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Autore: Ace of Spades    30/05/2016    2 recensioni
“Mio padre non era così, prima di perdere mia madre era un'altra persona. Di sicuro non una dolce e carina, ma almeno era una persona. Dopo la morte di sua moglie è diventato un mostro senza sentimenti, animato solo da ciò che ci potrebbe essere di più oscuro dentro un cuore vuoto.”
Degli occhi neri lo fissarono.
“Come se avessero aperto il Vaso di Pandora”
“Aperto? Direi più che è caduto al suolo e si è frantumato. Quando si perde una persona amata in modo traumatico è come perdere il sostegno che ti teneva sulla retta via, come la colonna su cui posava il Vaso. Senza quella, le piaghe dentro al tuo cuore prendono vita e ti divorano da dentro”
“Ho sempre trovato quel mito abbastanza insulso”
“Come mai?”
“Sai perchè esiste il detto ‘la speranza è l’ultima a morire’? Perchè è l’ultima che esce dal Vaso di Pandora. Ma perchè dovrebbe essere l’ultima se è ciò di cui si ha più bisogno?”
“Perchè le speranze le hanno le persone, ma i destini li distribuisce il diavolo.”
•••
DoflaCroc + Mihawk / AkaTaka/ KiddLaw/ KillerPenguin.
Genere: Angst, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Crocodile, Donquijote Doflamingo, Drakul Mihawk, Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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25) " Se le formiche si mettono d'accordo, possono spostare un elefante. Se due volatili uniscono le forze, riescono a far ridere un coccodrillo. "


















 

Mihawk si alzò a mattina inoltrata; ormai era abituato a svegliarsi senza nessuno nei paraggi, così se la prese comoda.
Dopo una quaratina di minuti lasciò la stanza sbadigliando.
Esattamente come aveva pensato, trovò Doflamingo che correva lungo i corridoi al piano terra, inseguito da un Crocodile per nulla contento.

Tutto nella norma.

Fece colazione con calma ed uscì in giardino; era una bella giornata di sole e sarebbe stato un peccato restare in casa.
La stessa idea la ebbero gli altri tre ragazzi che scorrazzavano in quella reggia.

 

Lui passò la giornata a girovagare nei giardini, scoprendo che il cane dei Donquixote era molto simpatico e che sotto gli alberi si dormiva benissimo.

Vergo rimase nelle vicinanze della casa, alternando studio a ordini e portandosi dietro un sacchetto di patatine.

Crocodile invece si sedette su una sedia bianca di metallo, proprio come il tavolino rotondo davanti a lui su cui gli venne servito il the alla Rosa Canina che tanto gli piaceva e lo rilassava, mentre leggeva 'Il Segno dei Quattro' di Sir Arthur Conan Doyle.

Poco distante, sotto due alberi, esattamente su un'amaca, Doflamingo si riposò ascoltando musica e usando il pc. Aveva scelto quel posto per avere una visuale su tutta la casa e soprattutto sulla sua distrazione preferita.
Quando la riproduzione casuale del cellulare gli fece capire che non avrebbe passato il pomeriggio in pace facendo partire 'I hate you' di Simon Curtis, 'I want your bite' di Chris Crocker e 'S E X' dei Nickleback, passò il resto del tempo a fantasticare su cose vietate ai minori e che avrebbero inorridito anche alcuni adulti.

Crocodile aveva uno sguardo concentrato mentre leggeva, a volte si mordeva distrattamente un labbro e accavallava le gambe. Adorava il modo in cui girava le pagine, in special modo quando si leccava l'indice per aiutarsi.


S is for the simple need
E is for the ecstasy , 
X is just to mark the spot 'cause that's the one you really want

Yes, SEX is always the answer
Is never a question
'Cause the answer's yes
'Cause the answer's yes


Canticchiò mentre la canzone proseguiva, così come il pomeriggio.





 

Alla fine della giornata erano tutti più rilassati essendosi dedicati ad occupazioni più traquille.
Stare lontani da Doflamingo era un vero toccasana per i suoi nervi, e Crocodile rimpianse che quel giorno fosse già agli sgoccioli.
Quando vide Mihawk tornare si stupì che non si fosse perso nei giardini, poi notò il cane davanti e capì che lo aveva semplicemente seguito e sorrise.
Era strano che per tutto il giorno non avesse subito attacchi da parte del biondo, concentrato com'era sulla lettura si era scordato di lui.
Si girò trovandoselo davanti sorridente.
Stava per dirgli qualcosa quando l'altro lo anticipò.
"Scusa ma oggi mi faccio io la doccia per primo" disse allontanandosi velocemente.

"Ma è ancora presto per farsi la doccia. Ah, chi lo capisce quello lì" sibilò mettendosi il libro sottobraccio.

