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Autore: emmejay    04/07/2016    4 recensioni
Daenerys e Tyrion si fissarono. Doveva trattarsi sicuramente di un imbroglio, di un qualche tranello.
“Vi avevo detto che non eravate l’ultimo drago.”
Genere: Dark, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Jon Snow, Sansa Stark, Tyrion Lannister
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Daenerys era ancora stordita da quell’inaspettata rivelazione. Continuava a spostare lo sguardo, in attesa di un segno, di un cenno, di qualsiasi cosa le facesse capire che non stava sognando, che era tutto vero. In attesa di una spiegazione, perché le sembrava impossibile. Guardò prima Tyrion, poi Sansa e poi infine Jon. 

Non c’era niente in lui che dimostrava le sue origini. I capelli erano troppo scuri, troppo ricci, il fisico troppo robusto e i tratti del viso troppo duri e marcati per essere anche solo lontanamente simili ai suoi. Eppure c’era qualcosa, qualcosa di incredibilmente familiare nel suo aspetto. I suoi occhi. Erano del colore sbagliato, ma erano gli occhi dei Targaryen, ne era certa. Grigi e scuri, tenebrosi come la terra in cui si trovava, come l’inverno e impenetrabili come il ghiaccio, eppure lo vedeva chiaramente. Il fuoco. Era proprio lì, in quegli occhi misteriosi e bruciava con l’intensità di mille soli. Fiamme si dilatavano intorno alle sue iridi. Quel grigio non era ghiaccio, era fumo. Era fuoco. 

“Come può essere?” Disse in un sussurro. Furono le uniche parole che riuscì a pronunciare. Le uniche che riuscì a pensare.

“È una lunga storia” rispose Jon “un segreto lungo vent’anni.” Un’ombra gli attraversò il volto mentre pronunciava quelle parole. Daenerys sentì un impulso che mai aveva sentito, nemmeno con suo fratello. Qualcosa dentro le imponeva di avvicinarsi a lui, di abbracciarlo, ma invece si limitò a parlare. 

“Ho il diritto di saperlo. Rhaegar era mio fratello e se tutto ciò non è una vile menzogna, ciò fa di noi una famiglia.” 

Famiglia. Era una parola così strana da pronunciare e un concetto ancora più strano da capire. Lei una famiglia non l’aveva mai avuta. I suoi genitori erano morti e Viserys era troppo concentrato sui suoi piani per riprendere il potere per darle l’affetto di cui aveva da sempre bisogno. La sua unica famiglia erano stati Khan Drogo e il piccolo Rhaego, ma anche loro non erano stati che una timida illusione, un sogno che aveva appena accarezzato, spazzato via troppo presto dall’oscurità. Poi era diventata la Madre dei Draghi e i suoi figli erano diventati l’unica cosa al mondo che davvero amasse, ma mai come in questo momento si rendeva conto che l’amore di cui aveva bisogno era quello di un padre, di un fratello, di un essere umano. 

Nel frattempo il silenzio era calato nella sala. Il nano non si era ancora ripreso dalla stupore, sul suo viso si poteva notare lo sforzo immane a cui si stava sottoponendo per rimettere insieme i pezzi, per delineare correttamente la situazione. Persino una mente ardita e brillante come la sua si era trovata spiazzata di fronte a una rivelazione di questa portata.

Sansa, invece, nel frattempo si era avvicinata al suo Re e gli aveva posato delicatamente una mano sul braccio, per poi stringerlo improvvisamente, come a volergli dare la sua forza, sapendo che in quel momento ne aveva bisogno più di lei. Un gesto piccolo, semplice, ma sufficiente ad accendere un sorriso sul volto di Jon e a dargli il coraggio di parlare.

