Durante il percorso i due mostri chiesero a Latha tutta la sua storia e lei, mentre raccontava, decise di celare le sue ultime ore nella superficie, erano troppo dolorose per lei.
Poi Calibri volle dire la sua, si rivelò un mago nell'utilizzare armi da fuoco e che fosse il discendente di un grande comandante della Guardia Reale, mentre scoprì poi che Arial era promessa sposa di un ragazzo della sua stessa razza e età, il quale li aspettava all'entrata della caverna in cui si trovavano, infatti i tre mostri erano entrati all'interno di essa per cercare gli “Echo flower”, ovvero dei fiori azzurri e fosforescenti che ripetono all'infinito ciò che sentono come ultima frase e spesso si sentono vere e proprie conversazioni tra i mostri passati vicino ad essi.
-...Però l'unica zona in cui li puoi trovare questi fiori è la Waterfall, ovvero qui, dove ti abbiamo trovato. Penso che la gita alla ricerca degli Echo flower verrà rimandata per un altro giorno...- Concluse Calibri, un po' rammaricato.
-Non essere triste, Calibri! Non sarà sicuramente l'ultima volta in cui torneremo, anzi, la Waterfall è talmente bella... che voglio sposarmi qui!- Disse Arial fantasticando sulle nozze.
-Sembra che tu tenga molto al tuo matrimonio...-
-Già! D'altronde è l'uomo che amo.- Ormai Arial si era persa nel suo mondo fantastico e perfetto.
-Beata te che hai la tua vita ideale...-
-Oh... Latha, troverai pure tu l'uomo che fa per te! ...- Poi si avvicinò alla ragazza e le sussurrò all'orecchio -... Calibri è single... potrebbe scoppiare la scintilla!-
In quel momento, tra le risate maliziose di Arial, Latha avvampò e Calibri se ne accorse subito, capendo subito ciò che era successo.
-ARIAL! Cosa le hai detto?!-
-Niente, niente...- Disse la ragazza, mentre rideva sguaiatamente.
-Effettivamente...- Sussurrò Latha, bloccandosi immediatamente.
-Effettivamente...?- Domandarono i due amici in contemporanea.
-Eh? Niente!-
-Oh... Hai fatto centro, Calibri!-
-Eh?! Ma smettila!-
E nel frattempo che i due litigavano, Latha sorrise e fece un leggero sbuffo ridendo.
-Siete davvero strani, voi.-
-Siamo semplicemente... noi!- Esclamò Arial prendendo sottobraccio Calibri.
-Quando ero tra gli umani nessuno mi rivolgeva la parola... le uniche volte che qualcuno mi parlava era per insultarmi... si credevano tanto forti a stuzzicare una diversa da loro, volevano che reagissi, così avrebbero potuto prendersi gioco di me e picchiarmi, ma io non potevo fare nulla: i miei genitori non volevano che provassi a far del male a qualcuno, sarebbe stata la volta buona che delle famiglie avrebbero deciso di farmi rinchiudere o di uccidermi. Non mi sono mai veramente divertita al di fuori di casa mia...-
-Oh... Beh! Ora sei con noi! Quindi... ti divertirai!- Disse Calibri per cercare di rincuorarla.
All'improvviso si sentì una voce riecheggiare nella caverna.
-Divertirsi...?-
A quel punto avvertirono una risata malvagia avvicinarsi a loro, sempre di più.
-...Chi sta parlando...?- Disse Latha con voce tremante.
-...Non lo so...- Rispose insicura Arial, con gli occhi pieni di paura
-... Andiamocene.- Decise Calibri all'improvviso.
-L'unica cosa che sentirete ora è...-
…
-Girati.- Disse una voce da dietro Latha.
-Latha... Scappa!- Urlarono i due amici.
-Non puoi scappare.-
La ragazza si girò, intimorita.
-Oh! Cosa saresti tu?-
In quel momento la tensione di tutti si arrestò.
-Eh?- Rispose intontita la ragazza.
-Non sembri un mostro, né un umano!-
Uno scheletro basso e... grasso stava guardando Latha con aria curiosa.
-Ci senti? Cosa sei?-
-Ehm... un mostro...?- Disse Latha, confusa.
-Ehi! Non mi inganni! Quei capelli... i mostri non hanno dei capelli così, sono molto... diversi! E non ho mai visto una creatura simile a te! Cosa sei?-
-Un mezzo mostro...- Si corresse lei.
