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Autore: Iron_Captain    06/07/2016    4 recensioni
Alla ricerca di una nuova vita, nuove esperienze…e dei veri amici, una piccola lepre di nome Elen si trasferirà a Zootropolis per ricominciare da capo…con innumerevoli colpi di scena inaspettati.
Genere: Azione, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2: Giornata inaspettata

Aveva pochi bagagli con sé, che erano soltanto una valigia e uno zainetto sulle spalle; nei quali si trovava solamente lo stretto necessario. Infatti, a differenza degli altri mammiferi che avevano più bagagli, non aveva la preoccupazione di vedere se dimenticava qualcosa. Cominciò a incamminarsi verso le scale, scendendo con calma e senza difficoltà. Ad un tratto, Elen notò un furetto sbucare tra la folla che correva di fretta e furia; aveva una borsetta in mano; era vestito con una maglietta a giromanica e dei pantaloncini corti, aveva il pelo marrone scuro ispido e la coda del medesimo colore a strisce nere. Decise di lanciarsi al suo inseguimento, senza prestare attenzione ai bagagli che lasciò incustoditi, e senza curarsi della pecorella derubata che cercò di rincorrere il ladro urlando: "Al ladro! Al ladro! Qualcuno lo fermi!".
Senza voltarsi, la lepre continuò a correre, facendo affidamento a tutte le proprie forze a disposizione. Dopo qualche minuto riuscì ad acciuffare il ladro compiendo un salto molto lungo. Ma non aveva previsto che invece di stenderlo e recuperare la borsa alla povera pecorella, i due mammiferi finirono per azzuffarsi.

A volte c'erano giorni proficui, a volte erano noiosi; ma nonostante ciò, Nick Wild e Judy Hopps svolgevano continuamente il loro lavoro con impegno, sia nei momenti in cui stavano in perfetta forma, sia in quelli in cui non lo erano. Era da qualche settimana che il loro superiore aveva affidato loro il compito di pattugliare costantemente le strade: era tutto iniziato da quando si erano presentati alcuni mammiferi che organizzavano gare clandestine con automobili modificate, chiamate anche auto truccate. Queste gare si svolgevano verso tarda notte, solitamente da mezzanotte in poi, mentre di giorno non facevano nulla. Inseguire quelle auto era impossibile: riuscivano a raggiungere i 200 km orari in mezzo minuto, mentre in un minuto li superavano in maniera esagerata, arrivando ad una velocità che, anche se non calcolata, le rendeva imprendibili. Per questo motivo la polizia cercava di scovare e acciuffare questi pirati della strada durante il giorno, quando non erano in circolazione. Ma le indagini erano in corso, e questo rallentava gli agenti impegnati nella loro ricerca. Per questo motivo Judy era particolarmente irritata.
"Che seccatura. Invece di affidarci le indagini di uno dei sospettati, ci fa pattugliare avanti e indietro le strade alla cieca. Non è affatto giusto!"
Nick fece finta di non averla sentita, dando l'apparenza di pensare ad altro guardando dal finestrino dell'auto; ciò gli permise di non essere osservato dalla sua partner, mentre sul suo volto si stampò un sorriso.
"Sei la solita coniglietta ottusa e precipitosa." rispose la volpe con tono pacato.
Questa cosa non fece altro che far irritare ancora di più la coniglietta, che non apprezzava affatto che il suo collega la prendesse in giro sulle questioni di lavoro.
"Perché non mi hai appoggiata quando avevo chiesto al capitano Bogo se poteva affidarci uno di quei casi sui pirati della strada? Se tu lo avessi fatto, non ci troveremo qui a pattugliare ancora le strade!"
"Per una semplice ragione, carotina..." disse il collega voltando il suo sguardo verso Judy. "Perché non è di nostra competenza: spetta agli "investigatori della Stradale" scoprire chi è uno spericolato pilota di corse clandestine, mentre a noi spetta il compito di arrestarli."
La piccola coniglietta sapeva benissimo che ogni reparto della polizia aveva i propri compiti e doveri da svolgere; ma per quanto potessero dare una mano, c'erano diversi aspetti che non aiutavano la polizia, a cominciare dagli agenti stessi: non si trattava soltanto della preparazione (più erano esperti, meglio potevano essere svolte le indagini, e quindi finire presto), ma anche del fatto che c'erano agenti invidiosi del proprio lavoro; che per cercare di prendersi tutto il merito delle scoperte di indizi che avevano fatto, non condividevano nulla con nessuno, soprattutto quando si trattava di collaborare con gli altri dipartimenti. Judy sapeva benissimo cosa vuol dire non seguire gli ordini ricevuti dal proprio superiore: tempo fa, agli inizi della sua carriera, quando era ausiliare del traffico, aveva avuto l'esperienza di non voler svolgere il compito assegnatole quando decise di inseguire la donnola Duke Donnolisi che aveva rubato gli "Ululatori Notturni" da un fioraio; il Capitano Bogo l'aveva rimproverata ed era intenzionato a cacciarla via dalla polizia, fino a quando non era venuto il famoso "aiuto divino" a impedire che ciò accadesse.
Dopo aver risolto quel famoso caso intricato, Judy riuscì a guadagnarsi il ruolo di agente di polizia che tanto sognava, e che si era meritata, di avere. Da quel giorno cominciò a rispettare un po' di più le regole e gli ordini del suo superiore, senza abbandonare naturalmente la propria ostinazione, che in passato l'aveva aiutata parecchio. Per di più, essendo l'agente di polizia più ammirata dai mammiferi, doveva dare il buon esempio su come bisognava comportarsi, soprattutto nelle situazioni in cui era difficile riuscire a distinguere ciò che era giusto da ciò che era sbagliato.
"So che ogni reparto ha i propri metodi e i propri investigatori, però così si finisce di impiegare un'eternità per acciuffare tutti i pirati della strada e confiscare le loro auto...e nel frattempo continueranno ad arrivarne altri!" spiegò la piccola coniglietta.
"Capisco bene dove vuoi arrivare, mia piccola carotina. Ma le regole da rispettare sono queste, e a meno che non ti metti a discutere con il nostro capo, giocandoti con...il 95% di possibilità la carriera, non puoi farci nulla...Tanto meno io."
Per quanto non gli piacesse, il suo partner aveva completamente ragione. E questa situazione la faceva arrabbiare tanto.
"Agenti Hopps e Wilde!"
La volpe prese rapidamente la radio dall'autovettura.
"Si Capitano?"
"C'è stato un furto con aggressione alla stazione ferroviaria centrale. Dirigetevi subito lì!"
"Ricevuto Capitano! Passo e chiudo!"
Dopo aver messo a posto la radio, Nick accese le sirene; mentre Judy spinse al massimo l'acceleratore. Sarebbero arrivati alla stazione in pochi minuti.

