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Autore: Mrs Montgomery    06/07/2016    2 recensioni
Grace King era al suo ultimo anno di liceo. D’animo allegro e tranquillo, era restia all'amore, non lo voleva cercare né tantomeno trovare.
Lucas Turner si era appena trasferito da Chicago, stufo delle continue liti con i genitori e al turbolento rapporto con loro.
I due coetanei si incontrarono una sera d’estate scoprendo di essere vicini di casa. Ciò non imponeva nessuna situazione comune, se non quella di essere compagni di qualche corso a scuola, inoltre entrambi volevano solamente passare un anno tranquillo.
Grace era appena uscita da una disastrosa relazione e Lucas non desiderava impicci.
Nessuno dei due era in cerca di tenerezza o passione, ma al cuore non si potè comandare e, quando i sentimenti si incontrarono, non poterono far altro che unirsi per formare l'emozione più bella.
La loro storia verrà ostacolata e dovranno prendere delle decisioni che li porteranno a separarsi.
Lucas e Grace riusciranno a ritrovarsi solamente mostrando una forte tenacia e coraggio per superare ogni ostacolo.
Solo così potranno essere liberi.
Liberi di vivere.
Liberi di amarsi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Trailer di Inaspettato Amore


La Notte delle Notti

 


Il cielo plumbeo sopra di loro e quell’aria fredda, sembrava tutto in perfetta armonia con il momento drammatico che quel gruppo vestito di nero e dai volti tristi stava vivendo. La classica scenografia che si ripeteva ad ogni funerale, durante il quale non c’era altro che disperazione negli occhi di chi aveva subito quella perdita. Fasciata in un abito nero e con i capelli biondi raggruppati in una treccia che penzolava dalla spalla destra, Grace stava in piedi con gli occhi fissi sulla bara che lentamente si stava abbassando e non smetteva di pensare alla tragedia.
Sebbene ci fossero i suoi migliori amici a distrarla, Grace non riusciva a togliersi dalla testa ciò che era accaduto, specialmente perché lei c’era dentro con tutte le scarpe. Quella tragedia l’aveva vissuta in prima persona. Dimenticare sarebbe stato impossibile.
E pensare che, neanche qualche settimana prima, sentiva di aver toccato il cielo con un dito.
Incredibile e al contempo assurdo come il mondo di una persona potesse ribaltarsi in quella maniera. Da quel giorno in poi, per Grace e le persone a lei care, tutto sarebbe stato grigio. La morte di una persona amata era la più grande punizione per chi restava in vita.
Il dolore che la ragazza provava era nettamente superiore a quello che si sarebbe mai aspettata. Era come se avessero scavato un buco nella sua anima, un buco che non si sarebbe riempito con facilità.
Percepì la mano di Sebastian posarsi sulla sua spalla e lei vi poggiò sopra la sua. Il suo più caro amico le stava dando un conforto enorme, esattamente come da quando accadde quel terribile fatto che l’avrebbe perseguitata per tutta la sua vita.

 


Era la notte del ballo di fine anno.
Tutto era così dannatamente perfetto e non solo la scelta dell’abito o degli accessori, ma finalmente avevano concluso l’ultimo anno. Pareva l’altro giorno che varcarono per la prima volta l’ingresso del liceo e invece l’avevano varcata per l’ultima volta.
Erano cresciuti e a pochi mesi da lì sarebbero stati studenti universitari. C’era un po’ di malinconia perché non si sarebbero visti con la frequenza degli ultimi anni. Dispiaceva a tutti dividersi, anche perché immaginavano che nei primi tempi si sarebbero tenuti in contatto tramite mail o lunghe telefonate, ma avrebbero anche incontrato altre persone e fatto nuove amicizie.
Ecco perché volevano godersi quell’estate al massimo. Grace era elettrizzata per i loro progetti, nei quali rientrava la vacanza in Spagna. L’entusiasmo regnava sovrano nella loro compagnia, con la convinzione che alle loro porte c’erano tre mesi di puro divertimento e dopodichè li aspettava la vita da universitari. Sembrava proprio che un futuro brillante attendeva tutti loro, anche se quella sera Grace riusciva solamente a pensare a quanto stesse bene con l’abito che aveva comprato. Ogni tanto il suo lato frivolo usciva e durava a lungo.
«Credo proprio che ho fatto la scelta giusta!» esclamò volteggiando di fronte allo specchio e stando al telefono con Natalie. «Pensa che durante la preparazione mi sono ascoltata a macchinetta “A Night to Remember”. La canzone dell’ultimo film di High School Musical, ricordi?»
«Come dimenticare! Hai iniziato a canticchiarla un mese fa! È già tanto se tutta la scuola non la sappia a memoria.»
Grace scoppiò a ridere. Ammetteva che era stata un tantino euforica nell’ultimo periodo, ma non più di metà popolazione femminile della scuola. Se ne sentirono tante all’avvicinarsi della “notte delle notti”. C’era chi aveva noleggiato una limousine, chi si era fatto realizzare l’abito dalla sarta, chi aveva affittato una camera d’hotel per il dopo serata.
Natalie le disse in segreto, perché le era stato confidato a sua volta da Ted, che Kelly aveva speso fior di quattrini per l’abito, l’acconciatura e un appuntamento dall’estetista.
La notizia rese curiose le ragazze che non vedevano l’ora di ammirare la loro ex amica, più che il suo cavaliere che dalle voci di corridoio si diceva fosse uno dei membri della squadra di football.
