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Autore: eppy    06/07/2016    7 recensioni
Esiste un punto zero, un momento difficilmente definibile e quasi impercettibile, che condiziona la vita di ognuno di noi.
Ovviamente, il mascalzone presenta una fisionomia che lo rende perfettamente simile a tutti i suoi gemelli, ma uguale a nessuno di loro. Il problema è che la differenza in superficie è talmente sottile, che il 99,9% delle volte non viene notata nè dal diretto interessato/a, nè da chi gravita intorno, e lo si attraversa con lo stesso atteggiamento di sempre, senza minimamente sospettare che nasconda il più profondo dei vortici, capace di deviare o addirittura invertire la rotta della nostra esistenza in modo talmente subdolo e al contempo meraviglioso, da non farcene nemmeno accorgere. E' sconvolgente pensare a quanto potere possa custodire un solo, apparentemente banalissimo istante: può condurti verso un porto, una spiaggia sicura, o mandarti alla deriva..e succede in un attimo, inafferrabile e irripetibile.
Jane e Chris, i protagonisti di questa storia, si erano incontrati proprio nei rispettivi punti zero, che per qualche motivo coincidevano a loro insaputa.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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" Allora, come descriveresti questa giornata?" 
Jane e Chris erano entrambi in piedi proprio di fronte alla porta del monolocale che era stato assegnato alla ragazza all'inzio dell'anno.
Lei era impegnata a tastarsi addosso per trovare il badge che le avrebbe permesso di entrare 'nella sua casetta', come ormai si era abitutata a chiamarla dopo averci trascorso diversi mesi all'interno, e lui doveva pur trovare il modo di ingannare quell'attesa che per qualche motivo lo stavo divorando vivo.
" Me lo stai chiedendo sul serio?" si limitò a rispondere la ragazza, piuttosto scettica
" Sì! Così, a caldo, quale sarebbe il tuo commento su questa giornata?" insistè Harry
Gli piaceva un sacco semplicemente chiacchierare con lei, sapere come la pensasse riguardo tutto, dai problemi che  affiggono il mondo fino a un piccolo particolare perfettamente soggettivo come la giornata che avevano trascorso insieme; voleva scoprire come si sentisse realmente. Adorava ascoltarla, qualcunque fosse l'argomento al centro della conversazione.
" Burrascosa" ammise a quel punto lei
" Lo trovi azzeccato?" gli domandò subito dopo, continuando quella che ormai stava diventato un'affannosa ricerca di quel badge
Ma dove era finito? Doveva averlo messo per forza in una delle tasche dello zainetto che per tutto il tempo aveva tenuto sulle spalle...
" E se non fosse arrivato tu sai chi?" la provocò Chris, quasi senza accorgersi di quanto stessero impiegando per trovare le chiavi
Jane parve pensarci su qualche istante, poi emise il verdetto.
" Ugualmente burrascosa" dichiarò subito dopo
" Per via delle montagne russe, giustamente" riflettè il ragazzo
" Tu penserai che sono esagerata a classificare una giornata in questo modo considerando solo i due minuti che abbiamo trascorso su quei tritacarne. Sì..mia madre ha decisamente ragione a chiamarle 'tritacarne'" spiegò, parlando in modo talmente spedito, da non dargli la possibilità di interromperla prima di quel momento
" Ma?" azzardò Chris, nascondendo a stento un sorriso
" Come fai a sapere che c'era un ma?" ribattè la ragazza, scatenando la risata di lui. Roca, e profonda da farti tremare pelle e cuore.
" Se ho imparato a conoscerti almeno un po'..non sei una che si accontenta di fornire spiegazioni semplici e veloci. Ti piace parlare, e a me piace che a te piaccia"
" Davvero?" e in preciso istante Jane si voltò verso di lui, abbandonado per un attimo ogni altro proposito
" Sì. E' tanto strano?" si incuriosì il ragazzo
" Che qualcuno me lo dica sì. Però mi piace" ammise concedendosi un dolce sorriso
Sarebbe stato proprio da commedia romantica da quattro soldi se a quel punto Chris se ne fosse uscito con un 'e a me piaci tu!'? Probabilmemte sì, perciò lo evitò.
