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Autore: pandafiore    18/06/2016    5 recensioni
[Raccolta di Flashfic][Peeta!centric]
Lettere che Peeta ha ipotizzato di scrivere a Katniss, nei momenti più importanti della loro vita, dal loro primo incontro al depistaggio; dalla rinascita alla... alla morte.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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26.

 

Strana




Cara Katniss,

Da quanti anni siamo sposati? Eppure riesci sempre a sorprendermi, ancora e ancora.

Sei strana in questi giorni.
Mi guardi per ore, in silenzio, senza dire una parola.
Occhiate truci, occhiate benevole, a volte semplici occhiate perse, vuote, incantate. Quando ti chiedo cosa c'è che non va, tu scuoti la testa, disperdendo lo sguardo altrove, adagiando la schiena al divano. Ho provato diverse volte a capire, ma tu sei un enigma. Un labirinto, e io non posseggo alcun filo di Arianna per aiutarmi ad uscire da questo gioco intricato.

Sto dormendo, questa notte invernale, beandomi degli incubi che non tornano se sei al mio fianco, quando improvvisamente sento la tua flebile voce chiamarmi. Apro gli occhi, leggermente intontito, e cerco i tuoi, grigi, nel buio carezzevole di una calda serata.
-Dimmi...- Mormoro, tentando la dolcezza. Ma tu ti zittisci e riadagi la testa sul mio petto, muta e strana, come sempre negli ultimi giorni.
-Katniss...- Sussurro, accarezzandoti una spalla. -Hai avuto un incubo?- Propongo, cercando le tue iridi taglienti. Ma neghi con la testa, silenziosamente, e riadagi il capo sul mio torace.
-Sei così diversa in questi giorni... cosa c'è che non va?- Sussurro, baciandoti la fronte per incoraggiarti.

Ti tiri su a sedere, sostenendoti con un palmo sul materasso. Deglutisci, e sembri carica di un'agitazione che non ho mai visto tale nemmeno nell'Arena, con la morte certa e vicina. Inoltre nei tuoi occhi c'è una paura così folle che non l'ho vista neanche quando, nel distretto Tredici, avevo le mani strette attorno al tuo collo. Non hai mai avuto una quantità così grande di terrore nelle palpebre. E non posso far altro che preoccuparmi.

Non è che magari ho avuto un episodio, qualche giorno fa, e non me lo ricordo? Oddio, sarebbe terribile... E se ti avessi fatto del male? Ma no, non è possibile. Io... io non ricordo nulla!
-Katniss, ti ho fatto del male?- Domando, quasi con paura, temendo il peggio.
-Cosa? No!- Esclami, voltando il capo da un'altra parte. Tiro un sospiro di sollievo.
-Allora cosa ti succede?- Mormoro teneramente, portandoti una ciocca di capelli dietro l'orecchio; un gesto abituale che solitamente mi rilassa. Ma non oggi.
-Peeta, io...- Attendo con impazienza, ma non prosegui. Cosa potrà mai esserci di così spaventoso, da ammutolirti tanto?
Forse... forse giù al distretto qualcuno ti ha trattata male? Forse stai poco bene? Forse non mi ami più? Dimmi cos'hai, Katniss! Con te è come avanzare con gli occhi bendati, e sbattere ogni singola volta contro un muro di mattoni, perché tu non parli, perché non mi dici cosa ti turba. E io ci rimango male per questo.

Attendo ancora qualche minuto, perché vedo il tuo petto alzarsi e abbassarsi profondamente, in un lungo respiro che credo preceda le parole. Io invece trattengo il fiato, perché non so cosa aspettarmi.
-Io...- Ti muore la voce in gola. Tu..?

-Io sono incinta.-

Una pugnalata. Una dolce pugnalata.
Nella parte sinistra del petto, proprio lì. Tra le costole, tra i muscoli, dritta al cuore.
Tento di calmarmi.
-Sei... sei sicura?- Chiedo speranzoso, con una carezza sul tuo fianco. Annuisci. Il mondo si ferma.