"Che bel pisolino" commentò Mihawk affiancandolo. "Dovrei farlo più spesso. Crocodile?" Si interruppe girandosi. "Che stai facendo su quell'albero"

Il moro da parte sua, si schiarì la voce dandosi un contegno.
"Osservo il panorama. Ora riporta quel sacco di pulci dove l'hai trovato"

Mihawk alzò un sopracciglio ma fece quello che gli aveva detto l'altro; si girò verso il cane e gli disse di tornare dal suo padrone, l'animale abbaiò e scomparve trotterellando felice.

"Osservavi il panorama" disse entrando in casa.

"Già"

"Tranquillo" gli sussurò Occhi di Falco appoggiandogli una mano sulla spalla. "Non dirò a nessuno che hai paura dei cani"
Poi si allontanò lungo un corridoio.

Crocodile sgranò gli occhi e arrossì di botto ringhiando parole sconnesse per poi spalmarsi la mano destra sulla faccia e urlare:
"Mihawk di là vai alle cucine! Devi salire le scale!"






 

-




 

Crocodile entrò in camera non trovando nessuno ma sentendo il rumore dell'acqua capì che il cervello di gallina era ancora sotto la doccia.
Mihawk fece la sua comparsa dopo qualche minuto con un pacchetto di patatine; evidentemente aveva incontrato qualche cameriera gentile che gli aveva dato qualcosa da sgranocchiare (oppure lo aveva semplicemente rubato a Vergo).
Appoggiato il sacchetto sul comodino, fece per sedersi sul letto ma venne fermato dalla voce dell'altro moro.

"Non vorrai sederti sul letto con i vestiti con cui sei stato fuori tutto il giorno spero."

"Sì"

"Non credo. Prima fai la doccia e poi cambiati i vestiti. Sporchi il letto."

"Sembri mia madre" commentò sbuffando Mihawk togliendosi la maglia e gettandola a terra.

Crocodile lo imitò, ma prima di appoggiarli sul pavimento, piegò tutti i vestiti.

In quel momento Doflamingo uscì dal bagno con dei boxer e un asciugamano appoggiato sulle spalle, mentre una nuvola di vapore lo seguiva.
"Ci voleva proprio~"

Crocodile si alzò con boxer e pantaloni puliti sottobraccio e lo oltrepassò, chiudendosi la porta alle spalle.

"Falchetto, ti sei divertito con Spino oggi?" domandò il biondo sdraiandosi sul letto mentre il moro sgranocchiava le patatine e annuiva in risposta.

"A quanto pare non sono l'unico ad aver passato un pomeriggio piacevole~" commentò mangiando una patatina che l'altro gli aveva concesso e che ora lo fissava in modo interrogativo.

Dopo qualche minuto si aprì la porta del bagno e fu il suo turno di farsi una bella doccia rilassante. Probabilmente quel giorno non avrebbero rischiato di distruggere la camera.

Crocodile si asciugò i capelli e appoggiò l'asciugamano su un mobile.
Preferì non chiedere a Doflamingo perchè stesse canticchiando 'Gimme more' dei Bodybangers e guardò i messaggi ricevuti.
Sapeva che canzone fosse perchè nel locale di Ivankov si sentivano solo cose del genere.
Un messaggio strano di sua madre lo distolse da quei pensieri.
"Scusa devo uscire un attimo" disse atono il moro infilandosi velocemente una maglietta e sparendo chiudendosi la porta alle spalle.
Doflamingo lo fissò preoccupato.

Una volta raggiunto il giardino, dove c'erano alberi e piante, compose il numero.
"Mamma, avevi bisogno?"

La voce di sua madre si fece attendere un po'.
"Sì, scusa, in questo periodo io e tuo padre siamo occupati. Allora dimmi, come vanno le tue vacanze?"

Il ragazzo rispose che andava tutto bene, che mangiava tanto e che si divertiva. Insomma, ogni cosa che una madre vuole sentirsi dire.

"Ottimo! Mi fa proprio piacere!"

"Cosa sai di una donna che si chiama Minako?"

Dall'altra parte del telefono si udì un sospiro di sorpresa e un silenzio di tomba.
"Crocodile. Come fai a conoscerla?"

"È la cameriera a casa di un mio amico"

"L'amico da cui sei andato a trascorrere due settimane non sarà il figlio di Homing Donquixote?"

Non rispose e dopo qualche secondo dovette allontanare l'apparecchio elettronico dall'orecchio per non diventare sordo.

"Ti ha dato di volta il cervello?! Sei impazzito!" Esclamò la donna. "Ok, ora ascoltami, comportati bene e non dare nell'occhio, ora non posso parlare ma quando torneremo ti spiegherò meglio. Stai attento e non parlare a Minako"

Detto questo riattaccò lasciandolo stordito e più confuso di prima.
Da quando, giorni prima, la cameriera gli aveva rivelato il nome della madre si era fatto un'idea sul perchè quelle due si conoscessero, e ora ne aveva avuto quasi la conferma.

