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Autore: Signorina Granger    09/06/2016    9 recensioni
INTERATTIVA || Conclusa
[Crossover Hunger Ganes/Harry Potter]
Sono passati cinquant'anni dalla morte di Alma Coin e di Coriolanus Snow, ma il periodo di pace è durato ben poco. Oggi Lucilla Snow, sua pronipote, ha preso di nuovo in mano le redini di Panem e gli Hunger Games sono tornati ad esistere.
Solo che stavolta sono diversi, perché hanno coinvolto anche la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. 8 studenti e 12 abitanti di Panem stanno per essere sorteggiati... Chi sopravviverà? Un mago o un tributo?
Genere: Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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~~Capitolo 7: L’Intervista


 

Rian entrò in ascensore insieme ad Aida, ma nessuno dei due aveva una gran voglia di parlare: probabilmente volevano riservare gli argomenti di conversazione per l’Intervista.

Il ragazzo indossava lo stesso abito della Cerimonia d’Apertura, ma grazie al cielo aveva ottenuto di poter togliere quel cavolo di elmetto… Aida invece indossava dei lunghi guanti e un abito da sera aderente e scollato, rosso. Portava i capelli sciolti sulle spalle lasciate nude dal vestito e mossi: in effetti era molto bella, ma la ragazza sembrava non curarsene più di tanto, stava pensando invece a che cosa avrebbe detto una volta sotto i riflettori.

Non l’avrebbe mai ammesso, ma era abbastanza nervosa… più che per la Prova di Valutazione, probabilmente.

Le porte metalliche si aprirono con un “din” e i due ragazzi si ritrovarono sotto agli occhi di metà degli altri Tributi, già seduti sulle sedie disposte a semicerchio nella galleria collegata al palcoscenico.

I due andarono a sedersi vicini in silenzio e Aida, mentre prendeva posto tra Rian e Dana, potè giurare di aver sentito la ragazza di Corvonero dare una gomitata alla ragazza seduta accanto a lei per poi dire qualcosa come “Jessica Rabbit”.

L’altra, che Aida ricordava come Chloé, si lasciò sfuggire una risatina ma lo sguardo gelido di Aida la fece smettere in fretta: la ragazza dell’1 non aveva la minima idea di chi fosse Jessica Rabbit, e nemmeno ci teneva in tutta onestà.

Ben presto anche gli altri Tributi raggiunsero la galleria e per ultimi entrarono Violet e Robert. La ragazza attirò tutti gli sguardi dei presenti su di sé, impossibile da non notare con il lungo abito color argento addosso e i capelli rosso fuoco raccolti e acconciati in una bellissima treccia olandese.

La galleria era munita di un paio di schermi, così i ragazzi potevano vedere le Interviste… che stavano per iniziare. Il palcoscenico ben presto si illuminò e il pubblico nell’Anfiteatro applaudì e acclamò a gran voce il presentatore che da qualche anno aveva sostituito Caesar Flickerman, Maximus Swan.

Esattamente come il suo predecessore, Maximus aveva l’abitudine di tingersi i capelli ogni anno di un colore diverso… e quella fu la volta di un disgustoso verde smeraldo che s’intonava assai spiacevolmente con la carnagione olivastra dell’uomo.

Il presentatore salutò con un gran sorriso il pubblico, facendo un mezzo inchino nel suo smoking bianco e nero. 

Aida respirò profondamente, sapendo che entro poco l’avrebbero chiamata per salire sul palco… e infatti dopo pochi istanti Maximus la chiamò e la ragazza si alzò, mentre Rian le rivolgeva un sorriso d’incoraggiamento.

La ragazza dell’1 arrancò sui tacchi fino a raggiungere i pochi (fortunatamente) gradini che doveva salire per raggiungere il palco… e poi per un attimo non vide più nulla, accecata dalle luci e quasi assordata dall’ovazione del pubblico: evidentemente aveva riscosso un buon successo a Capitol, tra la Cerimonia e il voto altissimo preso nella Prova di Valutazione.

Tutta Panem la stava guardando, e anche la lontana Inghilterra. Non poteva permettersi di sfigurare, no di certo.

Così la ragazza si stampò un lieve sorriso sulla faccia e si avvicinò a Maximus, stringendogli cordialmente la mano e sedendo sulla poltroncina rossa sotto suo invito.

“Allora, Aida… Vedo che hai riscosso già molto successo qui a Capitol. D’altronde con un voto simile, sarebbe strano il contrario. 12… ma come hai fatto?”

