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Autore: Sonia6    25/07/2016    5 recensioni
Felicity Smoak conduce una vita tranquilla (forse anche troppo) ed agiata a Parigi. Assistente personale e fidanzata di Cooper Seldon CEO della Seldon Industries. La sua esistenza è fatta di computer, algoritmi, lavoro e ancora lavoro. Lui è a migliaia di km di distanza. Si sente sola. E' sola.
Oliver Queen è il CEO della Queen Consolideted a Starling City. Ricco, potente, bello da far paura e terribilmente sexy. ha una fidanzata storica Laurel Lance. Ma si sente solo. E' solo.
Due persone diverse che percorreranno la stessa strada.... quella del cuore.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Per un attimo il gelo era calato nella stanza. Felicity cominciò a sentire il vociare delle persone dopo pochi istanti “Erano fidanzati! Tu lo sapevi?” – “Certo che no” – “E lei ha tradito lui con Oliver Queen?” – “Ma Oliver non stava con Lance?” Oddio. Oddio. Il panico stava per prendere il sopravvento, Oliver le prese la mano e gliela strinse cercando di farle capire che lui era li, che come avevano pattuito avrebbero affrontato la cosa insieme, che giocavo in casa in quanto lui si era presentato a Villa Queen senza essere stato invitato.
“Signore e Signori, mi dispiace aver interrotto questa bella festa. Wow ragazzi questa Villa è strepitosa! E’ bello vedere che il tuo tradimento nei miei confronti ti abbia dato modo di proseguire la tua vita nell’alta società Felicity. E’ per questo che io ne sono stato escluso?!”
“Cooper io non ti ho tradito! E non mi sembra ne il luogo ne il momento adatto per parlarne!”
“No, è proprio il luogo e il momento adatto invece. Fino a tre settimane fa ti lamentavi di non essere mai sulle riviste gossip. Stasera guarda quanti giornalisti ci sono!!! E’ la tua occasione per diventare famosa!”
“Io non voglio essere famosa. E tu sei ubriaco Coop. Vai a casa e ne riparleremo”
“E perché?! Io e la mia accompagnatrice ci stiamo divertendo molto” disse prendendo Isabel per la vita e facendola ridere.
Felicity guardò tristemente Cooper negli occhi dicendogli
“Chi sei tu?”. Per un attimo lui si bloccò. Questo momento venne interrotto dalla brunetta al suo fianco, che finalmente Felicity scoprì essere parlante, e che disse
“Te lo dico io chi è biondina. Lui è l’uomo che non ti ama. Lui è quello che vuole me. D’altra parte come potrebbe essere diversamente?! Voglio dire, ti sei vista e hai visto me?! Andiamo piccola nerd, non c’è paragone ahahah”
“Credo sia meglio che ve ne andiate” disse Oliver al fianco di Felicity che si era fatta sempre più piccola attorno al braccio muscoloso del suo uomo.
“Queen”
“Seldon” i due si guardarono, anzi si fulminarono. Nello sguardo di Oliver c’era scritto –te la farò pagare- in quello di Cooper –avevo detto che non sarebbe finita così facilmente-
Nel frattempo Laurel aveva preso Isabel per un braccio e l’aveva allontanata dal gruppetto protagonista
“Isabel ma che diavolo stai facendo?”
“Solo quello che mi va”
“E’ lui l’uomo di cui mi parlavi con il quale hai una relazione?”
“Si, ed è fantastico.”
“No, è sbagliato! Quello che state facendo è sbagliato! Oddio ho la nausea.”
“Scusami?! Laurel Lance, l’arrivista per eccezione, viene a dire a me che sto sbagliando? Non farmi ridere. Tu hai fatto anche di peggio. Sei stata con un uomo  per 10 anni solo per la fama che ne portava! Non siamo così diverse io e te” e se ne andò raggiungendo Cooper lasciando l’avvocato a pensare che si sbagliava. Lei non era come Isabel. Non lo era più ormai. E prima o poi lo avrebbe dimostrato.
