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Autore: Queen Blake    27/06/2016    1 recensioni
[SOSPESA]
Un'altra fanfiction.
Un'altra Solangelo.
Oh, andiamo, lo so cosa state pensando: Blake, non sarai un po' ripetitiva?
La risposta? Ovvio che no.
Benvenuti a New Olympus, dove i personaggi non sono esattamente come li ricordavate
***
Dal testo
"
- Beh? Non sai parlare?-
Sei quasi tentata a dire qualcosa a caso nel linguaggio dei segni, ma poi ci ripensi
- Non sono un ragazzino
- Preferisci 'uomo vissuto'?
- Preferisco il mio nome - ribatti, seccata, e il tipo ti guarda male
- Nemmeno lo so, il tuo nome
- Mi chiamo Nicoletta
- Si, io sono Clark e... Aspetta, cosa?-
Clark sgrana gli occhi, e per il suo bene ti decidi a far scivolare il cappuccio via dalla tua testa, mostrandogli i capelli così neri da tendere al blu e gli occhi chiari, quasi trasparenti, grandi e lievemente a mandorla.
Decisamente femminili"
***
Si, okay, sono ripetitiva, forse.
Ma è che li adoro troppo
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: I sette della Profezia, Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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Nico Non E' Solo Un Nome Da Uomo