Alle parole del presentatore Aida sorrise appena, evitando di rispondere:

“Non credo mi sia permesso parlarne, a dire il vero… ho solo mostrato in parte di cosa sono capace. Per vederlo appieno ci sarà tempo, una volta nell’Arena.”

Maximus scoppiò a ridere mentre il pubblico applaudiva, sostenendo che non aveva dubbi prima di prole una seconda domanda:

“Naturalmente voi al Distretto 1 vi allenate molto per gli Hunger Games… Ti senti pronta per inziare?”

“Naturalmente, e non vedo l’ora! Al Distretto 1 ci alleniamo molto per i giochi, cresciamo desiderando di diventare Tributi, un giorno.”

Aida sorrise, mentre una parte del suo cervello analizzava ciò che aveva detto: probabilmente i Distretti 1 e 2 l’avrebbero applaudita, sentendo quelle parole… mentre gli altri avrebbero sputato sugli schermi, con grande probabilità.

                                                                          *

Rian teneva lo sguardo fisso sullo schermo, le gambe accavallate e le mani giunte: Aida stava andando bene, poco ma sicuro… e tra poco sarebbe toccato a lui, non appena Maximus avrebbe congedato la ragazza: dopotutto le Interviste non duravano molto, solo qualche minuto.

Infatti il presentatore congedò la ragazza poco dopo, alzandosi insieme a lei e urlando un’ultima volta il suoi nome, che scaturì un sono applauso dal pubblico. Rian sorrise appena, vedendo la compagna soddisfatta: era riuscita nel suo intento alla perfezione… era entrata nelle grazie del pubblico, e quindi degli sponsor.

Aida iniziò a scendere le scale e il segnale acustico informò Rian che era arrivato il suo turno, così’ il ragazzo si alzò con fare rilassato e si avvicinò ai gradini, strizzando l’occhio ad Aida quando le passò accanto.

Quando il ragazzo spuntò sul palco il pubblico applaudì e Rian sorrise, stringendo con sicurezza la mano che Maximus gli porgeva per poi prendere posto sulla poltroncina rossa in pelle sotto invito dell’uomo:

“Allora Rian… Ho sentito molto parlare di te, mi hanno detto meraviglie.”

Rian si lasciò sfuggire una mezza risata sincera prima di sorridere, accavallando le gambe e tenendo le mani giunte esattamente come prima, quando aspettava il suo turno:

“Sono certo che chiunque sia stato, ha esagerato. La gente tende spesso a gonfiare qualunque cosa…”

“Questo è vero, ma lo è anche che hai preso 12 alla Prova di Valutazione! I nostri Strateghi non solo soliti regalare voti, credimi… mi sarebbe piaciuto assistere alla Prova.”

Rian sorrise, ricordando il giorno prima: si era quasi divertito, durante la Prova…

“Purtroppo non è possibile, ma avrai tutto il tempo di vedermi in azione, da domani.”

“Non ne dubito! So che ti sei offerto Volontario… Devi essere piuttosto certo delle tue capacità.”

“Lo sono, ma so anche che non bisogna mai sottovalutare nessuno… ci sono molti temibili avversari a pochi metri da noi, giù nella galleria. Tuttavia all’Accademia mi hanno insegnato a vincere e ho intenzione di arrivarci… Per me è un onore poter rappresentare il Distretto 1, ci sono moltissimi ragazzi che vorrebbero essere qui, al mio posto.”

Rian sorrise e il pubblicò applaudì, mentre Maximus annuiva con un cenno del capo:

“Sicuro di se ma quasi allo stesso tempo modesto… mi piaci Rian, dico davvero. E voi signori, che cosa ne dite di Rian Maugrim?”

Il pubblico scoppiò in un’ovazione non indifferente e un sorriso vittorioso comparve sul volto rilassato di Rian: et voilà. Erano tutti in adorazione per lui, esattamente come aveva sperato… tuttavia non aveva finto durante l’Intervista, aveva risposto sempre sinceramente alle domande di Maximus.

“Senti Rian, un’ultima cosa prima di lasciarci: ho sentito che all’Accademia avevi un soprannome particolare… i tuoi compagni ti chiamavano “Hawk”, il Falco. C’è un motivo particolare? Perché sono davvero molto curioso!”

Rian sollevò le sopracciglia, divertito sinceramente da quella domanda:

“Si, so che mi chiamavano così… in realtà non mi sono mai fermato a chiedere il motivo a nessuno, ma forse quando mi vedrete nell’Arena lo capirete.”