Dopo un momento di silenzio teso Cooper esordì
“Allora Fel, perché non racconti ai nostri amici giornalisti qui presenti come è andata la nostra storia?! Come mi hai tradito con Oliver?”
Intanto i giornalisti si erano avvicinati al gruppetto, avidi di un succulento scoop di cronaca rosa da inserire nel giornale del giorno seguente. Si sarebbero certamente guadagnati la pagnotta questa sera.
“Seriamente Cooper? Vuoi davvero parlare di questo ai giornalisti stasera? Perché potrebbe saltar fuori una certa email che dimostra che lei non ti ha mai tradito” disse Oliver avvicinandosi pericolosamente a Coop che era quantomeno troppo spavaldo quella sera. Per evitare che il suo uomo scoppiasse dalla rabbia, e onestamente era decisamente troppo vicino a farlo, Felicity prese Oliver per la mano e lo tirò a se
“Oliver ti prego” sussurrò guardandolo negli occhi scuotendo la testa in senso di diniego
“Ma che carini che siete….” Civettò Cooper
“Adesso Basta!!!!” Tuonò ad un tratto Robert. Tutti si ammutolirono e lo guardarono
“Diggle, porta il Sig. Seldon e la sua accompagnatrice nel mio studio. Adesso. Io arrivo tra un momento”
Dig, da fidato amico, guardò Oliver e sorrise. Prese di forza Cooper che si divincolava e lo trascinò verso lo studio. Al seguito c’era una Isabel saltellante sui tacchi che rincorreva il suo uomo.
“Signori vi prego. Ci scusiamo per l’interruzione della serata. Il Sig. Seldon aveva decisamente bevuto troppo. La festa non è finita” disse Robert. Moira capì al volo così ricominciò a fare quello che stava facendo prima dello spiacevole scontro, aggirarsi tra gli ospiti da brava padrona di casa qual’era.
Il Sig. Queen si avvicinò alla nostra coppia e con un’espressione dolce disse
“Cara stai bene?”
“Si, mi dispiace che si sia presentato qui e abbia rovinato tutto. Io non lo sapevo Robert.”
“Lo so. Che ne dite di venire nel mio studio e chiudere la faccenda una volta per tutte?”
“Robert io non credo sia una buona ide….”
“E’ un’ottima idea papà”
Oliver e Felicity si guardarono. Lei non era convinta, ma avrebbe dovuto sapere che prima o poi questo sarebbe successo.
 
Lo trovarono seduto su una poltrona, al suo fianco Isabel, poco distante c’era Dig che li osservava disgustato. Robert si accomodò alla sua scrivania e con tono calmo ma perentorio iniziò
“Signor Seldon, spero si renda conto di quello che ha fatto questa sera. Si è infiltrato in casa mia durante una festa privata interferendo nei miei affari e per di più facendosi bello di fronte ai giornalisti insultando la donna di mio figlio. Solitamente non accetto questo genere di cose. Ha qualcosa da dire?”
“Io non voglio parlare con voi, con nessuno di voi eccetto Felicity”
“Bene, questo è il mio compromesso. Potrà parlare con lei ma solo in nostra presenza. Ricordiamo tutti molto bene cosa le ha fatto l’ultima volta che avete parlato da soli e voglio assolutamente evitare che Felicity esca da questa stanza sanguinante!” A quelle parole nelle mente di Oliver affiorarono i ricordi ed un gusto amaro gli salì dalla bocca dello stomaco fino in gola. Serrò i pugni e chiuse gli occhi cercando di calmarsi. Lo fece al tocco di lei che gli mise una mano sul petto rilassandolo all’istante.
“Allora Cooper, è la tua occasione. Cos’hai da dirmi?”
“Felicity torna con me. Io ho bisogno di te. L’azienda ha bisogno di te”
“Che cosa?!” fece Isabel, zittita all’istante dallo sguardo cupo di Robert.