«Per “la notte delle notti” bisogna prepararsi con una certa accuratezza e durante la preparazione ci vuole la canzone adatta. Sarà una notte indimenticabile… e poi non ti senti una principessa?» continuò Grace facendo l’ennesima giravolta davanti al lungo specchio che stava in camera sua.
«Riguardo all’essere una principessa, ti confesso che in effetti mi pare proprio di esserlo» ammise Natalie con voce euforica. Alla fine era stata contagiata dall’emozione del ballo di fine anno. «Riguardo al fatto che sarà una notte indimenticabile, beh… sicuramente la passerò in modo diverso da te e Lucas.»
«Ma io e Lucas non facciamo nien-»
«Oh, scusa, scusa, scusa. Mannaggia a me e alla mia boccaccia!» si mise a urlare Natalie dall’altra parte della cornetta.
Grace dovette allontanare il suo I-phone dall’orecchio o le sarebbe partito un timpano. Il piccolo stordimento causato dalla voce acuta della sua migliore amica la distrasse dall’argomento principale.
«Senti un po’, boccaccia, che cosa sai di ciò che accadrà tra me e Lucas?»
«No, no, niente spoiler! Sappi solo che ho approvato!»
«Ed è per questo che mi preoccupo» rise Grace. «Essendo la nostra fan numero uno, credo che se suggerisse di portarmi in Antartide, solo per rimanere da soli, tu approveresti.»
«Non fare l’esagerata e comunque ti porta alla casa sul lago Clara Meer.»
«Che cosa?!»
«Ora sono sorda dall’orecchio destro. Grazie, Grace!»
Il cuore di Grace prese a palpitare velocemente per quella notizia, che accentuò il suo entusiasmo per quella già meravigliosa serata. Arrossì, portandosi una mano alla bocca, non riuscendo a credere che Lucas avesse ideato qualcosa di così splendido. La casetta sul lago faceva parte di tante sue fantasie romantiche, l’aveva nominata solamente una volta e a quanto pare lui se l’era tenuto ben a mente. Alle volte si sentiva stupida perché sapeva che il ragazzo ci teneva moltissimo e avrebbe fatto di tutto per farla star bene. In realtà lo stupore di Grace non era indirizzato a Lucas e a ciò che era disposto a fare, bensì alla fortuna che aveva avuto nell’incontrarlo.
«Ecco perché mi hai chiesto di dormire da te. Oh, Natalie, grazie infinite! Sei il mio angelo!»
«Figurati, per così poco! Ho avuto il colpo di genio quando i miei genitori mi hanno detto che andavano via per l’intero week-end. A quanto pare la zia Mabel si è rotta il ginocchio e hanno deciso di andare a trovarla, così incontreranno anche la nonna. Lasciando perdere le vicende della famiglia Fisher, mi raccomando… goditi la serata» le disse con tono di voce malizioso, facendola arrossire a distanza. «Mi domando cosa ti faccio a fare queste raccomandazioni, sono certa che non sprecherai l’occasione. Più che altro, mostrati sorpresa quanto ti ci porterà.»
«Puoi contarci! Comunque è stato così carino, vero?»
«Ha stupito anche me, se devo essere sincera. Oddio, che fosse dolce, non c’era ombra di dubbio… ma non l’ho mai trovato veramente arguto. Furbo sì, arguto decisamente no» confessò scoppiando a ridere e Grace si unì a lei.
«Ammetto che non sembra un tipo sveglio, per questo è sorprendente. Povero amore mio…»
«Amore mio» ripetè Natalie sembrando pensierosa. «Ci pensi che ad inizio anno non volevi nessun coinvolgimento sentimentale e ora invece… invece grazie a me ora siete una coppia favolosa!»
Grace scoppiò in una fragorosa risata, anche se alla fine c’era poco da essere ironici. Era gran parte per merito di Natalie se erano riusciti a svelare i loro sentimenti e aprirsi l’un l’altro.
«Ecco perché ti ringrazio ogni giorno. Mi hai portato la felicità.»
«Oh, no. Per quanto ami prendermi il merito riguardo la vostra relazione, è stato Lucas ha portarti la felicità. Io mi reputo un ottimo strumento.»
Bussarono alla porta e dopo neanche un secondo, Josie fu nella stanza. Rimase in silenzio, non solo per rispettare la telefonata di Grace, rimase affascinata dalla visione della figlia. La ragazza non fece mai vedere a sua madre l’abito scelto e per questo la sorpresa fu meravigliosa agli occhi di Josie.
Gli occhi verdi le brillavano, si portò le dita alle labbra sorridendo commossa. La sua bimba era cresciuta e ormai aveva l’aspetto di una giovane donna. Il vestito era stato realizzato con una morbida stoffa attillata e sopra ricadeva un tessuto in pizzo che dava quel tocco d’eleganza in più: le sembrava la regina della notte.
«Natalie, ora devo andare. Ci vediamo dopo a scuola» disse Grace accorgendosi della presenza della madre.
«Certamente. A dopo!»
Grace mise il cellulare nella pochette nera e poi si avvicinò a sua madre. Rimasero in silenzio a lungo. Josie le fece fare qualche lenta giravolta per osservarla attentamente. La ragazza credette che avrebbe avuto da ridire sul tessuto troppo attillato, che in effetti risaltava un po’ troppo le sue forme, ma era ben coperta. La scollatura a cuore non era profonda ed era coperta dal tessuto in pizzo blu come il resto dell’abito.
