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Autore: MIKI 2_0    30/06/2016    1 recensioni
Sono passati circa dodici anni da quando Naraku è stato sconfitto e la vita di tutti trascorre in pace e tranquilla…improvvisamente però, nel buio della notte, Kagome e Inuyasha vengono attaccati di soppiatto, e l’anima del mezzodemone viene sottratta. Cosa c’è sotto? Quale identità si cela dietro quest’attacco?
Con Inuyasha e Kagome fuori gioco, e Sango e Miroku che vegliano su di loro, toccherà a Khoaku, Rin, Shippo e Sasuke, primogenito di Inuyasha, mettersi in cammino e scoprire cosa sta succedendo…
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kohaku, Nuovo personaggio, Rin, Sesshoumaru, Shippou | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati un paio di giorni da quando erano partiti, avevano visitato dei villaggi per vedere se ci fossero stati altri attacchi e per indagare sulla questione, ma tutto sembrava tranquillo e nessuno sembrava sapere nulla. Una volta abbandonato l’ultimo villaggio però, dopo circa mezza giornata, notarono una nube di fumo provenire da un piccolo complesso di abitazioni ai piedi di una collina.
- Guardate laggiù, andiamo a dare un’occhiata! – esclamò Khoaku
Una volta arrivati videro gente che correva coprendosi il naso, in effetti c’era un odore nauseante
- Caspita, ma cos’è questa puzza? – Rin era disgustata – E dove corrono tutti? –
- Correte ragazzi, correte! – esclamò un signore
- Prima che il veleno del demone contagi tutti voi! – continuò un altro, sempre correndo
Shippo, essendo demone anche lui, non avvertiva fastidio da quell’odore, così decise di andare a controllare ed esortò Khoaku (che portava la mascherina) ad andare con lui, mentre Rin e Sasuke entrarono in una casa gentilmente ospitati da una ragazza.
I due seguirono la nube di fumo che si infittiva sempre di più, fino ad arrivare al punto da dove si generava. Notarono un grande demone locusta, o meglio il suo cadavere, che aveva uno squarcio sul petto dal quale partiva proprio la nube velenosa.
- Chi ha fatto fuori questo demone? E perché ha questo squarcio? – chiese Shippo girando attorno al cadavere ed osservandolo
- Ma certo, è chiaro! Gli è stato sottratto il cuore, per questo si è generata la nube. Succede sempre ai demoni insetto…un volta strappato, dalla cavità fuoriesce questo veleno…-
- Vi fanno studiare parecchio per diventare sterminatori eh? –
L’altro, pensieroso, lo ignorò – Se così fosse aveva ragione la somma Kaede…se non sbaglio era uno degli elementi per poter usare l’anfora! –
- Allora siamo arrivati troppo tardi...ma come facciamo ad eliminare la nube? –
- Dobbiamo bruciare la carcassa! –
In men che non si dica Shippo con il suo fuoco fatuo, che negli anni aveva migliorato e perfezionato, bruciò il corpo del demone e la nube velenosa svanì.
La ragazza dalla quale si erano rifugiati Rin e Sasuke si chiamava Midori, era molto carina e gentile, e chiese ai ragazzi se si sarebbero voluti fermare per cena ed eventualmente per la notte. A Shippo piaceva molto quella ragazza così prese in mano la situazione ed accettò immediatamente.
Mentre cercava di provarci (anche in modo piuttosto impacciato) e mentre Sasuke dormiva, Rin e Khoaku decisero di andare a vedere se il corpo del demone locusta si fosse completamente carbonizzato, cosicché gli abitanti di quel villaggio non avrebbero più avuto problemi.
- Per fortuna è andato tutto bene – disse la ragazza una volta appurato che non ci fosse più pericolo
- Rin c’è una cosa che mi preoccupa…ma se il cuore di demone è stato preso, l’anima di un forte mezzodemone è stata presa…quale sacerdotessa pensi che attaccheranno? –
- Beh, chiunque fosse aspirava ad un’anima molto forte se ha attaccato Kagome! –
- E’ questo il punto! Quante sacerdotesse pensi che siano paragonabili a lei? –
- L’unica che mi viene in mente è Kikyo…ma dubito che sia tornata in vita per la terza volta! -
- Pensiamo….qualcuno come Kikyo, qualcuno come lei che…. – a Khoaku si accese una lampadina – Kaede! –
- Pensi che attaccheranno di nuovo il nostro villaggio? –
- Ho paura di si….dobbiamo tornare indietro e controllare! –
- Aspetta Khoaku! Miroku ha circondato casa di sigilli, in più c’è lui a fare da barriera spirituale…senza contare tua sorella e Kirara…io credo che siano tutti abbastanza al sicuro! Non possiamo tornare indietro, dobbiamo salvare Inuyasha! –
Rin lo convinse a tranquillizzarsi, come sempre del resto. Erano cresciuti insieme, erano molto amici e si volevano un bene da morire anche se Khoaku da tempo aveva cominciato a guardarla con occhi diversi. Aveva capito di essere innamorato di lei ma non aveva mai avuto il coraggio di confessarsi, un po’ per paura che lei non ricambiasse e un po’ per paura di rovinare quello splendido rapporto che avevano.

