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Autore: piccolo_uragano_    28/05/2016    6 recensioni
“Perché ogni volta che c’è in giro Lord Voldemort facciamo figli io e te, Martha?”
Martha accennò un sorriso. “Perché ogni volta che io e te facciamo figli c’è in giro Lord Voldemort, Sirius?”
Remus trattenne una risata. “Ed è per questo che sono vent’anni che ti ripeto che è quella giusta.”
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Non è una di quelle storie tutte miele e amore in cui Sirius trova la sua perfetta metà e vissero tutti felici e contenti. Martha darà a Padfoot del filo da torcere, insegnandogli ad amare e a restare.
(Si parte dal 1976 fino a poco dopo la battaglia di Hogwarts; in teoria è finita, dopo anni, ma in pratica.....)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
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"io saprò proteggerti
in ogni istante, ad ogni costo,

anche dovessi fare a pezzi 
un drago, il mondo e tutto il resto 
sei al sicuro, credimi 
solo se ti tengo qui 
(...)
c'è un esercito di anime da sempre pronte a tutto 
solo per difenderti 
sei al sicuro, credimi 
solo se ti tengo qui."
(Negramaro, 'se io ti tengo qui')


Martha si voltò di centottanta gradi per guardare suo marito e Robert e Kayla, che camminavano dietro di lei con aria preoccupata, in mezzo al caos più totale.
Si fermò per un attimo a pensare, e poi prese una decisone. “No.” disse. “Non possiamo andare tutti.”
“Come no?”  domandò Sirius. “Avanti, Martha, non voglio lasciare Harry da solo un minuto di più!”
Sirius fece per rimettersi a camminare, ma Martha lo fermò con una mano. “Rose ha bisogno di una bacchetta in più.”
“Remus è con lei.” Ribatté Kayla, e poi indicò un punto dietro di lei. “E hai perso Moody e Harry.” Disse, mentre Martha vedeva i due maghi che stava seguendo pochi secondi prima, diventare due puntini all’orizzonte. Sospirò, posò una mano sulla spalla di Robert e lo guardò dispiaciuta.
“Pulce” gli disse, iniziando a parlare molto velocemente. “ricordi quando mi hai detto di non voler essere trattato come un bambino?” Robert annuì. “Bene. Allora vai con Rose, vai con Rose e tu, lei, Remus e papà affronterete il compito più difficile di tutti.”
“Che cosa?!” domandò Sirius.
“Rose … Rose sta riunendo l’Ordine.”
Sirius deglutì. “Robert che c’entra?”
“Sono loro i giovani, ora.” Rispose Martha. “E non ce la faranno da soli con Anastasia, vorrei che tu andassi con loro.”
“Perché io e non tu?” sbottò lui.
“Perché tu conosci il posto più sicuro per essere il nuovo Quartier Generale: con Anastasia non possiamo permetterci di cambiare posto ogni mese come l’ultima volta, saremmo un bersaglio troppo facile.”
Sirius capì e annuì. “Grimmauld Place.” Disse, guardandosi le scarpe.
“Certo, urlalo, urlalo con il figlio di Lucius e Narcissa che ronza attorno a Kayla da quando Harry ha rimesso piede qui!”  Kayla si voltò lentamente, notando Draco che la scrutava da lontano e si sentì gelare il sangue.  “Andate.” Disse Martha a Sirius e Robert. Baciò Sirius sulle labbra e gli sussurrò che lo amava, poi si avvicinò a Robert e si alzò sulle punte per baciarlo sulla fronte. A entrambi chiese di avere cura dell’altro e poi li vide correre verso Rose, Remus e i Weasley.
Quando rimasero solo lei e Kayla, bastò uno sguardo perché entrambe si mettessero a correre più veloce possibile.

“Le persone oneste sono più facili da manipolare, Harry.” Stava dicendo Moody quando le due entrarono nell’ufficio.  Malocchio le guardò con entrambi gli occhi. “E anche le persone impaurite.”
“Non è stato Karkaroff.” Disse Harry con aria impaurita, appena vide Martha e Kayla. “Non è stato Karkaroff a mettere il mio nome nel Calice, non era Karkaroff a volermi morto …”
“Che cosa stai dicendo?” domandò Kayla, mentre Martha scrutava Malocchio.
