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Autore: Iron_Captain    24/07/2016    4 recensioni
Alla ricerca di una nuova vita, nuove esperienze…e dei veri amici, una piccola lepre di nome Elen si trasferirà a Zootropolis per ricominciare da capo…con innumerevoli colpi di scena inaspettati.
Genere: Azione, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: I primi sospetti

L'aria condizionata della macchina l'aveva salvata. Era impossibile resistere fuori, dove c'erano più di 35 gradi. Erano pochi i tipi di mammiferi, sia predatori che prede, che avevano la particolare caratteristica di resistere alle alte temperature. Come diceva spesso Judy, si trattava di una questione biologica: infatti ogni tipo di mammifero era dotato di una particolarità diversa da tutti gli altri. Purtroppo Judy faceva parte di quella categoria di mammiferi; e nonostante si trovasse dentro un'auto con l'aria condizionata incorporata, aveva caldo e sete.
"Tutto bene, Carotina?" chiese Nick preoccupato, poiché vide che la sua partner era sul punto di svenire.
"Forse ho la febbre..." fu la risposta della coniglietta che, a prescindere che ce l'avesse veramente o no, si sentiva male.
"Accosta, mia piccola, tenera coniglietta coraggiosa." disse d'un tratto la volpe, che non aveva intenzione di lasciare la guida dell'auto a una Judy che poteva rischiare di svenire e provocare un incidente.
"Posso farcela Nick." rispose ostinatamente Judy.
"Oh, ne sono sicuro. Ma tu non devi dimostrare niente a nessuno; perciò lascia il posto di guida a un professionista come me, Carotina." la provocò Nick.
Era veramente difficile sopportare quella volpe, a cui a volte sembrava non importare nulla delle condizioni degli altri; neanche di quelle della sua partner.
Ad un tratto, mentre Judy teneva lo sguardo fisso sulla strada, cominciò a sudare parecchio, dopodiché la sua vista iniziò ad appannarsi...ed iniziò a lanciare respiri affannati.
Nick la sentì: "Accosta, Carotina!"
Per tutta risposta, la partner accostò la volante vicino il marciapiede, in un posto libero, dopodiché appoggiò pesantemente la testa sul volante, e le orecchie si abbassarono.
Il collega aveva la cintura di sicurezza, perciò non si fece niente quando l'automobile frenò bruscamente. Quando la vettura fu completamente ferma, Nick se la tolse e tirò il freno a mano.
"Carotina!" esclamò Nick, che prese il polso di Judy per sentirlo: aveva il battito debole, ma era viva.
Maledizione, esclamò Nick preoccupato.
Se il criminale non fosse stato sedato, ci sarebbe stato un ulteriore problema di cui occuparsi; per fortuna sarebbe rimasto addormentato ancora per qualche ora. Questo era un bene.
Senza ulteriori indugi, Nick prese il posto di Judy, mettendosi alla guida, e allacciò la cintura alla coniglietta, che ora sedeva sul posto del passeggero. A quel punto mise in moto la volante e, con le sirene spiegate, partì a tutta velocità. Evitò le strade più trafficate e, conoscendo la città come le sue tasche, fece ricorso ad ogni tipo di scorciatoie possibili, tra le quali diversi vicoli abbastanza grandi da poter permettere a una macchina di passare.
In poche ore arrivò davanti al distetto; scese immediatamente dall'auto e salì le scale di corsa. Quando entrò cercò il primo agente a disposizione, senza badare ai saluti dei suoi colleghi, tra cui Clawhouser, che era impegnato in un qualche tipo di telefonata. Il tempo stringeva.
"Agente Wolford!" urlò a squarciagola la volpe.
Il lupo si voltò di scatto, notando Nick impaurito che corse verso di lui.
"Che succede Wilde?" chiese il lupo, non avendo mai visto il suo collega spaventato in quel modo.
Senza perdere tempo Nick parlò: "Mi devi aiutare a portare un criminale in prigione: l'agente Hopps sta male e la devo portare al più presto in ospedale."
I due agenti si precipitarono in auto; Wolford prese il criminale ammanettato per portarlo via, mentre Nick salì di nuovo sulla volante e, con le sirene spiegate di nuovo, partì di nuovo.
"Resisti Carotina!" urlò la volpe, che tra una curva e l'altra percorse tutte le strade e le scorciatoie che conosceva, cercando di evitare il traffico a tutti i costi, mantenendo al tempo stesso una velocità molto alta e, quando necessario, andando sopra i marciapiedi. Nick gridava ai mammiferi di togliersi di mezzo; che nonostante non sentissero nulla a causa dei finestrini alzati, si spostavano non appena notavano la macchina dirigersi verso di loro.