" Comunque..cos'è che stavi dicendo?" esclamò invece, cercando di ritrovare un contegno, e rendendosi contemporaneamente conto di star lasciando troppe cose in sospeso.
Desiderava parlarle, dirle tutto, tutto quanto, ma proprio perchè teneva troppo alla sua reazione e conseguente risposta, aveva paura di intraprendere quel discorso. Anche se fino a cinque minuti prima aveva sperato che Jane scegliesse di tornare al campo, così da poterle finalmente confessare i suoi sentimenti.
Quella ragazza gli mandava in pappa il cervello anche senza fare nulla, e la cosa cominciava a diventare pericolosa, ed oltremodo eccitante.
" Non me lo ricordo più" se ne uscì lei
" Non è vero"
" Sì che vero!" ma quel sorriso a stento trattenuto la tradì spudoratamente
" Burrascosa perchè mi sono sentita per tutto il tempo sulle montagne russe, dal primo all'ultimo secondo, e non solo quando abbiamo fatto il giro della morte. Tra parentesi, ancora stento a crederci di essere salita" ammise con naturalezza
" Se racconti a qualcuno che le tazzine ballerine ti hanno fatto lo stesso effetto dei roller coaster, perderai tutta la tua credibilità" lo provocò lui, nominando intenzionalmente proprio le tazzine ballerine
" Ma è lì che sono stata con il fiato sospeso" lo disse con un filo di voce, però Chris era talmente vicino che la sentì ugualmente.
Tuttavia, quel momento in cui tutto e nulla sarebbe potuto accadere non durò a lungo.
Il badge, che evidentemente aveva finito di giocare a nascondino, saltò fuori.
" Se mi avessi permesso di aiutarti a cercarlo saremmo entrati mezz'ora fa, lo sai vero?" la prese in giro lui
" Probabilmente anche un'ora fa" ammise lei ridendo
" Ma non sei proprio tu, assieme a Sophie..non siete proprio voi che mi dite ogni giorno che devo imparare a cavarmela da sola?" argomentò la ragazza, lasciandolo di stucco ancora una volta.
Perchè gli pareva che ne sapesse sempre una in più del diavolo?
Perchè doveva essere così maledettamente intelligente a al tempo stesso provocatoria?
Di quel passo c'era il serio e concreto rischio che quella ragazza gli rubasse il cuore per sempre.
" Riuscirò mai a spuntarla con te?" si  riprese lui, porgendogli quella domanda in tono retorico e palesemente divertito
Ma Jane non riuscì a rispondergli, perchè il tesserino le cadde dalle mani, finendo a terra.  A quel punto anche lui si chinò per raccoglierlo, e proprio mentre entrambi si accingevano a compiere quel gesto, le loro mani si sfiorarono. E indugiarono un po', il tempo necessario per far sì che le interrompesse quel contatto, di colpo preoccupata.

" Ma che hai fatto?" domandò infatti
" Nulla. Nulla di grave" la rassicurò lui
" Dammi quella mano, Harry" e di colpo lei si fece seria
" Ma non è niente.. " insistè lui
" Niente un corno! La sento tutta scorticata al tatto..che hai combinato?"
Ecco la risposta alla sua precedente domanda: non sarebbe mai riuscito a spuntarla con lei. E per qualche motivo non gli dispiaceva affatto.
