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Autore: lillixsana    01/08/2016    1 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
Fissando il nome scritto in grassetto sul campanello feci un sorriso amaro, quella casa, era la rappresentazione simbolica della mia rinascita. Non ero scappata, semplicemente ero pronta a voltare pagina...
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                Quello che non ti aspetti!

 

 

 

 

 

Una volta rientrata a casa, in un orario davvero pessimo per inciso... avevo solo una straziante brama di pizza! Presi in mano il telefono cordless e stancamente composi il numero di '' Pizza pazza '' un ristorante pizzeria gentilmente indicatomi da Ayame, che effettuava anche consegne a domicilio. Ordinai una pizza margherita e nell'attesa della consegna, trovai interessante la puntata di un telefilm molto stupido a cui in condizioni psicologiche normali non avrei minimamente dato attenzione.

 



Avevo avuto una giornata pessima, che in un certo modo mi aveva sconvolto... certo era che, pensando a mente fredda alla mia reazione mi si poteva dire tutto tranne che fossi una persona normale. Dio! Avevo fatto la figura della matta! Ed ora, mio malgrado stavo veramente valutando l'opzione di licenziarmi in tronco, se non l'avesse fatto il bell'imbusto l'indomani.

 



A salvarmi dal mio mare di pensieri negativi, fu il suono acuto ed estremamente fastidioso del citofono. Una volta pagato il fattorino, con l'acquolina in bocca, aprii il mio cartone di pizza, che con mio grande orrore si rivelò essere una quattro stagioni, ma che avevo fatto di male al mondo?! Decisi che era ora di mettere una fine a quella giornata, così a stomaco vuoto e gorgogliante andai a rannicchiarmi sotto le coperte sperando che domani arrivasse in fretta... ma non troppo.

 



Quando la mia sveglia, puntuale alleato di sempre, iniziò a picchiettarmi il cervello capii che era il momento di alzarsi. Il che non sarebbe stato poi tanto sconvolgente se non mi fossi chiamata Kagome Higurashi. Ma, dato che, ero io colei che portava la croce di questo nome, ero pienamente consapevole del fatto che stava per iniziare una giornata davvero molto, molto, molto... stressante! Tirandomi in piedi svogliatamente, scelsi i vestiti che avrei indossato per il mio ultimo giorno di lavoro nella Taisho's. Decisi di indossare un tubino nero, relativamente corto, una giacca color avorio e per completare il tutto un bel paio di scarpe tacco dodici in pelle nera.




Uscii di casa al solito orario, percorsi tutto il tragitto verso l'ufficio in silenzio, osservando i colori intensi e avvolgenti della città. Non avevo mai fatto realmente caso a quanto fosse bella. Con questi pensieri varcai l'entrata dell'edificio cercando in me una calma di cui sfortunatamente al momento ero sprovvista.



Quando arrivai alla mia scrivania, pensavo che nessuno m'avesse notato, nessuno da cui non volevo essere notata almeno. Non feci in tempo a tirare il mio sospiro di sollievo però, dato che la serpe dal caschetto nero mi comparve dietro dicendo solo poche parole: il capo ti vuole nel suo ufficio. E così dicendo andò via. Bene, poteva andare peggio di così?

 



-che cosa?! Lei è folle!-

 



-no, signorina Higurashi. Sono il suo capo, e le ho appena dato la sua unica possibilità per avere ancora il suo posto in azienda. Certo, è libera di accettare come di rifiutare, la scelta è sua!-

 



Giusto, devo far capire qualcosa anche a voi. Dopo aver saputo che il bell'imbusto mi aveva mh come dire... '' convocata '' nel suo ufficio, mi diressi spedita per andare ad ascoltare le parole per cui mi ero preparata psicologicamente fin dalla sera precedente. Quando arrivai fuori dall'ufficio lo vidi, la sua imponente bellezza sempre presente, insieme al rolex al polso e la faccia da dannato. Bussai piano e lui senza alzare lo sguardo dal suo cellulare neanche un secondo mi aprì dandomi modo di entrare. Esalai un flebile ''buongiorno'' a cui rispose con un'occhiataccia... misa che era proprio nero.

 



-si sieda signorina-

 



Ok, il lei non era un buon segno. Nonostante i miei pensieri feci ciò che mi aveva chiesto. E poi, iniziò a parlare.