Annuisci e sento un vortico indescrivibile di emozioni dentro di me; nella testa, nel cuore, ovunque. Tante, piccole radici che vanno ad inerpicarsi negli arti, tra le dita, tra le ossa, negli organi... È un fiore, quello che sento. Un piccolo fiore, roseo e candido, che inizia lentamente a sbocciare nel cuore. Poi, con la stessa flemma, intorpidisce le vene circostanti, e corre, in un leggero pizzicorio, lungo tutto il petto, aprendolo, sventrandolo dolcemente. Un'energia nuova mi accarezza le membra e mi dà la forza per fiondarmi sul tuo corpo prima ancora di vedere quella lacrima calda che ti bagna la guancia. Quando realizzo, però, che ho ignorato quella stilla di pianto, mi discosto rapidamente da quest'abbraccio impetuoso.
-Ei ei... amore...- Provo a mormorare, asciugandoti con il pollice la sofferenza racchiusa in un'unica lacrima, ma comunque troppo dolorosa per il mio cuore. -Ei... che fai?- Domando ingenuamente, sconvolto che tu stia davvero trattenendo un pianto. -È... è una notizia bellissima. È bellissimo. È... è...è... bellissimo.- Non mi vengono in mente altre parole, ma non sai quanto io senta il cuore straziarsi nel vederti reagire in questo modo ad una notizia così bella.

-Perché... perché piangi?- Domando, temendo il peggio. Il tuo non è nemmeno definibile come pianto, dato che in realtà la lacrima versata è una sola; eppure questi occhi grigi sono così lucidi e confusi che vorrei solo stringerti contro il mio petto e dirti che andrà tutto bene. E, anche se in realtà non lo so se andrà davvero tutto bene, io provo lo stesso a dirtelo, tentando di calmarti. Sarà una cosa nuova per te quanto per me, Katniss, chissà cosa ci aspetta! Sarà una cosa che non abbiamo mai provato prima... ma sarà una cosa normale, uno scalino della vita. Io credo che noi abbiamo affrontato cose peggiori, no?

-Ho paura.- È tutto ciò che dici, mordendoti il labbro inferiore. Mi avvicino e pianto saldamente le labbra sulle tue, sbrigliando quel tuo morso per saggiarlo a mia volta. -Anche io.- Quasi mi manca la voce, nel dirlo, a contatto con il tuo piccolo viso.

Ho paura, sì, ho davvero paura. Perché tutto ciò che è nuovo e che non si conosce fa paura, giustamente. Ma possiamo forse rassegnarci così? Tanto questa novità arriverà, che ci piaccia o no, e inoltre è una cosa bellissima.

-Ma siamo insieme, ricordi? Insieme...- Sussurro, rievocando le nostre frasi della prima Arena e accarezzandoti il viso.
Insieme non ci hanno mai fatto niente, Katniss; insieme siamo sempre stati dannatamente forti! Abbiamo creato una ribellione, abbiamo distrutto un governo ingiusto insieme, lo sai benissimo.
Non appena ci hanno separati sono accadute le cose peggiori, ma noi ora siamo qui, insieme, con nostro figlio tra di noi.

-Insieme.- Ripeti, dopo di me, abbozzando un sorriso lieve.

E lo so che, anche se volevi piangere, tu già lo ami questo bambino. Lo so. Lo so perché ti conosco, Katniss, amore mio.

Ho tanta paura anch'io, per davvero, ma quando appoggio il mio grande palmo sul tuo pancino ancora così piccolo e tiepido, sento ogni ansia e timore squagliarsi lentamente come neve al sole, e accarezzo con ancora più gioia quel ventre.
È soffice e profumato, quando lo bacio dolcemente all'altezza dell'ombelico e ti sento sorridere, mentre mi guardi assorta.
Alzo gli occhi sui tuoi e ti guardo perso, terribilmente innamorato. Torno su, sul tuo viso, e ti bacio con tutto l'amore che ho in corpo, sommato a quello che ora provo per la meraviglia che è in te, amore mio.

Nostro figlio...



   
 
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