" Potrei.." azzardò, lentamente "..aver tirato un pugno a un muro" completò la frase, riluttante
" E perchè?" fece la finta tonta lei, in attesa che lui dicesse qualcosa
" Perchè il tuo ex-ragazzo mi ha fatto davvero incazzare"
" Anche a me" Jane non si scompose minimamente
" Però non me la sono presa con un muro" aggiunse subito dopo, cercando di spezzare la tensione cresciuta in seguito a quelle ultime battute
" Avresti preferito che me la prendessi con lui direttamente?" domandò Harry
" No, a questo punto meglio il muro" disse soltanto la ragazza
" Perchè? Sennò gli avrei rovinato il bel faccino che si ritrova?" la sfidò lui
" No. Solo perchè voglio sperare che tu sia diverso da lui" ammise Jane
" Vuoi sapere se ho mai fatto a botte con qualcuno?" domandò lui, in tono più scherzoso
" Hai mai fatto a botte con qualcuno?" glielo domandò ridendo
" Certo che sì! Da bambino menavo mio cugino ogni qual volta mi batteva a un videogioco, ma quando mia madre  mi toglieva da sotto il naso la fetta di torta che ci preparava sempre quando passavamo i pomeriggi insieme, ho capito che non ne valeva proprio la pena di menarlo"
" Doveva essere proprio buona quella torta" lo prese in giro lei a quel punto, e lui rise di cuore.
" Puoi dirlo forte!" esclamò Chris, ricordandone per un attimo il sapore
" Se ti fai dare la ricetta, possiamo provare a prepararla insieme qualche volta" propose Jane, smaniosa di assaggiarla
" Ma da quand'è che questa testolina partorisce idee geniali?" la prese in giro Chris, toccandole il capo con tenerezza
" Da sempre!" asserì lei, scoppiando a ridere subito dopo
" Però devi promettermi che la prossima che ti incazzi per qualcosa, eviti di spappolarti una mano..o qualunque altra parte del corpo" riflettè l'attimo successivo
" E posso-" gli impedì di continuare
" No, non puoi nemmeno spaccare le ossa a qualcun'altro. Questo era sottointeso...altrimenti niente torta" 
" Affare fatto!" sorrise lui, scatenando quello di lei
" Adesso però non pensare che sia un tipo violento....a parte mio cugino, non ho mai messo le mani addosso a nessuno, perciò ti informo che con questo patto ci ho solo guadagnato la mia torta" disse subito dopo
" Fidati, anche io ci ho solo guadagnato" rise la ragazza
" Hai capito la furbacchiona!" la prese in giro Harry, trattenendosi a stento dallo spingerla contro un muro per baciarle le labbra 
" Adesso pensiamo alla tua mano: dobbiamo assolutamente medicarla" e in quel modo Jane lo riportò alla realtà, entrando finalmente nella casetta insieme a lui
" Ma come? Con che cosa?"
" Lascia fare a me Harry. Tu siediti sullo sgabello in bagno" lo sorprese la ragazza
" Che hai intenzione di fare?" indagò lui, eseguendo e guardandola mentre appoggiata al lavabo, pareva riflettere attentamente sulla prossima mossa.
" In effetti potrei avere bisogno del tuo aiuto" ammise a quel punto, e lui trattenne a stento un sorriso.
" Allora, da parte dovrebbe esserci una scatola con tutto l'occorrente..una specie di kit da pronto soccorso" spiegò la ragazza
" Devi aiutarmi a trovarla, e poi a vedere cosa c'è dentro" continuò subito dopo
" Vuoi dirmi che in questi due metri quadri ci va pure un kit per le emergenze?" domandò lui, a metà tra il divertito e lo stupito, perchè proprio non immagianva che Jane fosse fornita anche di quel tipo di occorrente, nel suo grazioso e piccolo monolocale
" Stai percaso denigrando la mia casetta?" domandò, fingendosi offesa
" Non mi pemetterei mai..è solo che trovo strano che in uno spazio così angusto tu sia riuscita a metterci così tante cose. In ogni angolo c'è un oggetto, un libro, persino una borsa o un semplice portachiavi che in qualche modo parla di te"
" E' la mia casetta, il mio rifugio, e se voglio potrei farci entrare di tutto..un posto lo troverei" dichiarò lei con una naturalezza che non potè far altro che intenerirlo
" Anche il disordine che sicuramente regna qui dentro, parla di me" disse subito dopo, prendendosi in giro da sola
" Ma è quel tipo di disordine che odora di vissuto, e a me piace un sacco" ammise il ragazzo
" Non immagini che darei per poterlo constastare con i miei occhi, questo caos! 