Rientrò in camera e si buttò sul letto in mezzo ai due ragazzi che stavano parlando.
"Tutto bene?" gli chiese Doflamingo.

 

Non era possibile che sua madre stesse indagando sulla famiglia Donquixote e che suo padre la stesse aiutando.


"Benissimo"

 

Sakyū era una donna decisa e testarda, quando si metteva in testa una cosa non c'era modo di farle cambiare idea, neanche suo padre ne era capace e il più delle volte si faceva trascinare dal suo entusiasmo e la aiutava.
Preferì credere che lei e Minako si conoscessero per altri motivi.
Forse aveva ragione Mihawk, si preoccupava troppo.


 

"A quanto pare stasera c'è una sorta di cena di non so bene cosa e mio padre ci va. Questo vuol dire che avremo casa libera. Dopo mangiato vi porto in una delle residenze qui affianco, ancora non le avete viste ma sono sicuro che vi piaceranno" disse entusiasta Doflamingo incrociando le gambe.

"Se sono come questa casa dubito che sarà il contrario" aggiunse Mihawk.

Entrambi si girarono a guardare Crocodile che stranamente se ne stava in silenzio a giocherellare con una ciocca di capelli neri.

Il ragazzo dagli occhi dorati guardò il biondo in cerca di spiegazioni, ma l'altro alzò le spalle, segno che ne sapeva quanto lui.
"Croco-chan?"

Il moro si riscosse. Non era il caso di lasciarsi influenzare da teorie senza avere la minima prova a sostegno della sua tesi; era meglio mettere da parte la cosa, almeno per il momento.
"Sì?"

"Hai sentito quello che ho detto prima?"

"Padre fuori, casa libera, residenze. Sì, ho sentito. Vedremo con cosa ci stupirai questa volta" rispose tirandogli un cuscino in faccia.

"Quello era il mio" sibilò Mihawk assottigliando lo sguardo e saltandogli addosso, bloccandolo sul materasso.

Doflamingo porse il cuscino all'altro.
"Ora che ci penso non sappiamo se soffre il solletico"

"È vero"

"Non lo soffro" sibilò con quel poco fiato che aveva a causa del peso che gli gravava sulla schiena.

"Adesso vediamo" ghignò il biondo muovendo le dita come se se le stesse sgranchendo e iniziando a fargli il solletico ovunque.

Crocodile cercò in ogni modo di levarsi di dosso Mihawk ma quello non ne voleva proprio sapere di lasciarlo, anzi, imitò l'altro idiota.

"Io vi... uccid... o..." disse tra un mugugno e un altro mentre si tappava la bocca 
contro il materasso.

Non doveva ridere.
Non doveva ridere.
Non. Doveva. Ridere.

Uno sbuffo divertito li fece quasi fermare, ma ciò che li lasciò a bocca aperta fu quando Crocodile scoppiò a ridere, una risata cristallina, di quelle sincere che fanno di solito i bambini.

Doflamingo rimase imbambolato e Mihawk sgranò gli occhi. Entrambi si guardarono e scapparono dalla stanza quando intercettarono lo sguardo omicida del moro.

"È inutile correre" sibilò riprendendo fiato e alzandosi in piedi, mentre un'aura nera circondava il suo corpo.

"Potete nascondervi ma non potete sfuggirmi" urlò prima di inseguirli tra le stanze e i corridoi.




 

Tutti e tre impararono una lezione quel giorno.
Mihawk imparò che Crocodile poteva essere molto vendicativo quando tornò in camera e non trovò più la sua scorta di cioccolatini.
Doflamingo imparò che Crocodile aveva una risata meravigliosa, ma che era meglio non fargli più il solletico se non voleva rivedere il suo amato peluche impiccato con il carica batterie del suo pc.
Crocodile imparò che Doflamingo e Mihawk formavano una temibile e quanto mai improbabile squadra e che se mai si fossero alleati di nuovo avrebbe dovuto emigrare in Egitto.






 

Dopo essersi ridati un contegno - data la battaglia per i corridoi e le cuscinate in camera - scesero a cenare nel salone.
Il biondo indossava una camicia viola e dei jeans blu scuri, Crocodile una camicia verde scuro e jeans chiari, Mihawk invece una camicia bordeaux e pantaloni neri.
La cena fu servita da poche cameriere e fu consumata quasi in totale silenzio data la fame dei tre ragazzi.

