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Autore: ChrisClear    06/06/2016    1 recensioni
Quando, Harry Styles timido ragazzo di pese, si scontra casualmente con un ragazzo nel bagno di un aroporto, non sa ancora quello che gli riserverà il futuro. Non ha idea che qual momento gli cambierà radicalmente la vita. Louis Tomlinson, frenetico cittadino di Londra, non immagina che le risposte che cerca siano racchiuse negli occhi verdi di un ragazzo qualunque.
Tra coincidenze e casualità, attraverso vecchi incubi e problemi attuali, riuscirà l'amore a sbocciare?
-Alcuni amori sono semplicemente quastione di un attimo.
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ecco a voi il terzo capitolo. Speriamo che la storia vi stia piacendo. Abbiamo messo il rating arancione ma se pensate debba essere rosso ditecelo e provvederemo a cambiarlo. Aggiorniamo ogni lunedì. Se vi va lasciateci una recesione. 
Enjoy!
 

HARRY

 

Camminavo per le vie affollate del college, cartina alla mano, muovendomi da un edificio all'altro cercando di memorizzare le strade che, da li a qualche ora, mi avrebbero portato ai corsi che avevo scelto per il mio percorso di laurea.

Dopo ore di avanscoperta le mie gambe doloranti mi costrinsero a tornare alla mia camera nell'edificio 4 del campus.

Entrai nella mia stanza riempita, per il momento, solo dei miei scatoloni. Il mio coinquilino sarebbe arrivato domani e speravo che per allora la camera sarebbe stata più presentabile.

L'idea di condividere una stanza, dotata di un solo bagno, con una persona estranea non mi andava a genio ma le camere degli studenti con una borsa di studio erano solo doppie e io di soldi per pagare una singola purtroppo non ne avevo.

La stanza non era eccessivamente grande, quanto bastava per ospitare due persone e concedergli un minimo di privacy. Il bagno era angusto e piuttosto vecchio, con una doccia minuscola e il lavabo corroso dal continuo gocciolare dell'acqua che non si chiudeva completamente.

Un'improvvisa nostalgia di casa si impossessò di me.

Tirai fuori il cellulare dalla tasca, composi il numero di casa e attesi che qualcuno rispondesse.

Ci furono due squilli prima che la voce fastidiosa di mia sorella Gemma mi urlasse nelle orecchie.

Era molto felice, non perchè l'avesse chiamata il suo fratellone, ma perchè aveva preso un nuovo gatto, il terzo in casa Styles.

Ovviamente volle condividere con me tutto il suo entusiasmo dovuto all'arrivo di Miss Olivia Pope. Ebbene si, mia sorella aveva chiamato il suo nuovo gatto come la protagonista della serie TV Scandal.

Quando ebbe finito di dirmi quanto era carina la piccola palla di pelo bianca e nera, mi passò finalmente nostra madre.

Quando alla fine della chiamata mia madre mi snocciolò tutte le sue mille raccomandazioni, io ero già in lacrime.

Non ero mai stato così lontano dalla mia famiglia e adesso ero da solo, a chilometri da casa, in una grande città molto diversa dal piccolo paesino dove ero nato e cresciuto.

Mi asciugai le lacrime, presi il pigiama e un cambio di biancheria e andai nel minuscolo bagno per lavare via stanchezza e nostalgia.

Finita la doccia, che più che rilassarmi mi aveva irrigidito tutti i muscoli a causa delle strane posizioni che avevo assunto per entrare nel piccolo box, mi infilai sotto le coperte. Anche se erano solo le nove la stanchezza accumulata dal viaggio mi fece addormentare quasi subito. Il giorno dopo mi aspettava una lunga giornata a svuotare scatoloni.

 

***

 

La mattina, dopo una piccola sosta al bar del campus per un buon cappuccino, iniziai a svuotare le scatole ed a mettere via i miei oggetti personali sulle mensole dall'aria instabile attaccate alle pareti.

Era pomeriggio inoltrato quando sentii la porta della stanza aprirsi e girandomi vidi che un ragazzo grassoccio stava entrando carico di scatoloni stracolmi. Li scaricò per terra e fece vagare lo sguardo per la stanza fino a soffermarsi su di me. Il ghigno che gli si formò sulle labbra mi fece venire i brividi. Lo ignorai e indossai il mio miglior sorriso prima di porgergli la mano e presentarmi.

-Ciao io sono Harry, il tuo coinquilino, e tu?-

La sua stretta era molle e sudaticcia.

-Ehi, io sono David, questo è il mio letto?- disse e si buttò di peso sul mio letto.

-I...in realtà quello è mio- balbettai insicuro.

-Oh ma noi siamo amici e gli amici condividono tutto, no?- il sorriso malizioso che gli si dipinse sul volto non mi piacque.

Noi non eravamo amici. Noi eravamo compagni di stanza, lui neanche mi piaceva. Come sempre però, il coraggio mi venne meno e mi ritrovai di nuovo a balbettare.

-P...penso di si. Se vuoi cambio letto- proposi senza entusiasmo.

-Stai tranquillo, stavo scherzando! Ti dovresti sciogliere un po', divertire. Magari vuoi venire con me a una festa stasera, che ne pensi? -

Si alzò e mi posò la sua mano sudata sulla spalla. Era molto più basso di me ma aveva una sicurezza che io mi sognavo la notte e questo lo rendeva più grande.

-Penso che rimarrò qui a riposare, sai, domani iniziano i corsi-

David cercò ancora un po' di convincermi prima di uscire nella sua “tenuta da festa”, come l'aveva definita, ma io declinai gentilmente l'offerta e andai a letto presto come la sera prima.

Non mi piacevano le feste,era ad una festa che tutto era cominciato, e sicuramente non ci sarei andato con David Mano Viscida.

E poi nel mio piano per il college le feste non erano previste e non era mio interesse includerle.

Il mio piano era prendere bei voti e farmi un paio di amici, giusto per accontentare mia madre.

E sicuro come la morte avrei seguito questo piano.

 
   
 
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