Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: Florestan    07/06/2016    1 recensioni
La storia vuole essere una possibile prosecuzione della serie classica del ’78 e vi sono precisi riferimenti e citazioni da specifici episodi di quest'ultima:
Miime calò lentamente l’ultima carta sul bel tavolo di mogano che faceva parte dell’arredamento della stanza del capitano: asso di picche!
-Brutto segno, commentò a bassa voce, ma senza scomporsi minimamente finì il calice ricolmo di vino e rapidamente se ne versò dell’altro.
Harlock se ne stava sdraiato sul grande letto che dominava all’interno della sua cabina, le mani incrociate dietro la nuca, lo sguardo perso, immerso nei pensieri che si rincorrevano e si smarrivano lontano nel tempo e nei ricordi...
Erano ormai trascorsi tre anni da quando lui e Miime a bordo dell’Arcadia avevano intrapreso il loro viaggio senza meta per le vie dell’universo.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Miime, Nuovo personaggio, Raflesia
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                13. Resa dei conti
-Che idiota, avrei dovuto pensarci prima! Continuava a ripetere la regina, -Ora tutto torna! Lo avevamo pure visto uscire dalla direzione del centro di alta ingegneria! E poi era lui che mi aveva parlato dei suoi frequenti viaggi in pianeti esotici come Attius! Ora Galia è in pericolo, sempre che quel bastardo non l’abbia già uccisa! Come faremo a rintracciarli? Potrebbero essere chissà dove...
A quel punto Harlock intervenne: -Veramente un modo ci sarebbe, disse e collegò il suo comunicatore con l’Arcadia: -Pronto, Miime, sono il capitano, ho bisogno che mi tracci la posizione attuale di Galia...Raflesia guardò stupita il capitano: - Hai messo un segnalatore addosso a Galia!? –Ebbene sì, rispose lui un po’ imbarazzato, -In realtà me ne ero persino dimenticato. Lo avevo fatto quando aveva messo per la prima volta piede sulla nave poichè al momento non potevo ancora fidarmi... tu mi capisci, vero? ... ma ora la cosa ci torna preziosa! Dopo pochi istanti Miime comunicò le precise coordinate del luogo che risultarono corrispondere ad un capannone abbandonato nei sobborghi industriali della capitale.
 –Luogo ideale per un nascondiglio, mi ricorda qualche antico romanzo poliziesco terrestre, commentò Harlock mentre si muovevano rapidamente con una navetta alla volta della periferia di Ethelon. La regina aveva dato disposizioni perchè una pattuglia di militari circondasse con discrezione lo stabile solo dopo il loro arrivo, non voleva correre rischi in una situazione in cui il fattore sorpresa poteva essere decisivo. Si fermarono in una vietta laterale accanto l’edificio e si avvicinarono a piedi con circospezione. Salirono una scala di sicurezza che correva dietro il capannone. Le coordinate davano Galia localizzata esattamente nella parte bassa centrale del locale, il piano prevedeva quindi un attacco a sorpresa alle spalle. Entrati dall’uscita di sicurezza Harlock e Raflesia arrivarono agli uffici situati al primo piano e da li sgaiattolarono sino ad affacciarsi al piano inferiore.
La giovane ricercatrice era seduta su di una sedia al centro di un grande salone situato al pian terreno del capannone. Mani e piedi erano legati rispettivamente ai braccioli e alle gambe della seggiola. Lentamente stava riprendendosi da uno stato di profondo torpore.  –Ben svegliata, mia cara accademica! Disse il consigliere che le si parava davanti con aria minacciosa. -Mi dispiace di dover accogliere un’autorità scientifica illustre come la sua in una maniera così poco urbana…-D…dove sono, cosa mi è successo? Balbettò Galia. –Dovrebbe essere interessante per lei dal punto di vista scientifico l’aver sperimentato personalmente gli effetti di una particolare e potentissima droga che le ho poc’anzi somministrato…si tratta di una sostanza molto attiva tanto che è bastato metterla appena a contatto con la sua cute quando l’ho urtata in biblioteca per scatenare gli effetti che sta ancora patendo. –Cosa vuole da me, perché mi ha rapito? Continuava a chiedere la studiosa. –Suvvia, mia cara, non faccia un offesa alla mia e sua intelligenza, lei sa benissimo perché ho dovuto impedirle di accedere alla biblioteca. Quando mi accorsi di aver perso la mia tessera personale su Faelder ero certo che a breve sareste giunti a me e ho dovuto operare opportunamente per guadagnare tempo prezioso. 
 –Operare opportunamente? Cioè uccidere quelle persone innocenti! disse Galia. –Banali effetti collaterali. Insignificanti dettagli di fronte al superiore disegno per la rinascita di un nuovo e invincibile impero! Riprese lui con enfasi.  –Siete solo degli esaltati nostalgici che non riusciranno mai a riportare indietro nel tempo un mondo che ormai è cambiato! Gli rispose lei con disprezzo. –Noi ve lo impediremo, Raflesia stessa vi fermerà! Continuò. –Appunto Raflesia! Riprese lui ridendo – E’ proprio a partire dalla sua plateale eliminazione che inizierà il nostro trionfale percorso! Tutto l’impero si desterà e si riunirà sotto la guida di una nuova ed invincibile sovrana guerriera! 
-E chi sarebbe la gentildonna che vorrebbe soffiarmi il posto?   
La voce riecheggiata all’improvviso alle spalle del consigliere lo aveva fatto voltare di colpo.
-Bene bene, mia cara regina, anche tu qui vedo, accompagnata dal tuo lacchè terrestre! Esclamò il consigliere. 
 –Zelian, cos’è tutta questa confidenza? Non davi forse del voi alla tua regina? Riprese lei ironica. 
 –Arrenditi! Ormai è finita! 