Dopo poche ore arrivò finalmente in ospedale; la volpe scese dalla volante e andò rapidamente verso l'ingresso, raggiungendo la dottoressa addetta alle informazioni e prenotazioni per gli interventi.
"C'è un'agente di polizia che sta male: sta qui fuori e ha bisogno di cure mediche!" disse Nick allarmato.
L'alce alzò immediatamente la cornetta del telefono e chiamò un'equipe medica; che non tardò ad arrivare. La volpe guidò i dottori verso la volante, i quali presero la coniglietta e la adagiarono sulla barella. Dopo averle messo anche una maschera respiratoria, collegata all'ossigeno, la portarono dentro l'ospedale. Nick seguì i dottori, con l'intenzione di non lasciare sola la sua partner fissa.

Passò un'ora circa da quando i dottori avevano iniziato ad operarla, lasciando Nick fuori dalla sala operatoria. Mentre pregava che la sua partner stesse bene, sopraggiunse il capitano Bogo, che era stato informato di tutto.
"Novità?" chiese con il suo solito tono serio.
"Nossignore." rispose subito Nick, come se si aspettasse quella domanda.
I due poliziotti guardarono la luce sopra la stanza lampeggiare di rosso, sperando che da un momento all'altro si spegnesse. Ma non accadde.
"Agente Wilde: voglio che mi stenda un rapporto sull'aggressione di stamattina; e voglio anche che includa le condizioni dell'agente Hopps prima e dopo l'avvenuto crimine. Il tutto deve essere lasciato nel mio studio entro stasera." ordinò il capitano al suo agente: voleva essere informato in modo preciso su tutti gli elementi.
Nick era contrariato, dal momento che non aveva intenzione di lasciare sola la sua partner. Naturalmente il capitano Bogo lo squadrò con la sua solita espressione severa; "L'agente Hopps starà bene, Wilde; non appena saprò qualcosa, la aggiornerò, e le consentirò di andarla a trovare. Ma per il momento deve venire in centrale per svolgere il suo dovere, agente. È un ordine."
A volte Nick pensava che il suo superiore fosse insensibile quando parlava in quel modo. Tuttavia non sempre aveva la possibilità di contraddire i suoi ordini, come in questo caso. La volpe era stata presente personalmente sulla scena del crimine e aveva parlato con i testimoni e la vittima, perciò era più informato sui fatti e sulle deposizioni preliminari che avevano rilasciato. Proprio per questo motivo doveva, a malincuore, andare. Quando arrivò l'agente Mc Horn per dare il cambio, Nick si alzò dalla sedia e iniziò a cercare l'uscita dell'ospedale.

Zootropolis era veramente trafficata e piena zeppa di mammiferi di ogni genere, oltre ad avere numerose abitazioni. Dopo gli eventi di quella mattina, Elen aveva incominciato a cercare casa e, dopo mezza giornata di continue ricerche, accompagnate dalla consultazione degli annunci sui giornali sulle case in vendita e in affitto e anche dei manifesti attaccati sulle pareti degli edifici, alla fine la trovò. Si trovava in città, in una zona che praticamente non si trovava né in Centro né in periferia: era una zona tranquilla, dove abitavano animali che non davano alcun tipo di fastidio. Dopo averla trovata, chiamò i proprietari, i quali le diedero l'appuntamento davanti casa e le indicazioni di come raggiungerla. Quando incontrò la famiglia di gatti neri, la lepre si mise d'accordo con loro e stabilirono i termini di pagamento per l'affitto, che era fissato a un prezzo ragionevole, da rispettare ogni mese.
La casa era accogliente: aveva il parquet e le pareti di marmo, di colore bianco; ed era anche ammobiliata e ristrutturata, fortunatamente; ciò permise ad Elen di risparmiare su alcune spese, che altrimenti sarebbero state veramente alte. Era composta da due camere da letto: in una di queste c'era quello matrimoniale, nell'altra due singoli; dal soggiorno, la cucina e il bagno.
La lepre iniziò a svuotare la valigia e mise in ordine la sua roba. Nella prima camera da letto mise, nella grande cassettiera, la sua biancheria intima e il resto dei suoi vestiti, dividendo poi quelli estivi da quelli invernali, mettendo ogni categoria in un cassetto diverso; in seguito andò a mettere a posto gli asciugamani, la borsetta dei trucchi e il resto del kit di igiene in bagno; infine mise i suoi libri su una piccola libreria che si trovava in soggiorno. Dopo aver finito di disfare le valigie e averle messe a posto, nella camera in cui aveva deciso di sistemarsi, diede un'occhiata in cucina: aprì tutti i mobili per controllare cosa ci fosse dentro: c'era veramente tutto, persino i vari tipi di pentole e padelle.
Non mancava veramente nulla: c'era persino la televisione, che trasmetteva tutti i canali, e il lettore dvd. Aveva la sensazione di trovarsi nella casa che desiderava avere. Naturalmente, dopo aver trovato lavoro, si sarebbe procurata altre cose che al momento non aveva, e non poteva procurarsi in questo momento.
In quel preciso momento il suo cellulare squillò. Era un numero sconosciuto a tre cifre.
"Pronto?"
"Signorina Johhans: sono l'agente Wilde, del primo distetto di polizia di Zootropolis. Deve presentarsi subito qui per rilasciare una deposizione più approfondita riguardo l'aggressione di stamattina. Deve essere anche provvista di un documento di identità."
"Ok agente, ma stamattina mi avevate detto di presentarmi quando potevo..." cominciò a rispondere Elen, ma fu subito interrotta.
"Le circostanze sono cambiate. È preferibile che venga qui adesso."
"D'accordo, sto venendo." rispose la lepre, chiudendo la telefonata.
Andò a lavarsi la faccia e le mani, poi andò a cambiarsi i vestiti. Dopo essersi passata un pochino di cipria con l'ombretto sul viso, uscì di casa.

