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Autore: Sarah_Bartowski    09/06/2016    7 recensioni
< Alexander >
< Mi dispiace disturbarti > si riprese, dopo un attimo di esitazione. Non tornava nella casa di Magnus da molto tempo.
< Tu non disturbi mai, Alexander >
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cuore di Alec batteva all’impazzata, sembrava quasi volergli uscire dal petto.

Mentalmente si dava dello stupido. Non era la prima volta che si trovava davanti a quella porta scura. Eppure, in qualche modo, trovarsi lì lo riempiva di insicurezze e timore.

Prese coraggio e alzò la mano, pronto per bussare. Si diede un'altra volta dello stupido. Combatteva demoni di tutti i tipi quasi ogni giorno e ora doveva farsi forza per bussare ad una semplice porta.

Non ebbe il tempo di formulare altri pensieri che questa si aprì rivelando una figura elegante.

Magnus se ne stava lì a osservare il nephilim come se fosse la prima volta. Non lo vedeva da qualche tempo e, nonostante fosse in vita da molti anni, la sua sicurezza vacillava leggermente quando si trattava del cacciatore. Non provava quei sentimenti per nessuno da molto molto tempo e, anche se era il Sommo Stregone di Brooklyn, tutta la situazione lo spaventava a morte.

<< Alexander >>

Alec non andava matto per il suo nome intero, ma quando era Magnus a pronunciarlo era tutta un'altra cosa, sembrava lo volesse accarezzare, leggermente e sinuosamente.

Il cacciatore rimase per un secondo incantato. Magnus era lì, davanti a lui, con i cappelli dei ciuffi colorati, i pantaloni attillati e le dita ingioiellate che si muovevano delicatamente producendo scintille blu.

Un pensiero improvviso, come un flash, si materializzò nella sua mente. Gli era mancato. Ad Alec, Magnus era mancato e anche molto.

<< Mi dispiace disturbarti >> si riprese, dopo un attimo di esitazione. Non tornava nella casa di Magnus da molto tempo. Troppi problemi si erano creati all’istituto dopo la partenza di Jace e il tradimento di Hodge. Anche per il suo matrimonio sfumato, in realtà.

<< Tu non disturbi mai, Alexander >>

Magnus gli fece spazio, un tacito invito a farlo passare, mentre mentalmente già progettava di fargli spuntare, magicamente, un cocktail tra le mani. E lo fece. Nelle mani di Alec si materializzò un elegante bicchiere contenente un liquido azzurro.

Alec se ne stava lì, guardandosi intorno, sorseggiando il cocktail e ripetendosi all’infinito quanto fosse stupido a comportasi in quel modo. Ma era sempre così, in presenza dello stregone, lui non riusciva mai a parlare senza balbettare o a impedire al suo cuore di battere all’impazzata o di sentire le farfalle nello stomaco, proprio come gli aveva detto tempo prima lo stesso stregone. Ora che ci pensava, sembrava passato un secolo da quel giorno e non poche settimane.

Alec guardò Magnus, che a suo volta lo stava osservando senza il minimo ritegno. Il cacciatore trovava ancora così strano che uno come Magnus fosse interessato proprio a lui. Non era mai l’oggetto di interesse di nessuno.

<< Cosa ti frulla in quella deliziosa testolina? >> chiese il cosiddetto stregone, abbastanza vicino da spaventare il nephilim che non l’aveva sentito avvicinarsi e suscitandogli piccoli brividi lungo la schiena.

<< Niente è.. cioè.. non volevo piombare in casa tua senza avvisare.. ma avevo bisogno.. >> Alec non finì la frase. Di cosa aveva bisogno? Di qualcuno che lo ascoltasse? Di qualcuno che lo consolasse? Di due braccia che lo accogliessero? Non lo sapeva neanche lui. Semplicemente aveva pensato allo stregone e senza rifletterci troppo si era diretto al suo appartamento.

Come leggendogli nel pensiero Magnus gli prese la mano e lo condusse al divano. Lo guardò, cercando quasi di leggergli l’anima.

<< Come stai? >> lo spiazzò con questa domanda. Non si ricordava neanche l’ultima volta che qualcuno gli avesse posto questa domanda. Alec ne ebbe la conferma, Magnus lo capiva, senza neanche ricorrere alla magia. Improvvisamente trovarsi nel suo appartamento non gli sembrò un’idea così sbagliata.

<< Valentine sta progettando una guerra contro il Conclave,quindi contro tutti noi, la mia famiglia ce l’ha ancora con me per quello che è successo al matrimonio, Jace è andato via per seguire il suo presunto padre, Isabelle ha solo me su cui fare affidamento e ora devo proteggere anche Clary. Sinceramene Magnus, non ho molto tempo per pensare a come sto>>

Magnus guardò Alec e si rese conto di quanto fosse stanco e avvilito. Le sue spalle ricurve sembravano portare il peso di tutto quello che stava succedendo. Questo lo faceva stare male, voleva per Alec solo il meglio.

Senza dire una parola gli prese un'altra volta la mano, gli fece posare il bicchiere ormai vuoto sul tavolino di fronte al divano e lo fece alzare. Sempre in silenzio lo condusse alla sua camera da letto, invitandolo con lo sguardo a sistemarsi sul letto.

<< Non mi guardare così, fiorellino. Sdraiati e riposati un po’, hai bisogno di dormire. >>

Lo sguardo di Alec si alternò per qualche secondo tra il letto e il suo proprietario e con sua immensa sorpresa costatò che lo stregone non sembrava intenzionato a sdraiarsi con lui.

<< Tu non vieni? >> gli chiese. Giurò di vedere uno sguardo di puro stupore sul volto del sommo stregone subito sostituito da un delizioso sorriso. Non lo vedeva mai sorridere così a nessuno, riservava quel sorriso solo a lui.

Si sdraiarono così, uno accanto all’altro, uno di fronte all’altro.

Alec si rese conto di quanto davvero fosse stanco e di quanto necessitasse di una dormita. Chiuse gli occhi consapevole della presenza di Magnus al suo fianco, ma per nulla infastidito anzi stranamente rassicurato da quella presenza.

<< Alexander? >> Magnus parlò a bassa voce, quasi per non disturbarlo.

<< Ti sei pentito di quello che è successo al matrimonio? >>

Alec aprì piano gli occhi e rimase sorpreso di trovare nello sguardo dello stregone un minimo di insicurezza.

Insicurezza che diede a lui innumerevole coraggio.

<< Assolutamente no >> rispose sporgendosi un po’ e posando le sue labbra su quelle di Magnus. Fu un tocco leggero, una delicata carezza capace di far battere il cuore dello stregone come non succedeva da tempo.

<< Ora lasciami dormire, sono davvero stanco >>

Magnus osservò Morfeo accogliere il cacciatore tra le sue braccia esattamente nello stesso modo in cui lui stesso lo stava accogliendo nelle sue.

 

 

 

 

 

Un particolare ringraziamento a Anna aka Pampu, se ho pubblicato è tutto merito suo! *-*

  
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