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Autore: ThestralDawn    21/06/2016    1 recensioni
Cosa accadrebbe se Hermione si trasferisse in un luogo lontano, per studiare pozioni, e per caso ritrovasse qualcuno che credeva esser morto?
5 anni sono passati dalla fine della guerra e niente è più come prima; conoscenze sbagliate, amori non corrisposti, inconsce attrazioni porteranno Hermione a svelare un passato da troppo tempo taciuto.
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Dopo la fine della guerra magica, sotto consiglio di Hermione, i signori Granger si erano trasferiti a Parigi; abitavano in una villetta non lontano dal centro citta, sufficientemente distante da occhi indiscreti e vicini chiacchieroni.

Hermione si presentò sulla porta di casa all’ora di pranzo e fu accolta dalla madre molto calorosamente. Entrambi i coniugi, però, rimasero perplessi di fronte allo stato della figlia, che seppur cresciuta in altezza, rimaneva ancora piuttosto magra. Il pomeriggio passò lentamente per la ragazza, costretta in un lungo e intenso dialogo con i suoi genitori; volevano sapere tutto, il suo stato, la scuola che frequentava, come stavano Harry e la sua famiglia, quali erano i suoi progetti per il futuro. Quando verso sera decise di rifugiarsi in camera, niente impedì a sua madre di seguirla anche lì, sedendosi sul letto a fianco a lei.
“Hermione, tesoro, cos’è che ti preoccupa?” non aveva mostrato mancamenti o segni di stanchezza, eppure sua madre aveva capito che qualcosa non andava. Hermione non riuscì più a trattenersi e come non faceva ormai da troppo tempo, iniziò lentamente a piangere in grembo a sua madre. Era uno sfogo muto, privo di qualsiasi rumore, solo il suono della mano della signora Granger, intenta a carezzare la figlia, interrompeva il silenzio della stanza. Tutto quello che aveva dovuto sopportare fino ad ora, tutti i soprusi, le polemiche che le avevano rivolto, i sentimenti contrastanti che viveva.. tutto fu risolto da un pianto liberatorio.
“E’ per un ragazzo?” chiese improvvisamente sua madre, facendo sorridere Hermione.
“Be, anche.. più che ragazzo, un uomo ma ci sono altri problemi.”
“Un uomo? Ti sei cacciata in qualche guaio, tesoro?”
“Mmm..” Che cosa poteva dirle? Che sua figlia era diventata un’assassina? Che la sua unica figlia, dalle doti straordinarie, si era abbassata al livello di una schiava? E per cosa poi, non lo sapeva nemmeno lei. Ora non aveva alcuna convinzione sulle scelte fatte, viveva in uno stato d’inquietudine. Avrebbe dovuto continuare a svolgere gli incarichi di Lucius, oppure seguire le parole di Piton e abbandonare il piano folle che stava portando avanti? Una scelta. L’ennesima decisione da prendere. Da una parte Lucius, dall’altra Piton; da una parte la certezza di fare del bene per l’umanità portando però a compimento il piano di un mangiamorte deciso a conquistare il mondo magico e dall’altra la certezza di mandare a monte il piano fidandosi però della persona sbagliata.. Poteva fidarsi di Piton?

Hermione rimase a casa dei suoi genitori per tre giorni, ringraziandoli mentalmente per non averla più sobbarcata di domande riguardo al suo aspetto. La permanenza le fece riacquistare colorito e qualche kilo, ma ben presto si dovette ricordare che aveva dei corsi da seguire, perciò una sera Hermione decise di tornare all’istituto. Salutò i suoi genitori, che le strapparono la promessa di andarli a trovare più spesso e si smaterializzò nell’ingresso dell’istituto.
Per fortuna non c’erano ragazzi in giro a quell’ora, così Hermione poté percorrere la strada verso la sua stanza senza essere vista. Il locale odorava di chiuso ed era rimasto esattamente come lei l’aveva lasciato: in disordine ma con le foto appese al muro. Si mise a controllare ogni singolo volto che la guardava, cercando nel suo profondo, di provare un senso di rammarico per quello che aveva fatto. Fu inutile, non provava nulla se non odio nei loro confronti. Se non avessero commesso tutto quel male, lei non sarebbe stata costretta a ucciderli. In realtà, la domanda che la opprimeva era se mai avesse potuto smettere. Lei voleva in tutti i modi eliminare dalla faccia della terra quegli esseri, eppure questo avrebbe comportato la riuscita del piano di Lucius. Doveva esserci un modo, un compromesso per uscirne. Certo lei non era sicura delle intenzioni del mangiamorte, però aveva deciso di fidarsi di Piton e optare per quella possibilità; se Lucius voleva davvero diventare l’essere incontrastato, allora avrebbe dovuto vedersela con lei. Non sapeva come procedere, però doveva trovare al più presto una soluzione.