Aida sbuffò, dalla galleria: probabilmente Rian nona aveva mai davvero chiesto il motivo, perché non ce n’era un gran bisogno: la sua velocità nell’uccidere era così impressionante che l’avevano chiamato così, alla fine.

                                                                               *

“Sei nervosa? Non preoccuparti, Maximus è bravo a metterti a tuo agio… o almeno per me è stato così.”

Dana scosse la testa, rispondendo ad Aida che non era nervosa mentre si aggiustava un’ultima volta la coroncina d’argento intrecciata che portava in testa, abbinata alla cintura stretta in vita che separava la gonna nera con lo spacco dal corpetto dello stesso colore.

Rian scese le scale con fare quasi baldanzoso e il suono acustico fece subito alzare la ragazzina, che si avvicinò alle scale cercando di non uccidersi con i trampoli neri che portava ai piedi: l’ultima cosa che voleva era cadere davanti a tutti…

Quando la luce la inondò, insieme all’applauso del pubblico, Dana represse la voglia di girare sui tacchi e mandare tutti a quel paese: odiava i Capitolini, odiava quelle stupide Interviste e odiava anche il sorriso rilassato e così ipocrita di Maximus… lui era tranquillo e metteva tutti a loro agio, certo. Non era lui che stava andando incontro alla morte, dopotutto.

Dana sedette sulla poltroncina, mascherando l’irritazione che provava: non era una cretina e non aveva nessuna intenzione di mostrare il suo odio verso Capitol, cosa che Joanna Mason non aveva fatto nella 75esima Edizione… e infatti non aveva propriamente fatto una bella fine.

Non voleva seguire il suo esempio, no di certo.

“Allora, Dana… hai preso 12 anche tu nella Prova di Valutazione! Sembra che quest’anno abbiamo dei Favoriti davvero molto letali… ci puoi dare una piccola anteprima di cosa hai fatto?”

Dana esitò prima di rispondere: da una parte moriva dalla voglia di annunciare che aveva quasi ucciso gli Strateghi volontariamente…

Si stampò invece un sorrisetto sul volto, rispondendo semplicemente:

“Diciamo che ho sfruttato la mia abilità con una certa arma… e gli Strateghi non ne sono rimasti del tutto indifferenti, credo.”

I riflettori si spostarono sulla balconata dove si erano come sempre sistemati gli Strateghi, che tutti guardarono con curiosità.  Alcuni risero e alzarono i bicchieri in direzione della ragazza, ma altri restarono quasi impassibili.

“Beh, sanno di certo riconoscere un talento, quindi non ho dubbi a riguardo. Non vedo l’ora di assistere al Bagno di Sangue, se sei così letale con un’arma suppongo che ne vedremo delle belle, no?”

Dana sorrise alle parole di Maximus e annuì con un lieve cenno del capo, mentre il pubblico applaudiva: i Capitolini stravedevano per il Bagno di Sangue, lo sapevano tutti… con quelle parole Maximus aveva automaticamente assicurato che gran parte dell’attenzione sarebbe stata su di lei, durante i primi momenti nell’Arena.

“Assolutamente. Sono certa che sarà un Bagno di Sangue… entusiasmante.”

E quello Dana lo pensava sinceramente: era decisa a dare il meglio, non appena sarebbero passati i 60 secondi… si sarebbe accaparrata qualcosa e avrebbe mostrato di cosa era capace, fin dall’inizio.

                                                                      *

Quando vide Dana comparire nuovamente nella Galleria scura, Luke si alzò istintivamente, chiudendosi il bottone della giacca color carta da zucchero, abbinata ai pantaloni dello stesso colore e alla camicia bianca.

Si passò una mano tra i capelli biondi appena prima di sentire il segnale acustico, dopodiché si avvicinò ai gradini mentre Dana prendeva nuovamente posto sulla sua sedia, visibilmente più rilassata rispetto a pochi minuti prima.

Luke sapeva già che domanda gli avrebbe fatto Maximus, prima o poi: avrebbe di certo tirato in ballo suo fratello, ne era assolutamente certo.

“Luke Minstrel! Vieni, siediti pure.”

Maximus sorrise e lo invitò con un cenno della mano a sedersi accanto a lui, mentre il pubblico applaudiva ed esultava.  Luke sorrise amaramente, non potendo non pensare a suo fartelo maggiore… era ancora molto amato a Capitol, di certo i Capitolini lo paragonavano a lui.

“Allora Luke… sei pronto per domani? Nervoso?”