“Dopo la battaglia contro i Bolton, quando sono stato dichiarato Re del Nord, tutti gli alfieri degli Stark sono arrivati a Grande Inverno per celebrare la mia incoronazione, dai grandi signori ai Lord di piccole casate. Lady Sansa ha organizzato un banchetto in mio onore. Il castello grondava di vessilli e grida, e risate e io sedevo lì, al posto d’onore, quello del grande Ned Stark, al posto che da ragazzo guardavo con desiderio e tristezza, perché sapevo che non sarebbe mai stato mio, al posto a cui doveva sedere mio fratello Robb…mio cugino Robb.” In quel momento strinse la mano di Sansa, con tutta la forza che aveva in corpo. Era ancora strano, pensare che loro non fossero davvero i suoi fratelli e, nonostante fossero passati anni dalla sua morte, il pensiero di Robb lo rattristò indicibilmente. “Comunque, dicevo, mentre sedevo lì, scrutando i presenti in sala, incrociai lo sguardo di un uomo che non avevo mai visto, che l’intero Nord non vedeva da vent’anni.”

“Howland Reed!” esclamò Tyrion Lannister. Tutto nella mente del folletto si stava facendo più chiaro, mentre Jon parlava le ombre cominciavano a svanire. “Era con Ned Stark, alla Torre della Gioia, loro…loro sono stati gli unici superstiti, gli ultimi ad aver visto Lyanna Stark viva! Quindi è lì che tu…”

“Vorrei essere sveglio come voi, sapete mio lord?” Disse Jon ridendo. “Devo tristemente ammettere che mi ci è voluto ben più di voi per arrivarci”

“Dunque ti ha raccontato di tua madre. Ma come poteva sapere di Rhaegar?” Intervenne Dany, fremendo di curiosità.

“Quando sconfissero la guardia reale, lord Stark si fiondò nella torre, mentre Howland rimase ad occuparsi dei corpi. Quando entrò nella stanza mia…madre giaceva su un letto, circondata da rose blu, le stesse con cui vostro fratello l’aveva incoronata regina d’amore e bellezza. Era coperta di sangue e con le ultime forze che aveva raccontò come erano andate davvero le cose. Rhaegar non l’aveva rapita, era stata lei a decidere di scappare con lui. Il lupo e il drago si amavano, e quando Lyanna rimase incinta Rhaegar decise di sposarla, in modo dal legittimare il figlio che lei gli avrebbe dato.” Era ironico pensare che nonostante ciò fosse comunque cresciuto da bastardo.

“Ma poi Rhaegar morì e Lyanna era troppo debole per affrontare il parto. Sopravvisse quel poco che le servì per raccontare tutta la storia e per strappare una promessa al Lord di Grande Inverno, la promessa di proteggermi.” 

“E dovrei fidarmi della parola di un uomo che è rimasto nascosto che per vent'anni?” Chiese Daenerys

“Non ho ancora finito la mia storia, milady.” Rispose Jon calmo. “Dopo il suo racconto non sapevo più a cosa credere. Il pensiero che la mia intera vita fosse una menzogna mi era insopportabile e così scappai via e cominciai a vagare per il castello, finché non mi ritrovai nel Parco degli Dei. Fu come se una voce mi guidasse, come se la mia presenza in quel luogo fosse già scritta. Non sapevo bene come si facesse, ma per la prima volta in vita mia pregai gli dei, e per la prima volta gli dei risposero.” 

Il suo viso assunse un’aria strana, come mistica, quasi come quella dei mille profeti che in quei tempi giravano per le città, annunciando la fine del mondo per mano di questa o quella catastrofe, solo che la sua era vera. Doveva aver visto molto, pensò Daenerys, della vita e della morte e degli dei, molto più di quanto lei avesse visto.

“Sfiorai l’albero diga e all’improvviso mi ritrovai catapultato in quella stanza, in quella torre, con Bran al mio fianco. Lo so che magari sembrano parole di un folle, ma è andata davvero così. Ed ho visto ed ho sentito. Pensavo fosse un sogno, ma era tutto troppo vivido e reale per essere un frutto delle mia immaginazione, così ho finalmente capito che si trattava di una specie di visione.”

“Visioni, matrimoni segreti, fughe. Perché dovrei credere a quello che dici?” Chiese Daenerys “Hai delle prove per dimostrare quello che stai dicendo?”