La mattina dopo Hermione si svegliò molto presto, complice il fatto che a casa dei suoi genitori aveva passato le giornate a dormire. Doveva recuperare i giorni persi, così decise di completare alcune relazioni che le mancavano e preparare una pozione piuttosto semplice che favoriva la rigenerazione delle erbe mediche. Finì il lavoro per l’ora di pranzo, ma ancora decisa a non uscire dalla stanza, si mise a contemplare il muro tappezzato di foto.
Staccò tutte quelle che aveva marchiato con una croce e le mise nella sua borsa, appurando in fine che le rimanevano solo dieci mangiamorte. Erano davvero pochi e sparsi in giro per i continenti.  Non si capacitava ancora di come Lucius le avesse potuto dare tutte le foto insieme, forse voleva affrettare le cose, infondo dieci persone non sono difficili da trovare per una maga addestrata come lei. Sì, lui voleva sbrigare tutto e subito, in modo da mettere in atto il suo piano prima della fine dell’anno, quando sarebbe stato proclamato il nuovo Ministro della magia. Che cosa sarebbe successo se lei non fosse riuscita a portare a termine l’incarico? L’avrebbe uccisa? Hermione non aveva mai affrontato Malfoy eppure credeva di aver raggiunto un livello decisamente superiore al suo, anche se Lucius tendeva ad avere un effetto paralizzante su di lei. Si sentiva a disagio al suo cospetto, voleva scappare ogni volta, come una stupida ragazzina ma lei ora doveva essere forte e combattere per mantenere libero il mondo magico.

Uscì dalla stanza verso le tre di pomeriggio e con sua grande fortuna non incontrò Daniel per i corridoi, cosicché decise di andare a consegnare la pozione al suo esaminatore. Giunta davanti alla porta del laboratorio però, Hermione fu colta di sorpresa, quando la porta si aprì e difronte a lei si palesò Piton, intento a uscire in quel preciso istante. A questo.. lei non era preparata. Aveva intenzione di evitarlo per diverso tempo, celandosi a lui in tutti i modi possibili ma a quanto pare il destino le stava giocando brutti scherzi. Rimasero a fissarsi per un tempo indefinito, Piton alquanto sorpreso da quell’apparizione e Hermione infastidita dallo sguardo dell’uomo fisso su di lei. Fu lui a rompere il silenzio, mentre la ragazza stava ancora cercando di darsi un ritegno e placare il rossore che aveva incominciato a imporporarle le guance.
“Granger, quale onore riaverla tra noi. Spero che la vacanza le abbia schiarito le idee.” Disse alludendo alla discussione avuta diversi giorni prima.
“Sto bene, grazie.” Sibilò Hermione prima di superare l’uomo ed entrare nella stanza. Purtroppo però non riuscì nel suo intento. Piton la afferrò per un braccio voltandola verso di sé e dopo essersi assicurato che non ci fosse nessuno nel corridoio, parlò di nuovo, con un tono desolato.
“Non era mia intenzione farti prigioniera o rivelarti alle autorità, anche perché così facendo avrei smascherato anche la mia presenza. La mia intenzione era di metterti in guardia contro qualcosa che non puoi combattere da sola.” Le ultime parole furono ben scandite ma non ottennero il risultato sperato. Hermione spostò lo sguardo dall’uomo alla mano che teneva stretto il suo braccio. Vi posò una sua sopra, così da provocare la reazione di Piton, che immediatamente liberò la giovane. Questa, in risposta, entrò nella stanza dell’esaminatore, chiudendosi la porta alle spalle, lasciando fuori un frustrato professore.


 
N.d. Buonsalve! Si ricomincia da qua, a piccoli passi, con qualche capitolo a settimana ma senza mai mollare. Mi scuso con tutti per l’assenza, mi c’è voluta un’eternità per ricominciare a scrivere questa ff. Ovviamente spero ancora nell’interessamento da parte vostra; devo dire che ultimamente ho ricevuto dei messaggi che mi chiedevano di continuare a pubblicare i capitoli ma forse per paura di deludere, o forse per paranoie mie ho perennemente delegato la faccenda a “lo farò domani”. Comunque ora eccomi qua, stranamente decisa a concludere questa storia, quindi buona lettura e non dimenticate di dirmi cosa ne pensate, per me è sempre molto importante la vostra opinione.

P.s. Ultimamente ho cominciato a scrivere un’altra long: The Dark Side of Slytherins. Se vi interessano le vicende di qualche serpeverde e amate il personaggio di Piton tanto quanto lo ammiro io, non deludetemi e dategli un’occhiata, non ve ne pentirete.

ThestralDawn
  
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