 



-non voglio sapere, cosa le sia frullato per la mente ieri, in quel suo scatto da pazza furiosa- prima pugnalata -non perchè non m'interessi, sia chiaro. Ma perchè non voglio intromettermi nei suoi affari, come teoricamente pensavo fosse ben chiaro non dovesse farlo neanche lei. Comunque, nonostante il suo attimo di follia di ieri, non la voglio licenziare-

 



I miei occhi fino a quel momento nascosti, per la mortificazione s'illuminarono.

 



-non ho finito! C'è un però... dovrà fare un affiancamento con Yura-

 



Non so se fu una mia impressione, ma sicuramente l'opzione B non esisteva. Ciò nonostante era comunque un suicidio!

 


*

-che cosa?! Lei è folle!-

 

-no, signorina Higurashi. Sono il suo capo, e le ho appena dato la sua unica possibilità per avere ancora il suo posto in azienda. Certo, è libera di accettare come di rifiutare, la scelta è sua!-

*



-ok quindi l'opzione B è sgombrare la scrivania?-

 



-mi sembra di aver parlato a chiare lettere, e in italiano signorina. Quindi, si... l'opzione B come dice lei, è il licenziamento-

 



-ma questo è un ricatto!-

 



-Kagome, non ti mando a morire in guerra. Non farla così tragica-

 



-non la faccio tragica Inuyasha- calcai volutamente il suo nome -semplicemente preferirei stare alla larga da chi mi snobba di continuo, piuttosto che starci gomito a gomito-



 

-non so come farti entrare in quella testolina che qui non sei più nel tuo paesino d'origine, dove tutti ti volevano bene perchè eri la figlia, della nipote, del cugino, di qualche brava persona. Qui sei in città, una grande città, e non puoi essere il piccolo Nemo e pensare di sorvolare un problema ignorandolo. Qui o mangi o vieni mangiato, e il problema non è la Taisho's. Ora che abiti qui, qualsiasi altro lavoro ti metterà alla prova. Io però ti sto dando una scelta: puoi restare un pesciolino fuor d'acqua, o puoi diventare uno squalo-

 



-lei che ci guadagna?- chiesi visibilmente spiazzata dal discorso, che anche se inaspettato, era dannatamente vero. Tornando ai toni formali.

 



-una persona valente nel proprio lavoro. Ho visto le foto dei suoi eventi, le opinioni, le espressioni delle persone. Lei ha talento, per questo le sto dando una scelta. Magari lavorando sodo un giorno potrebbe arrivare al livello di Yura, professionalmente parlando- disse alzando le mani

 



-no, con tutto il rispetto, sinceramente… non ambisco affatto a questo... non vorrei eguagliare, se possibile, vorrei fare meglio!- chiarii

 



-bene,allora non ti resta che mostrarmi le tue capacità- asserì puntandomi con le iridi ambrate. Ancora non avevo capito se preferisse darmi del tu o del lei dato che cambiava modo di fare in maniera molto repentina.

 



Feci per uscire, indugiando un po' sulla porta. M'aspettavo che come aveva fatto fin da subito mi chiamasse per nome per dirmi qualcosa di irritante. Ma così non fu e mi diressi verso la mia cara scrivania felice di non abbandonarla.

 



Poco dopo, per mia somma felicità vidi arrivare la mia aguzzina, che con fare annoiato, mi comunicò che dopo la pausa pranzo avremmo dovuto fare un sopralluogo per una location per l'evento di moda più importante dell'anno.

 



Una volta arrivate nel luogo scelto, iniziammo a fare un giro. La signorina amava vantarsi del fatto che, Inuyasha avesse scelto proprio lei in ufficio come accompagnatrice ufficiale.

 



La mia mente, ben forgiata da simili cose, allora cominciò a dare un senso ai vari siparietti visti e rivisti, che lingua tagliente volesse arrivare a quello fin da subito? Avrei avuto senz'altro modo di saperne di più...

 



-hei Higurashi, capisco il nostro astio ma devi ascoltarmi!-

accidenti m'aveva proprio beccata, decisi così di accantonare momentaneamente le mie supposizioni per concentrarmi sull'evento.