La verità è che adoro questo posto come pochi altri al mondo..mi ci sono affezionata immediatamente, lo sentivo e continuo a sentirlo come se fosse stato fatto apposta per me. E' piccolo, ma io lo trovo accogliente, si riscalda subito, e sorprendentemente, riesce davvero a contenere tutto ciò di cui ho bisogno. Qui, negli armedietti del bagno ci sono i prodotti per i miei capelli, il profumo che mi ha regalato Sophie, i trucchi che prima o poi ammuffiranno, visto che non li uso mai; e poi le scorte di sapone, shampoo e detersivi vari che ogni volta che mia madre viene mi porta. E da qualche parte, forse nel cassetto a destra dello specchio, dovrebbe esserci anche la famosa scatola con i cerotti, le tachipirine, il termometro, il disinfettante..insomma questo genere di cose, che ora ci tornerà utile.
E di là, nella camera, c'è quella scrivania piena zeppa di libri, quaderni, matite, evidenziatori, il mio computer con annessi cd, portachiavi ricordi dei viaggi che ho fatto, e i miei occhiali da sole. Sulle mensole ci sono più o meno le stesse cose, con l'aggiunta di un plaid che non so nemmeno perchè tengo lì. Sul comodino c'è la mia sveglia blu, quella che ho comprato all'inizio dell'anno, i miei elastici per capelli, alcuni dei miei bracciali preferiti, e se non ricordo male anche l'ultimo libro che stavo leggendo e che non ho più finito.
Persino l'angolo cottura lo sento dannatamente mio. Pieno zeppo di tutte le tipologie di posate, mestoli, utensili vari, e aromi utili per cucinare. Ti giuro che mi sento una cretina quando lo penso, ma mi manca persino aprire il frigo senza avere la più pallida idea di cosa mangiare, osservare tutto il cibo per un po' e poi preparare le insalate più assurde. 
Voglio tornare a tagliuzzare tutto, a preparare piatti con le mie mani, pure a cucinare roba al limite della commestibilità, ma perlomeno provarci, fare un tentativo senza aver la costante paura di affettarmi un dito"
" Jane" e all'improvviso avvertì quella voce un po' roca vicinissima
" Sei bellissma. Sei una persona meravigliosa. Quando parli così, mi fai venir voglia di darti i miei di occhi, e Dio solo sa, che se solo potessi lo farei"
" Te lo giuro" aggiunse subito dopo, un sussurro così dannatamente sincero, che le fece sciogliere il cuore
" Lo farei anche adesso" e per dare anche più enfasi a quelle parole, le prese entrambe le mani stringendogliele forte tra le proprie
" E io non te lo permetterei mai" ammise la ragazza, desiderando follemente buttarsi tra quelle braccia e annergarci per sempre
" Cosa?" soffiò lui, sempre più piano e sempre più vicino
" Proprio perchè so cosa significa, non te lo permetterei mai. Non potrei sopportare di vederti così come tu mi stai vedendo adesso...e anzi, ti chiedo scusa, perchè io vorrei davvero fare finta di nulla e non pensarci più, almeno per un po', ma purtroppo non ce la faccio proprio a evitarlo"
" Forse però..io lo conosco un modo per  farti dimenticare di tutto"
" E allora svelami questo segreto perchè ne ho davvero bisogno" 
" E' molto più facile di quanto immagini, se solo gli permetti di funzionare. Dipende tutto da te" sussurrò il ragazzo, guardandola così intensamente e maledicendosi perchè non poteva essere ricambiato
" Io voglio farlo funzionare. Lo desidero con tutta me stessa, Harry" disse lei, non capendoci nulla, ma aggrappandosi a quella speranza
" Anche io. Anch'io desidero follemente che funzioni" ammise Chris, in piedi di fronte a lei, con mani intrecciate alle sue, e bramoso e al tempo stesso timoroso di fare quel passo in più che avrebbe azzerato le distanze
" E allora dimmi che devo fare, perfavore" lo pregò Jane, impaziente più che mai, e in qualche modo cosciente di quella vicinanza che le faceva galoppare il cuore come un pazzo.