"Bene, seguitemi" disse entusiasta Doflamingo uscendo dal portone di casa e dirigendosi verso uno dei due impianti.
Quelle due abitazioni erano molto vicine tra loro ma separate dalla residenza principale, essendo infatti situati nel retro, a un centinaio di metri da essa.

L'entrata era una porticina in metallo alta circa 2 metri sopra a tre scalini in pietra; il biondo abbassò la maniglia ed entrò seguito a ruota dagli altri due che avrebbero mentito se avessero detto che non avevano neanche un pochino di curiosità.

Appena dentro si veniva accolti da una stanza piuttosto spoglia per gli standard Donquixote: c'era un tappeto per terra che ricopriva la parte iniziale e un paio di mobili, uno alto e l'altro basso e lungo.
Un lampadario di cristallo con una piuma di pavone infilata tra le lampadine ricordava lo stile stravagante dei proprietari.

"Tenete" disse Doflamingo prendendo dal mobile più basso delle ciabatte e allungandole a loro "vi serviranno"

Dopo essersi tolti tutti le scarpe si incamminarno verso la porta davanti a a loro; stranamente questa volta il biondo fece andare avanti gli altri e il motivo fu subito chiaro.

Una volta aperta la porta ci si trovava davanti a una piscina gigante, in stile olimionica, collegata ad altre piccole piscine, una tonda con idromassaggio, una quadrata che finiva sotto delle colonne in marmo bianco e una con uno scivolo incorporato.

Si godette le espressioni di sorpresa sorridendo; quella stanza faceva sempre un certo effetto.

"Allora che ve ne pare?"

"Uau" commentò Mihawk sbattendo le palpebre; lo faceva sempre quuando era interessato a qualcosa.

"Penso dormirò qui" aggiunse Crocodile cominciando a camminare lungo la piscina.

"E non è finita qui, quest'impianto è collegato con un piccolo corridoio all'altro di fianco che è stato arredato con tutte le comodità possibili per viverci, cuscini, frigorifero, piccolo bagno... ma faccio prima a mostrarvelo"

E infatti il biondo aveva ragione; una volta sulerato il corridoio di una decina di metri di lunghezza  (arredato con quadri a dir poco inquietanti) , si entrava in una stanza enorme, con un divano al lato e vari cuscini per terra, una tv sul muro, un armadio enorme e un frigorifero in fondo. C'erano perfino il condizionatore e un camino!

Una piccola porta confermava anche il bagno annesso.

Mentre Mihawk si buttava sui cuscini, Crocodile aprì l'armadio e vi trovò all'interno vari vestiti e soprattutto costumi.
"È attrezzato" confermò richiudendolo sotto lo sguardo soddisfattodel padrone di casa, che nel frattempo aveva aperto il frigorifero e aveva tirato fuori diverse bottiglie d'alcool, appoggiandole tutte su un tavolino rotondo in legno al centro della stanza.

"Devo ancora testare la vostra capacità di reggere alcolici"

"A me non fanno impazzire i superalcolici" rispose Mihawk alzando lo sguardo.

"Neanche a me, io preferisco il vino" aggiunse Crocodile.

"Ah, e io che pensavo foste dei degni avversari, peccato"

"Cosa c'è in palio?"

"Mihawk non assecondarlo!"

"Se mi batti ti farò preparare una torta a grandezza naturale. Sarà grande quanto te e-"

"Andata"

Crocodile si spalmò la mano sulla faccia.

"Se non partecipa anche lui non se ne fa niente" disse Doflamingo indicando il moro che in quel momento pensava all'Egitto e alle piramidi.

"Lui partecipa" rispose Mihawk.

"Come prego?"

"Non vorrai mica che mi lasci sfuggire la tua piccola debolezza" disse con noncuranza lanciandogli uno sguardo di sfida.

"Brutto-" ringhiò assottigliando gli occhi riducendoli a due fessure cariche d'odio.

"Bene. Partecipo." sbuffò sedendosi di fianco agli altri due.
 

Ora ne aveva la certezza, non che ci fossero mai stati dubbi a riguardo.
Quei due alleati erano la cosa peggiore che potesse mai capitargli.

Doflamingo e Mihawk lo guardarono, il primo sorridendo e il secondo con un'aria angelica.

 

Chissà come mai aveva l'impressione che non ne sarebbe uscito indenne.











 




 


Angolo dell'Autrice:
Crocodile è ovvio che non ne uscirai indenne, il che è strano perchè in ogni mia storia sei sempre quello più sfigato. Non si direbbe proprio che è il mio personaggio preferito.
Mihawk ormai lo ricatta come hobby e Doflamingo si fa venire strane idee. Se non conoscete le canzoni che vengono citate, cercatele e leggetevi il testo, meritano.
La situazione con Minako e Sakyū si fa sempre più complicata...

Grazie per aver letto, a presto ☆

  
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