«Sei… sei veramente bellissima» spiccicò Josie cercando di trattenere qualche lacrima.
A Grace scappò quasi da ridere, non capiva proprio cosa ci fosse da commuoversi così tanto, in fondo non era la prima volta che si vestiva elegantemente. Beh… le altre occasioni aveva indossato abiti meno raffinati di quello, ma li aveva utilizzati per occasioni più importanti come una cena con la famiglia del capo di sua madre, un pranzo con l’intera famiglia al completo, oppure c’era stata quella volta a casa del sindaco in cui pareva essersi travestita da bambola di porcellana.
«Ti eleggeranno Reginetta del ballo, ne sono certa.»
«Ma cosa dici, mamma?» rise Grace sventolando una mano. «Non mi sono neanche candidata come Reginetta. A dir la verità non ci ho minimamente pensato. Beh… non è qualcosa di così importante. La serata sarà speciale per altro.»
Trattenne un sorriso compiaciuto per non tradirsi, anche se il pensiero della sorpresa di Lucas non poteva che scaturire un’espressione gioiosa sul suo viso. Josie intuì qualcosa, si poteva comprendere dal sorriso nervoso che mostrò.
«Scommetto che tu e Natalie siete molto emozionate. Lei e Ted passano a prenderti?»
«No, passa Lucas.»
«Oh, capisco.»
Il lato positivo di sua madre era che, al contrario di Peter, si risparmiava i commenti sul ragazzo, anche se disapprovava la loro relazione da quando erano state messe in giro voci poco carine sul suo conto. Settimane addietro aveva parlato apertamente con la figlia riguardo al suo pensiero e non ebbe peli sulla lingua nel dire che una persona dalla vita così turbolenta non poteva far altro che complicarla anche a lei.
Se solo Josie, o peggio ancora Peter, avesse scoperto ciò che era successo con Rylan, non ci avrebbe provato di tutto per farla rompere con Lucas.
Quale genitore vorrebbe che il proprio figlio finisse in una situazione simile?
«Grace, io e te ci siamo sempre dette la verità e siamo sempre state molto unite» cominciò Josie, dando al discorso l’aria che fosse qualcosa di serio. «C’è stata fiducia reciproca fin da quando eri bambina perché sapevi che eravamo da sole. Anche dopo l’arrivo di Peter siamo state unite, ma poi… qualcosa è cambiato. Quest’anno più precisamente ci sono stati notevoli cambiamenti. Sicuramente l’allontanamento di tuo fratello non ha giovato e ti chiedo scusa se all’inizio ti stiamo stati addosso. Il problema era il tuo coinvolgimento nelle faccende poco pulite di Brandon…»
Josie interruppe il discorso per qualche momento. Si massaggiò una tempia, tenendo lo sguardo basso. Era raro sentir pronunciare il nome di Brandon e quando accadeva, l’atmosfera diveniva completamente più fredda. Non era un argomento facilmente trattabile, in casa lo evitavano come la peste.
«Mia cara Grace, io so quanto tu sia forte. Hai un temperamento vulcanico, quando ti ci metti. Eppure, alle volte, lasci che le persone ti trascinino in questioni più grandi di te e questo mi spaventa.»
«Brandon è mio fratello. L’ho protetto come ogni sorella avrebbe fatto» tagliò corto Grace.
«Non mi riferisco solo a questo, figliola» disse Josie mantenendo sempre quella gentilezza invidiabile. Era impossibile trattar male quella donna, quando ella utilizzava una cortesia disarmante. «Lo so che ciò che sto per dirti potrebbe infastidirti, ma permettimi di finire il discorso prima di dire qualsiasi cosa.»
«Te lo prometto.»
«Non ti ho mai nascosto niente. Da quando girano certe voci, mi sono mostrata poco accondiscendente quando mi dicevi che uscivi per stare con Lucas. Io… io non ho niente contro di lui, credimi, ma Peter si lascia condizionare da ciò che la gente dice e vergognandomi, ti confesso, succede anche a me.» Josie prese le mani della figlia e le mise nelle sue. «So cosa significa essere innamorati talmente tanto da divenir ciechi, ma so anche cosa significa essere malamente soggiogati dall’opinione altrui. Per questo voglio dirti che desidero solo la tua felicità e finchè Lucas ti porterà ad essere così raggiante, come mai ti ho vista prima, prometto di non intromettermi.»
Ecco la bontà che Grace aveva sempre visto in sua madre.
Quella trasparenza e quel senso di giustizia che la distingueva dalla maggior parte della donne che conosceva. In quel momento, non potè che andar più fiera di sua madre.
In un solo attimo, quello strappo che l’allontanamento di Brandon aveva causato sembrò ripararsi magicamente. Grace le sorrise riconoscente. Era riconoscente per quel grande amore che Josie le stava dimostrando, dandole quella benedizione sulla sua relazione con Lucas. Non servì aggiungere altro. Grace abbracciò sua madre, stringendola a sé.
La donna le baciò la fronte.
«Spero che passerai una buona serata.»
Il campanello suonò ed entrambe drizzarono le orecchie. Grace sorrise, immaginando che si trattasse di Lucas, e Josie sorrise a sua volta, alla vista della gioia della figlia. Lei era il suo bene più prezioso. La sua felicità era come oro.
«Il tuo cavaliere dalla bianca armatura è arrivato.»
