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Autore: Sonia6    15/07/2016    4 recensioni
Felicity Smoak conduce una vita tranquilla (forse anche troppo) ed agiata a Parigi. Assistente personale e fidanzata di Cooper Seldon CEO della Seldon Industries. La sua esistenza è fatta di computer, algoritmi, lavoro e ancora lavoro. Lui è a migliaia di km di distanza. Si sente sola. E' sola.
Oliver Queen è il CEO della Queen Consolideted a Starling City. Ricco, potente, bello da far paura e terribilmente sexy. ha una fidanzata storica Laurel Lance. Ma si sente solo. E' solo.
Due persone diverse che percorreranno la stessa strada.... quella del cuore.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quando Felicity si laureò al M.I.T. non avrebbe mai immaginato che la sua vita sarebbe stata questa. Cavolo era la prima della classe, tutti voti alti, Master informatici di qualsiasi tipo, un fidanzato bellissimo. Ok, forse una madre un po’ troppo impicciona, ma non poteva pretendere troppo. Aveva delle alte aspettative circa il suo futuro, ma dopo aver fatto ogni genere di lavoro per mantenersi agli studi, la sua positività era un po’ vacillante.
E adesso si ritrovava qui, a Parigi, la Ville Lumiere una città che desiderava visitare da sempre, a lavorare come assistente del suo ragazzo. Dopo la laurea Cooper  ereditò molti soldi dalla morte di una vecchia zia del padre, con questi soldi tirò su un’azienda dal niente, con le sue forze investendo in tecnologia avanzata e risorse umane. Ha voluto lei al suo fianco ed  era elettrizzata dalla cosa perché poteva avere il lavoro dei suoi sogni (che, diciamoci la verità, purtroppo è un lusso per pochi) ed al contempo lavorare al fianco del suo fidanzato. Ah, quanto si sbagliavo!

I primi mesi sono andati alla grande, amava il suo lavoro ed amava la complicità che si era creata tra loro in ufficio, mantenendo sempre  un rapporto prettamente professionale. Lavoravano tutto il giorno, alla sera tornavano a casa, preparavano la cena, qualche coccola sul divano in compagnia di un bel film, si addormentavano abbracciati per poi svegliarsi il mattino seguente felici di cominciare un altro giorno. Era felice. ERA. Poi qualcosa è cambiato. Cooper partì per Parigi lo scorso anno per concludere un’acquisizione di una grande azienda del luogo. Tornò vittorioso. La Seldon Industries aveva firmato il contratto. Così una nuova filiale venne aperta in Francia. Indovinate chi venne mandata come Amministratore Delegato?

“Chi meglio di te Fel? Sei un genio ed io mi sento sicuro se so che ci sei tu a gestire i miei affari oltre oceano. E poi tu ami Parigi!!!”

Vane furono le sue lamentele sul fatto che, se si fosse trasferita, avrebbero dovuto affrontare una relazione a distanza, che l’azienda era piena di persone di cui ci si poteva fidare e che non era necessario che andasse proprio lei.

“Sono il CEO di una grande azienda Fel, un’azienda che possiede un jet privato, jet privato che posso utilizzare come e quando voglio, ti raggiungerò ogni volta che potrò, così tante volte che sentirai la voglia di cacciarmi tesoro. Non ti preoccupare. Andrà tutto bene”

 Ma l’amore fa fare cose strane a volte, scelte discutibili. Così partì. Molte sensazioni si facevano strada in lei. Ancora non era convinta della scelta, ma stava andando a Parigi. Non poteva negare l’eccitazione della cosa. Lui l’ avrebbe raggiunta nei suoi momenti liberi. Lo avrebbe fatto. Si fidava di lui. Lo amava.

Sono le 7 del mattino, come da un po’ ti tempo a questa parte Fel si ritrova sulla terrazza del suo attico a guardare il sole sorgere, la città piano piano si sta illuminando, i tetti cominciano a brillare, la magia di questo luogo si sta svegliando, il profumo del pane si sta facendo spazio nelle narici dei parigini che camminano per le strade per andare a lavoro. E lei è seduta con la sua tazza di thè bollente tra le mani. Non ha dormito nemmeno stanotte. Fortunatamente oggi è sabato, perciò niente lavoro. Ieri doveva arrivare Cooper.