“No, mi sono offerto Volontario e so di poter vincere… naturalmente gli altri Favoriti sono davvero molto forti, ma onestamente non mi sento da meno.”

In realtà, un po’ nervoso lo era: aveva anche preso un voto in meno di Rian, Aida e Dana… certo un 11 era pur sempre un 11, ma era comunque stato meno bravo dei tre, a quanto pareva.

Ma non l’avrebbe mai ammesso nemmeno a Dana o al suo Mentore… figuriamoci a tutta Panem, considerando anche che la sua famiglia di certo lo stava guardando.

“Sono certo che sarà così, se sei abile come tuo fratello ne vedremo delle belle! Qui è ancora una specie di icona, tutti si ricordano la sua incredibile performance.  Parlaci un po’ di Anton… che rapporto avete?”

Lo stomaco di Luke si contrasse a quelle parole: già, che rapporto aveva con Anton? Lui non l’aveva mai considerato e Luke non l’aveva mai presa bene… specialmente da quando aveva vinto gli Hunger Games, quasi costringendo anche lui a porsi l’obbiettivo di vincere, per essere all’altezza e non deludere i loro genitori.

Manon poteva dire quelle cose a Capitol… loro adoravano suo fratello. Si sarebbe di certo rovinato se avesse rivelato che quasi non si rivolgevano la parola.

“Beh, ovviamente non è facile essere il fratello minore di Anton Minstrel… ricordo benissimo quando partecipò agli Hunger Games ed è stato davvero eccezionale. Spero solo di riuscire ad eguagliarlo.”

La modestia. Doveva puntare sulla modestia, a quel punto… Luke poteva quasi sentire Anton ridere sentendo le sue parole, ma non gli importava minimamente. In quel momento, per una volta, sotto i riflettori c’era lui.

I Capitolini adoravano suo fratello, quindi se si fosse posto modesto nei suoi confronti avrebbero dovuto prenderla bene… e così andò, con gran sollievo del ragazzo: tutti lo presero come un fratello minore che riconosceva i meriti del maggiore e che voleva solo non deludere le aspettative verso di lui.

“Hai preso 11 nella Prova di Valutazione, qualunque cosa tu abbia fatto… sono certo che non deluderai le aspettati8ve, sia del pubblico sia della tua famiglia. Sono sicuro che Anton sarà fiero di te, alla fine.”

Luke sorrise amaramente, annuendo però con un cenno del capo: su quest’ultimo, ne dubitava fortemente… ma era meglio lasciare Maximus e di conseguenza Capitol nelle loro convinzioni strampalate.

                                                                                   *

Quando Drake tornò a sedersi, rivolse ad Ariel un sorriso, che la ragazza ricambiò mentre anche la ragazza del 7 saliva sul palco. 

Maximus aveva chiesto a Drake che rapporto avessero lui e la compagna dopo essersi complimentato con lui per il voto nella Prova di Valutazione.
Drake aveva risposto sinceramente al 100%, parlando della loro amicizia inizia da bambini, quando entrambi aiutavano i loro genitori nella pesca.

E ovviamente, questo aveva fatto breccia nel cuore del pubblico… incredibile quanto fossero sentimentali i Capitolini, visto che allo stesso tempo scommetteva e puntavano su chi sarebbe sopravvissuto più a lungo in una banda di ragazzi innocenti.

Era una specie di paradosso che durava da quasi 100 anni… e probabilmente le cose sarebbero continuate per ancora molto tempo. Ormai la mentalità contorta era entrata come un gene negli abitanti di Capitol City e difficilmente sarebbe stato rimosso: a parere di Drake era tutti bacati, ormai. Impossibile porvi rimedio…

“Come sono andato, secondo te?”

“Bene… e sono felice che Maximus ti abbia chiesto di parlare di noi, sai che a Capitol piacciono queste cose… scommetteranno chi di noi due morirà per primo, molto probabilmente.”

Ariel sorrise amaramente, mentre stringeva la mano di Drake.

Lui non disse niente ma Ariel sapeva a cosa stesse pensano, lo conosceva molto bene dopotutto: chi dei due sarebbe morto per primo… Ariel lo sapeva benissimo e di certo anche Drake, solo che forse non voleva accettarlo.

Ma era lampante: lei non era forte come lui, non era carismatica e nemmeno tanto sicura di se.   Di certo non era una stupida, ma la dolce Ariel Willow non era come l’affascinante Drake Smith.

I Capitolini erano già diventati matti per il suo amico, cosa che la ragazza aveva già predetto sul treno… di certo lei non sarebbe uscita viva dall’Arena, ma Drake una possibilità ce l’aveva.