Madre e figlia si salutarono con un sorriso, dopodichè Grace uscì dalla sua camera, scese lentamente le scale e raggiunse l’ingresso.
Aprì la porta e oltre ad essa ci trovò il suo affascinante accompagnatore vestito di tutto punto.
Non l’aveva mai visto indossare un abito da cerimonia e doveva ammettere che non era niente male. La camicia azzurra risaltava i suoi limpidi occhi e tutto l’insieme lo rendeva un vero figurino.
Lo sguardo perso del ragazzo dava a significare che anche lui la trovava affascinante.
«Credo che insieme faremo un certo effetto» commentò Grace, interrompendo quel lungo silenzio.
Lucas sembrò svegliarsi di colpo.
«Ehm… ti ho portato questo» disse allungandole una scatola.
La ragazza osservò l’oggetto con sguardo interrogativo e non appena l’aprì rimase piacevolmente senza parole. Era un cerchietto con delle rose argentee. Grace avrebbe apprezzato il gesto se non fosse stato di suo gradimento, ma le piacque davvero e quindi sul suo viso non potè che apparire la sua espressione da bimba felice.
«Oh, è bellissimo» sussurrò andando di fronte allo specchio dell’ingresso.
Incastonò il grazioso cerchietto tra i capelli, quella variazione non rovinò minimamente l’acconciatura. Quando tornò da Lucas gli prese il viso tra le mani e lo baciò felice. Era felice per quella serata, per quel regalo, per la sorpresa e soprattutto perché aveva lui al suo fianco.
Era incredibile come tutta la sua vita venne stravolta, in maniera più che positiva, da quando Lucas arrivò. Lui non la cambiò, certamente Grace apparì molto più solare e amichevole di prima, ma Lucas non servì ad altro se non ridare splendore verso ciò che lei aveva dimenticato.
La vita era molto più bella da vivere se si aveva l’amore con sé e in sé.
«Andiamo?» domandò lui, mostrandole il braccio come un vero gentiluomo.
«Sì» rispose lei non riuscendo a trattenere tutta quell’euforia.
I due giovani innamorati raggiunsero la scuola, più precisamente la palestra, emozionati per quella che sarebbe stata “la notte delle notti”.
Al loro arrivo c’era già una marea di studenti a godersi la maestosa serata, sfoggiando i loro eleganti abiti o i loro accompagnatori.
Lucas e Grace si unirono a Sebastian, che indossava un completo argento fatto su misura, e Anne. L’accompagnatrice del ragazzo più gettonato del liceo, era la sua vicina di casa e apparteneva al secondo anno. Tra loro non c'era alcun coinvolgimento sentimentale, erano ottimi amici e proprio per questo Sebastian aveva scelto lei, piuttosto che qualche oca del suo anno.
Grace aveva scambiato con lei qualche parola in corridoio o sul pullman e poteva ben sostenere le voci che la reputavano come una ragazza a modo, dolce e molto tranquilla. La dolce Anne aveva scelto un lungo abito rosa salmone con un corpetto argento, adornato da piccole pietre.
Al quartetto si aggiunsero Ted e Natalie. Lei indossava un lungo abito, verde acqua senza maniche, stretto in vita da una cintura in chifon nera, mentre lui si era limitato ad un semplice smoking nero.
Le ragazze iniziarono subito a farsi i complimenti per gli abiti che stavano indossando.
Stufi di starle ad ascoltare mentre parlottavano principalmente di come erano riuscite a trovare l’abito o le scarpe giuste, i ragazzi tirarono le loro dame a ballare. Sebbene tutti e tre non erano degli amanti delle danze, preferivano di gran lunga volteggiare tenendosi ben strette le loro donzelle, che ascoltarle mentre spettegolavano.
Quello che non sapevano Ted, Sebastian e Lucas era che le ragazze utilizzarono quella tattica proprio per farsi portare a ballare. Erano così dannatamente furbe. Il loro piano funzionò alla perfezione!
Le tre malandrine si scambiarono sguardi d’intesa durante i vari balli. Si trattennero dal ridere per non far intuire nulla ai loro “uomini”, però era stato proprio divertente metterli nel sacco.
Un momento di calma lo passarono qualche ora più tardi, quando andarono a sedersi sui divanetti per prendere fiato dopo tutti i salti che avevano fatto.
Le ragazze erano tentate di togliersi le scarpe, a causa del mal di piedi causato dai tacchi, ma si trattennero fino a quando i loro gentiluomini non andarono a prendere da bere. Per questo piccolo favore non usarono nessuna strategia.
«Guarda là, al tavolo degli stuzzichini» bisbigliò Natalie all’orecchio di Grace. «Kelly è venuta al ballo con Jackson.»
«Jackson Levinson? Ma lui non fa parte della squadra di pallanuoto?»
«Esce con lui adesso» rispose burbero Ted, avendo origliato il loro discorso.
«Wow! Ora che ha finito i giocatori di football, comincia con quelli di pallanuoto?» commentò ironica Grace.
«Almeno la sua mano colpisce una palla e non la faccia di qualcuno» replicò Ted bevendo in un solo sorso ciò che aveva nel bicchiere.
Natalie lo fulminò con lo sguardo, avendo capito come tutti a chi fosse riferita quella sottile battuta. Grace si irrigidì e sentì la mano di Lucas sulla sua per calmarla, ma ormai la miccia era stata accesa.