“Nessuna, se non la parola di due uomini del Nord. Se qualcuno mi avessero raccontato una cosa del genere anni fa lo avrei fatto rinchiudere in una cella senza pensarci due volte, ma sappiamo tutti fin troppo bene che gli dei esistono, che questo mondo è pregno di magia. Io sono stato riportato in vita, tu sei la Non-Bruciata. Non mi sembra che la mia storia sia più improbabile di queste due cose” Rispose Jon, abbandonando definitivamente quei formalismi a cui si era legato fino a quel momento.  

“Tu gli credi?” Chiese Daenerys a Tyrion. Tutta quella situazione era troppo per lei. Per quanto assurda, credeva ogni ogni parola di quella di quella storia. Aveva bisogno di sapere cosa ne pensasse lui, che riusciva ad essere cinico e razionale in ogni situazione.

“Ha certamente più senso di Ned Stark che mette incinta una puttana” rispose il folletto, mostrando il suo sorriso sghembo e accarezzandosi la barba. “Sì, gli credo.” 

“Quindi saresti mio nipote.” Disse lei, avvicinandosi.

“Così sembra”

“Allora aiutami. Aiutami a riprendere il trono dei nostri padri, convinci il Nord ad unirsi a me e regneremo insieme come Re e Regina dei Sette Regni, e così faranno i nostri discendenti e i loro figli, e i figli dei loro figli, fino alla fine dei tempi.”

Sansa arretrò impercettibilmente quando la madre dei draghi pronunciò quelle parole. Una parte di lei temeva che lui avrebbe accettato, che avrebbe sentito il richiamo del sangue, del potere, della gloria eterna. Fu per questo che fu sollevata quando Jon rispose.

“No” disse, seccamente. Senza nemmeno pensarci.

“NO? Allora hai intenzione di prendere il Trono da solo, di governare senza di me, vero? Beh, non ho la minima intenzione di lasciartelo fare!”

“Non voglio sedere sul trono di spade, né lasciare Grande Inverno. L’ho già fatto una volta e sono finito con l’essere ucciso. Il mio posto è qui. È qui che vivrò ed è qui che morirò, e se avrò dei figli cresceranno tra le mura di questo castello,per essere principi o principesse del Nord. Cresceranno come Stark.”

“Cosa? Come puoi dire una cosa del genere? Si tratta del nostro destino! Del futuro della nostra casata, della nostra famiglia!!” Daenerys non riusciva a crederci. 

“Potrò anche essere il figlio di Rhaegar Targaryen, ma mio padre era Ned Stark. Il mio posto è il Nord.” Con la coda dell’occhio vide Sansa guardarlo felice e istintivamente le si avvicinò “E poi è al Nord che c’è bisogno di me e anche di te, zia!”

“Di me? Osi chiedermi aiuto dopo tutto quello che mi hai detto? Dopo il modo in cui sono stata trattata in questo posto? Dopo che ti ho offerto il Continente Occidentale su un piatto d’argento e l’hai rifiutato?” Daenerys gridava, la rabbia si era ormai impossessato di lei. Non si era mai sentita così umiliata e ferita. Ancora una volta si era illusa di poter avere una famiglia e ancora una volta quel desiderio le si era infranto davanti agli occhi in pochi attimi.

“Perché se non ci aiuti non ci sarà più nessun contiene occidentale. La vera battaglia è contro i morti, non tra i vivi! Raduna il tuo esercito e i tuoi draghi. Combatti con noi per mettere fine alla lunga notte, altrimenti non ci sarà nessuno da governare, poiché tutti moriremo. Il Re della Notte sta arrivando ed ha con sé l’esercito più grande che il mondo abbia mai visto.”

“Non ho nessuna intenzione di aiutarti.” Rispose Daenerys “Tyrion, andiamo. Dobbiamo tornare a Sud” 

Il folletto rimase immobile, seguendola con lo sguardo. “Mia regina” disse “ho paura che non abbiamo altra scelta. Se il ragazzo dice il vero allora dobbiamo combattere. Tutti noi.”

 




Ciao a tutti. Il capitolo l'ho scritto di getto, secondo il flusso dei miei insani pensieri. Vista l'ora tarda, la mole di studio e l'insonnia non sono certa del risultato. Fatemi sapere cosa ne pensate. A presto! -M
  
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