 –Tu non sei più la mia regina da un pezzo! Esclamò lui e con un improvviso atletico balzo si buttò di lato facendo fuoco a ripetizione in direzione dei suoi antagonisti.
Harlock e Raflesia, colti alla sprovvista da una così vivace reazione dell’anziano dignitario si erano appiattiti sul pavimento del ballatoio dal quale si erano affacciati ed avevano cominciato a rispondere al fuoco in una raffica incrociata di laser. Zelian nel frattempo si era fatto scudo dietro un pesante macchinario ed in quella posizione era divenuto un difficile bersaglio.
-Stiamo attenti a non colpire Galia! Dobbiamo stanarlo da lì, disse il capitano, -Vado io, proseguì. –No, Franklyn, -Tocca a me pareggiare i conti, gli rispose la regina. –Proteggimi le spalle mentre scendo e cerco di sorprenderlo, disse strisciando verso le scale. Harlock intensificò il fuoco permettendo a Raflesia di scendere da basso e di avvicinarsi al consigliere aggirandolo sul lato destro. Era quasi riuscita ad avvicinarglisi, quando Zelian si accorse di lei con la coda dell’occhio. In un attimo fece prima fuoco su di un cavo che reggeva una pesante impalcatura che precipitò immobilizzando il capitano, dopodiché in un lampo uscì fuori dal suo riparo facendosi scudo della sedia con annessa la sua prigioniera.  –Harlock! gridò la regina. –Non ti preoccupare io sto bene! Gli rispose il capitano. –Pensa a Galia! –Maledetto! Gli urlò la regina –Lasciala stare! E’ me che vuoi! –Non ci penso minimamente, rispose lui beffardo –La signorina sarà il mio lasciapassare e questo proprio grazie all’ormai intenerito cuore della ex spietata regina Raflesia! Continuò mentre puntava la pistola alla tempia della ricercatrice.
 -Perché ce l’hai tanto con me? Gli gridò la regina.  Un tempo eri un fedele servitore della mia famiglia ed eri grande amico di mia madre Morgana -Appunto per questo! Rispose lui rabbioso. -Tu hai tradito tutto quello per cui ho vissuto! Ho dedicato la mia vita a servire un invincibile stirpe di regine guerriere che avevano reso il nostro impero il più potente dell’universo. Una vita spesa per questo ideale, prima al seguito di tua madre e poi con te, la sovrana in cui avevo riposto tutte le mie speranze, e tu ad un tratto ti sei fatta battere da quel misero terrestre e hai ceduto ai suoi voleri con quella umiliante resa e ritirata. Hai affossato il nostro apparato militare in preda a patetici sentimentalismi e sensi di colpa. Hai scardinato la nostra secolare struttura gerarchica mettendo in discussione ciò che c’era di più sacro nelle nostre tradizioni…ora è mio dovere riparare a questo sfacelo e farò ogni cosa che è in mio potere per riuscirvi! 
Mentre diceva questo tentava di spostarsi verso un uscita continuando a farsi scudo di Galia. 
-E così ti sei messo in combutta con Tamira e i suoi accoliti, lo incalzò Raflesia. –Tamira? Rispose lui. Quella è tutto fumo e niente arrosto, incapace di approntare un piano funzionante e di portarlo avanti, circondata solo da una massa di cialtroni! –Sono io che ho trovato le persone giuste! Fuori dagli intrighi di palazzo ma assolutamente fedeli e dedite alla causa! Anche la tua sostituta è stata scelta in un ramo laterale della stirpe reale, il suo nome non ti direbbe molto…avevo pianificato la tua eliminazione durante la solenne cerimonia del Tas-far alla quale saresti stata obbligata a partecipare…pazienza, dovrò accontentarmi di farlo adesso! Puntò improvvisamente l’arma in direzione della regina: -Muori!
Sbadabam! –Chi di peso ferisce…disse Harlock che era piombato addosso al consigliere schiacciandolo a terra. Il capitano approfittando dell’animato dialogo tra Zelian e Raflesia era nel frattempo riuscito a liberarsi dall’impalcatura e sfruttando quello stesso cavo si era lanciato dall’alto addosso all’anziano dignitario che colto così alla sprovvista non aveva avuto il minimo tempo di reagire. Mentre Harlock lo immobilizzava la regina provvedeva a disarmarlo. In tutto questo la povera Galia era finita scagliata in un angolo assieme a tutta la sedia che si era fracassata contro il muro -Ohi, Ohi, fece lei rialzandosi dolorante e liberandosi dai resti della seggiola. –Stai bene? Le chiese la regina preoccupata. –Stavo meglio prima! Rispose l’amica un po’ rintronata, poi guardando Zelian ormai reso inoffensivo: –Fate attenzione nel perquisirlo, disse agli amici, -Deve avere ancora in tasca le micidiali droghe che ha adoperato oggi…usate dei guanti! 
Nel frattempo era finalmente sopraggiunto il drappello di militari che aveva richiesto la regina.
In tasca al consigliere, come previsto, oltre ad alcune fiale contenenti quei terribili veleni trovarono anche il computer di Nadir. –Con questo avremo finalmente l’elenco completo di tutti i cospiratori e i fiancheggiatori che hanno partecipato al complotto, disse la regina, - Potremo ricostruire le attività segrete riguardanti le tecnologie droniche e scoprire quali ambienti tra militari e nobili le hanno appoggiate e finanziate. –Scopriremo anche come hanno organizzato gli attentati su Beta, aggiunse il capitano. –Ha, ha, ha!  Zelian scoppiò in una risata. –Credo proprio che in questo caso rimarrete delusi! Noi non c’entriamo con quegli attentati, anche se in effetti ero sinceramente curioso di scoprire chi stesse cercando di anticiparci il lavoro... cara Raflesia, evidentemente non sono l’unico a volerti morta, ha, ha, ha! Continuò a ridere mentre due soldatesse lo portavano via. 
I tre amici si guardarono con aria sconsolata: se quello che avevano appena sentito dal consigliere era vero erano di nuovo ad un punto morto!