«Credevo l’avessimo superata» disse la ragazza, ma Ted preferì ignorarla. Grace non era solita lasciar perdere e si sporse verso di lui, dandogli una sberla sulla spalla. «Ehi! Che cosa hai Ted?»
Il giovane tentennò per qualche attimo. I suoi occhietti scuri passarono da una preoccupata Natalie, alla furente Grace, a un menefreghista Lucas e nuovamente a Grace.
«Kelly mi ha confidato che si sente a disagio con voi, perché passate tutto il tempo a commentare quello che fa e come gestisce la sua sfera privata.»
«Che cosa?!» esclamò Natalie con la fronte aggrottata.
Grace ridacchiò. «Fa sul serio?»
«Non provate a fare finta di niente. È così!» esclamò Ted, lasciando di sasso le due. «Da sempre spettegolate su di lei. Ogni volta che esce con qualcuno non riuscite proprio a trattenervi. Non mi fa niente se non vi parlate, però almeno astenetevi dal fare battute o intromettervi in ciò che fa!»
«È un po’ difficile non commentare qualcuno che cambia ragazzi come cambia le mutande.»
Quell’affermazione detta con molta tranquillità lasciò spiazzati tutti. Non tanto per il contenuto, a parte Ted, ma per l’atteggiamento distaccato e senza problemi utilizzato da Grace.
«Le stai dando della… della…»
«Come definisci una che ci prova con tutti e nel corso di nove mesi ha cambiato cinque ragazzi?»
«Non erano cinque!»
«Ah no?» replicò Grace con fare sardonico. «Quando siamo tornati da Tybee Island c’era Rick, il giocatore di Football. Poi ci ha provato con Lucas, con Sebastian, è stata insieme a Kevin per un mese, poi è passata da Terence “il nerd”. Non posso di certo dimenticarmi Rylan e infine c’è questo qua, questo Jackson. Hai ragione, sono sette!»
Ted divenne paonazzo e boccheggiò per qualche attimo. «Beh potrebbe essere stata anche con dieci. Tu non hai il diritto di commentare ciò che fa lei!»
Poi si prese un momento per calmarsi. Ted non voleva litigare con la sua migliore amica. In tanti anni di amicizia erano state rare le volte in cui arrivarono ad avere un’accesa discussione e preferiva evitare in quella sera tanto speciale per tutti. Inoltre sapeva che se avesse messo benzina sul fuoco, Grace si sarebbe alterata più di quanto già non fosse e lei non si faceva molti problemi a continuare il discorso.
«Capisco che ci siano state delle divergenze e fa niente se non siete riuscite ad appianarle. Ma come lei non interferisce nella tua vita, ti chiedo di farmi la cortesia di…»
«Come prego?» lo interruppe Grace, con i nervi talmente tesi che nemmeno Lucas sarebbe riuscita a fermarla. «Kelly non ha mai interferito nella mia vita? Sei serio?!»
La ragazza si alzò d’impeto dal divano, facendo sobbalzare persino Lucas, Sebastian e la dolce Anne. Natalie si mise una mano sulla bocca, lei conosceva bene il temperamento di Grace anche se da un bel po’ quel suo lato non usciva.
«A quanto pare la tua amichetta non ti dice tutta la verità. Forse se sapessi tutte le merdate che ha combinato, allora forse inizieresti a difenderla di meno!»
Sorprendentemente Ted si alzò a sua volta. Arrivati a quel punto, non temeva alcun confronto con Grace. «Ascoltami bene. Non puoi sostenere che ciò che ha detto su Lucas siano merdate. Lei ci ha detto una verità che lui ha nascosto, credeva di farti un favore anche se non sembrava» disse mentre Grace scosse la testa, non credendo possibile di star facendo quel discorso proprio con Ted. «Kelly pecca di essere troppo orgogliosa. Quel giorno ha raccontato in malo modo una verità che sicuramente ti ha fatto male, però desiderava aiutarti. Sul suo atteggiamento non la scuso, è spesso troppo saccente, ma voleva solo farti aprire gli occhi e proteggerti. Mi ha confessato di essersi messa in combutta con Rylan solo per aiutarti. Sei sua amica, non ha motivo di farti del male!»
«Amica?! Amica?!» gridò Grace quasi scoppiando in lacrime. «Lei era in combutta con Rylan! Sapeva dov’era Brandon e credimi ha fatto di tutto tranne che aiutarmi, ma non lo capisci?!»
La fronte di Ted era aggrottata e il suo sguardo traspariva la sua confusione. Pareva esser sordo alle parole e agli occhi della sua migliore amica. Solamente qualche attimo dopo sembrò ragionare.
«No» sussurrò scuotendo il capo. Era serio e convinto. «Kelly non si comporterebbe mai così. Non ne ha alcun motivo. Se pensi il contrario, ti prego di espormelo.»
Grace non capì se le fece più male quel tono borioso o il fatto che Ted sembrava non crederle e mettere così in secondo piano tutti gli anni d’amicizia.
«Non so perché ce l’abbia con me.»
«Perché non è così. Sei tu che ti stai facendo troppo influenzare!» esclamò l’altro facendo ricadere lo sguardo su Lucas, che fino a quel momento non aveva interferito.
Come tutti, aveva deciso di lasciare che se la vedessero da soli, ma la discussione stava prendendo una piega che lo infastidiva e non perché l’ennesima frecciatina era stata tirata su di lui.
