- Ho pregato per sei mesi di non tornare più qui. E invece... - sospirò Ellen.
- Se non vogliamo che una pianta tagliata cresca di nuovo, dobbiamo togliere la radice. - disse Daveigh.
Farmington sembrava più viva di sei mesi prima. A quanto sembrava, dopo il rogo della villa, la cittadina stava tornando ai piccoli fasti di un tempo.
- Dove cominciamo? - domandò Amanda, che le aveva accompagnate.
- Alla stazione di polizia. Forse Shay e Reigns ci possono dire qualcosa sulla signora Morrell. - rispose Daveigh.
Lasciata l'auto, entrarono nella struttura, dirigendosi verso il centralinista.
- Mi scusi, sa dove posso trovare l'agente Shay? - chiese.
- I vostri nomi? - .
- Daveigh Carroll ed Ellen Clark. - .
L'agente alzò la cornetta e digitò dei numeri.
- Julian, ho qui davanti a me Daveigh Carroll ed Ellen Clark, desiderano parlare con te. - .
Dopo qualche secondo, il centralinista mise giù la cornetta.
- Quinta porta a destra, corridoio destro. - .
Le tre ragazze raggiunsero l'ufficio dell'agente, che le salutò con calore.
- A cosa devo questa visita, signore? - chiese.
- Ci servirebbero delle informazioni. - fece Daveigh.
- Prima però devo dire una cosa. - .
- Prego. - .
- Me lo lasci dire, signorina Carroll. E' stata molto furba, l'anno scorso, nel recitare la parte della turista di passaggio per intrufolarsi nell'area di Villa Floyd sotto la nostra scorta. - rise il poliziotto, seguito dalla giornalista. L'agente le fece accomodare.
- Come posso aiutarvi? - chiese.
- Shay, che Lei sappia, la signora Ingrid Morrell è ancora viva? - .
L'uomo sospirò.
- Sì, è ancora viva. - .
- Come mai quel sospiro, signore? - domandò Amanda.
Shay si sistemò sulla sedia.
- Se lo ha notato, signorina Carroll, Farmington, dopo il rogo della villa, sta recuperando il suo fascino di piccolo centro rurale. Sostanzialmente, quell'incendio è stato un bene. Un sacco di curiosi fanno tappa qui. E' stato costruito un ricovero per anziani. La gente vive più serena. - .
- E allora cosa c'è che non va? - .
- Ingrid Morrell, dalla notte dell'incendio, è impazzita. - .
Daveigh ed Ellen si guardarono confuse.
- Impazzita? - ripetè la giornalista.
- Ingrid va verso la settantina, il che è preoccupante. Si aggira per il paese come una sonnambula. Veste in modo trasandato. Ma quello che fa più spavento sono le frasi che dice. - .
- E cosa andrebbe dicendo? - .
- Cose riguardanti la figlia maggiore, che è stata rapita dagli "Angeli di Lucifero"; Chloe, se non sbaglio. - .
L'immagine della bambina cannibale china sul corpo di Kristen apparve nelle menti della giornalista e della fotografa.
- Dice che la figlia è una serva di Satana, qualcosa sul diavolo... - .
- Dove possiamo trovarla? - .
- A casa sua, numero 18 di Washington Street. - .
Stavano per uscire, quando Ellen chiese:
- Dov'è Reigns? - .
- E' stato trasferito a Seattle, per stare più vicino alla famiglia. - .
La casa di Ingrid Morrell era situata in un'anonima via di Farmington. Completamente bianca, cominciava ad avere i primi problemi dettati dall'età. Le finestre erano semichiuse, e lasciavano a malapena intravedere gli interni.
- Dio, com'è tetra. - commentò Amanda.
- Speriamo solo che non ci accolga con coltelli o simili. - rise Ellen.
Daveigh appoggiò una mano sul cancello.
Chloe era finalmente tornata a casa. I suoi genitori erano tornati, ma le era dispiaciuto di dover salutare la nonna, Betty. Vedere quella casa bianca, la faceva gioire come non mai.
- Daveigh, tutto bene? - .
La giornalista era rimasta come bloccata.
- Sì, andiamo. - .
Passarono il giardino, e si fermarono davanti alla porta. Ellen suonò il campanello.
Dopo qualche secondo, una voce roca chiese:
- Chi è? - .
- Signora Morrell, sono Daveigh Carroll, la giornalista che l'ha intervistata a novembre. - .
La porta si aprì.
Mamma Ingrid era splendida. Capelli corvini, labbra appena carnose, occhi verdi, una gonna nera ed un vestito a pois neri. Non poteva desiderare madre migliore. Era sempre sorridente, con lei e con gli altri.
Ingrid Morrell ora vestiva un vestito da notte bianco; i capelli grigi erano arruffati; in faccia, un'espressione apatica.
- Voi...siete qui...per Chloe. - .
Tu morirai, Daveigh Carroll.
- Esatto. - fece Daveigh.
La donna spalancò la porta.
Sentiva gli uccellini cantare, l'odore della primavera appena arrivata, e quello del pollo appena preparato dalla madre.
- Che bello essere a casa! - disse.
Ingrid le portò al piano superiore. Dopo aver percorso un piccolo corridoio, abbassò la maniglia di una porta.
Charlotte stava giocando di nuovo con le sue bambole.
- Ridammele, ladra! - disse, cercando di strapparle alla sorella.
- No! - fece con voce petulante lei.
- Ti ho detto mille volte di non prenderle. Tu hai le tue, io ho le mie! - .
- Tu non le usi. - .
- Charlotte ha ragione, Chloe. - .
Jason Morrell, suo padre, era apparso alla porta.
- Uffa, non è giusto. - sbuffò.
- Tu però, Charlotte, lasciagliene qualcuna, così anche tua sorella può giocare. - .
La piccola ne passò qualcuna alla sorella, continuando poi a giocare.
Appena il padre se ne andò, fece:
- Visto? - .
Charlotte le fece la linguaccia, continuando a far bere il tè alle bambole.
- Tu... - disse la vecchia, indicando Daveigh - ...hai visto mia figlia, vero? - .
La giornalista annuì.
- Loro me l'hanno portata via... loro l'hanno uccisa. L'ha presa il demonio...e ne ha fatto un suo strumento. - .
Ingrid si sedette sul letto della figlia morta.
- Ma un salvatore...un angelo sulla terra...avrebbe potuto mettere fine alla sua vita. E vendicare i bambini. - .
L'anziana la guardò.
- Tu sei quell'angelo, Daveigh. - .
La giornalista fece la finta tonta.
- Come, scusi? - .
- Ti ho visto. Quella notte. Sei anime si sono dirette alla villa. Quattro sono perite, e sono approdate ai cancelli dell'inferno. Ma due no. Una è stata capace di parlare con i morti, - e Ingrid guardò Ellen - e l'altra - posò lo sguardo su Daveigh - ha strappato la linfa vitale del demone che è diventata mia figlia. - .
La donna si alzò, riportandole di sotto. Aprì la porta d'ingresso.
- Ma ricordatevi. - disse, prima di farle uscire - Il demonio torna. Non sappiamo quando, ma lo farà. E bisogna ucciderlo ogni volta. - .
Daveigh ed Ellen uscirono.
Amanda, che era rimasta davanti all'ingresso sotto richiesta della giornalista, stava per fare lo stesso, quando un libro cadde da una mensola.
Lo raccolse, e lo diede alla donna, che la guardò negli occhi.
Le due si fissarono per qualche secondo, poi Ingrid prese il libro.
- Buongiorno. - fece la stagista, uscendo.
Ingrid osservò Amanda uscire.
E' perfetta.