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-Che idiota, avrei dovuto pensarci prima! Continuava a ripetere la regina, -Ora tutto torna! Lo avevamo pure visto uscire dalla direzione del centro di alta ingegneria! E poi era lui che mi aveva parlato dei suoi frequenti viaggi in pianeti esotici come Attius! Ora Galia è in pericolo, sempre che quel bastardo non l’abbia già uccisa! Come faremo a rintracciarli? Potrebbero essere chissà dove...

A quel punto Harlock intervenne: -Veramente un modo ci sarebbe, disse e collegò il suo comunicatore con l’Arcadia: -Pronto, Miime, sono il capitano, ho bisogno che mi tracci la posizione attuale di Galia...Raflesia guardò stupita il capitano: - Hai messo un segnalatore addosso a Galia!? –Ebbene sì, rispose lui un po’ imbarazzato, -In realtà me ne ero persino dimenticato. Lo avevo fatto quando aveva messo per la prima volta piede sulla nave poichè al momento non potevo ancora fidarmi... tu mi capisci, vero? ... ma ora la cosa ci torna preziosa! Dopo pochi istanti Miime comunicò le precise coordinate del luogo che risultarono corrispondere ad un capannone abbandonato nei sobborghi industriali della capitale.

 –Luogo ideale per un nascondiglio, mi ricorda qualche antico romanzo poliziesco terrestre, commentò Harlock mentre si muovevano rapidamente con una navetta alla volta della periferia di Ethelon. La regina aveva dato disposizioni perchè una pattuglia di militari circondasse con discrezione lo stabile solo dopo il loro arrivo, non voleva correre rischi in una situazione in cui il fattore sorpresa poteva essere decisivo. Si fermarono in una vietta laterale accanto l’edificio e si avvicinarono a piedi con circospezione. Salirono una scala di sicurezza che correva dietro il capannone. Le coordinate davano Galia localizzata esattamente nella parte bassa centrale del locale, il piano prevedeva quindi un attacco a sorpresa alle spalle. Entrati dall’uscita di sicurezza Harlock e Raflesia arrivarono agli uffici situati al primo piano e da li sgaiattolarono sino ad affacciarsi al piano inferiore.