Era certo che quel breve litigio con Ted sarebbe bastato per turbare l’intera serata e invece desiderava che Grace la passasse in tutt’altra maniera. Per quanto lo riguardava, potevano dire qualsiasi cosa su di lui, tanto gli entrava da un orecchio e gli usciva dall’altro. Ciò che lo disturbava di più era che Grace sarebbe stata tormentata.
«Andiamo a ballare, tesoro?» domandò alla sua ragazza, avvicinandosi con dolcezza. «Hanno messo su “Young and Beautiful”. È una della tue canzoni preferite.»
«In realtà non avevamo finito!» replicò Ted.
«Io credo proprio di sì» ribadì con più calma Lucas.
Prese per mano Grace e la portò in pista dove tentò di rilassarla, ballando sulle note di quel romantico lento. Era tesa come una corda di violino, persino sotto al suo tocco che solitamente la rilassava parecchio.
La splendida atmosfera che c’era a inizio serata era stata schiacciata da un semplice botta e risposta. Lucas non negò a sé stesso che si sentiva leggermente in colpa. Se non fosse entrato nella vita della ragazza, il tanto atteso ballo di fine anno sarebbe stato vissuto in maniera diversa. Sicuramente, Grace non avrebbe avuto quello sguardo triste.
«Scusa se ti sembro una mummia» sussurrò Grace al suo orecchio. Gli diede un bacio sulla guancia, come ogni volta che era triste per qualcosa. A lui faceva tenerezza; gli pareva una bimba in cerca di coccole.
«Tranquilla… e non badare a ciò che dice Ted.»
«So che vorresti tirargli un bel pugno in faccia.»
Lucas accennò ad annuire mentre il suo sguardo si fece torvo. «Beh… non mi dispiacerebbe mettergli le rotelle apposto, però ho imparato a lasciar cadere l’opinione altrui. Sono sincero, non mi interessa cosa pensa Ted e so benissimo che cosa pensa di me» sottolineò duramente.
Era chiaro che non poteva rimanere tranquillo riguardo questo. Probabilmente gli dispiaceva che una persona che credeva suo amico non avesse voluto confrontarlo e credere alle dicerie.
«Dovrò sopportarlo a Barcellona. Non ho intenzione di disdire il viaggio a causa sua, anche perché attendiamo questa vacanza da… da sempre!» esclamò con un largo sorriso sulle labbra che contagiò anche Grace. «Ci pensi che tra una settimana saremo al mare, al sole, probabilmente a bere tequila.»
Grace si lasciò andare ad una risata spensierata. L’immagine di loro due su un lettino da spiaggia, la rilassò parecchio.
«Sei un rimedio naturale, Lucas Turner.»
«Me ne compiaccio» rispose lui dandole un bacio sulla fronte.
Le fece fare un’altra giravolta prima di stringerla nuovamente le sue braccia. I loro nasi si sfiorarono, entrambi chiusero gli occhi e sulle loro bocche aleggiava un sorriso sincero. Il blocco di tensione che si era tenuta sulla testa, per via dalla litigata con Ted, si sgretolò lentamente lasciando nient’altro che polvere. A Grace bastava un bacio, una carezza o anche solo strofinarsi con le guance per calmarsi interiormente. Quella sensazione di pace che Lucas le donava, non l’aveva mai provata con nessun altro, nemmeno con David a cui aveva donato tanto amore. Forse era perché fu proprio Lucas a curarle il suo cuore spezzato e ad abbattere tutte le sue difese. Lui era riuscito dove in molti, compresi i suoi amici, avevano fallito.
Il potere che aveva su di Grace era completamente proporzionale a quello che lei aveva su Lucas. Si erano trovati quando entrambi erano solamente delle anime strappate e insieme trovarono qualcosa di bello, qualcosa che azzardavano a chiamare felicità.
Ballarono sulle note di tre canzoni, senza mai fermarsi. Ormai sembrava che l’euforia di cui erano entrati in possesso ad inizio serata fosse tornata. Si divisero solo quando due ragazzi dell’organizzazione chiesero aiuto a Lucas per mettere apposto il buffet. La gamba di un tavolo aveva ceduto e c’era da sistemare.
Nell’attesa, Grace andò a bere qualcosa. Tutto quel movimento le aveva fatto venir voglia proprio di una bella bibita fresca. Decise di aspettare lì Lucas, così che non avrebbe dovuto cercarla per tutta la palestra e con la marea di studenti che c’erano sarebbe stato un po’ complicato.
«Buonasera Grace.»
Lei voltò leggermente il capo per notare chi l’avesse salutata. Aggrottò la fronte, l’ultima cosa che pensava era proprio di rivederlo, eppure stava a un metro di distanza da lei e aveva un’espressione alquanto cupa in viso.
«C-che cosa ci fai tu qui?»
«Ho bisogno di parlarti. Possiamo uscire, per favore?»
Anche se molto titubante, Grace pareva intenzionata ad acconsentire.
Lontana da loro c’erano altre due persone pronte ad affrontare una discussione e anch’esse l’avrebbero fatto in pubblico. Natalie trascinò Ted nei corridoi della scuola, voleva proprio che stessero lontani dal fracasso e da qualche orecchia indiscreta.
Per molto tempo la ragazza era rimasta in silenzio di fronte ai leggeri botta risposta tra Ted e Lucas, oppure ai discorsi in cui Ted si lamentava di come avevano messo da parte Kelly.