“No Cooper. Non succederà mai. Io non tornerò con te perché non ti amo più. Te lo ripeto. Adesso sto con Oliver e sono felice, finalmente. Per la prima volta nella mia vita sono felice. In passato ho davvero sperato che questa sensazione di pace me l’avresti donata tu. Non è mai successo. Perché non mi hai mai amato. Ma questo non mi interessa più. Tu non sei qui per chiedermi di tornare insieme a te. Sei qui per chiedermi di tornare a lavorare per te. Perché io ti sono servita solo a questo. Bhè anche questa cosa non succederà mai! E’ finita Cooper. In tutti i sensi. Procedi con la tua vita e lasciami in pace.”
Cooper sorrise, forse erano i fumi dell’alcool oppure stava proprio diventando pazzo a farsi vedere così spavaldo nella tana del lupo
“Ah Felicity. Non hai capito cosa ho appena fatto la fuori? Ti ho dipinto in un modo che i giornalisti useranno a tuo sfavore. Quella sera hai minacciato di potermi rovinare. Io invece senza minacce l’ho fatto e basta. Tu mi hai tradito con Oliver Queen. Tutta la città lo saprà, e sempre tutta la città conosce Oliver e sa che stava con Laurel. Sarai una rovina famiglie ai loro occhi Felicity! Tutto quello che più hai odiato nella vita!”
“Io non ti ho tradito!!! Non è mai successo!!”
“E la gita al Lago?”
“La gita al Lago è avvenuta subito dopo aver scoperto di te e lei a Central City. Tu mi hai tradito Cooper, non io! Ma non mi importa più. Io adoro la vita che ho adesso” e lo disse prendendo la mano di Oliver e sorridendogli.
“Basta Cooper. Sono stanca di tutta questa storia. Ti auguro di avere una vita felice con Isabel ed anche di avere fortuna negli affari”
Era finita li. Lui lo sapeva, non poteva mettersi contro la famiglia Queen, era troppo potente per i suoi standard e loro adoravano Felicity, perciò era diventata intoccabile anche lei. Ma Cooper era Cooper, aveva sempre avuto una vena di pazzia e, naturalmente, doveva per forza avere l’ultima parola nelle discussioni. Così si alzò dalla poltrona dicendo
“Bene Felicity, allora è finita qui. Non mi scuserò per quello che ho fatto perché sentivo che era la cosa giusta da fare. E non ti augurerò il meglio come te hai appena fatto con me perché non mi interessa. Spero solo che Oliver sia riuscito a svegliare in te la parte erotica che hai nascosta. Sei sempre stata molto passiva mentre scopavamo” un risolino uscì dalla bocca di Isabel. In quell’istante gli occhi rossi di rabbia di Oliver guardarono suo padre, Robert fissò il figlio e fece un impercettibile segno di assenso con la testa. Successe tutto in un attimo. Oliver lasciò la mano di Felicity e si avventò su Cooper con un pugno micidiale che lo fece cadere a terra con il labbro sanguinante.
Un grido uscì dalla gola di Isabel che si era portata le mani alla bocca.
“Oliver!” esclamò Felicity che venne rassicurata dalla mano sulla spalla di Robert.
“Tranquilla cara, sa fermarsi” Diggle non si era mosso di un centimetro come se tutto quello che stava accadendo fosse assolutamente normale.
Oliver prese Cooper per il bavero della giacca e lo fece sbattere contro la porta, lo fissò negli occhi e poi gli sussurrò
“Fa male Seldon? Ti avevo avvertito di non fare cose stupide, ma tu non mi hai ascoltato. Questo è solo un piccolo assaggio di quello che ti può succedere se non esci immediatamente dalle nostre vite. Ed un’altra cosa, è colpa tua se lei non si concedeva a te come avresti voluto, perché ti posso assicurare che è fantastica sotto ogni aspetto.”
“Bene, direi che adesso il Signor Seldon se ne può anche andare. Ma prima lasci che le dia un consiglio” Disse Robert “So che la sua filiale di Parigi ha molti clienti ed un fatturato molto alto, molto più di quella a Starling City, non dubito che sia dovuto al lavoro che Felicity ha svolto negli ultimi mesi, ma da imprenditore a imprenditore le dico che il capo dovrebbe stare nella filiale che fattura di più. John ti prego accompagna i nostri due ospiti fuori da casa mia, dalla porta secondaria per favore”
Cooper aveva capito benissimo che non si trattava di un consiglio spassionato, ma una specie di minaccia mascherata molto bene.
