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Autore: Hikari_Sengoku    05/07/2016    2 recensioni
Kaname é ormai un membro esterno della Mithril, e ha bisogno di una protezione ridotta. Viene assegnata a Sousuke una nuova missione. Chi sará il nuovo soggetto da proteggere? In quali guai trascinerá i nostri eroi? (Nuovi capitoli a scadenze non assolutamente fisse, ma piú o meno ogni settimana per i primi tempi, credo!)
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kurz Weber, Melissa Mao, Nuovo personaggio, Sousuke Sagara, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Terrore, rabbia e sospetto

La mattina dopo, Hikari sentí distintamente la sveglia trascinarla via dalle braccia di chi aveva amato, e nonostante l'intenso dolore pari allo strapparsi di un arto, ricordó che mai aveva saltato una lezione, ne vi era arrivata in ritardo, e neanche quel giorno l'avrebbe fatto. Meccanicamente, si dedicó alla toilette quotidiana - un paio di spruzzate d'acqua e un pó di sapone, una spruzzata di quel profumo che sua madre e uno dei suoi migliori amici adoravano - e come da un po' di tempo a questa parte, saltó la colazione, prese lo zaino, si ravvió i capelli e aprí la porta. Dall'altra parte, un baldo ventenne sostava sulla porta dirimpetto alla sua, ravviandosi i ricciuti capelli castani, pronto a uscire. Nel fabbricato di fronte, tre altrettanto baldi giovani ascoltavano il saluto mattutino dei due, chi con soverchio interesse, chi perso tra il proprio appartamento ed un'avvenente chioma blu in una foto.
La ragazza sorrise al vanitoso ragazzone sulla porta che le ispirava tanta simpatia. "Buongiorno Mathieu. Come va oggi?"
"Meglio, ora che vi ho vista, Miss Hikari" rispose il giovane con una pesante cadenza francese ed un brillio divertito negli occhi castani.
""Cosí mi lusingate, messere. Stai leggendo qualche romanzo rosa dell'ottocento per caso?" Chiese lei inarcando un sopracciglio.
"Beccato" Un gran sorriso illuminó il volto bonario.
"Ha. Arrivederci, "messere"" salutó lei con un inchino scherzoso.
Dall'altra parte della strada: " Chi é il ragazzo con cui ha parlato?" Chiese Sousuke.
"Uno studente francese in trasferta dalla facoltá di Lingue Orientali di Parigi".
"Uhm"
"Kurz, prendi l'M9 e comincia ad andare. Sousuke, tu dovresti giá..." Ma Sousuke era giá andato.
 Sousuke si diresse alla scuola, seguendo passo passo le mosse di Hikari. Mentre camminava dal lato opposto della strada, attento a non farsi notare, gli tornarono in mente le parole di Melissa: “Forse dovremo evitare anche un suicidio”. Sousuke decise dunque di controllare i possibili sintomi psicofisici di depressione, poiché il suo scopo era che la Whispered rimanesse viva ed illesa. In realtà, al momento la ragazza non dava alcun segno di cedimento, sembrava insondabile. Impassibile, camminava lungo il marciapiede, saettando gli occhi da una parte all'altra della strada, come se fosse stata in cerca di qualcuno. Decise comunque di controllare durante l’arco della giornata. Giunsero alla scuola, e Sousuke, sedendosi al banco, si dedicò all’analisi di Hikari, ovviamente dopo aver preso le solite misure di sicurezza. La vide dunque sedersi al banco ed estrarre un libro. Non ne staccò gli occhi fino al suono della campanella, e nessuno aveva neanche provato ad approcciarla. A malapena una ragazza l’aveva osservata con l’aria condiscendente di chi compatisce il lutto altrui, evidentemente una vecchia amicizia che la ragazza aveva abbandonato.  Sousuke barrò con una v uno dei sintomi depressivi.
- Tendenza all'isolamento, alla solitudine, alla sedentarietà, scarsa cura di sé e autoabbandono con diminuzione dei rapporti sociali e affettivi (sintomi affettivi).
Non era un isolamento completo, certo, ma non sembrava avere vere amicizie. Anzi, sembrava completamente sola, ed era forse questo lo scopo di quella strage di quello che lui sapeva essere un attacco premeditato, ovvero rendere sola la ragazza. Una volta sola, sarebbe stata decisamente più vulnerabile, sia fisicamente che psicologicamente. Avvicinandosi a lei l'aveva notato. La ragazza pareva in preda al terrore piú che alla depressione. Profonde occhiaie solcavano il viso stanco di chi non dorme da giorni, i capelli erano scompigliati e sporchi, il corpo teso all'inverosimile, pronto ad una fuga od una battaglia. Gli occhi erano o innaturalmente fermi o si muovevano disperatamente nelle orbite alla ricerca di qualcosa. Doveva essere uno strascico dell'incidente, oppure nel frattempo era stata vittima di minaccie o tentativi di rapimento, che forse era piú probabile. Notò comunque che durante le ore di lezione la ragazza si era dimostrata gentilissima e assai generosa, aveva aiutato chinque le chiedesse una mano. Nonostante questo, una volta suonata l’ultima campanella, Hikari si rinchiuse di nuovo nel suo silenzio ostinato, riprese tutte le sue cose e se ne andò. Sousuke la seguí fino a casa cercando di non farsi notare. Giunti alle case, Sousuke salí di corsa le scale, salutó Mao,  prese un binocolo e lo puntó sulla casa della ragazza. Pochi secondi dopo, la ragazza, trafelata dalla lunga corsa che aveva fatto per salire le scale, entró e si accasció contro la porta ansimante. Poco dopo si alzó e freneticamente prese a girare nella stanza, forse alla ricerca di qualcosa. Vittoriosa riemerse dal bordo della finestra con in mano un coltellino svizzero ed un contenitore cilindrico di medicine. Lo aprí e si gettó un paio di pillole bianche sul palmo, e poi in bocca.
" Il soggetto sembra in preda al panico. Ha ingerito dei medicinali, forse degli antidepressivi. "
"Buongiorno anche a te Sousuke, com'é andata la missione oggi? A me benissimo, nessuna comunicazione di nessun tipo é giunta ad Hikari nelle ultime ventiquattr'ore, ma prego, parla tu". Rispose sarcastica il sergente maggiore Mao di ritorno dalla cucina con due birre. Un paio di occhi viola fulminarono non visti la schiena del bruno ragazzo.
"Dannazione, ha chiuso le serrande!"
"E ti pareva, mai una volta che si possa vedere una bella ragazza fare il bagno!" Si inserí il sergente Weber scuotendo la bionda chioma e afferrando una delle birre.
"Ma tu pensi solo a quello?" Disse Mao lanciandogli una pantofola.


