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Autore: Hufflebubble    29/05/2016    2 recensioni
Dopo la fine della Seconda Guerra Magica, Hermione e Severus si incontrano in libreria. Cosa succederà dopo quell'incontro?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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cap3

Capitolo 3



Ron e Hermione si erano sposati subito dopo che la ragazza aveva finito il suo ultimo anno di scuola a Hogwarts. Entrambi, come tutti, avevano voluto un po'' di amore e pace nelle loro vite, dopo lunghi anni di odio e tenebre. Ma l'amore ben presto era passato, sempre che mai vi fosse stato. Eppure vivevano ancora insieme, nella stessa casa.
La famiglia Weasley, a causa della perdita di Fred, aveva ricevuto una grossa somma di denaro come indennità morale. A causa di ciò, ora Ron viveva di rendita. Aveva smesso di andare al lavoro (gli era stata offerta la carriera di Auror) e aveva iniziato a bere. Per cercare di farlo smettere, ma soprattutto per non ritrovarselo sempre a ciondolare mezzo ubriaco in casa, Hermione aveva chiesto a George di chiedere a suo fratello di dargli una mano con il negozio di scherzi. Per un po' aveva funzionato, ma dopo alcuni messi eccolo di nuovo spaparanzato sul divano con una bottiglia in mano.
Hermione inizialmente si era arrabbiata parecchio per questo atteggiamento, quando ancora ci teneva al loro rapporto. Ma poi, dopo aver visto che era tutto inutile e neanche l'intervento di Harry era servito a qualcosa, aveva lasciato perdere. Si era lanciata a capofitto nel suo lavoro e ben presto al Ministero della Magia le era stata data l'opportunità di dedicarsi a incarichi importanti e delicati. Come il miglioramento della pozione Antilupo.
Durante gli anni della guerra, Voldemort aveva scovato un certo numero di lupi mannari, i quali avevano causato innumerevoli danni. E ora tutto quello che si poteva fare era cercare di far avere alle vittime una vita il più normale possibile.
Al Ministero della Magia aveva a disposizione un intero laboratorio, nell'Ufficio Misteri, in cui aveva carta bianca negli esperimenti. Grazie a un giro a Notturn Alley, era riuscita a procurarsi una fiala di siero di licantropo, che aveva iniettato in un topo da laboratorio. Ben presto anche tutte le altre cavie si erano trasformate in topi mannari, e questo le aveva permesso di fare esperimenti che altrimenti non avrebbe potuto condurre sugli umani.
Il fenomeno del licantropismo non era mai stato un grosso problema, il Ministero della Magia aveva un registro con tutti i nomi dei Lupi Mannari. Ma dopo la guerra il loro numero era aumentato esponenzialmente. Era quindi necessario formulare al più presto quella pozione.
 
* * *
 
Hermione le aveva provate tutte. Aveva tentato di sostituire un ingrediente alla volta, aveva variato il periodo di somministrazione della pozione, ma nulla. L'unico formulato che sortiva qualche effetto era quello originale. Aveva anche fatto delle ricerche nella libreria di Notturn Alley, dove vi si trovavano quasi esclusivamente libri di Arti Oscure, ma era servito a ben poco.
Il Ministero le metteva sempre più pressione, ed Hermione era sull'orlo di una crisi di nervi, ma non c'era nulla da fare. I topi, una volta trasformati, erano sì mansueti, ma dovevano comunque rimanere isolati, pena un improvviso attacco ai loro simili (e alle dita della ragazza). Aveva anche chiesto alla professoressa McGranitt, ora preside di Hogwarts, il permesso di consultare il Reparto Proibito della biblioteca della scuola, ma anche quello era stato un buco nell'acqua.
Era da qualche settimana che ormai attendeva impazientemente un messaggio dal professor Piton, diventato a questo punto la sua unica speranza, vista la sua vastissima conoscenza sulle pozioni e sui relativi ingredienti. Ma quel messaggio non arrivava. Il professore aveva detto che si sarebbe fatto vivo lui, ma erano ormai passate diverse settimane, e nessuna notizia era giunta da parte sua. Hermione era scoraggiata: suo marito era sempre ubriaco, il lavoro non stava andando affatto bene e l'illusione di poter avere un aiuto da Piton stava pian piano svanendo.
 