“Stai bene?”
“Si Oliver, sto bene. E’ finita?”
“Direi che per stasera è finita” disse il padre mentre Oliver prendeva la sua donna tra le braccia e la cullava.
“Torniamo alla festa”
 
Appena entrarono nella sala vennero assaliti da Thea e Roy
“State bene? Cos’è successo?”
“E’ finita Speedy, stiamo bene” Si aggiunse Laurel
“Ragazzi va tutto bene?”
“Si Laurel.” Disse Felicity, in fondo, pensò, forse potremmo diventare amiche.
“Mi dispiace per Isabel, era la mia migliore amica. Ma io non ne sapevo niente”
“Non è colpa tua Laurel”
“Da una parte si invece!!! Io ero esattamente con me lei. Mi faccio schifo da sola. Scusate” e se ne andò
Rimasti soli Oliver e Felicity si guardarono e lui notò che lei era stranamente serena, anche troppo.
“Piccola stai bene?”
“Si Oliver. Sto bene. Però non mi va più di stare qui. Pensi che i tuoi genitori se la prenderanno se ce ne andiamo prima della fine della festa?”
“Assolutamente no! Loro capiranno vedrai. Ed anche io, è stato assolutamente pazzesco…”
“Oliver…”
“….Cooper è matto, e mi dispaice che tu mi abbia visto mentre lo colpivo….”
“Oliver…..”
“….. ma ne avevo proprio bisogno e tu adesso sarai distrutta da tutta questa situazione, abbiamo bisogno di riposo e di riflettere…”
“Oliver!!!!” Al terzo tentativo riuscì finalmente a zittirlo “Cavolo allora è vero che a stare con lo zoppo si impara a zoppicare! Deve essere così parlare con me!!!”
“Scusa” disse lui sorridendo “dimmi”
“Io sto bene, sono felice che sia finita, ma voglio andare a casa perché….. vederti prendere a pugni Cooper è stato estremamente eccitante, non voglio riposarmi Queen. Voglio stare sveglia tutta la notte a fare l’amore con te. Magari questo possiamo ometterlo alla tua famiglia”
Si sorrisero e un lampo di lussuria passò negli occhi di Oliver che le prese la mano, salutò tutti e in meno di 5 minuti erano già in viaggio verso l’appartamento di lei.
 
Felicity non riusciva ad inserire le chiavi nella porta di casa, Oliver le stava dietro abbracciandola e lasciandole piccoli languidi baci sul collo. Lei era già partita per la tangenziale e non riusciva a coordinarsi perciò lui posò la sua grande mano su quella piccola di lei e la guidò nell’aprire la porta. Una volta dentro Oliver la chiuse con un calcio, non potevano perdere tempo. C’era l’urgenza di stare insieme, di sentire i loro corpi umidi e ansanti sotto le coperte che si muovevano allo stesso ritmo. A questo pensiero Oliver si eccitò ancora di più. Non arrivarono mai alla camera da letto, cioè almeno per l’ora successiva. Si baciavano come se volessero mangiarsi, spingendo la lingua sempre più in profondità uno nella bocca dell’altra. In pochi istanti Felicity ebbe il suo stupendo vestito ai piedi, mentre lui si liberava dello smoking. Si ritrovarono sul divano senza capire come ci fossero arrivati. Oliver si fermò per osservarla e per accarezzarle il seno che andava su e giù alla velocità regolata dai respiri vogliosi di lei.
“Cristo, sei stupenda!”