La maggior parte dei mammiferi preferì ignorare ciò che stava succedendo, preferendo stare per conto proprio; mentre una leopardessa, oltre ad aver chiamato la polizia, era andata ad aiutare la pecorella che era stata derubata: non sembrava stare male, ma era molto spaventata.
La piccola lepre tentò in tutti i modi di recuperare la borsetta, ma l'impresa non fu affatto facile. Dopo essersi scambiati diversi pugni, Elen tentò di immobilizzare il suo avversario, ma il furetto, facendo ricorso a tutte le sue forze, la scaraventò lontana. La piccola lepre rotolò a terra, fino a finire sulla strada. Passarono pochi attimi tra il momento in cui Elen provò a rialzarsi, ed quello in cui arrivò una macchina ad alta velocità che rischiò di investirla. Istintivamente, e colta dal panico, la lepre si stese completamente a terra, cone le mani sulla testa. Fortunatamente il guidatore riuscì a fermarsi a pochi millimetri da lei.
In quello stesso momento in cui il ladro ricominciò a scappare cominciò a sentirsi un rumore assordante che piano piano diventava più forte: da un angolo della strada sbucò infatti un'auto della polizia che andò ad accostarsi sul marciapiede. Elen volse lo sguardo verso la provenienza del rumore; quando vide chi erano gli agenti che scesero dalla macchina, non riuscì a contenere lo stupore e la propria felicità che la invasero completamente.
Con la radio in mano, Nick corse verso la lepre per accertarsi che stesse bene.
"Tutto bene?"
Per tutta risposta, Elen arrossì e, colta nel completo imbarazzo, rimase con la bocca mezza aperta, incapace di pronunciare una sola parola.
Vedendo che la piccola mammifera non rispose e notando la sua espressione sorpresa e imbarazzata, decise di chiamare comunque l'ambulanza, tenendo naturalmente conto anche della pecorella tenuta in compagnia dalla leopardessa.
Nel frattempo, Judy Hopps si era gettata all'inseguimento del ladro.
"Fermo, in nome della legge!" urlò.
Senza voltarsi, il criminale continuò a correre...ma non durò tanto. Quando la coniglietta saltò addosso a lui, atterrandogli sopra, cercò di stenderlo con un pugno. Ma non servì, poiché il furetto continuò a dimenarsi per liberarsi di lei. Cercando di catturare il prima possibile il criminale, decise di lasciarlo andare. Quando il ladro riprese a correre, Judy estrasse la sua "pistola a dardi tranquillanti per elefanti" dalla fondina, prese la mira e sparò. Il colpo centrò in pieno il furetto, senza neanche sfiorare le zampe degli altri mammiferi più grandi. Il predatore cadde a terra pesantemente, terminando la sua corsa. Dopo averlo ammanettato, la piccola leporide lo caricò sulle proprie spalle e lo portò all'interno della volante.
Nel frattempo era arrivata l'ambulanza, dalla quale scesero i medici che andarono a controllare le condizioni dei due mammiferi aggrediti. La pecora aveva ricevuto soltanto un grande spavento, mentre Elen, nonostante i colpi forti subiti da quel predatore, non era in condizioni gravi.
"Ha corso un enorme rischio prendendo la decisione di affrontare quel furetto, signorina Johhans." disse Nick Wilde raccogliendo su un blocco note, la testimonianza di Elen.
"È vero, ma ne è valsa la pena...E poi so difendermi dai brutti ceffi, agente."
Nick non seppe spiegarsi il motivo, ma la lepre che aveva di fronte la incuriosiva: aveva l'impressione che avesse qualcosa di speciale.