“Sei sempre stato tu.” Gli disse, con disprezzo. “E sono quasi certa che tu non sia Malocchio Moody.”
“Ti ci è solo voluto molto più del solito per accorgertene, non è vero?” rispose l’uomo. “Voglio dire, la strega che mi spedì ad Azkban senza battere ciglio era più sveglia.” Con un movimento fulmineo, puntò la bacchetta al petto di Harry. Martha rispose puntando la sua contro di lui, e lo stesso fece Kayla, solo con qualche secondo di ritardo rispetto alla madre, i cui occhi verdi erano furiosi per il riferimento a ciò che era stata.
Non. Osare. Torcergli. Un solo. Capello.” Ringhiò la Grifondoro, e quasi sentì la voce di James riecheggiare nel nomignolo ‘signora Felpato’.
“Altrimenti che mi fai?” domandò l’uomo.
“Altrimenti non rispondo di me.” Rispose Martha, con sguardo freddo. “Hai detto che ti ho arrestato io, quindi sai quanto io possa essere spietata.”
“Sai di avermi arrestato ma non hai capito chi sono. Sei lenta, Martha Black.”
“Ho riempito mezzo centinaio di celle, sai? Non è facile ricordarsi di tutta quella feccia.”
Kayla si perse a fissare l’uomo che per mesi aveva creduto essere l’amico di Silente e l’ex mentore dei suoi genitori. “Con che coraggio si finge un uomo dagli ideali contrari dai suoi da dieci mesi?” domandò.
“Con che coraggio tieni la bacchetta alzata, sapendo che potrei ammazzarti all’istante?” rispose l’uomo, mentre Martha faceva da scudo umano alla figlia. “Il Signore Oscuro non è riuscito ad ucciderti, Harry Potter, ma pensa a quanto mi sarà riconoscente quando saprà che l’ho fatto io al posto suo.”
Martha cercò di lanciare una Fattura alla gamba sana dell’uomo, ma lui rispose con prontezza, proteggendosi con uno Scudo. Non c’era niente, a parte la gamba sana, che lei potesse colpire  (con ogni tipo di incantesimo) senza rischiare di ferire Harry.
“Ucciderò te e le inutili donne della tua nuova famgliola.” Disse.
Martha incarnò un sopracciglio. “Ti troveresti contro mio marito e mio figlio più grande, e saresti spacciato.”
“Tuo marito me lo mangio a colazione bellezza, lo sentivo urlare il tuo nome nel sonno, ad Azkaban.” Aveva colpito nel segno, pensò, vedendo il labbro inferiore di Martha tremare. “Come dicevo, le persone oneste, impaurite, o innamorate sono le più facili da manipolare.” Poi tornò a guardare Harry. “Sarò il più caro servitore del Signore Oscuro. Sarò per lui più vicino di un figlio, più caro di un fratello, dopo averti ucciso … sai, io e il Signore Oscuro abbiamo molto in comune; per esempio, entrambi abbiamo avuto padri molto deludenti.”
“Oh, mi dispiace per te.” Sputò Harry. “Io ho un padre biologico che mi ha aiutato a scappare dal tuo folle piano, stasera, e un padre adottivo che ti spaccherà in due insieme al tuo padrone.”
Martha guardò Harry con orgoglio, e Kayla cercò di sorridergli.
Il finto Moody, però, sembrava sordo a quella dichiarazione di coraggio. Ormai parlava come se non si rendesse più conto di essere circondato da persone, parlava come se stessa ragionando ad alta voce in solitudine. “Sia io che il Signore Oscuro abbiamo subito l’oltraggio di venire disconosciuti da quei padri, ed entrambi abbiamo avuto l’onore di uccidere quei padri ingrati …”
Barty Crouch Junior!” esclamò Martha, all’istante. Il collegamento le era venuto spontaneo, la sua vecchia, cara memoria fotografica le aveva permesso di rievocare ogni cosa letta sulla fedina penale di quell’uomo, ogni dettaglio, ogni singola cosa le apparivano davanti come se le stesse leggendo in quello stesso istante.  
