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Autore: perseus_jackson_x    15/07/2016    3 recensioni
Nico e Annabeth sono i classici nerd, che se ne fregano della popolarità. Ma ad un certo punto, dopo un'ennesima delusione amorosa di Annabeth, la bionda si stanca.
In due giorni i ragazzi diventano i più conosciuti dell'intera scuola.
*********
«Cosa vuoi fare, esattamente?» il moro si leccò le labbra, incuriosito.
«Da domani si diventa popolari, ho già in mente un piano. Oh Nico, sarà anche meglio di Diaro Di Una Nerd Superstar!»
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Nico/Will, Percy/Annabeth, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Sicura, Pip? Cioè, è legale?» chiese ancora la bionda, ottenendo solo un'altra occhiata da parte della mora. 
«Annabeth, cavolo, sono solo dei pantaloni corti!»
Be', erano un po' tanto corti, ma la sua scuola li accettava.
Sotto consiglio dell'amica aveva indossato una maglietta a mezze maniche blu elettrico, con le maniche di merletto e con una scollatura molto ampia, poi dei pantaloncini di jeans bianchi e dei tacchi colorati come la maglia. I capelli erano sciolti sulle spalle, acconciati in morbidi boccoli. 
Era a disagio, cosa naturale per la bionda. 
Insieme entrarono pochi minuti prima che suonasse la campanella, Annabeth fu subito notata, molti ragazzi rimasero a bocca aperta. 
'Annabeth Chase? Annabeth So tutto io Chase?' erano più o meno di questo genere i commenti, anche se tutti erano sorpresi in meglio. 
«Annabeth, ehi!» a richiamare la sua attenzione furono due ragazzi, che avevano detto la stessa cosa nello stesso momento. 
Nico e Percy si guardarono per qualche secondo, poi si girarono di nuovo verso la ragazza. 
«Cosa hai fatto, Chase?» chiese Nico, sconvolto. 
«Già, cos'hai fatto Chase?» Percy sembrava alquanto agitato al pensiero di Annabeth fissata da tutti. Geloso, Jackson? 
«Oh, questi? Sono solo alcuni stracci che mi ha prestato Piper» Nico rimase a bocca aperta, Annabeth che ascolta i consigli di moda di Piper? Male, molto molto male. 
«Sei quasi nuda, ti prego» sbuffò, infatti, il minore. 
«Il corpo è mio e ci faccio quello che voglio, Di Angelo»
«Ma non è da te, Annie» si intromise Percy, rivenendo un'occhiata torva dalla bionda. 
«Bene, fate e dite come volete. Io vado, ciao» scappò subito nell'aula di Storia e Mitologia. Fortunatamente nessuno dei due ragazzi era abbastanza intelligente per frequentare quel corso. 
Avrebbe avuto due ore, di quella materia, poi tre di algebra, sfortunatamente con Nico. 
«Uhm, sei nuova?» Annabeth si girò verso la voce e trovò Luke Castellan, il ragazzo carino, dolce e simpatico della scuola, ma era anche molto popolare. 
«No, no, sono Annabeth Chase» sospirò infastidita, insomma, stavano in classe insieme da almeno tre anni. Come cavolo aveva fatto a non riconoscerla? Poi si ricordò, il nuovo look stava funzionando. 
«Oh, -il biondo arrossì appena- scusami, non ti avevo riconosciuta». Luke prese posto proprio dietro Annabeth, sperando di continuare la conversazione. 
«Non preoccuparti» gli sorrise, girandosi poi in avanti quando il professore Riordan entrò in classe. 
La lezione era leggermente noiosa, a chi frega delle guerre Persiane e di come gli Ateniesi le vinsero? Be', a nessuno, comprese due certe testoline bionde che continuavano a scambiarsi bigliettini. 
"Che noia. E se chiedessimo di uscire?"
"Non credo ci faccia uscire entrambi, in aggiunta nello stesso momento, Castellan"
"Scommettiamo?"
"Cosa?" 
"Se perdo ti farò i compiti di questa materia per un mese" 
"E se vinci?"
"Mi sembra ovvio, sabato sarai occupata perché avrai un appuntamento con il sottoscritto"
Improvvisamente il cuore di Annabeth sussultò, voleva diventare popolare? Sì. Voleva uscire con quel ragazzo? Il suo cuore apparteneva a Jackson. Uscendo con il biondo sarebbe diventata popolare? Molto probabilmente. 
"Ci sto". 
Subito dopo aver ricevuto il biglietto, io biondo si alzò interrompendo la lezione del professore. 
«Zio Rick, se lasci andare me e la signorina Chase fuori, le mi concederà un appuntamento. Possiamo?» Annabeth diventò immediatamente porpora, gli sguardi indiscreti su di lei. 
Il professore ridacchiò, poi annuì, e così lasciò andare i ragazzi. 
«Tu. Sei. Pazzo.» scandì parola per parola Annabeth, dopo essere uscita dalla classe. 
«Forse solo un po'» corrucciò la fronte, il biondo, poggiandosi su di una parete rosa pastello. 
«Allora, la donzella dove preferisce andare questo sabato?» la bionda alzò le spalle, sedendosi su delle scale di ferro turchesi, su ogni gradino una frase del tipo: 'La vetta è vicina, scalami e arriva al successo'.
«Ho sentito che Silena e Clarisse danno una festa a casa della seconda, ti va andarci insieme?» là ragazza si leccò le labbra, per poi dire «Perché no» 
 