In quel momento arrivò anche Judy, che era molto affaticata.
"Hai raccolto tutte le testimonianze?"
"Certamente, collega...sembri accaldata."
Essendo estate, faceva molto caldo; e ciò provocava ulteriore stanchezza.
Notando le condizioni della coniglietta, Elen si alzò dal pavimento dell'ambulanza e fece da parte i medici per andare a prendere il suo zaino.
Oh no!, pensò. Nel punto in cui aveva lasciato i suoi bagagli non c'era nulla.
"Stava cercando questi?" chiese la leopardessa posando una grande valigia grigia e uno zainetto nero.
L'espressione di Elen cambiò completamente, lasciando spazio, oltre che al conforto, allo stupore: non si aspettava tanta gentilezza e altruismo da parte di questa predatrice. Aprì immediatamente lo zainetto per prendere una specie di astuccio nero; lo aprì e tirò fuori una bottiglia d'acqua molto fredda.
"Ecco qua: ne prenda un po'." disse la piccola lepre porgendo la bottiglia d'acqua alla coniglietta.
Come se non avesse mai bevuto tutto il giorno, Judy prese la bottiglia e cominciò a bere, fino a lasciarla mezza piena.
"Grazie...e scusa." disse Judy mortificata, restituendo ad Elen la bottiglia.
"Non si preoccupi agente: ne aveva bisogno." rispose la piccola lepre con tono gentile.
Judy era rimasta molto meravigliata dai modi educati e gentili della leporide. "Un giorno di questi vedrò di sdebitarmi, per la vostra gentilezza." rispose infine la coniglietta, cercando di scusarsi per essere stata, in questo momento, maleducata.
Elen si limitò a sorridere: avrebbe tanto voluto incontrare di nuovo i suoi agenti preferiti e scambiare quattro chiacchiere: si sentì emozionata. Infine si rivolse alla leopardessa: "Grazie mille per ciò che ha fatto..."
"Si figuri. Lei è stata molto coraggiosa e altruista." rispose la leopardessa con ammirazione.
Anche la pecora si avvicinò per ringraziarla; aveva una voce dolce e delicata come quella di una bambina, ma sembrava avere almeno una ventina di anni.
Vedendo che tutto era risolto, che avevano raccolto le testimonianze, e aver avvisato i tre mammiferi di presentarsi in commissariato in questi giorni per lasciare altre conferme sulle testimonianze lasciate, gli agenti salutarono i tre mammiferi e salirono sulla loro volante per portare il ladro in galera. Anche l'ambulanza, finito il proprio dovere, tornò in ospedale per rispondere a nuove chiamate di emergenza.
Anche i tre mammiferi, dopo essersi salutati, si separarono, ognuno diretto per la propria strada. Dopo questa giornata movimentata e inaspettata, Elen tornò ad occuparsi di andare a cercare una casa da aquistare: sugli annunci di internet e dei giornali aveva visto diverse case molto belle, ma molto costose. Infatti era difficile trovare una casa economica in una città simile. In tal caso non era intenzionata ad arrendersi: intendeva trovare la casa giusta a tutti i costi. Per il resto sperava che la sua permanenza a Zootropolis potesse continuare ad essere piacevole ed eccitante come oggi...

Angolo autore
Ecco la continuazione...spero vi piaccia.
Approfitto anche per comunicare un importante avviso: per due settimane sarò impossibilitato a continuare questa fanfiction, ma potrò connettermi per controllare le recensioni e, cosa più importante, correggere eventuali errori o modificare alcuni punti.
Vi auguro...Buone Vacanze.

   
 
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