Chiedendo spesso indicazioni, dal momento che non conosceva affatto la città, riuscì a raggiungere, con i mezzi pubblici, la centrale di polizia. Rimase affascinata quando la vide, soprattutto adesso che aveva iniziato ad illuminarsi. Il tramonto, il cielo violaceo, le nuvole mezze arancioni e mezze grigie con sfumature violacee e le luci della centrale che mettevano in risalto il colore della struttura, che era un arancione desertico, formavano un grande gioco di luci che si mescolavano tra loro fino quasi a creare un dipinto.
Dopo qualche minuto di osservazione, la lepre entrò. Non si aspettava di vedere una centrale così grande e decorata in ogni suo aspetto.
"Buonasera." disse cordialmente il ghepardo accogliendo la lepre, trovando il tempo di farlo.
A darle il benvenuto era un ghepardo molto grasso, il quale sapeva molto bene come farsi apprezzare; era goloso di dolci e mai di cattivo umore, neanche nei rari momenti in cui era impegnato a fare commissioni o non era dell'umore giusto. In quel momento, da quella mattina, era stato a telefono, alla disperata ricerca di ventilatori, o meglio ancora di condizionatori, da poter sistemare nella centrale; poiché numerosi agenti si erano lamentati del fatto che faceva troppo caldo, incluso il capitano Bogo, e anche del fatto che non c'erano abbastanza ventilatori per tutti. Benjamin Clawhouser ne poteva fare a meno perché era un animale che sapeva sopportare le temperature alte, ma altri mammiferi non riuscivano proprio a sopportarle perché non erano animali che provenivano da climi aridi.
"Ehm...buonasera..." rispose timidamente Elen, avvicinandosi al banco della reception.
"Ho capito...ma non sa neanche dirmi quando arriveranno degli altri?...Capisco perfettamente, ma qui c'è un disperato bisogno dei ventilatori; e in questo momento le ho soltanto chiesto quando ne riceverà altri..."
La conversazione durò per almeno venti minuti, finché il ghepardo non chiuse la chiamata. "Mi scusi per averla fatta attendere...Posso esserle d'aiuto?" chiese Benjamin abbastanza mortificato.
"Ehm...dovrei rilasciare una deposizione riguardo un'aggressione avvenuta stamattina...e non so dove devo andare."
"Deve andare alla sua sinistra e salire al primo piano. Troverà un agente che le dirà dove andare."
"Grazie mille agente. Buonasera."