Aida e Luke avevano ovviamente chiesto a Drake di entrare nella loro alleanza e il ragazzo aveva accettato solo dopo esserci consultati con Ariel… tuttavia aveva parlato chiaramente ai due Favoriti: lui e l’amica erano un pacchetto completo… e tutti e due o nessuno.    Fortunatamente Ariel era entrata in simpatia a Rian e anche a Dana, così nessuno aveva fatto obiezioni e anche la bionda era entrata a far parte del gruppo… ma si sentiva comunque l’anello debole, quello che non avrebbero esitato a far fuori.

Rilassati, ti difenderò io

Aveva sorriso, Drake… aveva sorriso in un modo che non le piaceva per niente. Non con falsità, anzi… forse con troppa sincerità.  Ariel aveva l’orrenda sensazione che Drake si sarebbe fermato anche troppo a proteggerla.

Ariel puntò gli occhi azzurri sulla ragazza del 7 che era appena tornata nella Galleria, mentre anche Kyraan si alzava nel suo completo nero, pronto per l’Intervista. Sembrava estremamente rilassato e sicuro di se, come durante l’Addestramento e prima della prova di Valutazione… come facesse, Ariel proprio non se ne capacitava: lei era stata in un bagno di sudore prima di essere chiamata sul placo, ma fortunatamente Maximus l’aveva messa a suo agio (si sentiva strana anche solo per via di come l’avevano agghindata, con un abitino candido e dei tacchi azzurri che richiamavano i fiori che le erano stati infilati tra i capelli, nell’elaborata acconciatura semi-raccolta.

Ariel seguì Kyraan mentre il ragazzo saliva sul palco con disinvoltura, anche se la sua testa era altrove: stava pensando al sorriso e alle parole di Drake.

Non avrebbe permesso all’amico di farsi ammazzare pur di difenderla… non se lo sarebbe mai perdonato.

                                                                             *

Kyraan tornò a sedersi con cipiglio soddisfatto, incrociando le braccia al petto mentre guardava nuovamente lo schermo. Anche la ragazzina del 9 si alzò per raggiungere il palco, ma il ragazzo non ci badò molto: stava pensando all’Intervista appena terminata.

Non era andata male, si era sento a suo agio e sapeva di aver fatto una buona impressione sul pubblico.  Dopotutto, Malcom aveva ragione: era un leader anto, che straripava carisma e sicurezza da tutti i pori.

In realtà Kyraan non era così sicuro di se infondo… ma era meglio che nessuno si accorgesse delle sue debolezze, dei suoi talloni d’Achille: dopotutto era in gara, una gara mortale.   Un passo falso portava alla morte negli Hunger Games, quindi non poteva assolutamente permettersi di sbagliare.

Aveva sorriso insieme a Maximus, risposto con naturalezza e spiegato appena qualche significato riguardo ai suoi numerosi tatuaggi, accennando anche a Malcom e di come gli fosse stato accanto visto che il ragazzino non aveva nessuno, una specie di cane randagio come lo lui.

Capitol si era intenerita? Probabilmente sì… adoravano le storie strappalacrime, dopotutto avevano idolatrato Katniss Everdeen fin da subito anche per il suo offrirsi per salvare la sua sorellina…

Ripensandoci, Kyraan non aveva fatto molto diversamente: anche lui si era offerto e quando Maximus gliene aveva chiesto il motivo, aveva risposto senza esitare e con sincerità: non perché volesse davvero vincere o fosse a tal punto sicuro di se stesso, ma per evitare che un ragazzino di 12 anni, quello che era quasi un fratello minore, potesse essere estratto alla sua prima Mietitura.

Kyraan sorrise appena, sapendo di essere nelle grazie di Capitol… probabilmente era tra quelli che erano piaciuti di più.   Aveva preso 9 nella Prova di Valutazione, un voto piuttosto alto considerando che non era nemmeno un Favorito… probabilmente era uno dei bersagli della cerchia di pupilli di Capitol City, ma poco gli importava: la cosa era reciproca e non aveva intenzione di farsi ammazzare tanto facilmente.

                                                                          *

Edgar batteva il piede sul pavimento con impazienza, aspettando il suo turno: la sua compagna di Distretto era appena salita sul palco, quindi a breve sarebbe toccato a lui.

Il ragazzo indossava uno smoking nero non troppo appariscente (con suo gran sollievo) e non si sentiva particolarmente a disagio, anche se un po’ nervoso lo era: di certo non avrebbe mai voluto essere il primo, ma man mano che il tempo passava l’ansia saliva… non voleva essere nei panni di quelli di Hogwarts, poveracci.