La giovane ricercatrice era seduta su di una sedia al centro di un grande salone situato al pian terreno del capannone. Mani e piedi erano legati rispettivamente ai braccioli e alle gambe della seggiola. Lentamente stava riprendendosi da uno stato di profondo torpore.  –Ben svegliata, mia cara accademica! Disse il consigliere che le si parava davanti con aria minacciosa. -Mi dispiace di dover accogliere un’autorità scientifica illustre come la sua in una maniera così poco urbana…-D…dove sono, cosa mi è successo? Balbettò Galia. –Dovrebbe essere interessante per lei dal punto di vista scientifico l’aver sperimentato personalmente gli effetti di una particolare e potentissima droga che le ho poc’anzi somministrato…si tratta di una sostanza molto attiva tanto che è bastato metterla appena a contatto con la sua cute quando l’ho urtata in biblioteca per scatenare gli effetti che sta ancora patendo. –Cosa vuole da me, perché mi ha rapito? Continuava a chiedere la studiosa. –Suvvia, mia cara, non faccia un offesa alla mia e sua intelligenza, lei sa benissimo perché ho dovuto impedirle di accedere alla biblioteca. Quando mi accorsi di aver perso la mia tessera personale su Faelder ero certo che a breve sareste giunti a me e ho dovuto operare opportunamente per guadagnare tempo prezioso. 

 –Operare opportunamente? Cioè uccidere quelle persone innocenti! disse Galia. –Banali effetti collaterali. Insignificanti dettagli di fronte al superiore disegno per la rinascita di un nuovo e invincibile impero! Riprese lui con enfasi.  –Siete solo degli esaltati nostalgici che non riusciranno mai a riportare indietro nel tempo un mondo che ormai è cambiato! Gli rispose lei con disprezzo. –Noi ve lo impediremo, Raflesia stessa vi fermerà! Continuò. –Appunto Raflesia! Riprese lui ridendo – E’ proprio a partire dalla sua plateale eliminazione che inizierà il nostro trionfale percorso! Tutto l’impero si desterà e si riunirà sotto la guida di una nuova ed invincibile sovrana guerriera! 

-E chi sarebbe la gentildonna che vorrebbe soffiarmi il posto?   

La voce riecheggiata all’improvviso alle spalle del consigliere lo aveva fatto voltare di colpo.

-Bene bene, mia cara regina, anche tu qui vedo, accompagnata dal tuo lacchè terrestre! Esclamò il consigliere. 

 –Zelian, cos’è tutta questa confidenza? Non davi forse del voi alla tua regina? Riprese lei ironica. 

 –Arrenditi! Ormai è finita! 

 –Tu non sei più la mia regina da un pezzo! Esclamò lui e con un improvviso atletico balzo si buttò di lato facendo fuoco a ripetizione in direzione dei suoi antagonisti.

Harlock e Raflesia, colti alla sprovvista da una così vivace reazione dell’anziano dignitario si erano appiattiti sul pavimento del ballatoio dal quale si erano affacciati ed avevano cominciato a rispondere al fuoco in una raffica incrociata di laser. Zelian nel frattempo si era fatto scudo dietro un pesante macchinario ed in quella posizione era divenuto un difficile bersaglio.

-Stiamo attenti a non colpire Galia! Dobbiamo stanarlo da lì, disse il capitano, -Vado io, proseguì. –No, Franklyn, -Tocca a me pareggiare i conti, gli rispose la regina. –Proteggimi le spalle mentre scendo e cerco di sorprenderlo, disse strisciando verso le scale. Harlock intensificò il fuoco permettendo a Raflesia di scendere da basso e di avvicinarsi al consigliere aggirandolo sul lato destro. Era quasi riuscita ad avvicinarglisi, quando Zelian si accorse di lei con la coda dell’occhio. In un attimo fece prima fuoco su di un cavo che reggeva una pesante impalcatura che precipitò immobilizzando il capitano, dopodiché in un lampo uscì fuori dal suo riparo facendosi scudo della sedia con annessa la sua prigioniera.  –Harlock! gridò la regina. –Non ti preoccupare io sto bene! Gli rispose il capitano. –Pensa a Galia! –Maledetto! Gli urlò la regina –Lasciala stare! E’ me che vuoi! –Non ci penso minimamente, rispose lui beffardo –La signorina sarà il mio lasciapassare e questo proprio grazie all’ormai intenerito cuore della ex spietata regina Raflesia! Continuò mentre puntava la pistola alla tempia della ricercatrice.