Appena sentì il suo nome, l’uomo si spostò da Harry quel tanto che bastava a Martha per Schiantarlo. Appena cadde a terra, corse verso Harry e gli baciò la fronte, poi gli afferrò il braccio per controllare la ferita. “Kayla, corri a chiamare Silente.” Le disse. “Riferiscigli che Malocchio non è Malocchio ma il figlio di Barty Crouch, che evidentemente non è morto ma ha ucciso il padre.”
Kayla annuì, lanciò uno sguardo rassicurante a Harry e corse via. Martha, intanto, evocò delle bende e fasciò il braccio di Harry, sforzandosi di non piangere. “Ha usato il tuo sangue, vero? Per tornare ad avere un proprio corpo?” Harry annuì.
Sangue del nemico prelevato con la forza.” Ripeté.
“Avrei dovuto immaginarlo.” Disse Martha. “Perché non l’ho immaginato?”
“Come potevi sapere che … che lui non era lui?” la difese Harry, indicando Moody, steso a terra. “Nemmeno Silente lo immaginava.”
Martha gettò un veloce sguardo in direzione del mago steso e poi tornò a guardare Harry. “Hai detto … che  James …”
Harry annuì. “Lui e la mamma, insieme a … Cedric … mi hanno dato qualche secondo per tornare alla Passaporta.”
Martha si portò una mano sul viso. “Chi ha ucciso Cedric?”
“Codaliscia.”
“Con la bacchetta di Voldemort?”  Harry annuì di nuovo. “E loro … ti hanno anche detto qualcosa?”
Vai da Martha e Sirius, corri tesoro, loro ti proteggeranno.”
Martha scoppiò a piangere nel momento in cui Silente, Piton e la McGranitt, accompagnati da Kayla, entrarono nella stanza. La giovane Black portava un’espressione dura, mentre la McGranitt si mostrò preoccupata per la salute d Harry.

Venti minuti dopo, Sirius entrò nell’ufficio dell’insegnante di Difesa, con in mano una fiala contenente una sostanza trasparente. Lui e Silente la diedero all’uomo che ormai aveva quasi riacquistato le sue sembianze, mentre Kayla e Harry fissavano esterrefatti la freddezza con cui i genitori trattavano la cosa: Martha sollevò l’uomo con una mano, come se si trattasse di un fantoccio, e lo mise a sedere senza delicatezza, mentre Sirius si calò in un baule e dichiarò di aver trovato il vero Alastor Moody, che, a quanto pare, non era in pericolo imminente, pur essendo conciato davvero male.
Barty Crouch Junior raccontò una storia che Sirius conosceva bene: era riuscito a fuggire grazie a sua madre, che, morente, aveva preso le sue sembianze ed era rimasta ad Azkaban, morendo con il nome e le sembianze del figlio, il quale era fuggito con le sembianze della donna, per la quale era stato inscenato un funerale privato con una bara vuota.
Sotto Veritaserum, la voce dell’uomo era fredda e le frasi erano brevi e semplici. Non sembrava vedere davvero nessuna delle persone che aveva davanti, ma quando Kayla abbracciò Harry, si voltò a guardarli e rise.
“Sei rimasto chiuso in casa da allora?” domandò Sirius.
“Sì.”
“Come ti ha convinto tuo padre a farlo?” chiese  Martha.
“Maledizione Imperius.” 
“E se qualcuno entrava in casa?”
“Mantello dell’Invisibilità, giorno e notte.”
Silente, Martha e Sirius riempirono Crouch Junior di domande, e lui si rivelò indirettamente responsabile della morte di Bertha Jorkins, disse che alla Coppa del Mondo di Quidditch, l’elfa non era seduta da sola, ma era seduta accanto a lui, disse che aveva rubato la bacchetta di Harry e che aveva evocato il Marchio Nero. Rivelò di essersi nascosto dietro un cespuglio, nel bosco della Coppa del Mondo. Quando Martha gli domandò se avesse mai avuto una coscienza, Silente la fermò dicendo che si stava lasciando coinvolgere troppo.
Sirius, invece, tirò un pugno al muro quando l’uomo rivelò che Codaliscia aveva portato ciò che rimaneva di Voldemort a casa di Crouch, appena capirono che non era morto. Kayla si spaventò vedendo il padre così arrabbiato, poi si ricordò di quando Martha, con un istinto degno della grande Auror che era, aveva detto che Barty Crouch era sotto la maledizione Imperius.