Fu proprio allora che Harry si chinò leggermente per essere alla sua altezza, e senza pensarci un secondo in più le sfiorò le labbra con le proprie, lentamente, come a chiederle il permesso di poterla baciare.
" Devi solo baciarmi, Jane. Nient'altro" sussurrò piano, dandole il tempo di capire che quei baci che si erano scambiati al parco non erano stati casuali, sporadici, occasionali....solo dannatamente veri.
Lei sorrise, e quello fu la conferma che Chris aspettava. Staccò le mani da quelle delle ragazza per attirarla a sè e baciarla come Dio comanda.
Jane si lasciò andare, completamente, senza opporre alcuna resistenza, perchè finalmente era perfettamente consapevole di volere esattamente ciò che stava accadendo. A livello inconscio lo aveva capito già da un po' di tempo, ma era arrivato il momento di farlo sapere a lui. Voleva che sapesse quanto fosse diventato importante, quanto il suo sorriso dipendesse da lui.
" Te l'avevo già detto che ho perso la testa per te, no?" domandò retoricamente, quando furono costretti a staccarsi per recuperare fiato
" Sì, tu me lo hai detto; io ancora no" sussurrò lei sulle sue labbra
" Mi sto innamorando di te" ammise, con un sorriso dolcissimo e terribilmente imbarazzato, perchè in quel modo, così diretto, non lo aveva mai detto a nessuno. Nemmeno a Jonas.
" Però adesso dobbiamo medicare la tua mano" aggiunse subito dopo, forse per uscire uscire da quel tenero imbarazzo
" Non ti preoccupare..ho trovato tutto. Mi basterà mettere una garza e poi la mia mano tornerà come nuova" rispose lui, trafficando con il famoso kit di emergenza, dopo essersi allontanato di qualche passo da lei, con gli occhi che gli brillavano dalla felicità.
Gli aveva davvero detto che si stava innamorando di lui!!
" Hai finito?" domandò la ragazza un minuto dopo
" Sì...ecco fatto" la rassicurò lui, poggiando sul lavabo l'occorrente che aveva utilizzato, e facendo leggermente traballare lo sbagello sul quale si era seduto momentaneamente seduto per medicarsi.
Fu proprio da quel lieve scricchiolio che Jane si accorse della posizione di lui rispetto a tutto il resto,  e potè agire di conseguenza.  Andò dritta dritta dal suo Harry e con una naturalezza che sorprese persino lei, si ritrovò seduta a cavalcioni sulle sue gambe.
" Menomale, perchè ho bisogno del mio personalissimo antidoto" ebbe appena il tempo di sussurrarre, prima che lui riprendesse a baciarle avidamente le labbra, dando tregua a quella guerra che la ragazza che amava si ritrovava a combattere ogni giorno.






BUONSALVE!
Mi scuso per il ritardo (come sempre) ma davvero non riesco a fare di meglio per il momento. Studiare non mi è mai pesato così tanto come in queste giornate soleggiate in cui l'unica cosa da fare sarebbe buttarsi in piscina...ma purtroppo, ora non me lo posso proprio permettere, e per questo motivo non vedo l'ora che finisca questa maledetta sessione!
Comunque, non mi va di tediarvi con le mie lamentele, perciò me ne torno a studiare e aspetto come sempre di leggere le vostre opinioni,  che sono senza dubbio un piacevolissimo diversivo ai libroni da imparare a memoria. Grazie di tutto il sostegno, un bacione, e a prestoooooooooooo <3333








  
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