Era stata una promessa della sua migliore amica a renderla muta per tutto quel tempo. Grace aveva deciso di non dire nulla a Ted, riguardo al ricatto di Rylan e alla complicità di Kelly, proprio per proteggerlo. Ma arrivati a quel punto non poteva starsene zitta, doveva assolutamente intervenire e mettere fine a certe assurdità.
«Kelly non è una cattiva persona, ok?» tentò Ted, dopo l’ennesimo discorso della sua ragazza. Avranno parlato per una buona mezz’ora e lui sembrava recidivo sulle sue idee. «Ha dei pessimi atteggiamenti, te lo riconosco senza problemi, però non puoi venire a dirmi che detesta Grace e vuole solo spargere malignità. Senza offesa, tu e Grace siete assurde per prendervela per ciò che ha rivelato su Lucas. Pure lui ha confermato che era tutto vero!»
«Non è questo il punto, Theodore» calcò bene il suo nome di battesimo. «Lucas ha passato un anno burrascoso e diciamo che aveva perso la retta via. Sì, ha confermato quasi tutto. Kelly ha pompato molto il suo discorso e ammetterai anche te che c’era lo zampino di Rylan dietro tutto.»
«Non c’è ombra dubbio che Rylan non sia un santo. Mi ha fatto venire i brividi dal primo momento che l’ho visto.»
«Lo sai che la storia che Kelly ha flirtato con lui solo per aiutare Grace non regge, vero?»
Ted sembrò sul punto di sbottare. Battè i piedi per terra come solo un bambino viziato poteva fare. «È così ti dico! Kelly ha provato attrazione per lui, non lo nega, ma non appena ha scoperto che si trattava del fratello di Lucas… beh, ha voluto vederci più chiaro. Grazie a lei siamo venuti a conoscenza di ciò che “San Lucas” ha combinato. Lui non avrebbe mai detto niente!»
«E lo biasimi? Si sarà vergognato di ciò che è accaduto. Il passato è passato, Ted. Non possiamo giudicarlo.»
«Le persone non cambiano mai.»
Natalie prese un bel respiro profondo prima di affrontare nuovamente il discorso. Non importa quanto ci avrebbe messo o quante volte avrebbe dovuto ripeterglielo, era ben determinata a fargli cambiare idea.
«Hai mai sentito Grace lamentarsi di lui?»
«Mi pare di no» rispose Ted con non-chalance.
«Grace ti ha mai detto che ha alzato troppo la voce o addirittura le mani su di lei?»
«No.»
«E l’hai mai vista piangere perché Lucas l’ha trattata male?»
«No.»
Natalie lo guardò con un’espressione ovvia e alzò le spalle. «Lucas ha sbagliato in passato, ma… cosa può importarcene? Brandon non ha forse fatto di peggio? Non mi pare che l’abbiamo mai schivato, anzi sei continuato a uscire con lui fino ad una settimana prima della sua fuga» continuò con tono sconsolato. «Cos’ha di diverso da Lucas, se non che non ha mai deluso Grace?»
«Non ancora.»
«Ted, smettila» sussurrò lei con tono stanco a mo’ di supplica. «Sei un ragazzo intelligente e sensibile, sai benissimo che non c’è alcun problema. Lucas non è una cattiva persona. Si è sempre comportato bene con Grace e nel profondo lo sai anche tu.»
«C’è tempo perché possa deluderla.»
«E quando accadrà saremo i primi a prenderlo a calci nel sedere! So che ti comporti così perché sei molto legato a Grace, è come se fosse tua sorella e ti taglieresti una mano per buttarla nel fuoco per lei.» Lui abbassò lo sguardo e annuì. «Per questo non capisco perché vuoi credere a Kelly invece che alla tua sorella non di sangue.»
«Grace è accecata dall’amore mentre Kelly no. Inoltre Kelly è sempre stata sincera con me.»
«E Grace no?» domandò Natalie stizzita. «Il primo giorno della seconda elementare, non è stata Grace a dirti che avevi della carta igienica attaccata al fondo delle scarpe? Per lo spettacolo di talenti delle medie, non è stata Grace a dirti che come mimo eri scarso e sarebbe stato meglio presentarti come prestigiatore? Non è stata sempre Grace a farti capire che la tua cara Kelly ti usava solo come “amicone” e ti ha aiutato a superare la tremenda cotta che ti eri preso per lei?»
Natalie aveva una lunga lista di altre verità che Grace gli aveva rivelato, utilizzando sempre molta delicatezza, ed era disposta a star lì fino alle prime luci dell’alba per elencargliele tutte.
Rimase in silenzio e osservò lo sguardo di Ted. Vedeva mentre il senso di colpa si infittiva in lui e raggiungeva il suo buon cuore. In fondo era certa che sarebbe riuscito a ritrovare la ragione.
«Se proprio non hai fiducia in Lucas, abbi fiducia in Grace. Credi che lei si sia divertita a discutere con te, stasera?»
«No» sospirò Ted.
«Vuoi essere amico di Kelly? Fai pure. Ma non voltare le spalle a Grace. Ha già perso troppo, non può perdere anche te.»
Ted sgranò gli occhi di colpo, come se fosse stato colpito da un proiettile. «I-io… io non voglio che mi lei perda. Non deve neanche pensarlo minimamente!»
«E a cosa dovrebbe pensare nel vedere che non stai dalla sua parte?»
«Non è proprio così.»
«Ah, no?»
«Io le voglio bene» disse Ted calcando ogni parola.