“Crouch era sotto Imperius.” Ricordò a tutti. “Chi è stato?”
“Il mio Signore.” Rispose il figlio di Crouch. “Ma mio padre si è ribellato.”
“E Harry lo ha trovato moribondo nella Foresta.” Concluse Silente.
Arrivarono a mille altre conclusioni: Martha raramente si era sentita tanto stupida.
“Ha detto di avere visto Crouch sulla Mappa.” Sussurrò a Sirius. “Come ho fatto …”
“Non potevi arrivarci.” La rassicurò lui. “Nessuno poteva. È stato astuto, non c’è che dire.”
Martha si appoggiò ad un muro, mentre Crouch Junior rivelava di aver ucciso il padre e di averlo Trasfigurato in un osso e di averlo seppellito. Kayla era tanto schifata da essere più pallida del solito.
“I ragazzi non sono pronti a vivere tutto questo, Sirius.” disse al marito.
“Non si è mai pronti. Non lo eravamo neanche noi. Ma sono abbastanza forti per farlo.” Le disse avvicinandosi. “Sai perché sono forti? Perché sono stati cresciuti da una guerriera.” Le disse, baciandole la punta del naso. “Andrà tutto bene, in un modo o nell’altro.”

Sirius e Harry si sedettero davanti alla scrivania di Silente, e il Preside chiese a Harry di raccontare tutto ciò che era accaduto dal momento in cui aveva toccato la Passaporta a quando era tornato al castello. Sirius si coprì la faccia con le mani un paio di volte, poi chiese a Silente di dare a Harry una Pozione Sonnifera e di non farlo dormire in dormitorio ma con i suoi fratelli. Silente accosentì dicendosi più che d’accordo, chiedendo a Sirius se Rose avesse fatto quanto richiesto.
Sirius annuì. “Ho reso … insomma, Martha ha reso disponibile la casa di mia madre come Quartier Generale. Ha detto che con la bambina non possiamo spostarci troppo, e ha ragione. Staremo nascosti lì tutta estate, immagino.”
Silente annuì. “Mi sembra una grande idea.”
“Ovviamente Rose sta già sistemando la casa.”
“E la piccola Anastasia?”
“Affidata a Remus.”
“Bene,” rispose il Preside. “molto bene.” Poi tornò a guardare Harry. “Harry, per quanto possibile, ti auguro una buonanotte. Recupera i tuoi fratelli e raggiungete la Professoressa McGranitt, lei vi dirà dove sistemarvi per la notte.”

Quando Robert, con gli occhi appena aperti, sentì la voce di sua madre strillare contro Caramell, per un attimo si dimenticò di quanto successo la sera prima. Poi, udendo il nome ‘Barty Crouch’ e la parola ‘Dissennatore’  i ricordi riaffiorarono e lo colpirono come un pugno.
“Non importa che tipo di perdita è stata, Caramell, importa che ora non potrà testimoniare!” strillava Martha. “Come proviamo che Voldemort è tornato? Oh, non finga di temere il suo nome! Come spieghiamo che è tornato, se l’unico che possa provarlo è un ragazzino che gode della fama di un malato mentale per via di quella vacca di Rita Skeeter? Lo spieghi lei alla sua comunità! E non dirmi di calmarmi, Sirius, per Godric!”
Robert sentì Kayla e Harry svegliarsi, accanto a lui, in quella piccola stanza dietro l’infermeria.
“Crede davvero che Lei-Sa-Chi possa essere tornato, signora Black?” domandò Caramell. “Andiamo, è assurdo … ha anche appena riconosciuto che il ragazzo non è del tutto in sé …”
“Harry Potter è di gran lunga più sano di lei, Ministro.” Rispose Martha, mentre anche Harry apriva gli occhi.
“Sembra una mattina normale.” Sussurrò Kayla. “Voglio dire, sembra che ci siamo addormentati sul divano e che la mamma stia urlando contro papà o contro qualcuno che l’ha fatta arrabbiare al lavoro. Sembra tutto normale.”