-si, scusami ero distratta-

 



-l'ho notato, ora presta attenzione! Allora dicevo che per questo evento ci sarà un palcoscenico montato nel lato nord della sala, dato che il colore di quest'anno è il blu la moquette sarà rigorosamente di quel colore come anche il tovagliato di cui ti occuperai tu. Si tratta di ordinare per ben 70 tavoli ovviamente l'accoppiamento sarà blu e bianco niente pizzi e merletti tutti i partecipanti all'evento sono persone con uno spiccato senso del gusto quindi per non sbagliare è meglio restare sobri-



Per la prima volta da quando l'avevo conosciuta finalmente l'ascoltavo senza sentire in me pulsare alcuna vena violenta il mio adorato lavoro riusciva a superare proprio tutti gli ostacoli.



-Io invece che sono la partecipante dovrò essere tutta la sera al fianco del nostro capo per non rischiare di dimenticare nemmeno uno dei nomi di tutti i partecipanti che ovviamente dovrà salutare ed accogliere-

 



Ecco, avevo parlato troppo presto... la vena violenta pulsava di nuovo.

 



-e in che modo lo aiuteresti se posso chiedere?- domandai falsamente innocente

 



-beh nella nostra azienda per questo tipo di eventi teniamo una sorta di librone degli ospiti-

 



-in parole povere?- ma che le costava parlare accidenti a lei!

 



-è un book con annesse le foto e i nomi con le relative specifiche di queste persone illustri-



Strabuzzai gli occhi e forse lo notò perchè un sorrisino le increspò le labbra rosse.

 



-cioè fammi capire, tu dovrai imparare a riconoscere grazie a questo libro tutti i tizi presenti all'evento per evitare ad Inuyasha delle figure di merda ?-

 



-oh cara, è da un anno che studio quel libro ormai sono tutti impressi qui- disse indicandosi la testa, vuota a parer mio.

 



-non avevo mai sentito una cosa di questo genere- esordii visibilmente stupita.

 



-benvenuta in città ''carina''. Bene ora possiamo tornare in ufficio mi sembri dinamica quindi sono sicura che ricorderai quello che devi fare!-

 



Annuii senza pensare, ma poi ricordai un piccolo... insulso... insignificante dettaglio.

 



-e che ne è dell'affiancamento?-

 



-per me non ha senso, devo andare a scegliere il mio vestito e fare molte cose più importanti del fare da balia a te, te la caverai-



Era fiducia quella ? No! Era una stronza! Se Inuyasha l'avesse scoperto mi sarei giocata il posto ecco perche tanta magnanimità! Brutta strega! Pensai un po' sul da farsi finche non mi venne in mente una bella idea.

 



-beh, dato che Inuyasha mi ha espressamente detto di fare questo benedetto affiancamento non posso rifiutarmi quindi... qual'è il primo negozio dove andiamo?-



Voleva la guerra? E guerra sia!


Notai lo sguardo della mora aprirsi a mo di pesce lesso e la cosa mi rese molto soddisfatta di me.



-non so a che gioco tu stia giocando Kagome, ma per ora farò a modo tuo-


Disse con il suo solito tono di sfida per poi continuare.


-ah e per essere chiare, per te non è Inuyasha ma bensì il capo! Spero ti sia chiaro!-


Mi guardò furente e non potei far altro che continuare a divertirmi.


-cristallino!-

 


Tornammo in ufficio alle 17:45 in punto e anche se da lì, ad un quarto d'ora il mio orario lavorativo sarebbe terminato decisi comunque di sedermi a lavorare un po'.



Quella scrivania per quanto piccola era accogliente, aveva una sorta di effetto magnetico su di me.


Talmente presa com'ero dal mio lavoro, dato che avevo deciso di iniziare a cercare buone ditte per allestire la sala, non mi accorsi che l'ufficio si era vuotato quasi totalmente. Era passato un po' da quando avevo salutato distrattamente Sango ma non era poi così tardi no? Per un momento, esitai ad alzare gli occhi per guardare l'ora, ma poi mi costrinsi e... porca miseria se era tardi! Le 21 per essere precisi. Buttai le mie cose alla rinfusa nella borsa, che ora sembrava un uragano... chissà se avrei trovato le chiavi di casa in tutto quel caos.


Mi alzai per dirigermi all'ascensore quando qualcosa attirò la mia attenzione, era una luce. Possibile che qualche poco sano di mente come me sia ancora in ufficio?