Nick Wilde passò l'intero pomeriggio a stendere rapporti e a firmare documenti arretrati. Quando era presente anche la sua partner, la volpe perdeva spesso tempo a prenderla in giro e a riempirla di ridicole barzellette. In quei momenti infatti si trovava insieme a una coniglietta che si arrabbiava tanto del comportamento infantile che il suo partner dimostrava di avere. Nonostante ciò i due agenti si divertivano comunque e si volevano veramente bene, e quando si trattava di pensare a svolgere il proprio dovere, lo facevano. Ora che mancava, però, la volpe si dimostrava molto seria e responsabile; come se tirasse fuori un'altra parte della sua personalità che non aveva mai messo in mostra prima d'ora.
Aveva anche convocato i testimoni e la vittima dell'aggressione di quella mattina, raccogliendo ulteriori dettagli che non aveva potuto mettere per iscritto all'inizio, inclusi i dati anagrafici dei documenti di identità. All'appello mancava soltanto questa Elen Johhans, alla quale aveva telefonato prima per dirgli di recarsi in centrale.
Secondo l'orologio della centrale erano le 18:45. Tra un quarto d'ora avrebbe terminato il suo turno di lavoro e sarebbe potuto andare a trovare Judy Hopps. Mentre usciva dal suo ufficio, la volpe vide, e riconobbe, la lepre di quella mattina.
"Alla buon'ora!" disse sarcasticamente la volpe. "Le avevo detto di venire presto, invece ci ha messo più di un'ora per arrivare?"
"Ho fatto più presto che potevo." rispose Elen, cercando di stare al gioco.
"Stavo scherzando." rispose subito Nick, cercando di non lasciare una brutta impressione. "Mi sorprende che sia riuscita ad arrivare...in un paio d'ore."
"Ho chiesto indicazioni..." rispose Elen, che smise subito di parlare a causa dell'imbarazzo verso uno degli agenti che tanto ammirava.
Notando la timidezza della lepre, Nick decise di rompere gli indugi; odiava i silenzi imbarazzanti.
"Venga nel mio ufficio, madame."
Elen seguì l'agente nel suo ufficio. Dopo un'ora circa, l'agente raccolse la deposizione rilasciata dalla testimone in modo più approfondita e la mise per iscritto sul rapporto che doveva consegnare al capitano.
"Mi dia il suo documento." disse infine Nick.
Dopo averlo ricevuto, la volpe lo aprì e gli diede un'occhiata.
"Clean River?" chiese quasi stupefatto; "Lei viene dalla famosa Clean River? Una delle 7 città più belle di tutto il pianeta"
"Ehm...certamente." rispose con qualche indugio Elen. "Ma non è niente di così straordinario...insomma chiunque non viva direttamente lì dice che è una città meravigliosa."
"Giusto." acconsentì Nick mentre lavorava al computer, con la carta di identità di Elen aperta tra le mani. Rispetto alle deposizioni dell'altra testimone e della vittima, questa volta impiegò più tempo ad inserire la deposizione della lepre.
Che strano, pensò, mentre continuava a cercare i dati anagrafici di quella Elen Johhans sul computer, che stranamente causava strani "errori"; comparendo semplicemente "Risultato non trovato". Ma la cosa più assurda era che il documento d'identità era presente nel database, e risultava essere autentico. A quel punto controllò la scadenza della carta d'identità; era ancora valida.
"Da quanto tempo non aggiorna i suoi dati personali anagrafici?" chiese Nick riconsegnando il documento alla lepre.
Elen rimase in silenzio per un po', con le orecchie abbassate.
"Ehm...da un bel po'...è grave?" chiese mortificata.
"Molto." rispose Nick. "Deve andare il più presto possibile al comune di Zootropolis per chiedere di aggiornare i suoi dati, altrimenti avrà altri problemi simili in futuro."
"Lo farò."rispose infine Elen.
A quel punto la volpe accompagnò la lepre fuori dall'ufficio, dopodiché la lasciò andare via da sola. L'impressione che aveva avuto di lei non era positiva: era una creatura molto gentile e determinata, ma aveva il presentimento che nascondesse qualcosa; ed il fatto che i suoi dati anagrafici non risultassero presenti nel database, e la sua esitazione nel rispondere sembravano essere una conferma dei sospetti che cominciò ad avere. Purtroppo non aveva prove, e poteva darsi che si stesse sbagliando: forse c'era un errore del sistema o il computer era rotto; o che lei in realtà fosse solamente timida. Innocente o no, aveva in testa quel dubbio ed intendeva indagare per risolverlo a tutti i costi. Nel frattempo ritornò nel proprio ufficio per finire di compilare il rapporto, dopodiché andò a consegnarlo al capitano.

Mentre si avviava verso l'uscita della centrale, Elen si fermò dal ghepardo al centralino per chiedere dell'agente Hopps, che desiderava tanto incontrare: non aveva voluto chiedere nulla all'agente Wilde per il fatto che in quel momento sembrava essere molto incasinato. Quando seppe che era stata ricoverata in ospedale, Elen decise che sarebbe andata a trovarla l'indomani...e naturalmente non a mani vuote.


Angolo autore
E finalmente ecco il terzo capitolo. Il gran caldo che ha colto molte zone dell'Italia mi ha ispirato molto per la scrittura di questo capitolo…per di più volevo dirvi, prima di tutto, che quando avevo pensato di scrivere questa fanfiction volevo scrivere una storia dedicata al genere di Zootropolis, senza eccedere troppo in fantasia e immaginazione. Io spero di non essere uscito troppo fuori dalle “righe”; e poi volevo avvertirvi che in futuro avrò degli impegni che ritarderanno la continuazione della mia fanfiction, perciò non riuscirò a portarla avanti con tanta costanza. Ma in un modo o nell'altro la ultimerò.
Buona lettura come sempre.

   
 
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