“Non mi dica che crede alla Skeeter, Ministro, perché se fosse così ciò confermerebbe che lei ha la materia grigia di un mollusco.”
“Il ragazzo parla con i serpenti e ha degli strani … attacchi … ovunque si trovi, quindi non è un soggetto degno di fiducia, e …”
“Harry” chiese Kayla, girandosi sul fianco in modo da vedere bene il fratello nel letto singolo accanto, molto vicino al suo. “Harry, ieri sera, anche … anche il padre di Draco era …”
Harry annuì in modo deciso. “Mi dispiace.” Le disse. “Davvero.”
Kayla si coprì il volto con una mano, e poi decretò: “Non è affatto una mattina normale.”
“Insomma, è morto un ragazzo! E Crouch! Voldemort è tornato, Caramell, accetti questo fatto anche se le cose non stanno andando come se le immaginava! Mi dispiace, sa, il suo ritorno non era nemmeno nei miei di progetti, ma qui ci stiamo regolando di conseguenza, e siamo pronti a combattere, come l’ultima volta!”
Lui. Non è. Tornato!” sentenziò Caramell, e allora Silente rincarnò la dose: fece i nomi che Harry aveva riferito la sera prima, disse di togliere i Mangiamorte da Azkaban perché Voldemort li avrebbe presto voluti dalla sua e disse anche di inviare messaggeri ai giganti prima che Voldemort li convincesse che lui solo fosse in grado di ridare loro la libertà. Caramell, a quel punto, perse le staffe, e Robert non ebbe la minima difficoltà ad immaginare la faccia di Martha.
“Che razza di Ministro è uno che ama più la poltrona che occupa che la comunità di cui fa le veci?” sbottò Martha. “Che razza di uomo è un uomo così accecato dall’amore per sé stesso da negare la realtà?”
Kayla si lasciò nuovamente cadere nel letto. Non si era ancora alzata, eppure aveva ben chiaro come si sarebbe sviluppata quella giornata.
“Severus, mostragli il Marchio.” Disse Martha.
“Non era così netto da tredici anni, Ministro.” Disse la voce cupa di Piton, che spiegò come il Marchio funzionasse.
“Perché mamma continua a difendere Piton?” domandò Robert.
“Non è che lo difenda” rispose Kayla. “non lo attacca, è diverso.”
“Perché si fida di lui.” Concluse Harry. “Non so in base a cosa, ma si fida.”
“Credo che sia perché Silente si fida di lui. E mamma si fida di Silente.”
“Oppure” contestò Robert “sa qualcosa che noi non sappiamo.”
Qualcosa?” domandò Kayla. “Oh, la mamma sa più di qualcosa che noi non sappiamo. La mamma sa moltissime cose che noi non possiamo nemmeno immaginare.”
Sentirono Caramell allontanarsi disgustato, dopo aver consegnato a Martha ‘la vincita’ di Harry, che l’aveva ricevuta in quanto tutore legale del vincitore. Dopo che il Ministro si allontanò con disgusto, Silente parlò a Martha e, a quanto pare, Sirius, che era stranamente rimasto in silenzio.
I tre entrarono nella stanza, per niente stupiti di trovare i ragazzi già svegli.
“Buongiorno raggi di sole.” Disse Martha, e ai ragazzi fu chiaro perché Sirius non avesse aperto bocca: teneva in braccio Anastasia, che scrutava il mondo con gli occhioni grigi spalancati. “Vi consiglierei di alzarvi, insomma: sarà una giornata davvero lunga.”
Ma i ragazzi erano pieni di domande.
“Torneremo a Grimmauld Place?”
“Perché Caramell non crede a nulla?”
“Perché Caramell è così stupido?”
“Come fai a fidarti di Piton?”
“Come sta Anya?”
“Che ha fatto, ieri, Rose?”
“Cosa succederà, adesso?”
“Dove sono Rose e Remus?”
“Okay, basta.” Disse Silente. “Vi verrà spiegato tutto, lo prometto, a tempo debito. Nessuno più di voi tre merita di sapere la verità. Ma devo informarvi che la signorina Granger ed i signori Weasley chiedono di voi dalle prime luci dell’alba, fareste meglio a raggiungerli quanto prima. Oh, e Robert” sorrise in direzione del maggiore “hai ricevuto parecchie attenzioni anche da una ragazza di Beuxbatons.”