Ma poi pensandoci bene visti i soggetti non c'era da meravigliarsi più di tanto. In un moto di curiosità mi ritrovai a camminare in direzione della luce, stupendomi quando mi ritrovai davanti ai miei affezionatissimi vetri. Trovandolo lì, con le mani immerse nella folta chioma corvina e la faccia ficcata su mucchi di scartoffie. Non so per quale motivo la mia mano, istintivamente prese a bussare leggermente ma lo fece... e in un attimo, i miei occhi incontrarono quelli del capo più caparbio e sgradevole del reame.


Premendo il pulsantino rosso alla sua destra fece scattare la serratura della porta cristallina continuando a guardarmi interrogativo, in quel momento probabilmente mi risvegliai dallo stato di trans in cui ero caduta per commettere un gesto tanto stupido.

 


''E adesso che faccio?'' fu il mio primo pensiero. Ma poi ricordai le mie spiccate doti recitative e le misi in atto.

 


-salve capo-


 

-signorina Higurashi che ci fa ancora qui?-


 

Eh bella domanda... ma perche non me l'ero svignata?!

 


-beh ecco, ero presa dal lavoro e non ho notato l'ora...- dissi titubante, infondo non era nulla più che la verità.



-capisco- mi disse semplicemente incurvando le labbra carnose in un sorriso.

 


Provai con tutta me stessa, a non soffermarmi su quella curva ma mi accorsi mio malgrado, che mi riuscì piuttosto male, vista la smorfia compiaciuta che assunse poi il demonio di fronte a me.

 


-se posso chiedere lei invece come mai è ancora qui?-

 

il suo sguardo cambiò e divenne esasperato, come quello dei bambini capricciosi stanchi di fare i loro compiti. Ecco come appariva Inuyasha Notaisho ai miei occhi in quel momento. Poi parlò.


-sto diventando pazzo, ci sono dei conti di fatturazione del mese che non quadrano e non riesco ad uscirne sono ore che controllo e ricontrollo ma niente!- disse infine lanciando un po' dei fogli presenti in aria.

 


Non capivo bene perche fosse lui ad occuparsi di quelle cose, ma dato che sembrava la serata delle idee malsane. Decisi di palesare la mia bravura nella ragioneria.

 


-se mi permetti vorrei provare a darti una mano...- provai a dire.

 

Vidi i suoi occhi se possibile ancora più luminosi di quanto non fossero già, e in un attimo volse tutti i fogli dalla mia parte, mi accomodai stancamente sulle comode sedie dell'ufficio del mio capo, e con una calcolatrice alla mano iniziai a fare i conti.


Mi sentivo osservata ad ogni movimento ma cercai di non farci più di tanto caso fin quando non venni distratta dalla voce del mio scrutatore.

 


-alla fine mi hai dato del tu-

 


Kagome, Inuyasha, lei, tu ma perche mi aveva mai fato capire qualcosa quello scemo?!


-anche TU spesso e volentieri lo fai- dissi guardandolo restando con la testa bassa calcando parecchio il ''tu''

 

-ma io sono il capo- disse lui ghignando.

 

-se ti infastidisce posso tornare formale nel giro di un secondo, sai?- esordii con aria di sfida.

 


Stupendomi lui mi guardò facendo spallette e si accasciò sullo schienale della poltrona.



-nessun fastidio, mi fai sentire meno vecchio- disse solamente per poi sporgersi nuovamente verso di me, vicino... troppo vicino! Mi ritrovai ad annusare l'odore dei suoi capelli che per avventarsi sui fogli mi aveva sbattuto in faccia.

 


-Kagome- disse con una voce stupefatta-ci sei riuscita.

 


-beh si modestamente...- esordii atteggiandomi

 


Con un'espressione radiosa in volto mi fissò per qualche istante.

 


-Ti piace il cibo cinese?- mi chiese curioso ed io annuii distrattamente.



-bene allora ordino qualcosa – disse prendendo il cellulare con le mani affusolate, e scorrendo tra i contatti. Lo guardai attenta ma poi mi riscossi tracciando le somme.



Prima di rendermene conto la mia bocca si aprì.

 


-per me una bella porzione abbondante di spaghetti alla piastra con gamberi e verdure, grazie!-

 


Forse con uno scoppio decisamente troppo ritardato mi accorsi che avevo parlato al mio capo con la confidenza, la troppa confidenza che ci si prende con un’amico.


