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Autore: strayheart00    13/06/2016    1 recensioni
Quando, in una normale giornata di luglio, Logan Stuart si era svegliato non credeva che di lì a poche ore sarebbe diventato amico di Sam Ferrari. Non si aspettava nemmeno che nel corso dei mesi avrebbe perso la testa per lei fino a consegnarle il suo cuore. E di certo non poteva mai sospettare che quella ragazza gli avrebbe cambiato totalmente la vita, facendo crollare ogni sua certezza. Peccato che nella vita niente va come ci si aspetta e il destino ha sempre in serbo qualcosa. Così Logan si ritroverà coinvolta in una storia che lo porterà a toccare il cielo con un dito per poi fallo sprofondare nel gelo dell'inferno.
*Tratto da uno dei capitoli:*
«Vieni qui e guardiamo il sole sorgere brontolo. La nostra notte folle è finita» detto questo venne di nuovo a sedersi accanto a me e insieme guardammo il sole svegliare la città che non dorme mai. E insieme al sole si svegliò anche qualcosa dentro me.
Che fosse il mio cuore?
Sam Ferrari mi era entrata dentro più di quanto mi piaceva ammettere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Badboy vs Goodgirl '
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Quel lunedì sarebbe stato ricordato da tutti gli studenti dell'anno 2015/16 della West Highschool come "il giorno dell'apocalisse". Da quando io e Sam avevamo varcato la porta della scuola mano nella mano si era scatenato il caos. Le ragazze avevano iniziato a lanciare sguardi d'odio a Sam, mentre i ragazzi li lanciavano a me. Quando una volta fermi davanti al suo armadietto, avevo chiesto a brontolo a cosa era dovuta tutta quella agitazione, lei aveva riso. Solo dopo essersi calmata mi aveva spiegato che il motivo eravamo noi due e la nostra entrata in grande stile. Continuavo a non capire perché fossero tutti così agitati dato che anche al ballo eravamo entrati mano nella mano. Sam aveva scosso la testa e si era diretta in classe senza rispondermi. Così l'avevo seguita e catturato di nuovo la sua mano con la mia. Lei si era girata per sorridermi e io, che non riuscivo più a resistere, l'avevo baciata. Un semplice tocco di labbra e subito mi ritrassi con un sorriso a trentadue denti, che era lo stesso che si era allargato sul viso di Sam. Non mi ero nemmeno reso conto che intorno a noi, dopo quel bacio, era calato il silenzio. Mi ero ritirato nella mia bolla dove poteva entrare solo Sam, quando proprio il mio brontolo mi aveva fatto tornare alla realtà urlando a tutti di farsi i cazzi loro. L'avevo proprio contagiata con i miei modi dolci e raffinati. Così ci eravamo diretti in classe prima della seconda campanella, ovvero quella dei ritardatari. Soltanto all'ultimo anno avevo scoperto che ci fossero due campanella, dato che sin dal primo giorno mi ero presentato in ritardo. Ero diventato una persona puntuale solo da quando avevo conosciuto Sam. Non volevo ammetterlo ma lei mi stava ,sempre di più, cambiando in meglio. All'entrata in aula tutti ammutolirono, quella storia mi stava davvero scocciando. Presi posto nel banco e Sam venne a sedersi come ogni giorno accanto a me. Tutti ripresero allora a parlare come se niente fosse successo, certo che erano strani gli adolescenti. «Finirà mai tutta questa attenzione?» chiesi a Sam «Entro la fine della giornata diminuirà. Stai con il capo delle cheerleaders adesso, devi abituarti ai riflettori» sbuffai «Non credo che accadrà mai» lei mi fissava divertita «Su Log non essere così pessimista!» iniziai a dondolare con la sedia «Sono di cattivo umore» Sam si avvicinò con la sua di sedia e prese ad accarezzarmi il braccio «cosa posso fare per farti tornare il sorriso?» mi guardai intorno e quando mi accertai che nessuno ci stesse guardando le sussurrai all'orecchio «Un po di sana attività fisica come quelle di domenica mattina mi farebbe stare meglio» credevo che si allontanasse e mi desse dell'idiota, invece si avvicinò al mio orecchio e mi leccò un lobo «Ti va bene la cattedra o vuoi un po più di privacy?» se non fosse stato per l'arrivo del professore
a quella proposta le sarei saltata addosso e l'avrei fatta mia. Per il resto dell'ora non capì niente della spiegazione, mentre Sam era tutta concentrata a prendere appunti. Era colpa sua dannazione! Colpa sua e delle sue parole se io ,invece che impegnarmi nella lezione, mi stavo immaginando lei nuda sulla cattedra. I restanti pensieri me li tengo per me, non voglio certo raccontare un film porno.