Il giorno dopo si misero in cammino, con Shippo in totale tristezza per non essere riuscito a combinare nulla con Midori. Mentre gli altri due erano molto pensierosi sulla vicenda, qualcuno saltellava di gioia
- Domani è luna piena, domani è luna piena, domani...- canticchiava Sasuke
- …è luna piena, abbiamo capito! – lo fermò Shippo – E avrai l’illusione di essere un demone vero, come me! –
- Molto più forte di te, cucciolo di volpe! –
- Ragazzi, per favore! Abbiamo ben altro a cui pensare…e grazie per avermelo ricordato Sasuke, dobbiamo trovare un posto per tenerti al sicuro! – li interruppe la ragazza
- Io non voglio stare chiuso, voglio combattere! –
- Sasu, ti prego! Non sei ancora pronto per controllare la tua forza di demone…Sesshomaru deve ancora finire il tuo allenamento – pronunciando quel nome le palpitò il cuore. Chissà dov’era in quel momento.
- Rin ha ragione – iniziò Khoaku – se vogliamo aiutare tuo padre non possiamo perdere tempo con cose secondarie! –
A Sasuke proprio non piaceva quella situazione, e soprattutto l’essere trattato da bambino. Disse agli altri che voleva andare a fare un giro per conto suo e che si sarebbero rivisti in serata al villaggio di Jinenji, che era di strada. In realtà voleva andare a trovare suo zio, l’unico che insieme ad Inuyasha non lo trattava da moccioso. Pur non essendo un vero e proprio demone cane, aveva un olfatto molto sviluppato e così si mise sulle sue tracce.


