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Autore: Francy_remus    15/06/2016    0 recensioni
«Ci scambiamo i ruoli?» chiese beffarda la ragazza.
«Che cosa intendi dire, Mary?» domandò stupito il ragazzo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Mary MacDonald, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Cap.6
Armistizi
«Mary, apri» la intimò per la centesima volta Sirius. Lei non aveva risposto né a lui né a James. Così Lily prese in mano la situazione e, scivolando avanti a tutti, bussò, dicendo:«Tesoro, sono qui a parlare civilmente. Aprici, per favore»
Anche se controvoglia, la ragazza aprì. Tutti e quattro scivolarono dentro e si sedettero sul letto.
«Senti, mi spiace, ma non mi va che te la fai con uno scemo come lui, okay?» chiese James.
«Mary … se non mi vuoi più ti capisco» gli sussurrò Sirius, avvicinandosi e lanciando un’occhiataccia a James.
«Io vorrei solo che non litigaste. James, tu lo sai che sei molto importante per me, ma Sirius è il mio ragazzo»
«State già insieme?» domandò Remus dal fondo della stanza, ricevendo un piccolo pugno sul braccio da Lily.
«Sì, Moony, stiamo già insieme, e visto come ci tratta Prongs, troveremo una casa tutta per noi»
«Non fare il bambino e piantala di frignare! Meglio se ti tengo d’occhio» gli disse James.
«Quindi accetti il nostro fidanzamento?» chiese gioiosa Mary.
«Non proprio … però un po’ alla volta lo accetterò, basta che non litighiamo … e soprattutto, che non la farai soffrire» disse, rivolto a Sirius, puntandogli imperioso un dito. Non sapeva che quell’affermazione avrebbe dovuto essere al rovescio.
«Ora tutti fuori che  mi devo cambiare … ho una ronda per l’Ordine» esclamò sbrigativa Mary, aprendo la porta. Dopo circa dieci minuti si Smaterializzò da casa.
 
 
«Ragazzi, scendete, c’è Silente che ci deve dire una cosa importante, a sentir lui» avvisò Remus irrompendo nella stanza maschile con tranquillità. Ancora non sapeva niente.
I due, controvoglia, scesero e James prese posto alla sinistra di Lily, Sirius subito dopo e Remus al lato destro della ragazza.
«Come state? Ho saputo di Regulus, me ne dispiaccio tanto» esordì Silente.
«Bene, grazie dell’interessamento. Se non le spiace, sto preparando una sorpresa a Mary, sarà qui a momenti …» gli disse Sirius, sorrideva implorando di essere veloce.
«Non tornerà» gli comunicò tristemente il vecchio mago.
«Co – cosa intende dire?» gli domandò Lily.
«Mary ha perso ciò che di più caro abbiamo. Uno scontro all’ultimo sangue con Mulciber, e non ha resistito»
«Lei ci sta dicendo che Mary è … è …» chiese Remus, incapace di completare la frase.
«MORTA?» concluse Sirius urlando.
«Esattamente ragazzi» confermò Silente, con una voce che faticava ad essere ferma, come se potesse scoppiare a piangere da un momento all’altro.
«No, no, no, NO! Cazzo, ci eravamo andati così vicini alla felicità! Me l’hanno portata via! Se trovo quel fottuto Mangiamorte dei miei stivali, lo ammazzo a mani nude» ululò Sirius.
Remus si alzò e poggiò una mano sulla spalla di Sirius, implorandolo di calmarsi. Piangevano entrambi.
Lily e James piangevano abbracciati.
«Vi devo lasciare soli. Fatevi forza» salutò Silente prima di Smaterializzarsi.
Quella notte nessuno dormì. Rimasero a fissare il posto vuoto di Mary a tavola, sul divano, nel letto.
E per tutta la settimana seguente non riuscirono a non pensarla.
 
 
Alcuni giorni dopo Remus si vide costretto a parlare con Sirius. James e Lily, come sempre, si stavano facendo forza l’un l’altro per uscire da quel tunnel in cui erano entrati con la morte di Mary. Remus era tutto d’un pezzo, piangeva da solo, la notte, sul divano.
«Pad, parliamo?» chiese, sperando che l’amico togliesse la faccia dal cuscino e gli rispondesse senza urlare.
«Okay» mormorò, tirandosi a sedere «Di cosa?»
«Mary. Devi dimenticarla. È difficile, lo so, ma …»
«Tu non lo sai, tu non ami una persona che è morta. Tu non senti il suo profumo ogni volta che ti sdrai nel letto o che trovi i suoi vestiti in bagno, non senti la sua risata ogni volta che giri l’angolo, non sogni di baciarla ogni volta che sei solo, …»
«Ma devi superarlo …»
«Vaffanculo Remus» e uscì dalla stanza, alterato.
 
Una volta in giardino, si accucciò in un angolino, estrasse la bacchetta e se la puntò al cuore. “Reparo” mormorò, ma non successe nulla. Il suo cuore, così come il suo futuro, erano andati in mille pezzi non appena sentito la parola “morta” collegata alla sua Mary.
 
Tuttavia ritrovò un po’ di felicità al matrimonio di James e Lily e al battesimo del loro primo figlio, di cui divenne padrino, per poi sprofondare di nuovo in un baratro quando i suoi migliori amici morirono. «They aren’t came back» gli avrebbe detto Lily. L’unica cosa che si ripeteva da mattina a sera e da sera a mattina nella cella di Azkaban è: “Sono nato per soffrire”.
   
 
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