Forse per questo lo vidi guardarmi con un cipiglio divertito, e la cosa, mi infastidì parecchio. Senza contare poi che volevo dargli meno carte in mano possibile da giocare contro di me in qualsiasi momento. Per licenziarmi ad esempio… il flusso dei miei pensieri venne interrotto dalla voce dell’oggetto che li popolava.



-magari con una bella colata di salsa agrodolce sopra ? –

 


Mi guardava sorridente… ed io cercai di ricordare se sulla compilazione della scheda per i nuovi assunti si chiedesse se si aveva una pietanza preferita. E posso giurare che non c’era!


-hai tirato a indovinare o sei un patito di cibo cinese anche tu ?- chiesi più strizzata di quanto volessi sembrare.



-magari siamo più simili di quanto crediamo… Kagome- scoppiò in una fragorosa risata, ed io che dapprima m’ero trattenuta non potei più farlo.

 


L’ufficio a vetro da me tanto odiato, quella sera, stava assumendo mille nuove sfumature e contemplando quel viso quasi… ma che quasi era proprio perfetto! Non potei fare a meno di pensare, per l’ennesima volta... che il mio dannatissimo capo era davvero bello. Ed in un secondo la mia mente corse ad immaginare come poteva essere tornare a casa da un uomo così, dopo una stancante… NO! Stop, fermi tutti. Kagome… riprenditi! Direi che una dovrebbe imparare! Istintivamente mossi le mani all’altezza della fronte come una forsennata cercando di scacciare quei pensieri dalla mia mente.

 


-stai scacciando le mosche per caso?-

 


Colta in fallo con una risatina nervosa feci cadere l’argomento.

 


Mi congedai con la scusa di dover andare in bagno.


E al mio ritorno fortunatamente per la mia pancia lamentosa trovai la cena.



-accidenti il servizio è veloce da queste parti- esordii sorpresa



-si, abbastanza… dove abitavi tu com’era ?-


Alzai gli occhi per scavare nella mia mente i ricordi di casa mia.



-beh, io vengo da un paesino... poche case, non molti abitanti e per questo forse ci conoscevamo tutti... sai, in luoghi come quello la vita non è frenetica e per questo ti permette di goderti a pieno ogni momento, anche il più piccolo o quello che sembra insignificante... ad esempio se ordini una pizza ci vogliono dai quindici ai quaranta minuti per la consegna. Ma devo ammettere che lì sembrava tutto così naturale da non creare alcun tipo di fastidio. La cosa più bella erano le passeggiate nelle sere d'estate, le donne più anziane affacciate dai balconcini o nelle verande con cui scambiare due chiacchiere, le Mirabilis jalapa che ai lati della strada si schiudono solo quando il sole cala e ti affascinano con i loro colori accesi per non parlare poi delle cicale che con il loro suono riempono i cuori di chi le ascolta e...- alzai la testa arrossendo per la piega sciocca che aveva preso quel discorso, quante cose inutili stavo dicendo... accidenti eppure la domanda era tanto sempli...



-beh perché ti sei fermata?- chiese



Lì per lì mi sembro quasi deluso dal fatto che avessi smesso di parlare di quel posto che per anni era stata la mia casa.



-oh, beh credevo di annoiarti... la tua era una semplice domanda mentre io ho iniziato un monologo- conclusi sorridendo imbarazzata



-io invece ho trovato molto affascinante ciò che dicevi, quello dove vivevi mi sembra davvero un bel posto...-



Quando alzai gli occhi incrociai il suo sguardo, era sincero e penetrante. E poi era bello, bellissimo... mi convinsi a distogliere l'attenzione da quelle due pozze d'oro, che tanto odiavo di giorno ma che quella sera stavo rivalutando.



-toglimi una curiosità- mi disse ed io lo guardai interrogativa.



-quel fiore, mirabil qualcosa...-



-mirabilis jalapa- lo corressi.



-si, quello. Per caso è la bella di notte? O per lo meno io l'ho sempre chiamata così-.



Mi sorprese il fatto che conoscesse il fiore di cui avevo parlato, dato che avevo usato il suo nome originale che in effetti in pochi conoscevano essendo di origine peruviana, ma essendo il mio fiore preferito non avevo mai voluto chiamarlo con un comune nome conosciuto da tutti, anche da quelli che credevano che quel fiore non fosse affatto una bella di notte ma anzi non pensavano fosse bella per nulla.