********************
 

Sesshomaru si trovava sulla riva di un fiume insieme al fedele Jaken. Già da prima dell’attacco ad Inuyasha e Kagome sapeva che qualcosa non andava, avvertiva una forte aura demoniaca a tratti e poi il nulla. E quest’aura gli sembrava molto familiare…un tempo conosceva un demone di nome Koran che apparteneva al clan delle pantere [per chi non dovesse ricordarlo era un clan che una volta era rivale del padre di Inuyasha e Sesshomaru e che venne poi sconfitto poi da quest’ultimo] che però era considerato più debole degli altri e perciò fu mandato via dal clan. Una volta in esilio entrò in contatto con i demoni cane e si unì a loro per un determinato periodo, ma anche qui mostrò la sua debolezza scappando da ogni battaglia e vendendo informazioni a chiunque potesse garantirgli protezione. Questi però scoprirono i suoi giochi e fu costretto a scappare, da quel momento in poi di lui si erano perse le tracce. Tutto fin quando Sesshomaru non lo vide aggirarsi furtivo in una grotta, per poi uscire con qualcosa nascosto tra le braccia, qualcosa che somigliava molto ad un’anfora. Conoscendo il tipo e sapendo che non poteva avere qualcosa in mente capì che agiva per conto di qualcun altro, così decise di seguirlo per un po’. Notò che il pavido aveva attaccato molti villaggi, di notte e di soppiatto, ma senza successo poiché veniva facilmente respinto. Una sera però sentì che la sua aura era cambiata, era diventata molto più forte inspiegabilmente, e poco dopo ci fu l’attacco ad Inuyasha e Kagome.
Quella sera aveva visto una figura che gli somigliava, un tipo alto cicciottello dai capelli rossi e le orecchie a punta, che però aveva dei segni strani sul volto e gli occhi interamente rossi, come se fosse stato completamente imbevuto di aura demoniaca negativa. Ma una volta girata la collina però era scomparso, così Sesshomaru decise di fermarsi e fare il punto della situazione.
- Padron Sesshomaru pensate che il clan delle pantere voglia vendicarsi contro di voi? –
- No, non avverto nessuno di loro…Jaken, ho bisogno che tu faccia un lavoro per me! –
- Certo padron Sesshomaru, sono sempre felice di esaudire i vostri desideri!!! –
- Scopri se qualcuno dei demoni cane c’entra qualcosa con questa storia  –
- Ma…apparte vostro padre e vostro zio Gesshin nessun demone cane è così tanto potente da poter dare una potenza demoniaca simile, e sono entrambi morti! –
- Già… - era proprio questo il punto. Temeva che qualcuno volesse far tornare in vita, o avesse già fatto tornare in vita, uno di loro due.
Entrambi furono distratti da un rumore di arbusti, quando si girarono notarono questo bambino con grandi occhioni neri luccicanti che andava incontro a loro
- Zio Sesshomaru, finalmente! – Sasuke corse ad aggrapparsi alla sua gamba
- Che ci fai qui? Non eri con gli altri? – chiese freddo, ma infondo non gli dispiaceva vederlo. Anche se non voleva ammetterlo a se stesso era molto legato al nipote.
- Non ci voglio stare con loro, voglio stare con te! Loro mi trattano da bambino –
- Ti sei allenato? –
- Non molto –
- Bene – gli scagliò contro una frustata di luce che lo scaraventò violentemente a terra – cominciamo! –

 

*********************
 

Rin camminava nervosamente su e giù dentro casa di Jinenji
- Tesoro, calmati – fece l’anziana madre del mezzodemone
- Aveva detto in serata, ma è notte fonda! E se gli fosse successo qualcosa? In fondo è ancora un bambino! –
- Se gli fosse successo qualcosa se lo merita, quello sbruffone! – esclamò Shippo prendendo una polpetta dalla ciotola
- Rin ascolta, se sei così in pensiero vengo con te a cercarlo – la rassicurò Khoaku
- Lo faresti davvero? – e lo guardò con i suoi grandi occhioni, lui annuì. La cosa che Rin non sapeva e che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei.


Sasuke era a terra, pieno di lividi e graffi, ma anche dopo l’ennesimo colpo tentò di rialzarsi.
- Hanno ragione i tuoi amici, sei ancora molto debole – e ripose le armi, voltandosi
Il piccolo sentì una forza dentro lui, un misto tra rabbia e potenza, scorrergli negli arti fino ad arrivare alle mani. E come se il corpo si muovesse da solo, si scagliò contro lo zio
- Sankon Tessooou!!! – urlò, e gli graffiò la guancia.
Sesshomaru rimase allibito – Come sei riuscito ad usare quella tecnica? –
- Non…non lo so! Mi è venuto spontaneo...-
- Padron Sesshomaruuuuu – lo chiamo Jaken scendendo al volo da Ah-Un – L’ho visto, era proprio Koran!!! Ha di nuovo attaccato il villaggio di vostro fratello! –
Entrambi scattarono, e di corsa si diressero al villaggio.


Sango era in ginocchio e tentava di scuoterla tra le lacrime
- Vecchia Kaede ti supplico, svegliati!!! –
Ma ormai era tardi, anche la sua anima era stata presa.

   
 
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