-Oh... un ibrido tra un umano e una creatura del sottosuolo... Peccato che mi hai stupito. Avrei voluto tanto farti lo scherzo della scossa alla mano. Comunque... piacere, mi chiamo Sans, Sans lo scheletro.-
-P-Piacere...-
Sans stava per porgerle la mano ma Latha non volle stringerla.
-Non vuoi stringermi la mano?- Chiese stupito lo scheletro.
-La scossa... Togli i guanti.-
-Oh! Certo... pensavo che non te ne fossi accorta. Wow! Sei una ragazza intelligente!- Disse Sans imbarazzato, togliendosi i guanti frettolosamente, per poi porgerle la mano scheletrica. Quella volta però Latha ricambiò.
-... Grazie?-
-Ah, giusto, voi due! Chi siete?- Esclamò lo scheletro
-I-Io mi chiamo Arial...- Disse la ragazza sottovoce, un po' intimorita.
-Io sono Calibri.- Rispose sicuro.
-Oh! Calibri! Sei il nipote di Undyne!-
-Conosci Undyne...?-
-La conosceva mio fratello. Sarebbe felice di incontrare il suo discendente e... una creatura come la giovane fanciulla qui presente... dimmi, che mostro era tuo padre... o tua madre...?-
-Non li ho mai conosciuti... sono stata adottata da una famiglia in superficie...- Rispose abbassando lo sguardo, triste.
-In superficie?!- Esclamò Sans.
-Già... non so il motivo per cui sono stata cresciuta lassù, dato che assomiglio più ad un mostro che ad un umano...-
Una voce da lontano iniziò all'improvviso a chiamare lo scheletro.
-Sans! Quante volte ti ho detto che la salsa di pomodoro va messa in frigo?! Poi si scalda e va a male!-
-Oh... è arrivato.- Disse Sans, divertito.
-Sans?! SANS!- Urlò un'ombra avvicinandosi e venendo alla luce. Era uno scheletro molto alto, magro e... portava una corazza, degli stivali e una sciarpa rossi.
-Oh, ciao Pap.-
-Non è il momento di chiamarmi “Pap”! Sans! È una cosa seria! Serissima! Non hai messo in frigo la salsa di pomodoro!-
-Dai, Pap, non andrà a male per qualche giorno...-
-QUALCHE GIORNO?! Allora sarà andato a male di sicuro! Sans! Tornia...-
A quel punto lo scheletro più alto guardò i ragazzi incuriosito.
-E voi chi siete?-
-Oh, Pap, te li presento. Sono Latha, Calibri e... Arya? Ariette?- Domandò Sans facendo un occhiolino.
-Arial.- Disse seccata.
-Oh... Ciao! Io sono Papyrus!-
-Pap... hai capito chi è lui?- Chiese indicando Calibri, aspettando la reazione del fratello.
-Ca... CALIBRI?! Quel... CALIBRI?!-
-S-sì... Sono il nipote di Undyne...-
-Oddio... è da una vita che non vedo i suoi discendenti! Che ricordi... Il generale Undyne, colei che voleva uccidere gli umani per dare la loro anima ad Asgore... Quanti anni che sono passati, eh!-
-Uccidere gli... umani?- Intervenne spaventata Latha.
-Oh, certo! Qui gli umani non sono mai stati accettati! Ma tu...-
Papyrus si mise a fissarla in modo inquietante e Latha sentì il sangue gelarsi nelle vene.
A quel punto Sans le si avvicinò.
-Stai tranquilla, mio fratello non è cattivo, non ti farà nulla di male.-
-...HAI DELLE ALI STUPENDE!- Esclamò emozionato lo scheletro.
-Oh... grazie...-
-Oh... Pap, vuoi vedere che bei capelli che ha?- Disse Sans in tono malizioso, guadagnando occhiatacce da tutti e tre i ragazzi.
“Che cosa sta facendo...?” Si chiese Latha preoccupata.
-SANS! Non mi interessano dei capelli! Ora dobbiamo andare a casa! Così butti via i barattoli di salsa di pomodoro!-
-Sicuro di non volerli guardare più da vicino...?-
“Se non la smette gli brucio una mano...” Sbuffò nella mente Latha.
-Non c'è tempo! Andiamo a casa, ora!-
-Okay, Pap... è stato un piacere, ragazzi!-
-Già, è stato un vero piacere! Spero che ci rincontreremo presto!- Disse infine Papyrus.
A quel punto i due fratelli se ne andarono mentre il più alto rimproverava il più basso descrivendogli l'importanza della salsa di pomodoro.