Di che cosa avrebbe parlato? Non lo sapeva ancora, dipendeva dalle domande di Maximus… fortunatamente il presentatore si era rivelato gentile e abbastanza empatico da riuscire ad aiutare i Tributi se in difficoltà, cosa che aveva rassicurato Edgar almeno in parte.

Aveva preferito non prefissarsi una specie di scaletta, come Peeta gli aveva consigliato: l’uomo aveva riso, ricordando la sua Intervista che era quasi entrata nella storia di Capitol City… anzi, tutte e due in realtà.

Nella prima aveva rivelato di essere innamorato della sua avversaria e nella seconda… si era inventato che la stessa ragazza fosse incinta per cercare di annullare i Giochi o almeno che Katniss fosse esonerata, ma senza successo.

Ad ogni modo stava per toccare a lui… e doveva cercare di distinguersi, in qualche modo.
La ragazza scese le scale e il moro sospirò un’ultima volta, passandosi una mano tra i capelli scuri prima di alzarsi, pronto a salire sul palco non appena avrebbe sentito il segnale acustico.

Quando arrivò Edgar camminò quasi come se avesse le gambe di zucchero filato verso le scale, sapendo di avere gli sguardi di tutti gli altri Tributi puntati addosso… e ben presto anche di tutta Panem.

Edgar sedette accanto a Maximus, che si complimentò con lui per l’8 preso nella Prova di Valutazione, voto non indifferente per un Tributo del Distretto più povero.

Maximus aveva poi ovviamente chiesto al ragazzo perché si fosse offerto Volontario, domanda che di certo tutta Panem si era fatta… e Edgar aveva risposto sinceramente, non sapendo che altro inventarsi: spiegò brevemente della malattia di sua madre e della sua numerosa famiglia, omettendo ovviamente di nominare il padre per non voler scendere troppo nei dettagli… era pur sempre una persona piuttosto riservata.

Edgar odiava che le persone provassero pietà per lui, però non poteva in parte non sperare che i Capitolini avessero apprezzato il suo gesto… e poi quelle persone adoravano le storie familiari strappalacrime, era risaputo.

Quando scese nuovamente nella Galleria Edgar era indubbiamente più rilassato, anche se l’ansia per l’Arena imminente si stava facendo sentire con insistenza.
Prese nuovamente posto mentre Beatrix si alzava e si avvicinava titubante alle scale, non proprio pronta per l’Intervista.

                                                                         *

Cinque minuti dopo Beatrix si lasciò quasi cadere sulla sua sedia, sospirando mentre Phobos si alzava, rilassato e perfettamente a suo agio nel completo color vinaccia che era stato abbinato ad una camicia nera.

Ma possibile che stesse bene con qualunque cosa addosso? 
Beatrix si passò una mano tra i capelli scuri sciolti e mossi, abbassando lo sguardo sulla sua gonna corta. Il modello era molto bello, ma non amava particolarmente il colore… arancione.

Chloé si era messa a ridere come un’ossessa quando l’aveva vista, sostenendo che la sua Stilista doveva averla confusa con qualcun altro e che aveva sbagliato colore… ma poi l’aveva consolata, ricordandole i suoi vestiti altrettanto colorati per la Cerimonia d’Apertura.

Davanti alle luci e alla folla era quasi rimasta impietrita, rispondendo inizialmente quasi a monosillabi alle domande di Maximus, presentandosi subito come una persona timida.

Tuttavia poi si era messa un po’ a suo agio, raccontando brevemente di Hogwarts e della sua famiglia.
Grazie al cielo quella tortura era durata poco e ben presto la ragazza era potuta tornare a sedersi nella galleria, con gran sollievo.

E anche quella era fatta… ma ora l’attendeva la prova più grande, di certo la peggiore della sua vita… e molto probabilmente anche l’ultima. L’Arena: il pensiero che dopo meno di 12 ore sarebbe stata catapultata in una specie di gabbia la faceva tremare.   Si sentiva come una specie di gladiatore: chiusa in una gabbia di leoni che sarebbero stati pronti a farla fuori…l la sua unica fonte di salvezza era combattere a sua volta per difendersi.

                                                                             *
Mentre anche Violet saliva sul palco Phobos aveva preso posto accanto a Beatrix, indubbiamente rilassato.
Aveva parlato di Hogwarts, della magia e sul perché si fosse offerto: era sicuro delle sue capacità e voleva mettersi alla prova… adorava le sfide e non si tirava mai indietro.