“Anche tu” e con un movimento fulmineo si mise sopra di lui che era seduto. Cominciò a muoversi lentamente facendo emettere ad Oliver dei gemiti di piacere che provocarono in lei ancora più eccitazione.  Raggiunsero l’apice insieme, durò molto poco perché quando lei si era seduta su di lui, erano già a metà scalata della montagna. Non persero tempo, desideravano talmente tanto sentirsi in profondità che la cosa finì subito, e fu stupenda lo stesso. Lei, ancora con lui dentro, si accovacciò sul suo petto, Oliver la strinse forte, potevano sentire i loro caldi respiri che si stavano calmando
“Ti amo Felicity e ti prometto che nessuno ti farà più del male”
“Ti amo anche io Oliver”
L’urgenza di sentirsi brutalmente stava scemando, così lei si alzò lasciando lui rilassato sul divano. Prese la sua camicia e la indossò, le faceva da vestito ma poco importava, l’unica cosa importante era che quella camicia apparteneva ad Oliver ed aveva il suo profumo. Prese due bicchieri di vino e lo raggiunse trovandolo in boxer, con i suoi addominali super sexy e la testa abbandonata alla spalliera del divano. Bevvero vino giocando con le dita delle loro mani sfiorandosi delicatamente mentre chiacchieravano. Oliver la guardava estasiato. Era felice come non lo era mai stato. Le piaceva parlare con lei, le piaceva fare l’amore con lei, le piaceva quando balbettava, le piaceva quando si perdeva nei discorsi e come riusciva ad uscirne, le piaceva guardarla, sapeva a memoria ogni centimetro della sua pelle, sapeva che sotto al piede destro aveva un piccolo neo, sapeva che all’attaccatura dei capelli dietro il collo aveva una voglia a forma di rombo, sapeva che quando il cielo era nuvoloso i suoi occhi diventavano ancora più chiari, sapeva che dietro il ginocchio sinistro aveva una piccola cicatrice verticale ma non le aveva mai chiesto come se l’era procurata. Aveva avuto molte donne, ma di nessuna aveva mai osservato così tanti particolari. Lei lo guardava e capiva che non era come gli altri, che le cose che le faceva provare non le aveva mai vissute, amava la sua barbetta incolta che le pizzicava il collo quando la baciava e la cosa era strana perché non aveva mai amato gli uomini con la barba, adorava il modo in cui la guardava, in cui giocava con lei, come le sorrideva, come le parlava. Tutti questi pensieri non detti vorticavano tra loro, ma non c’era bisogno di dirli, avevano un altro modo per comunicarsi ciò che provavano. Fecero l’amore. Ancora due volte. Poi si addormentarono sotto le lenzuola abbracciati, sorridenti e soddisfatti.
 
Il mattino seguente Felicity si svegliò alle 10 sola, inizialmente rimase stupita, come se quello che aveva vissuto la notte precedente fosse stato solo un sogno, poi le sue narici reagirono. Sentì un delizioso profumino provenire dalla cucina. Indossò ancora una volta la camicia di Oliver e scese al piano di sotto. Lo trovò intento a preparare pancakes.
“Oliver Queen che cucina!?”
“Ben svegliata. Si, so fare molte cose. Sono multitasking”
“Oh lo so bene! Non l’ho detto davvero giusto?!”
“Si lo hai detto. E sono felice che tu lo sappia. Vorrei lo tenessi a mente” Si sorrisero
“Mmmmm pancakes buoni”
Si sedettero a fare colazione, poi Oliver le porse il suo tablet
“Sei pronta a guardare i giornali di oggi?”
Lei ancora con la forchetta in mano lo guardò e disse si. I giornalisti, come previsto, non erano stati molto carini
-Felicity Smoke, segreta fidanzata di Cooper Seldon lo tradisce con l’erede della famiglia Queen-
-Chi è Felicity Smoke che tiene in scacco i due scapoli d’oro Mr Seldon e Mr Queen?-
-Oliver Queen e Laurel Lance. Storia finita per colpa di Felicity Smoke?-
“Oddio Oliver….”