****
Quel giorno stavo detestando l'ora di educazione fisica. Mentre cercavo di fare il minimo indispensabile nella partita di pallavolo, sentivo gli sguardi insistenti degli altri studenti sulla schiena. La cosa che più mi innervosiva però era quella faccia di cazzo di Cam. Lui e i suoi amichetti mi stavano facendo girare le palle ad ogni frase che pronunciavano. Tom cercava di distrarmi raccontandomi della sua serata con Casey e, anche se da una parte stavo ascoltando quello che mi diceva, dall'altra non potevo fingere che le parole false di Cam non stessero arrivando alle mie orecchie. Quando però il figlio di puttana arrivò a dire che Sam era solo una troia, non risposi più delle mie azioni. A passo spedito mi diressi verso di lui pronto a prenderlo a pugni fino a ridurlo in poltiglia. Quando il coglione mi vide scattare, iniziò a ridere da solo come un decelebrato. Mi ritrovai allora faccia a faccia con Cam «che cazzo stai dicendo faccia da culo?» lui saltò sul posto prima di rispondermi «niente che nessuno già non sappia» stavo davvero per ucciderlo «Ripetilo se hai le palle» il cogliono non sembrò minimamente intimorito dalla mia evidente rabbia «Ho detto che Sam è solo una cagn..» non gli lasciai il tempo di terminare che subito stavo per tirargli un pugno, ma Tom mi fermò. I suoi amici subito si allontanarono con la coda tra le gambe «Vedi i tuoi amichetti hanno più cervello di te» mi si parò nuovamente davanti ai coglioni «L'unico qui che non ha un cervello sei tu se credi che a Sam freghi qualcosa di te» mi trattenni dal tirargli un pugno perché non volevo iniziare una rissa «Sai da quanto tempo ci frequentiamo io e Sam?» lui gnignò «Da pochi giorni prima che lei mi beccasse a scopare un'altra» negai con la testa pronto a raccontargli la verità «La conosco da Luglio» Cam rise alle mie parole, era più che evidente che non ci credesse «Balle. Sam me lo arrebbe detto» mi avvicinai ancora di più a lui, stavolta gnignando io «Secondo te lo avrebbe fatto davvero? Ti abbiamo preso per il culo mesi interni chiamandoti babyken e non puoi nemmeno immaginare quante volte avrei potuto già farla mia mentre stava ancora con te» sapevo già che mi avrebbe tirato un pugno ancor prima di sentirlo. Sfortunatamente per lui non finì con il culo sul pavimento ma riuscì a bloccarlo, così da tirargli una gomitata nello stomaco. Ed ecco che la rissa prese inizio e volarono calci e pugni a più non posso. Ad un certo punto però mi sentì trascinare via: l'allenatore mi stava allontanando da Cam che invece stava a terra con il viso pesto. Solo in quel momento mi resi conto in che guai mi ero messo, e non parlavo di quelli con la scuola ma con Sam. La mia dolce ragazza mi avrebbe ucciso.