-complimenti capo, mi sorprende che conosci il suo nome originale-



-qui non se ne vedono molte ma quando mi è capitato di vederne dei cespugli sono rimasto colpito così mi sono informato, è un fiore davvero affascinante-



-si, lo penso anch'io... è il mio fiore preferito infatti-

dissi fiera.



-bene bene, adesso so che sei un'amante di spaghetti alla piastra con abbondante salsa agrodolce e che i tuoi fiori preferiti sono le belle di notte, che ami passeggiare per le vie di campagna nelle sere d'estate e scommetto anche che ti piace guardare le stelle!-



-avanti Inuyasha, questa era facile a chi non piace guardare le stelle?-



-beh, forse non hai tutti i torti...mmm allora-



Lo vidi riflettere seriamente e mi venne da ridere pensando che quello su cui rifletteva fosse qualcosa riguardante ciò che potesse piacermi.



-io credo che possa piacerti anche l'odore dell'erba fresca appena tagliata-



-è vero- sorrisi -mi piace molto quell'odore-.



-mangiamo adesso altrimenti si fredda tutto!-


All'unisono aprimmo le buste contenenti la nostra cena e senza dire più nulla cominciammo a mangiare...



Forse era la fame o forse l'imbarazzo per la situazione ma terminammo il pasto in silenzio per poi ricadere entrambi sospirando sullo schienale delle sedie. Una risatina riempì la stanza forse eravamo davvero piuttosto simili.



-aaaah- sbadigliai -credo sia arrivato il momento di tornare a casa, spero di esserti stata d'aiuto- dissi alzandomi dalla sedia e riaccostandola all'imponente scrivania.



-spero tu stia scherzando?! Mi hai letteralmente salvato!-



-che esagerato...- dissi arrossendo un tantino



-non esagero. Avrei rischiato di fare mattina! Adesso però per sdebitarmi ti
accompagno a casa.-



Strabuzzai gli occhi negando con la testa e con le mani.



-nono non ce n'è assolutamente bisogno!-



-ma come? Insisto Kagome-



-davvero non è stato niente di che non preoccuparti- esordii più seria ma non bastò



-non devo mica portarti in spalla Kagome ho una macchina comoda e veloce quindi non accetto risposte negative-



non mi restò che cedere.



-e va bene ti ringrazio-



Senza parlare mi indicò con la mano la porta e io la raggiunsi lui fece scattare la serratura e spense la luce percorremmo il corridoio fino ad arrivare all'ascensore.

L'abitacolo era quello di sempre eppure mi sembrava così stretto quella sera, probabilmente stavo diventando claustrofobica o forse la massa muscolare tornita di Inuyasha faceva per tre.



Venni riscossa da un'impaziente oggetto dei miei pensieri.



-Kagome ma mi ascolti ti ho detto di premere il tasto -2-



-ah... eh s-si... subito!-



-sei proprio strana tu-


Disse ghignando, pff come se lui fosse normale invece .



-senti da che pulpito!-



Uno che riusciva ad andare d'accordo con Yura non poteva avere tutte le rotelle al posto giusto no?


Usciti dall'ascensore mi limitai a seguirlo, non conoscendo la vettura a cui eravamo diretti e quando vidi lampeggiare le luci di una fiammante audi TT nera, non riuscii a non farmi scappare un porca puttana mal celato, tanto che il mio accompagnatore sorrise divertito.


-beh che fai? La guardi o sali?-



-divertente!- lo apostrofai salendo poi in macchina, era Decisamente più comoda del
treno notturno carico di parecchi ubriaconi .



-allora, dove la porto signorina ?-



-a Shinogawamachi da lì ti dico io destra o sinistra-



-zi badrone-



Lo guardai un secondo e poi scoppiai a ridere



-ma cos'era quello?- dissi tra un singhiozzo e l'altro contagiando anche il mio interlocutore



-non lo so, l'ho sentito in un film- sorrise -volevo dirlo da una vita!-



Dopo qualche battibecco sulle donne al volante, e il fatto che per noi distinguere sinistra e destra senza pensaci prima almeno due secondi fosse impossibile, arrivammo sotto casa mia. Vedendola mi rattristai un po', avrei voluto fare qualche altro giro in quella comoda macchina, con la compagnia di quell'uomo che era cambiato proprio come il giorno si era tramutato in notte, ma proprio come per cenerentola... ma che paragoni andavo a fare?! Vabbe proprio come lei insomma anche per me il tempo era scaduto .