“Tranquilla andrà tutto bene…” Il telefono di lui squillò
“Pronto Thea, si abbiamo letto. Cosa?! Ok, grazie” si rivolse a Felicity “Speedy dice di accendere la Tv”
Sul canale principale di notizie c’era Laurel
“Grazie a tutti per essere venuti a questa conferenza stampa con così poco preavviso. Oggi sono uscite delle testate giornalistiche oltraggiose  e sono qui per smentirle. Si dice che la mia relazione con Oliver Queen sia finita per colpa di una ragazza di nome Felicity Smoke. Vorrei dire che non è vero. Felicity e Oliver adesso stanno insieme, questo è giusto, ma io e lui non ci siamo lasciati per lei. La nostra relazione era finita ormai da tempo. E’ una splendida persona, io l’ho conosciuta, lei non è una rovina famiglie come viene dipinta. Tutto questo è merito di Cooper Seldon, ex fidanzato di Felicity che non si è rassegnato alla fine della loro relazione. Se c’è stato un tradimento è stato lui a farlo. E ne abbiamo le prove! Cooper è stato visto a Central City in compagnia di Isabel Rochev. La sua amante.”
“Signorina Lance una domanda! Lei e la Signorina Rochev siete amiche, siete state viste molto spesso insieme”
“Si, è vero, eravamo amiche. Ma quello che ha fatto è sbagliato. Me ne sto rendendo conto adesso. Io non sapevo niente della sua storia con Cooper. L’ho saputo soltanto ieri sera, come tutti.”
“Chi è Felicity Smoke? Come mai non è conosciuta in città?”
“Come ho detto prima è una splendida persona che spero riesca a far felice Oliver. Cooper l’ha tenuta nascosta per poter fare come voleva presumo. Ma non importa sono qui per dire soltanto che lei non è come la descrivono. Pregherei voi giornalisti di non starle addosso dopo tutta questa storia. Grazie a tutti!”
Oliver e Felicity guardavano la Tv a bocca aperta. Erano stupiti da quest’uscita di Laurel, non se l’aspettavano proprio. Aveva preso le loro difese e di sua spontanea volontà. Questo era un atto di fiducia, pensò Oliver, sei veramente cambiata, sono fiero di te.
“Oliver, voglio chiamarla”
“Sicura?”
“Si, dammi il telefono”
 
“Pronto Oliver?”
“Laurel sono Felicity”
“Ciao Felicity”
“Abbiamo visto la conferenza stampa. Perché lo hai fatto? Cioè, non fraintendermi, mi ha fatto piacere ma perché? E come hai saputo della mail?”
“E’ stata Moira a dirmelo, ieri sera. Ho voluto farlo perché non trovo giusto quello che hanno messo in scena Cooper e Isabel. E visto che c’ero di mezzo pure io ho pensato di risolvere la questione. Mi dispiace non avervi avvertito. Ho visto Oliver veramente felice con te, non ve lo meritavate tutto questo schifo”
“Laurel, grazie. Davvero”
“Figurati. Spero che un giorno potremmo diventare amiche Felicity”
“Credo che siamo già sulla buona strada”
Come ogni scoop anche questo venne dimenticato in pochi giorni, un’altra notizia riguardante altre persone influenti di Starling City prese il sopravvento. Oliver e Felicity cominciarono finalmente a vivere la loro vita insieme liberi da ogni congiura o violazione. Cooper aveva seguito il consiglio di Robert ed era andato a vivere a Parigi insieme ad Isabel per seguire gli affari dell’Azienda parigina, a distanza di mesi però arrivarono notizie di crisi economica,  l’impero francese non se la passava molto bene. A seguito di investimenti sbagliati Cooper aveva perso una montagna di soldi  e la Seldon Industries chiuse i battenti di tutte le sue filiali. Si seppe poi, dopo altri mesi, che i due si erano trasferiti in Spagna dove la vita costava meno, lei lavorava come segretaria in uno studio dentistico e lui come impiagato in un ufficio comunale. Erano caduti in basso, Felicity era dispiaciuta della cosa, ma non perdeva il sonno per questo. Lei aveva finalmente preso la decisione di collaborare con Walter ed era felice. Erano diventati più che collaboratori, erano amici. Spesso uscivano a cena tutti e quattro, Fel