Kayla gli tirò un cuscino. “Perché io non so mai niente?!”

Harry, nel pomeriggio, decretò che la vincita non gli spettava: doveva essere di Cedric. Così, Sirius lo accompagnò ad incontrare i Diggory, mentre Martha stava con la bambina per la poppata del primo pomeriggio. Quando i Diggory domandarono come fosse morto il loro unico figlio, Sirius mostrò una professionalità che Harry non conosceva e disse cose come ‘sono sinceramente dispiaciuto per la vostra perdita’ e ‘vostro figlio non ha sofferto’. Sembrava però molto toccato dal dolore dei due coniugi, specialmente da quello del padre.
“Sono padre anche io, e sto male al solo pensiero di perdere uno dei miei ragazzi. La più piccola ha meno di un mese, ed il più grande è poco più giovane del vostro Cedric. Per questo vi invito a contare su me e mia moglie, per qualsiasi cosa, davvero, anche la più misera o la più importante. Non vi fate nessun tipo di problema.”
Poco dopo, Harry offrì loro la vincita, dicendo che spettava a Cedric, ma loro la rifiutarono, e a Harry venne subito in mente chi avrebbe fatto buon uso di quei galeoni.

“No.” sentenziò Martha, con sguardo serio. “Cosa vuoi, si può sapere?”
Voglio aiutarvi.”
“Non ci credo neanche se lo vedo.” Rispose lei, camminando per i corridoi del Ministero con passo spedito.
“So che cercate aiuto.”
“Smettila di origliare le conversazioni altrui, White.”
Aaron White, con qualche ruga in più attorno agli occhi e i capelli sempre raccolti dietro le spalle, sbuffò. “Non ho origliato.”
“E come mai sostieni che io stia cercando aiuto?”
“Perché me lo ha detto Kingsley.”
Martha alzò gli occhi al cielo. “Ricordami di ammazzarlo.”
“Quindi mi tieni con te?”
“No!” rispose, fermandosi. “Sto tornando a casa, dalla mia famiglia. Lasciami respirare.”
“Sono abile. So combattere. Sono furbo, sono silenzioso, e …”
“Vattene, White. Non ho idea di cosa tu voglia.”
“Silente mi troverà.”
“Che lo faccia e che ti ammazzi.”
“Voglio aiutare.” Insistette lui, entrando con Martha in ascensore.
“Tu non vuoi aiutare. Tu vuoi infiltrarti. Tu vuoi spiare me e Rose. Tu vuoi qualcuno a cui rompere le Pluffe, White.”
Aiutandovi!”esclamò lui, seguendola anche fuori dall’ascensore.
“Tornantene in Australia!” esclamò Martha. “Torna a casa da tua madre, o dai tuoi fratelli o cugini, non lo so, ma vattene, lascia l’Inghilterra, Aaron White, te lo consiglio caldamente, perché qui succederà un gran macello!”
Il volto di Aaron si fece serio. “Non ho cugini. O fratelli. Mia madre ha avuto qualche compagno, ma mai nulla di serio. La mia fidanzata mi ha lasciato, e mia madre è morta due mesi fa. Sono solo. Non ho dove tornare, ed è per questo che voglio aiutarvi, che voglio combattere, perché non ho nulla da perder, ma ho tutto da dare in questa battaglia.”
“Io ho tutto da perdere. La mia famiglia, la mia casa, ciò che ho costruito giorno dopo giorno per diciotto anni. Ho dato alla luce una bambina meno di un mese fa e guarda in che mondo di merda che si ritrova.”
“Per questo dovresti concedermi di essere dei vostri.”
Martha sembrò seriamente pensarci su. “Non spetta a me, come decisione.”
“Ma spetta a te fare il mio nome.”
“Come sai che dovrò portare nomi?”
Lui alzò le spalle. “Te l’ho detto, sono bravo ad origliare.” Si guardò attorno e sembrò decidere che fosse ora di togliere il disturbo. “Mi trovi alla Testa di Porco, se hai bisogno. Se invece dovessi avere bisogno io, beh … sarò io a trovare te.” Le fece l’occhiolino e si confuse tra la folla, lasciando Martha più furiosa che mai.