“Tesoro non riesco a partire, hanno indetto un nuovo consiglio di amministrazione domani mattina al quale devo presenziare. Mi dispiace amore, sarà per il prossimo week end”.

Questo era solo il settimo week end di fila che rimandava. Non si vedevano da due mesi. In realtà da quando si era trasferita lui era venuto soltanto 3 volte e per pochi giorni. Lei non era mai tornata a Starling City. Nei giorni in cui Cooper veniva a trovarla, lui si comportava come se niente fosse cambiato, come se il loro rapporto non avesse subito cambiamenti. Ma lei? Lei si sentiva sola e triste e se lo faceva presente lui le ricordava che la amava e che si fidava di lei. Ne parlava al telefono con Donna, sua madre, che le diceva di prendere in mano la sua vita e cambiarla, per il suo bene. E lei si arrabbiava perché sapeva che sua madre aveva ragione, ma non ne aveva il coraggio. Così lei proseguiva il suo lavoro con dedizione, perché si sentiva utile, lei serviva all’Azienda. Dopo un anno di questo continuo pensare, i suoi neuroni sempre in movimento, la sua mente sempre attiva, dove mangiava pochissimo, dormiva a malapena, decise che era il momento di dare una svolta.  Prese il suo fidato tablet e mandò una email a Jasmine la sua assistente personale dicendole che per qualche tempo non sarebbe andata in ufficio, poi acquistò su Internet un biglietto last minute per gli Stai Uniti.

Dall’altro lato dell’oceano un Oliver Queen impeccabile in giacca e cravatta stava aspettando la sua fidanzata Laurel Lance per portarla fuori a cena. Era il loro anniversario. Durante il tragitto verso la casa della sua ragazza Oliver si chiedeva a che numero fossero arrivati. Il nono? Il decimo anniversario? Non ne aveva idea. L’unica cosa che sapeva con certezza era che non vedeva l’ora di andarsene a letto. Questa cena proprio non rientrava nei suoi programmi. Ma in quelli di Laurel si. Uscì di casa in un abito nero che le fasciava il fisico perfettamente, fisico un po’ troppo magro in realtà, ma Oliver scacciò dalla sua mente quel pensiero. Salirono in macchina e si avviarono al ristorante.
Come sempre i paparazzi erano pronti ad immortalare ogni momento dello scapolo d’oro di Starling City. Come sempre Laurel era prontissima a farsi scattare foto al fianco di Oliver pensando già alle testate dei giornali del giorno seguente “Oliver Queen porta a cena la sua storica fidanzata Laurel Lance… sarà la volta buona in cui le chiederà di sposarlo?”. Nella mente di Oliver invece viaggiavano altri tipi di pensieri “Maledetti paparazzi!”, “Mai che possa star tranquillo”, “Un’altra uscita in pubblico da spiattellare sui giornali!”, “Speriamo che finisca presto!”

“Ollie sei silenzioso. Va tutto bene?”
“Certo, sto solo scegliendo cosa mangiare”
“Sei proprio sicuro di non volermi dire niente??”
“Uhm….a proposito di cosa?”
“Non saprei…. Di stasera per esempio”
“Sei bellissima”
“Grazie, ma non mi riferivo a quello……….. Auguri Ollie per il nostro decimo anniversario!!!”
Cavolo allora è proprio il decimo!!! Ci avevo quasi azzeccato.
“Hai ragione scusa, auguri a noi Laurel”

La serata passò in maniera veramente troppo lenta. Oliver se ne tornò a casa con la scusa di una gigantesca emicrania, vide l’agognato letto, si stese sperando che il sonno lo avvolgesse immediato ed invece si ritrovò a passare gran parte della notte sveglio con mille pensieri nella testa. Un lavoro importante, l’azienda di famiglia sulle spalle una fidanzata che voleva essere sposata, una famiglia che idolatrava la suddetta fidanzata e lui che non era felice. Accidenti lui non era per niente felice! Cercò di capire che cosa, di quello che aveva, non lo rendesse felice, ma non arrivò alla conclusione. Morfeo lo prese per mano e lo accompagnò in un sonno agitato.




CIAO A TUTTI!!!!!
QUESTA E' LA MIA PRIMA STORIA.....SPERO VI PIACCIA..... FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE SE VI VA!!!!
BYE SO'
   
 
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