4.
A carnevale ero vestita da Charlie Chaplin e tu hai detto “sei un genio!”. Quella è stata la prima volta che abbiamo parlato, se così si può dire. Hai sicuramente pensato che fosse un costume organizzato e scelto accuratamente, ma in realtà fino a due ore prima della festa non sapevo nemmeno se mi sarei travestita o no.
Mi sentivo stupida, ero vestita da uomo ed ero enorme. La giacca mi gonfiava molto e i pantaloni erano lunghi. I capelli erano attaccati male e il cappello continuava a cadere. Mi sentivo in imbarazzo, non ero parte di voi, non sapevo ballare, non conoscevo nessuno, ho anche pensato di andarmene. Ma poi ti ho guardato ed eri sudato e continuavi a ballare ed eri stanco e avevi anche bambini che ti pendevano da varie parti del corpo, e sono restata.
Abbiamo fatto un cerchio tutti insieme e mi hai presa per mano. Allora sapevo di poter fare del mio meglio. Ovviamente non l’ho fatto, non lo faccio mai.