 -Perché ce l’hai tanto con me? Gli gridò la regina.  Un tempo eri un fedele servitore della mia famiglia ed eri grande amico di mia madre Morgana -Appunto per questo! Rispose lui rabbioso. -Tu hai tradito tutto quello per cui ho vissuto! Ho dedicato la mia vita a servire un invincibile stirpe di regine guerriere che avevano reso il nostro impero il più potente dell’universo. Una vita spesa per questo ideale, prima al seguito di tua madre e poi con te, la sovrana in cui avevo riposto tutte le mie speranze, e tu ad un tratto ti sei fatta battere da quel misero terrestre e hai ceduto ai suoi voleri con quella umiliante resa e ritirata. Hai affossato il nostro apparato militare in preda a patetici sentimentalismi e sensi di colpa. Hai scardinato la nostra secolare struttura gerarchica mettendo in discussione ciò che c’era di più sacro nelle nostre tradizioni…ora è mio dovere riparare a questo sfacelo e farò ogni cosa che è in mio potere per riuscirvi! 

Mentre diceva questo tentava di spostarsi verso un uscita continuando a farsi scudo di Galia. 

-E così ti sei messo in combutta con Tamira e i suoi accoliti, lo incalzò Raflesia. –Tamira? Rispose lui. Quella è tutto fumo e niente arrosto, incapace di approntare un piano funzionante e di portarlo avanti, circondata solo da una massa di cialtroni! –Sono io che ho trovato le persone giuste! Fuori dagli intrighi di palazzo ma assolutamente fedeli e dedite alla causa! Anche la tua sostituta è stata scelta in un ramo laterale della stirpe reale, il suo nome non ti direbbe molto…avevo pianificato la tua eliminazione durante la solenne cerimonia del Tas-far alla quale saresti stata obbligata a partecipare…pazienza, dovrò accontentarmi di farlo adesso! Puntò improvvisamente l’arma in direzione della regina: -Muori!

Sbadabam! –Chi di peso ferisce…disse Harlock che era piombato addosso al consigliere schiacciandolo a terra. Il capitano approfittando dell’animato dialogo tra Zelian e Raflesia era nel frattempo riuscito a liberarsi dall’impalcatura e sfruttando quello stesso cavo si era lanciato dall’alto addosso all’anziano dignitario che colto così alla sprovvista non aveva avuto il minimo tempo di reagire. Mentre Harlock lo immobilizzava la regina provvedeva a disarmarlo. In tutto questo la povera Galia era finita scagliata in un angolo assieme a tutta la sedia che si era fracassata contro il muro -Ohi, Ohi, fece lei rialzandosi dolorante e liberandosi dai resti della seggiola. –Stai bene? Le chiese la regina preoccupata. –Stavo meglio prima! Rispose l’amica un po’ rintronata, poi guardando Zelian ormai reso inoffensivo: –Fate attenzione nel perquisirlo, disse agli amici, -Deve avere ancora in tasca le micidiali droghe che ha adoperato oggi…usate dei guanti! 

Nel frattempo era finalmente sopraggiunto il drappello di militari che aveva richiesto la regina.

In tasca al consigliere, come previsto, oltre ad alcune fiale contenenti quei terribili veleni trovarono anche il computer di Nadir. –Con questo avremo finalmente l’elenco completo di tutti i cospiratori e i fiancheggiatori che hanno partecipato al complotto, disse la regina, - Potremo ricostruire le attività segrete riguardanti le tecnologie droniche e scoprire quali ambienti tra militari e nobili le hanno appoggiate e finanziate. –Scopriremo anche come hanno organizzato gli attentati su Beta, aggiunse il capitano. –Ha, ha, ha!  Zelian scoppiò in una risata. –Credo proprio che in questo caso rimarrete delusi! Noi non c’entriamo con quegli attentati, anche se in effetti ero sinceramente curioso di scoprire chi stesse cercando di anticiparci il lavoro... cara Raflesia, evidentemente non sono l’unico a volerti morta, ha, ha, ha! Continuò a ridere mentre due soldatesse lo portavano via. 

I tre amici si guardarono con aria sconsolata: se quello che avevano appena sentito dal consigliere era vero erano di nuovo ad un punto morto!

 

   
 
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