel ricordare tutto quello che aveva fatto Sam.
Skipper la guardò stranito, insieme ai suoi uomini.
Hans però era perplesso e voleva spiegazioni.
-E che cosa avrebbe fatto?- chiese allora il pulcinella curioso.
-Mh, è una lunga storia, Hans; non capiresti- disse Skipper, come per dirgli che avrebbe fatto meglio a non saperlo.
-D’accordo, d’accordo … Ma tornerà?- chiese allora il pulcinella in tono serio.
Ma quel tono –e questo lo notarono benissimo sia Skipper che Kowalski- nascondeva vagamente un velo di speranza.
-No, Hans, non tornerà più. Se ne è andata per sempre. Hai capito adesso il concetto?- disse il leader in tono divertito.
Dopodiché salutò con un gesto della pinna Marlene; poi si girò verso i suoi uomini e con un muto ordine lui e gli altri tre si allontanarono dalla caverna, come se nulla fosse successo.
Probabilmente i quattro erano tornati nella loro base, quando Hans aveva ancora la bocca aperta per la sorpresa.
Marlene, stanca di quella situazione, alzò gli occhi al cielo in segno di impazienza ed entrò nella caverna per mangiare qualcosa.
Hans era ancora fuori e pensava a quello gli era stato detto.
Davvero ora la sua Sam si trovava in Antartide? Così lontana?
Quando apprese la notizia che si sarebbe trasferito nello zoo di Central Park era eccitatissimo all’idea di stare vicino alla sua adorata Sam; ma ora che non era lì che avrebbe dovuto fare??
Era come un chiodo fisso, non riusciva a rinunciarci; avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di stare con lei…
Sapeva che pure per Sam era lo stesso, soltanto che non voleva ammetterlo.
Ebbene, aveva deciso: sarebbe andato a cercarla e l’avrebbe fatta sua, volendo o non volendo.
Anche se la pinguina avesse opposto resistenza, non gli importava: aveva aspettato troppo e non riusciva ad aspettare oltre.
Con un sorriso di compiacimento, incominciò a pensare ad un modo per uscire dallo zoo e raggiungere l’Antartide.
 
ANGOLO AUTRICE: SALVE A TUTTI! MA GUARDA, ADESSO HANS PROGETTA DI ANDARE IN ANTARTIDE, CHE COSA SUCCEDERA’?? LO SCOPRIRETE PRESTO;)
FATEMI SAPERE SE CI SONO DEGLI ERRORI, SE HO MANTENUTO I PERSONAGGI IC O SE HO DESCRITTO BENE LE SENSAZIONI DEI PERSONAGGI.
GRAZIE A TUTTI:)
BACI, FEDE
   
 
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