e Ollie con Walter e sua moglie. Ogni tanto lei viaggiava per lavoro, organizzando ricevimenti e facendo pubblicità. Walter era al settimo cielo ad averla nel suo team, i fondi raccolti da quando lei faceva parte della squadra erano triplicati e la ricerca ne aveva decisamente beneficiato. Oliver continuava a gestire l’azienda di famiglia con sempre maggior tenacia. Ogni tanto accompagnava la sua donna nei viaggi che faceva. Tutti sapevano che erano una coppia, la più bella e solida della città. La famiglia Queen amava Felicity ed anche Donna che si era inserita perfettamente in quel mondo. Anche perché aveva cominciato ad uscire con il Detective Lance. Le figlie approvavano. Speedy e Roy stavano ancora insieme ed erano sempre più innamorati, avevano legato molto con la ragazza tanto da passare diverse serate insieme a guardare film o a giocare a Trivial Pursuit. Laurel faceva ancora parte del giro delle loro amicizie, era cambiata davvero e si era fidanzata con un soldato australiano di istanza negli Stati Uniti di nome Slade Wilson. Erano felici. Jhon e Lyla erano diventati genitori di una bellissima bambina che adorava lo zio Lolly e la zia Felly. Tutta la loro vita ruotava intorno a questo. Famiglia, amici e il loro stupendo amore che li aveva portati a quel punto. Questa era la situazione dopo un anno da quella conferenza stampa. Felicity, per la prima volta da quel momento, doveva tornare a Parigi per lavoro. Non c’era più stata da quando era tornata a casa, a Starling City. Amava ancora la capitale francese, ma le ricordava un periodo della sua vita che ormai aveva superato. Oliver decise di andare con lei. Passarono dei giorni stupendi, rivide i suoi amici parigini, fece conoscere a Oliver i  locali dove era stata, i luoghi che le erano rimasti nel cuore, i profumi. Mangiarono baguette e pain au chocolat ed erano tranquilli, sereni, con due sorrisi stampati in faccia perennemente. Un giorno Felicity aveva insistito per salire sulla Tour Eiffel, Oliver era restio, non amava l’altezza.
“Dai amore, all’ultimo piano c’è il vetro. Non c’è pericolo di cadere”
Ovviamente lui si fece convincere. Come poteva non farlo se glielo chiedeva con quel bel faccino?!
Arrivarono in cima, era quasi il tramonto e come sempre c’erano un sacco di turisti. Lei stava cercando di spiegare a lui tutte le zone della città quando sentirono un forte rumore provenire dall’alto. Si voltarono verso quella cosa assordante e videro passare un aereo, uno di quelli con i cartelloni attaccati alla coda, molto vicino alla torre. Felicity allibita lesse
Felicity Smoke, vuoi sposarmi?
Commossa si voltò per guardare Oliver che sorridente si era inginocchiato ai suoi piedi e teneva tra le mani un anello gigantesco
“Oliver…. Ma come hai fatto?”
“Sono Oliver Queen amore, posso fare ciò che voglio per vederti sorridere. Allora!? Vuoi rendermi l’uomo più felice del mondo?”
“Siii… Si lo voglio” e tra gli applausi dei presenti Oliver infilò l’anello al dito della sua amata e la baciò.
“Andiamo a casa Oliver. A Starling City. E’ li che voglio amarti per il resto della mia vita”
A Parigi, dove tutto era cominciato Oliver e Felicity decisero di iniziare a scrivere il libro della loro vita insieme. Pagine bianche tutte da riempire. Lì intrapresero un percorso fatto di Amore con la A maiuscola, la strada da percorrere non era più tortuosa, ma liscia e rettilinea. Sarebbe stato facile amarsi perché il sentimento che provavano proveniva direttamente dai loro cuori sincronizzati.
 
 
FINE!!!
SPERO VI SIA PIACIUTA LA MIA STORIA. ANCHE IL FINALE. L’HO RIASSUNTA MOLTO FORSE. MA SONO ABBASTANZA SODDISFATTA DI COME L’HO SVILUPPATA. GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE MI HANNO LETTO E MI HANNO SCRITTO!!!
A PRESTO!!! BACI
   
 
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