«Lo so. Fa in modo di non renderle solo parole.»
«Io…» sospirò, arrendendosi. «Va bene, va bene. Ti prometto che le parlerò e mi scuserò. Da domani torneremo ad essere un’allegra compagnia felice, contenta?»
Natalie sospirò sollevata e ammiccò ad un sorriso contento. «Io sono contenta se noi tre rimaniamo uniti come lo siamo stati in tutti questi anni.»
«E lo siamo, te lo assicuro» ribadì Ted avvicinandosi a lei.
Le prese la mano, fece incastrare le loro dita e avvicinò il viso per baciarla, ma un forte urlo interruppe quel momento.
«Aiuto! Aiuto!»
Natalie e Ted si scambiarono uno sguardo interrogativo e si voltarono dalla parte in cui la voce si faceva sempre più viva. Tenendosi per mano, camminarono velocemente lungo il corridoio e non appena lo svoltarono videro una figura avvicinarsi repentinamente. Sgranarono gli occhi quando videro che si trattava di Grace.
La loro migliore amica aveva l’aria sconvolta. Gli occhi erano gonfi e pieni di lacrime. Continuava ad urlare disperatamente, tra l’agitazione e il lungo abito rischiava di inciampare ad ogni passo che percorreva.
«Grace, che cosa…»
«Oh mio Dio!» esclamò Natalie portandosi le mani alla bocca.
Il suo vestito era macchiato di sangue, così come le sue mani.
Ted le posò una mano sulla schiena, senza togliersi quell’espressione esterrefatta che dominava il suo viso. Continuò a deglutire, osservandola e non riuscendo proprio a credere a ciò che i suoi occhi gli stavano mostrando.
«Che cosa è successo?»
Grace biascicò qualche parola incomprensibile. Era spaventata e talmente agitata che non riusciva a formulare una frase sensata.
Si passava la mano sulla fronte e ogni volta che la vedeva sporca si metteva ad urlare e continuava a piangere.
«Tesoro, va tutto bene. Ci siamo qui noi» provò Natalie carezzandole le spalle.
«Grace, raccontaci cosa è accaduto. Vogliamo e dobbiamo aiutarti, ma prima devi raccontarci» continuò Ted calmo.
Niente.
Non una parola uscì dalla bocca di Grace, solo forti singhiozzi e parole senza un senso.
Un rumore che proveniva da fuori attirò l’attenzione di Ted.
«Stai con lei. Io vado a dare un’occhiata. Prova a farla parlare!» esclamò prima di uscire dalla scuola.
Natalie fece un bel respiro profondo e cinse per le spalle l’amica. La fece sedere a terra e provò a calmarla carezzandole la schiena.
«Tesoro, devi dirmi cos’è successo. Perché sei sporca di sangue?»
«N-non è mio. Non è mio.»
«Questo lo avevo capito» sospirò l’altra ragazza, utilizzando lo stesso tono di voce che si usava con i bambini. «Di chi è questo sangue? Qualcuno è stato ferito? Chi?»
Grace cercò di smettere di singhiozzare e tirò su con il naso. «Mi dispiace, lo giuro. Non avrei mai voluto che accadesse.»
«Che cosa, Grace? Che cosa è accaduto? Ti prego, parla! Parlami!»


Grace ancora ricordava il tono e il viso spaventato di Natalie.
La voce della sua migliore amica risuonava nelle sue orecchie ogni mattina prima che si svegliasse, mentre prima di addormentarsi non potè che ripresentarsi l’orrenda scena a cui non avrebbe mai voluto assistere.
Ogni volta che chiudeva gli occhi, quell’immagine la tormentava. L’avrebbe tormentata a lungo.
Quando la cerimonia funebre terminò, Sebastian chiese a Grace se volesse un passaggio fino a casa, ma la ragazza era intenzionata ad andare in tutt’altro posto e lì venne accompagnata dall’amico.
Il ragazzo provò a distrarla mettendo la sua canzone preferita oppure ricordandole che a pochi giorni da lì sarebbero partiti alla volta della Spagna. Grace apprezzò i suoi sforzi, ma fu impossibile rilassarla. La sua mente era ancora fissa sul funerale della persona a cui aveva voluto molto bene, alla quale non gli avrebbe mai augurato alcun male nonostante la grande delusione che le infierì.
Tutto sarebbe cambiato e in una maniera che Grace non avrebbe mai immaginato.



Mrs. Montgomery
Ecco la tempesta!
Sicuramente sarà una notte che tutti i protagonisti non dimenticheranno mai!
La morte che ho anticipato su Facebook è avvenuta in questo capitolo, anzi diciamo che in questo capitolo parte l'ultima storyline e l'ultima parte di Inaspettato Amore.
Per ora vi lascio in suspance su chi ha fatto una brutta fine, lo scoprirete all'inizio prossimo capitolo.
Sarà più dura l'attesa per scoprire chi sia il colpevole. Vi lascerò qualche piccolo indizio, ma tenete gli occhi aperti sui protagonisti perché ognuno di loro ha fatto o farà la sua parte in tutta questa vicenda.
Un grande grazie per chi legge questa storia e chi recensisce!

Se volete aggiungervi, ho creato un gruppo su Facebook sulla storia --> Inaspettato Amore - Storia Originale Romantica.
Oppure se volete aggiungermi sempre su fb, chiedetemi pure l'amicizia: Charlotte Montgomery

-Baci

 

   
 
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