“Ogni pistola ha la sua voce e questa la conosco” – Il buono, il brutto e il cattivo di Sergio Leone 

 

Quando Steve gliene aveva parlato non voleva crederci. Quando le hanno parlato dei proiettili sovietici non voleva ancora crederci. Conosceva quel cecchino. Conosceva le sue armi. Le conosceva ma non voleva crederci.

Sulla sua pelle c’era già un segno lasciato da lui e dalle sue letali armi. E anche se lui non la ricordava, lei conosceva lui. Fin troppo bene.

“Oнa mеня.” Lo aveva sentito pronunciare e non avrebbe mai potuto dimenticare la sua voce. Anche se fossero passati dei secoli l’avrebbe sempre riconosciuta. Anche mentre era distante, o attutita dalla maschera. Avrebbe provato sempre terrore quando le sue pistole erano puntate contro di lei.

Non sbagliava mai. Era il migliore. E nessuno lo avrebbe mai eguagliato.

Quando il Soldato d’Inverno aveva una preda, non la lasciava fino a quando non l’aveva finita. Questa volta lo era lei. Questa volta non era solo uno scudo attraverso cui sparare per colpire la preda. Questa volta lo era lei direttamente. E lui non si sarebbe fermato per nulla al mondo. La missione andava portata sempre a termine. E James non si ricordava assolutamente di lei.