****

Infatti Sam appena mi vede mi saltò alla gola e non per baciarmi. Iniziò a dirmi che ero un incosciente, che in quel modo mi giocavo l'anno e il diploma. Pur di non ascoltarla mi misi a fissare una crepa nel muro. Ero così concentrato che mi ripresi solo quando mi resi conto delle lacrime che le rigavano il volto «Dio Sam! Perché stai piangendo?» lei mi lanciò un sguardo triste che mi fece venire i sensi di colpa «Quello che hai detto a Cam sono cose terribili! Non è affatto vero che saresti potuto venire a letto con me quando stavo con lui! Non gli avrei mai fatto questo e lo sai» l'avevo difesa dalle accuse e dalle calunnie di quella bestia e lei in ogni caso prendeva le sue difese. La rabbia prese di nuovo il sopravvento e mi ritrovai a dirle quelle parole ancor prima di connettere il cervello « oh certo perché poi ero tanto innamorata di Cam da non raccontargli nemmeno che mi conoscevi e che in pratica stavi tutti i giorni attaccata al mio culo» forse ero stato un po' troppo duro ma lei non doveva piangere per quel tipo e le sue stronzate se davvero non lo aveva mai amato «Inoltre se non hai detto niente è perché sapevi anche tu che non si trattava solo di una stupida amicizia» Sam si asciugò le lacrime e mi urlò contro « io amavo Cam e lo sai! Non ti avrei mai chiesto di nascondere la nostra amicizia altrimenti» le sue parole mi fecero male ancor più delle lacrime «Tu hai voluto nascondere quello che c'era tra di noi solamente perché ti vergognavi! È così e non provare a negarlo. Ti vergognavi di farti vedere in giro con me, il ragazzo che fino al giorno prima definivi come uno sporco spacciatore» lei alle mie parole abbassò la testa come se avessi colto nel segno e sapevo bene di averlo fatto. All'inizio aveva accettato di nascondere tutto perché avevo paura di perderla ma mi ero stancato di essere ritenuto sempre inferiore a lei quando non era vero. «Sostieni ancora di aver amato Cam nonostante quello che ti ha fatto e nonostante tu abbia aspettato me per perdere la verginità. Quindi dai spiegami, come hai fatto ad amare un ragazzo che ti usava come bambole da mostrare in giro e non ami me che ti tratto come una regina in ogni momento?» continuava a tenere la testa abbassata e quel suo atteggiamento mi irritava più di ogni altra cosa. Io le sto parlando con il cuore e lei non aveva nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia « che succede non sai replicare alla verità? tutto d'un tratto la logorroica Sam non ha più parole?». Avrei continuato così all'infinito se non fosse uscita dall'ufficio del preside la figura di mia madre, rossa in volto dalla rabbia « Logan Stewart come ti è saltato in mente di picchiare un tuo compagno ed iniziare una rissa?!» non ero dell'umore per sentirmi un'altra predica che non meritavo così mi allontana dalle due donne che amavo ed odiavo. Le urla di mia madre mi seguirono per tutto il corridoio ma non mi girai, ero stanco di apparire sempre come il cattivo della situazione quando non lo ero. Usci fuori e tirargli fuori dal pacchetto l'ennesima sigaretta della giornata, sperando che il fumo potesse placare i miei sentimenti. Non feci in tempo nemmeno ad aspirare il secondo tiro che le porti dietro di me si aprirono nuovamente e ne uscì fuori Sam. Dovevo ammetterlo: quella ragazza era tenace, forse proprio per questo l'amavo così tanto. Mi corse incontro per poi saltarmi addosso «Mi dispiace così tanto Logan! Non avrei ma dovuto dirti quelle cose. Tu hai cercato solo di difendermi da quel bastardo e io ti ho urlato contro. Io non mi vergogno di farmi vedere con te, non potrei mai. E hai ragione quando dici che ho voluto nascondere la nostra storia perché sapevo già che noi non saremmo mai potuto essere amici. Io mi taglierei un braccio piuttosto che essere solo tua amica. Credimi quando ti dico che per me sei la persona più importante al mondo. Tu sei tutta la mia vita! Non posso stare senza te perché ormai fai parte di me e...» e la baciai. Come sempre, non appena le nostre labbra si incontravano, l'attrazione che scorreva tra di noi esplose in tanti fuochi d'artificio. Non mi sarei mai stancato di baciare Sam, era l'unica cosa che mi riusciva a far star meglio. Lei allacciò le braccia dietro il mio collo e così la strinsi di più a me. Ormai ci eravamo persi l'uno tra le braccia dell'altro quando una voce ci fece separare a malincuore «Sam! Ma che bello spettacolo» entrambi ci girammo verso la nuova arrivata, Gwen ci fissava con un sorriso irritante sul volto «No ma prego, continuate pure. Non immaginavo che il nostro capo si lasciasse andare a certe effusioni in pubblico» Sam si allontano da me ancora un po' prima di rivolgersi a Gwen «Sto seguendo il tuo esempio. Non sei tu quella che dice sempre che non bisogna farsi mai problemi?» l'altra cheerleader scoppiò a ridere «Hai ragione, ma per me è strano vederti fare certe cose visto che con Cam eri una bigotta» mi ero rotto di quelle frecciatine, quindi sbottai irritato «Pensavo che fosse chiaro a tutti che io e Cam siamo due persone diverse, o no?» Gwen scese le scale e si avvicinò a me «Hai ragione Logan, ma voglio ricordarti che Sam è sempre la stessa» che stava cercando di fare quella iena? «Gwen vattene adesso. Io e Logan stavamo parlando» Sam sembrava ancora più irritata di me dall'arrivo della fatina di plastica «Anch'io voglio parlare con Logan, di cose molto importanti- mi lanciò uno sguardo divertito- Ma magari sarà per un'altra volta» detto questo se ne andò con la stessa velocità con la quale era arrivata. Mi voltai subito verso Sam «Dovresti far controllare le tue compagne» il suo corpo, che fino a quel momento era stato in uno stato di ansia, si rilassò «Non tutte, solo Gwen» la riportai tra le mie braccia «Ma tu hai capito cosa voleva?» lei si appoggiò al mio petto e mi strinse la vita con le braccia «No, ma credo che volesse vedere solo com'erano le cosa tra di noi dopo la rissa» capì che per lei la conversione era finita lì e mi andava più che bene. Non mi importa capire cosa volesse Gwen da me, ma forse se l'avessi fatto avrei risparmiato al mio cuore la più grande bastonata della vita.