Phobos era testardo e molto competitivo, amava vincere e più grande era una sfida, più lui s’impegnava a fondo per superarla… sarebbe andata così anche negli Hunger Games?

Ovviamente non poteva non sperarlo.

Il ragazzo si concentrò su Violet, che stava sorridendo alle telecamere e al pubblico con gran naturalezza.
Maximus si era subito complimentato per la bellezza della ragazza e le aveva addirittura fatto fare una piroetta, facendo svolazzare l’orlo dell’abito color argento.

Phobos aveva spesso giudicato Violet come una ragazza tutto fumo e niente arrosto, cioè abbastanza inoffensiva, sotto sotto… e in effetti non aveva preso un voto molto alto nella Prova, mentre lui era molto soddisfatto del suo risultato: 9. Era stato quello con il voto più alto tra i Tributi di Hogwarts e aveva quasi eguagliato alcuni Favoriti… non poteva non esserne fiero, considerando che a differenza loro non si era mai allenato.

Chissà che cosa avrebbe potuto fare se avesse ricevuto un’educazione come la loro… meraviglie, senza dubbio.
Peccato che le cose fossero andate diversamente e fosse nato in Inghilterra e non a Panem.

Kyraan aveva preso il suo stesso voto e Edgar 8: erano stati molto bravi tutti e tre e Phobos era soddisfatto, non vedeva l’ora di entrare nell’Arena e di inziare a giocare.
I suoi alleati erano tra i più furbi tra i Tributi senza alcun dubbio, erano svegli e loro tre erano i Volontari un po’ improvvisati, quelli che nessuno si sarebbe aspettato.

Se non altro, avevano qualcosa in comune, oltre alla determinazione di vincere e un’intelligenza non indifferente.
C’era solo da sperare che nessuno di loro si facesse ammazzare subito, nel Bagno di Sangue… perché una cosa la sapevano tutti e tre: sarebbero stati il gruppetto più bersagliato dai Favoriti.

                                                                        *

Quando Sean sedette sulla sua sedia, Chloé respirò profondamente e si alzò, pronta per salire sul palco.
Arthur le rivolse un sorriso incoraggiante mentre la ragazza si lisciava la gonna a tubino del vestito giallo chiaro per poi avvicinarsi alle scale, camminando con quanta più sicurezza possibile sui tacchi alti.

Molti Tributi rivolsero guardi sorpresi ai capelli della ragazza, che per l’Intervista si era fatta tagliare molto corti, praticamente da ragazzo.

Aveva deciso letteralmente di darci un taglio, pronta per la prova che l’attendeva.

Quando Maximus le andò incontro sul placo Chloé rivolse all’uomo e al pubblico un gran sorriso, salutando con la mano e mandando anche un bacio prima di sedersi… la sua recita poteva iniziare, ancora una volta.

“Allora, Chloé… Dicci, come ti sei sentita quando ti hanno chiamata, alla Mietitura?”

Il silenzio calò nell’Anfiteatro e la ragazza rispose quasi subito, stringendosi nelle spalle senza smettere di sorridere amabilmente:

“Ovviamente un po’ spaesata, inizialmente… ma meglio me che altri. Voglio dire, ho finito il sesto anno… meglio me che una povera ragazzina di 12 anni.”

Chloé sorrise e Maximus annuì, come se capisse il suo ragionamento… non le sarebbe dispiaciuto aggiungere che nessuno dei presenti poteva capire un accidenti di come ci si sentissi in quelle circostanze, ma ovviamente il suo buonsenso le impedì di parlare e di continuare a fare quello che aveva iniziato da diversi anni: fare la ragazzina ingenua e anche un po’ frivola.

Si era attirata diverse antipatie ad Hogwarts con quell’atteggiamento, Violet l’aveva sempre ritenuta una scema… ma non le importava. Lei sapeva com’era realmente fatta e se ne fregava di cosa pensavano gli altri. Quanto a Violet, lei stessa stava antipatica a molte più gente di lei.

L’Intervista non durava molto con gran sollievo della ragazza, che si limitò a parlare un po’ di Hogwarts e di che cosa facessero a scuola, sapendo che i Capitolini erano sempre molto curiosi a riguardo.
Mantenne sempre un sorriso dolce stampato in volto, ridendo ogni tanto per qualcosa detto da Maximus.
La sua era una delle ultime Interviste e ormai l’attenzione iniziava a calare da parte del pubblico… ma a Chloé non importava troppo: aveva tempo per farsi notare una volta nell’Arena.