Era un lunedì mattina grigio e piovoso, come tanti altri. Dopo essersi alzata e vestita, senza alcun entusiasmo Hermione scese di sotto per preparare la colazione. Dopo pochi minuti, sentì un picchiettio contro il vetro della cucina, e vide che si trattava di un bel gufo reale con una lettera legata a una zampa. Aprì la finestra e lo fece entrare. Dopo aver preso la lettera, lo fece bere e uscire di nuovo dalla finestra. Gettò uno sguardo alla lettera e vide che il suo nome e il suo indirizzo erano scritti con una calligrafia piccola e sottilissima, e molto precisa. Conosceva solo una persona che scrivesse in quel modo: Severus Piton!
Aprì in fretta la lettera: "Domani sera, 20.30 nel mio ufficio. SP".
Hermione andò al lavoro con un misto di ansia ed eccitazione per l'appuntamento della sera successiva, perché forse Piton aveva trovato qualche ingrediente che l'avrebbe fatta progredire nella sua ricerca. Così trascorse anche il martedì. Continuava a guardare l'orologio, irrequieta, ansiosa che arrivassero presto le 20.30. Ma sembrava che il tempo non passasse mai.
Verso le 20 però iniziò ad essere alquanto nervosa: non si era dimenticata lo strano comportamento del professore nel loro precedente appuntamento, il suo modo di fare sarcastico e gli strani sguardi che le aveva lanciato. Proprio per questo, stavolta optò per un abbigliamento decisamente più sobrio, costituito da jeans e maglietta.
Alle 20.30 uscì dal camino nell'ufficio di Piton.
A differenza della volta precedente, lo trovò già lì, seduto sulla poltrona. Ma non lo aveva mai visto in uno stato simile! Seduto scompostamente, con la testa appoggiata a una mano, reggeva con l'altra una bottiglia di Whisky. Non appena si accorse di Hermione, con un sussulto si ridestò, e riprese subito il suo contegno rigido e severo.
"Ehm… Professore… Va tutto bene?"
"Benissimo, Granger, siediti."
C'è qualcosa che non va, non ho mai visto Piton in quel modo. E da quando è passato a darmi del tu?
"A che punto sei con le tue ricerche, Granger?"
"In realtà sono sempre a un punto morto, non riesco a venirne a capo" rispose Hermione demoralizzata. E gli raccontò dei suoi esperimenti sui topi, che fino ad ora non avevano avuto successo.
Piton assunse un'espressione sarcastica. "Bene bene, la signorina… Ah, di nuovo, che sbadato! Signora… So-Tutto non sa fare i compiti! Quasi quasi mi verrebbe voglia di togliere dieci punti a Grinfondoro!"
Nonostante il suo modo di fare quasi sprezzante, Hermione vide che la sua mano tremava. E a dirla tutta sembrava piuttosto pallido. Cioè… Più del solito!  
"Ehm… Per caso ha trovato qualche ingrediente che mi potrebbe essere di aiuto, visto che mi ha convocata?" chiese timidamente la ragazza.
"Questo mi sembra evidente, anche perché ho cose ben più interessanti da fare alla sera, che stare a parlare con una Grifondoro!" rispose lui sprezzante.
Hermione era sempre più confusa. Perché quell'atteggiamento? Lei non aveva fatto nulla di male. Sì, certo, Piton era sempre stato severo e sarcastico, ma mai a quei livelli, soprattutto con lei. D'altro canto, lei non era mica Harry Potter! E soprattutto, si comportava forse così per nascondere qualcosa, visto lo stato in cui lo aveva ritrovato?
  
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