Smells like teen spirits, Nirvana






Ti chiudi la porta alle spalle, con un sospiro: anche questa giornata è finita.
- Bambina, che succede? -
Rey sbuca fuori dalla cucina, avvicinandosi a te, e tu gli sorridi
- Solo stanca, ReyRey
- Sicura, nena? 
- Sicurissima, tesoro -
Ribatti con un sorriso, abbandonando la borsa all'ingresso e appendendo il giubbotto da aviatore sull'appendiabiti.
- Tua madre ti cercava, prima. Dice che non le hai risposto al telefono 
- Perché di solito rispondo, proprio così -
Sollevi il sopracciglio, avviandoti verso la tua stanza, con Rey dietro.
- Comunque, che ci fai a casa mia? -
Chiedi, entrando e buttandoti sul letto.
- White mi ha detto che aveva trovato quel vecchio gioco di guerra di cui mi aveva parlato, ma non è ancora arrivato. 
- Mhm 
- Hai sonno, ti lascio da sola? 
- No -
Mormori, sedendoti e invitandolo con la mano a fare altrettanto. 
- È da un secolo che non parliamo, resta, ti devo raccontare una cosa.
- Lo so, bambina, ma quando sei in una relazione ...
- Oh, non rifilarmi la solita balla per cui devi dare attenzioni a Tyler, ti prego -
Rispondi, di colpo arrabbiata.
- Mio cugino non richiede sempre tutta la tua attenzione; se poi non vuoi stare con me è diverso 
- Nicoletta! Non dire mai più una cosa del genere! -
Ribatte Rey, alzandosi di scatto e lasciandoti basita: è estremamente difficile che ti chiami per nome, come tutti, tra l'altro, lo fa solo quando è davvero infuriato.
- Sei la mia migliore amica, ti voglio un bene dell'anima e solo perché ultimamente non ci vediamo spesso non vuol dire che io tenga meno a te -
Sputa fuori, tutto d'un fiato, e tu chini la testa, sentendoti terribilmente in colpa.
- Rey io... Scusa. È che ultimamente sono sempre da sola, voi state tutti con qualcuno...
- Lo so nena, lo so. Non volevo urlare -
Rey ti stringe forte, proprio nel momento in cui sentite la porta aprirsi.
- Oh, wow, le previsioni di Juliet quindi si sono realizzate? 
- Vaffanculo, White. -
Borbotti, col viso affondato nel petto di Rey, e lui scoppia a ridere, subito seguito da tuo fratello.
- Comunque, sorellina, mamma ti vuole giù in mezzo secondo, sono arrivati dei parenti.
- Dei parenti? -
Chiedi sciogliendo l'abbraccio, e lui annuisce.
- Ti ricordi di quei fantomatici gemelli e più uno di cui ci parlò Tyler? 
- I primi figli di zia Zelena e zio Eric? Come si chiamavano...
- Alex, Arthur e Apolline -
Risponde Rey per te, guadagnandosi due occhiate sconvolte
- Che c'è? Almeno io tua madre la ascolto, sai? - 
Borbotta, stringendosi nelle spalle
- Ogni tanto racconta anche cose interessanti? -
Rey ti guarda male, White continua il discorso
- Pare siano tornati in città, con prole annessa.
- Sul serio? Va bene che zia Zelena aveva qualcosa come diciotto anni, ma sono così grandi da avere figli? 
- Ne aveva sedici, Nick, e ora ne ha una cinquantina: questo colloca i figli a trentacinque quasi, e i loro figli hanno circa la nostra stessa età.
- Perché poi tutta la famiglia fa dei figli così velocemente, spiegamelo.
- Dillo tu a me, i bambini mi terrorizzano. -
Risponde White, facendo spallucce e tornando di sotto.
- Comunque, cosa volevi dirmi? -
Rey ti prende per mano, uscendo dalla stanza
- Ho conosciuto e sto frequentando una ragazza -
Rispondi, con un sorrisetto imbarazzato, e lui sorride sorpreso.
- Una ragazza che ti piace? 
- Abbastanza -
Scendete velocemente le scale, infilandovi in cucina e sentendo delle voci dal soggiorno: probabilmente i tuoi "nuovi" parenti.
- Come si chiama? -
Ti chiede, continuando a sorridere
- Si chiama... 
- Scarlet! Mi chiamo Scarlet! -
Ti congeli sulla porta, vedendo lo spettacolino che ti si para davanti: Clark, Cristal e un uomo che non conosci sono seduti sul divano, altre due donne sono in piedi e la tua Scarlet ( e sul serio, non puoi credere di averla definita "tua", anche se solo nella tua testa) è appollaiata sulla tua poltrona preferita, e sta sorridendo a tua zia Zelena, in piedi accanto alle sue sorelle, i tuoi fratelli e Leah, che proprio non sai cosa ci faccia lì.
- Quindi tu saresti mia nonna?
- Così pare, biondina -
Ribatte zia Zelena, sorridendole di rimando.
- Nico, Rey! Entrate, non rimanete sulla porta -
Tua madre ti sorride, incoraggiante, e solo in quel momento incroci lo sguardo di Scarlet, che nel vederti sbianca.
- Ni- Nicoletta?
- Vi conoscete? -
Chiede Hans, sorpreso, e non puoi dargli torto: in dieci anni a New Olympus, i tuoi unici amici che non siano anche tuoi cugini sono Rey e Leah, che ti stanno squadrando, sconvolti; non avevi detto niente a nessuno dei due riguardo Scarlet, entrambi erano troppo impegnati.
- Siamo compagne di banco alle lezioni di biologia avanzata -
Rispondi tu, a voce bassa e neutra, e Rey, rimasto accanto a te, stringendoti il braccio: ha capito che stai per crollare, anche se dubiti sappia il perché.
- Nena? Tutto okay? -
Ti mormora nell'orecchio, e tu annuisci
- Ho solo bisogno di un bicchiere -
Mormori, facendo un sorriso finto alla platea.
- D'acqua?
- No, di Tequila -
Ribatti, facendo dietrofront e infilandoti di nuovo in cucina; Rey e Leah ti seguono; il primo ti impedisce di prendere davvero la tequila, la seconda ti versa un bicchiere d'acqua.
- Cosa è successo? -
Ti chiede Leah, guardandoti negli occhi, e tu sospiri.
- È lei.
- La bionda? Beh, hai buon gusto.
- Vai a quel paese, Rey.
- Lei chi? -
Chiede Leah, confusa, e Rey ghigna.
- La ragazza per cui ha una cotta.
- Hai un cotta per la bionda e non mi hai detto nulla? Nico! 
- Questo conferma il suo buon gusto, no? 
- Assolutamente, e d'altronde si sa, non c'è cosa più divina... 
- Leah, vaffanculo. -
Ribatti, stizzita, accartocciando il bicchiere con una mano, e lei ridacchia.
- ... Di scoparsi la cugina! E lei è tua cugina, no? 
- Non è sua nipote? -
Ghigna Rey, e tu esplodi.
- Basta! Come al solito siete degli idioti! Mi stava per venire un attacco di panico, lì dentro, e voi ci scherzate? Siete stupidi? -
Ringhi, lanciando il bicchiere in testa a Rey, che lo afferra al volo, guardandoti serio.
- Cercavamo solo di sdrammatizzare, nena, calmati.
- Sai, dirle di calmarsi non la farà calmare. -
Mormora Leah nel momento esatto in cui la porta si apre.
- Nicoletta! Che sta succedendo? -
Tua madre, nera come poche volte l'hai vista nella tua vita, irrompe nella stanza.
- Non mi sento bene, Madre. Perdonami, incontrerò i nostri parenti un'altra volta.
- Nico, mi sembra estremamente irrispettoso e... 
- Madre, ti prego. Non ci riesco -
Mormori, e lei ti si avvicina, squadrandoti bene.
- In effetti non sembri stare benissimo... Va bene, torna in camera tua, più tardi ti mando Hansen o Juliet con qualcosa da mangiare.
- Grazie -
Rispondi, alzandoti con difficoltà e rifiutando con una mano un qualsiasi aiuto da parte di Rey, ma non di Leah.
- Ti accompagno? -
La tua migliore amica ti si avvicina, stringendoti il braccio, e tu non ribatti: ti senti così... Debole, che non hai la forza di fare nulla.
- Su, Dark Lady, ti aiuto io -
Leah ti spinge su per le scale, facendoti distendere in camera tua.
- Chiudo le tende?
- Si, grazie -
Sospiri alla vista del buio, chiudendo gli occhi.
- Notte notte, nena -
Leah esce in silenzio e senza urtare nulla, un vero miracolo per lei.
E tu scivoli lentamente nelle braccia di Morfeo.