Quando scese le scale per tornare nella galleria smise finalmente di sorridere come una beato e rivolse ad Arthur una pacca sulla spalla quando lui le passò accanto, prima di tornare a sedersi e accavallare le gambe mentre guardava lo schermo, decisa a non perdersi l’Intervista del compagno.

Ancora una volta, Arthur era stato vestito sui toni dell’azzurro che richiamavano i suoi occhi: indossava infatti una camicia bianca con le maniche arrotolate sotto ai gomiti e dei pantaloni eleganti azzurri… ma perché lui sempre di blu e lei di giallo?  Cominciava a sentirsi un canarino… non poteva non sperare che la tuta che avrebbe indossato nell’Arena non fosse gialla, altrimenti si sarebbe anche sparata da sola.

Anche Arthur non sembrava troppo a suo agio sul palco, ma almeno non sorrideva come una civetta come Chloé. Parlò della sua famiglia e provò anche a spiegare il Quidditch ai Capitolini quando Maximus glielo chiese sentendo che ci sapeva giocare molto bene.
Chloé sorrise appena, immaginandosi il presentatore dai capelli verdi in sella ad una scopa… sarebbe stato molto divertente vederli giocare tutti.

Specialmente i Favoriti, che si credevano così a di sopra di loro… i Tributi di Hogwarts avrebbero pagato oro per vederli scappare da un Bolide, poco ma sicuro.

Quando Arthur finì era il turno di Lynda, l’ultima ragazza.   Anche lei parlò del Quidditch e si lasciò sfuggire che le sarebbe piaciuto vedere i Favoriti in sella ad una scopa, cosa che scaturì le risate di Maximus e del pubblico… anche di qualche Tributo in effetti, ma non certo da Aida, Dana o Luke.   Rian invece abbozzò un sorriso in segno di un velo di autoironia.

Poi Lynda parlò della sua migliore amica Sabrina, di quanto le dispiacesse essere in gara proprio con il fratello di quest’ultima che di certo doveva soffrire moltissimo.

Nessuno quindi si stupì quando Maximus chiese a Sean di parlare della sorella, che eseguì anche se con un po’ di difficoltà, segno che la ragazza doveva mancargli molto.

Pochi minuti dopo era finalmente tutto finito, Sean tornò nella galleria e Maximus augurò la buonanotte a Capitol e un buona fortuna a tutti i Tributi, che si alzarono mentre l’Anfiteatro si oscurava tra gli ultimi applausi del pubblico.

Tutti e 20 i Tributi si avviarono in silenzio verso gli ascensori, insieme a Mentori e Stilisti. Nessuno sembrava aver troppa voglia di parlare in ascensore e gli ultimi saluti veri e proprio furono abbastanza uno strazio: tutti sapevano che poche ore dopo diversi tra loro sarebbero morti… e non era una visione tra le migliori, tranne forse che per i Favoriti che erano certi al 100% di sopravvivere all’Arena.

Chi sarebbe morto, alla fine?
I primi a lasciare gli Hunger Games sarebbero stati effettivamente i più sottovalutati, o ci sarebbe stata qualche sorpresa a movimentare il Bagno di Sangue?

Se lo chiesero un po’ tutti i cittadini di Panem e i Tributi in particolare, mentre si rigiravano nei vari letti cercando di dormire, ma senza grandi risultati.

L’indomani mattina sarebbero partiti presto alla volta dell’Arena, ma nessuno dormì granché. Erano tutti troppo nervosi all’idea di andare incontro al vero e proprio scontro… i giochi stavano ufficialmente per iniziare.

 

 

 

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Angolo Autrice:
Buongiorno a tutti!

Che ne pensate, vi sono piaciute le Interviste? Spero di si perchè è stato un capitolo abbastanza impegnativo da scrivere, ci ho messo un po' e spero che il risultato sia gradevole.
Ditemi che ne pensate, grazie a chi mi ha gentilmente scritto le info per le Interviste:

HadleyTheImpossibleGirl
forever_night7
Game_Master
Secrety
La_Figlia_Delle_Maschere
                                                       
         
Nel prossimo capitolo ci sarà il tanto agognato Bagno di Sangue! Ovviamente darò la precedenza ai personaggi che non sono OC, MA moriranno anche degli OC quindi non adagiatevi sugli allori, anche se non saranno molti.

Spero ancora che vi sia piaciuto e di aggiornare presto!

Signorina Granger

   
 
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