****
Quando ero tornato a casa avevo dovuto raccontare tutto, nei minimi dettagli, a mia madre. Per avere un po' di pace aveva spedito Rachel dai vicini e per non distrarsi in cucina aveva ordinato le pizze. Dopo il resoconto dei fatti, la mia mammina, si era messa ad urlare e io avevo spento il cervello. Ad un certo punto mi aveva tirato addosso il cartone della pizza e mi ero ripreso dallo stato vegetativo «Ma sei impazzita?» lei fece finta di niente e venne a sedersi accanto a me «Logan forse dovresti riflettere sulle parole di quella Gwen» la guardai confuso «Perché dovrei?» mamma si girò con il busto verso di me per potermi guardare negli occhi «Tu la ami e questo l'hanno capito anche i muri, ma lei? Sei sicuro che Sam ti ami?» vedendo che non rispondevo, si sentì in diritto di continuare «Io amavo tuo padre, lo amavo così tanto da non vedere che persona fosse davvero. Alcune volte l'amore ci rende ciechi, ma dobbiamo avere la forza di vedere la verità. Io l'ho fatto troppo tardi, non voglio che tu faccia la mia stessa fine» detto questo si alzò e andò in cucina, lasciandomi solo con i miei pensieri. Tutti mi dicevano di non fidarmi di Sam, ma come facevano a non capire? Io ormai avevo perso la testa per lei e gli avevo affidato il mio cuore senza pensarci troppo. Credevo di aver fatto la scelta giusta, ma mai decisione fu più sbagliata.

 

 

 

 

 

 

 


Angolo Autrice
Finalmente dopo una vita ecco il nuovo capitolo!
La scuola mi ha impegnata un sacco quest'anno e adesso che è finita sono libera! Mentre scrivevo mi sono resa conto di quanto mi mancasse farlo. Per me scrivere è importantissimo, riesce a farmi allontanare dalla realtà e mi permette di immergermi in un mondo migliore. Detto questo voglio dirvi che mancano 9 capitoli alla fine della storia e non so se scriverò un sequel.
Commentate e fatemi sapere cosa ne pensate come sempre.
Al prossimo capitolo!

   
 
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