La mattina seguente la routine si svolse invariata, (depressione,lavaggio e stiraggio mattutino, saluto all'aitante e ottocentescamente romantico vicino, scuola, ecc...) fino al suono dell'ultima campanella. Impassibile, Hikari uscí dall'edificio gettandogli un'occhiata astiosa dagli occhi rossi, gonfi e stanchi, brillanti color nocciola nonostante tutto.
Sousuke raccolse le sue cose e si avviò sulle traccie della ragazza.
“Uruz 7 a Uruz 6. Mi sto dirigendo alla base. Nessuna minaccia in vista”
Davanti a lui, Hikari camminava lenta. Sembrava essere circospetta. Gli occhi saettavano ancora febbrili nel viso che ora pareva molto piú stanco, il passo lento di chi si prepara a combattere. Sousuke continuò a mantenere il profilo basso, fino a quando Hikari non venne trascinata all’interno di un vicolo. Subito Sousuke tirò fuori la pistola e accorse, ma arrivato al vicolo qualcuno lo prese per il bavero e gli puntò un oggetto appuntito metallico allo sterno, schiacciandolo e immobilizzandolo al muro.
“Lo sapevo che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato. Chi sei? Perché mi stai seguendo? O forse dovrei dire per chi?” Una voce femminile astiosa gli punse le orecchie. Era Hikari! Ma allora non era stata rapita… L’oggetto metallico gli punse di nuovo il fianco.
“Ti ho fatto una domanda.” Gli occhi nocciola della ragazza lo stavano fulminando. Però che riflessi!
“Sono Sousuke Sagara, e non ti stavo affatto seguendo. Stiamo solo facendo la stessa strada.” Rispose atono. Non doveva spaventarla tentando di ribellarsi. La ragazza era allo stremo delle forze, digiuna e assonnata, farla ragionare sarebbe stata un'impresa difficile.
“Puoi prendere in giro qualcun altro, ma non me. So perché mi stai seguendo. Sono una Whispered, e faccio gola a molti. Ora, prima che ti spacchi la testa, dimmi per chi lavori, così che io sappia il nome del mio nemico, dell’assassino dei miei genitori, di mia sorella e dei miei amici!” La richiesta si tramutò gradualmente in un urlo rabbioso, che si spezzò in un singhiozzo soffocato. La testa si abbassò per un istante, la presa si allentò per un attimo, e Sousuke ne approfittò per ribaltare la situazione. Doveva controllarla in modo da poterle spiegare. Ormai la copertura era andata in fumo. Anzi, si poteva dire che non era mai esistita.
“Uruz 7 a Uruz 6. La copertura è saltata. Richiedo mezzo di trasporto per base operativa.”
Sousuke chiuse il ricetrasmettitore, afferrò il taser e ignorando le urla di ribellione della ragazza e i suoi vigorosi tentativi di liberarsi, glielo pose sul collo. Hikari cadde inerme, e il buio la avvolse.


























Sul marciapiede d'innanzi, un giovane stava al telefono. " La Mithril ha fatto la sua mossa, la ragazza é con loro al momento".
"Bene, avvia il piano F4"
"Ricevuto"
Il telefono si chiuse con uno scatto, l'uomo scomparve silenzioso tra i vicoli.




​Immagino che la rottura della copertura sembri prematura,ma Hikari non é stupida e Sousuke non é il massimo della discrezione. Inoltre Hikari é iperstressata e sospettosa. Che ne pensate? Consigli e critiche sono i benvenuti!


http://www.grandeblu.it/index.php?url=saccheggio&id=53936
   
 
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