-quindi è qui che vive la mia indisponente impiegata-

Disse beffeggiandomi.


-si, proprio qui sgarbato capo!- mi limitai a rispondere



Aprii la portiera e uscii dall'auto quando la richiusi mi affacciai dal finestrino.



-beh allora grazie per il passaggio...- mi limitai a dire, forse in altra situazione se un uomo come lui dopo aver cenato insieme mi avesse accompagnato a casa l'avrei invitato a salire per bene qualcosa. Ma quella non era proprio quel genere di situazione no? Un invito a salire sarebbe stato quantomeno inopportuno no? … no?



Lo guardavo ebete me ne rendevo conto e forse per questo fu lui a prendere l'iniziativa.



-d'accordo Kagome grazie ancora per l'aiuto!-


Ma che tipo di iniziativa era quella? Brava Kagome tu ti facevi le seghe mentali mentre lui era già pronto a partire. Che scema!



-di niente, allora ciao.-


Dissi alzandomi e voltandomi velocemente cominciando a salire le scalette che conducevano al portone.



-ciao- udii prima che il rombo del motore riempisse l'aria circostante.



Una cosa era certa: i miei ormoni cominciavano a sentire il bisogno impellente di rimettersi in moto!



Entrai in casa e buttai la borsa sul divano, utilizzando le mani per fare un rapido calcolo, di quanto tempo effettivamente fosse passato da quando la mia vita sentimentale era terminata, e quindi a quando risaliva il mio ultimo rapporto sessuale. Ben 3 mesi! Certo, non era molto... ma nemmeno molto poco.


Senza pensare minimamente all'orario poco convenzionale chiamai Sango, dopo nemmeno cinque squilli rispose.



-Kagome? Che succede?-



-ehi ciao Sango, scusa l'ora dormivi?-



-no no non preoccuparti stavo leggendo un libro per conciliare il sonno. Qual'è il problema ?-



-oh, no nessun problema mi chiedevo solo se questo fine settimana siete libere tu e Aya...- chiesi titubante



-per me non ci sono problemi per quanto riguarda la rossa non saprei che dirti dato che Morfeo l'ha rapita già da un po'. Che hai in mente?-



-nulla in particolare, solo una bella serata tra amiche in qualche locale carino casomai- conclusi.



Sango accettò di buon grado la mia proposta, era il momento di smettere di fare la brava bambina. Forse, era ora di tirare fuori la donna a cui, fidanzato, e migliore amica avevano regalato un bel cestino di corna!


















NOTE ''AUTRICE''

Mi metto da sola tra '' in quanto, mi rendo conto di aver mandato avanti davvero con poca serietà i miei lavori, e per questo mi dispiace infinitamente. Prima di tutto per me, ed anche molto per voi... so bene, quanto ci si può affezionare a delle storie e so anche che qundo queste restano incompiute lasciano dietro di loro un pò di amarezza. L'inizio del mio lavoro è stata un pò la base dell'abbandono, quanto anche la mancanza d'ispirazione, ogni qual volta mi venisse in mente qualcosa da scrivere era sempre per una nuova storia... e non oso dire quante ne ho iniziate sul mio caro programma di word.

Mi scuso tantissimo con chi aspettava un nuovo capitolo molto tempo fa... beh che dire adesso?

Io ringrazio anticipatamente chi se la sentirà di rileggere la storia da capo (sono sicura che l'avete dimenticata, ma come biasimarvi?)

E chi è un nuovo iscritto e la conoscerà per la prima volta.

Questa storia, ha accompagnato mucchi di risate quando è stata pubblicata, le risate di una famiglia creata proprio grazie a questo sito. 

Il capitolo non è nulla di sensazionale, ma come rientro dopo anni mi è sembrata la cosa migliore da fare. 

Grazie a chi recensisce anche in maniera critica(ma non troppo), chi legge e chi nelle cose ci mette il cuore.



p.s.

La storia grazie ad un ritorno di fiamma, no scherzo. D'ispirazione, sui miei documenti è andata avanti, quindi non dovrete apettare altri 2 anni prima di risentirmi!

xoxo :*

La vostra LillixSana!

  
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