Harry non ci mise molto a capire che molti studenti lo stavano evitando. Alcuni sussurravano al suo passaggio, e Kayla tirò un pugno ad un ragazzo del suo anno che tentò di fotografare Harry di nascosto. Silente aveva chiesto a tutti di lasciare in pace Harry, di non fargli domande, e così fecero: in compenso, però lo fissavano e lo evitavano, e non ci voleva un genio per capire che al suo passaggio iniziassero a parlare male di lui.
Robert continuò a frequentare la ragazza francese anche nei giorni seguenti. Kayla decretò che era la stessa ragazza che aveva portato al Ballo, la definì ‘priva di spina dorsale’, e quando Fred le ricordò con chi fosse andata al Ballo lei, iniziarono a litigare esattamente come Martha e Sirius. Hermione non si sbilanciò mai riguardo a questa nuova ‘storia’ di Robert, ma Kayla la vide più di una volta mentre cercava di ottenere informazioni dai gemelli, i quali rimanevano ovviamente fedeli al loro amico.
La ragazza era davvero carina, in compenso: occhi azzurrissimi, capelli biondi luminosi, un sorriso smagliante e un buon inglese. Harry e Ron sentenziarono che aveva anche un ottimo lato B, guadagnandosi un cuscino in testa tirato da Hermione, mentre Kayla, Fred e George cercarono di farle ammettere che era gelosa, ma lei non si sbilanciò mai.
Passarono così le prime due settimane: le lezioni continuarono, Martha e Sirius apparivano una volta ogni due giorni, talvolta anche con Rose; le gente parlava al passaggio dei tre fratelli, ma loro erano diventati bravi a non farci più caso. Non importava cosa dicessero, stavano iniziando a capire che la gente avrebbe avuto da ridire su qualsiasi cosa loro facessero. Ricominciarono a fare visita ad Hagrid nelle ore buche lasciate da Difesa Contro le Arti Oscure, e a nessuno sfuggì la presenza di un cane nero che, a intervalli regolari, perlustrava la Foresta. Robert si preparò per i G.U.F.O., violentemente motivato da Hermione per studiare a dovere nonostante l’aria ch si respirasse nel mondo magico,  Kayla e Fred si ritagliavano momenti solo per loro il prima possibile, e la Serpeverde, tornando nel dormitorio, si trovava costretta ad evitare lo sguardo di Draco.
Esattamente due settimane dopo la terza prova, Kayla si addormentò pensando che Hogwarts era ancora il luogo più sicuro di tutto il mondo magico e che non sarebbe dovuta scappare da niente, lì dentro – ma se non doveva scappare, perché non riusciva più a guardarsi allo specchio?
In poco tempo le fu chiara la risposta: ciò da cui sarebbe voluta scappare, stava dentro la sua testa



Buonsalve miei cari!
Mi scuso per il ritardo, ma, ehm, è stata una settimana abbastanza difficile. :)
Detto ciò, ammetto che era per me fisicamente impossibile non inserire David Tennant (anche detto 'Il Maledetto', 'Il Maledetto Scozzese', 'Il Maledetto Scozzese Sexy', ed è meglio non continuare) nel collage a inizio capitolo, insomma, amo troppo quell'uomo. 
Okay, poi per farla breve ringrazio felpato8 (tesoro ho visto solo ora, e non ti preoccupare, la recensione era fantastica), Always_Potter (insomma, a te c'è davvero bisogno di rispondere?!) Distretto_9_e_34 (saluti a te e Matilde), _ginnyweasley_ (le tue recensione chilometriche le amo, giuro), Moon95 (grazie ancora davvero, mi commuovo un pò quando mi si dice 'ho letto la tua storia tutto d'un fiato') e poi ovviamente Nene_92 (credo che anche tu abbia apprezzato il collage *faccina pervy*) 
Okay, credo di aver detto tutto. Credo. Adieu. 
Allons-y! xxx 
P.S. Il gufo morde! ( https://www.facebook.com/PSil-gufo-morde-%CF%9F-127745170733062/ ) 


 
   
 
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