 
 
Percy aveva sentito che qualcosa non andava. Lui le capiva al volo queste sensazioni. Era subito uscito dall'aula di ceramica, tutti vengono promossi lì, quando vide Annabeth ridere e scherzare con Luke Castellan. Invocò tutti i Santi, tutti i beati e incominciò a evocare anche tutti gli dei esistenti, si sentiva irritato da quella "coppia". Irritato, eh? Magari invidioso, geloso? No, eh? Solamente irritato. 
Sfortunatamente, mentre li osservava da dietro un muretto con tutti i pennelli del club di Arte in dei secchi, li fece cadere, causando una sinfonia di suoni cacofonici. Si maledisse mentalmente, ricordando di ringraziare suo padre per avergli trasmesso l'iperattività. 
«Jackson» alzò lo sguardo, notando a pochi metri il biondo serrare i pugni e la mascella. 
«Castellan, è sempre bello vederti, soprattutto quando sei all'opera e dimostri quanto tu sia carino. Ma, sai, lei non si tocca, off limits, un grande no per Castellan!» Percy adorava punzecchiare il suo vecchio amico, che ormai non lo era più. 
Luke si stava per rivelare come era veramente, come Percy lo conosceva, poi si ricordò della presenza della ragazza e sembrò rilassarsi. 
Percy in quel momento si sentì così tanto il Signor Darcy della situazione, che cerca di salvare la sua Elizabeth Bennet dalle losche mani del Signor Wickham. Doveva finirla di vedere i film strappalacrime con Leo e la sua ragazza, stava diventando una donna! 
«Io non ho cattive intenzioni con lei, sai come sono, Jackson. Usciremo solo questo sabato, andremo alla festa sai? Dovresti venirci anche tu, porta Rachel oppure Drew» 
«Ora basta! Perché vi comportate così?» la bionda era irritata dai comportamenti infantili dei due. 
«Chiedilo a lui» Percy, infastidito, corse via lasciando i due da soli. 
«Cosa cavolo è successo?» Leo Valdez, diciassette anni, un peperino in tutti i sensi, arrivò in quell'esatto momento, notando il disastro che aveva combinato Percy. Sfortunatamente arrivò anche la professoressa Calypso, che notando anche lei il disastro a terra, si rivolse al povero Leo che proprio quella non c'entrava niente. Il ragazzo li guardò spaesato, no capendo nulla di quello che stava accadendo, ritrovandosi in punizione senza motivo. 
I biondi si guardarono negli occhi cercando di trattenere le risate. 
 
 
 
Nico aveva trovato quel libro di poesie francesi nella libreria a casa sua, apparteneva a sua madre, lo aveva capito quando aveva visto il fiorellino che sua madre disegnava sempre. 
Aprì il libro e incominciò a leggere:
«Les enfants qui s’aiment s’embrassent debout
Contre les portes de la nuit...»
«Et les passants qui passent les désignent du doigt. Mais les enfants qui s’aiment
Ne sont là pour personne
Et c’est seulement leur ombre
Qui tremble dans la nuit
Excitant la rage des passants
Leur rage leur mépris leurs rires et leur envieLes enfants qui s’aiment ne sont là pour personne

Ils sont ailleurs bien plus loin que la nuit
Bien plus haut que le jour
Dans l’éblouissante clarté de leur premier amour» quando aveva sentito qualcuno parlare, si era girato verso la voce, trovando Will Solace. Il suo accento impeccabile, la sua voce irresistibile.                        «Ti piace Prévert?» aveva chiesto il biondo, pochi secondi dopo aver finito di recitare la poesia.                  «Solo questa in realtà, era la preferita di mia madre» confessò Nico, chiudendo il libro e riponendolo nello zaino.                                                                                   «Ha cambiato genere? Non le piacciono più questo tipo di poesia?» Nico scosse la testa, era ancora imbarazzato dall'altro giorno, ma il biondo non sembra ricordarsene.                                                          «E' morta sette anni fa, in realtà» Will sbiancò, sentendosi immediatamente in colpa, ma Nico gli sorrise. Cioè, Nico Di Angelo non sorride okay? È stato un impulso involontario. Poi, il biondo, si fece coraggio e disse:                                                          «Ti va se andiamo insieme alla festa di Silena e Clarisse, questo sabato?» Nico aprì la bocca sorpreso, poi annuì e dopo un altro spasmo ai muscoli delle labbra, andarono a lezione di ceramica insieme, perché si sa, a ceramica vengono promossi tutti. 

 

 

 

 

 

 

HELLO THERE!

volevo solo dire che la poesia che ho trascritto in Francese io la conosco in italiano e non essendo per niente brava in quella lingua l'ho copiata da Internet, spero non ci siano errori. Ragazzi, oggi sono stata promossa al recupero di greco e quindi mi è venuta l'idea dell'aula di ceramica quando abbiamo parlato dei greci e delle loro arti. 

Comunque, che dobbiamo fare con quel Valdez? Sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma io lo amo comunque! Nel prossimo capitolo sarà presente anche lui, infatti. Recensite in tanti per farmi capire che volete il prossimo capitolo(; 

Ora vado, ho sonnooo. 

Un bacio, 

-Alessia 









l'header che ho appena fatto! Spero vi piacciano i personaggi che ho scelto. 

http://bazaart.me/3134825
   
 
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