###

Ti riscuoti bruscamente sentendo bussare alla porta; ti sollevi, sedendoti sul letto; sarà Hans con la tua cena.
- Avanti! -
La porta si apre, e una lucida chioma bionda fa il suo ingresso, subito seguita dal resto di Scarlet.
- Che... Che ci fai qui? -
Chiedi, abbassando subito la voce.
- Volevo vederti, tua madre ha detto che ti sentivi poco bene, ecco... -
Scarlet si arruffa i capelli con una mano.
- Come ti senti? 
- Forse ho la febbre, mi fa male la testa.
- Ah... -
Ammutolisce, mordendosi le labbra per poi esplodere di colpo.
- Senti, mi dispiace, va bene? I-io non ne avevo idea e...
- Scarlet, calmati. Va tutto bene, non è colpa tua -
La rassicuri (cosa estremamente strana, per te) stringendo le ginocchia al petto
- Lo pensi davvero? -
Ti guarda, con gli occhioni azzurri sgranati ad un passo dalle lacrime.
Annuisci, facendole spazio per permetterle di sedersi accanto a te, a gambe incrociate e con la testa bassa, in silenzio se non fosse per battito accelerato che senti; o forse è il tuo cuore, quello? 
- Nicoletta, io... Non voglio rinunciare a te -
Lo sputa fuori di colpo, sempre a testa bassa, e tu non puoi fare a meno di rimanere immobile a fissarla, incredula.
- Tu mi piaci troppo per rinunciare così, solo perché siamo parenti alla lontana! 
- ... Siamo cugine di terzo grado... 
- Qui in California la legge riconosce solo i cugini primi -
Borbotta, passandosi di nuovo una mano nei capelli.
- Ma se tu n-non te la senti, io... 
- Nemmeno io voglio rinunciare -
Scarlet solleva lo sguardo, facendoti arrossire di colpo.
- Beh, che ti aspettavi? Ci tengo a te!
- Non me l'avevi mai detto... 
- Mi conosci da due mesi, Scarlet, davvero non hai ancora capito che ho difficoltà ad esprimere i miei sentimenti? -
Sbotti, e lei sorride dolcemente, prendendoti la mano, un gesto dolce e ingenuo, che ti causa un brivido lungo la schiena, reazione che non viene ignorata da Scarlet, la quale assume un'espressione maliziosa.
- Sai che forse hai davvero la febbre? Sei tutta rossa! -
Sgrani appena gli occhi, arrossendo ancora di più, ne sei certa, non appena si avvicina per poggiare le labbra sulla tua fronte.
- E sei anche calda! Come mai sei così calda, Nicoletta? -
Balbetti qualcosa di sconnesso mentre ti lascia un bacio leggero sulla guancia, guardandoti con dolcezza mista a malizia.
- Sai, forse non hai la febbre, sei calda anche qui... E qui... E... -
Chiudi gli occhi non appena senti le sue labbra sulle tue, godendo di quel contatto lieve che ti fa sentire caldo dappertutto, spingendoti ad aggrapparti alla sua maglia e trascinandola sopra di te.


###


Dunque.
Non riesco ad aggiornare frequentemente questa sttoria.
Cioé, non ci riesco proprio.
Quindi direi che ci mettiamo d'accordo per un aggiornamento al mese e la chiudiamo l, vi va?
Di più non posso, anche perché sto contemporaneamente pubblicando una Text!Fic, sempre su Percy Jackson, sempre una Solangelo.
Aiuto.
Al mese prossimo!
Un abbraccio,
Adam

Pepper
   
 
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