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Autore: _Tea_    09/08/2016    0 recensioni
''Eravamo disperati.
Nessuno sapeva come sopravvivere.
Poi qualcuno ha scoperto la vostra immunità e vi ha rinchiuso lì dentro.
Presto però sarete liberi, se lo vorrete.
Dovete solo ascoltarmi, fare una scelta e comunicarla ai vostri compagni.
Io saprò cosa fare.''
Genere: Azione, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Cancelliera Ava Paige, Minho, Newt, Newt/Thomas, Nuovo personaggio, Thomas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le porte del labirinto si aprirono prima del solito-forse erano le cinque del mattino-, quando faceva ancora buio. Il rumore stridente della pietra che sfregava sull' altra svegliò e spaventò nel contempo tutti i radurai, che a quell’ora stavano ancora dormendo profondamente e che solitamente al momento dell’apertura delle porte erano svegli da un bel pezzo. Minho e Thomas, i due velocisti che passavano tutto il giorno a correre per poi mappare le strade dell’immensa struttura, dovettero prepararsi in fretta e furia per iniziare subito con il loro compito, ma prima di arrivare al muro uno di loro fu attirato da un bagliore insolito proveniente dalla sua sinistra. ’Ma cosa... Thomas? torna indietro!’’ gridò al suo compagno l'asiatico. Quello lo raggiunse, e insieme si avvicinarono alla strana luce, entrambi consapevoli di non avere la minima idea di quale fosse la fonte. Poi, guardarono un po' perplessi la scatola, questa volta i ragazzi erano due. Come mai l’allarme non aveva preannunciato l’arrivo di un altro pivello?
’’Chissà perché’ pensò Thomas fissandoli.
Chiamarono gli altri ragazzi a raccolta e aprirono le ante di legno, ma vennero di nuovo quasi accecati dalla luce rossa e blu ad alta intensità. Fu così che i due velocisti e tutti quelli che riuscivano a vedere la scena, ammassati intorno ai due nuovi arrivati, notarono un pacco della grandezza di un cuscino ricoperto da una carta trasparente che di tanto in tanto si illuminava. Tirarono fuori i due, i quali si svegliarono poco dopo e si ritrovarono con gli occhi puntati addosso di tutti. 
“Ma è una ragazza?” esclamò Gally sorpreso. 
“Hai uno spirito di osservazione molto acuto, non c'è che dire.” rispose sarcastico Newt.
Tutti vennero di nuovo attirati dalle luci colorate, così Thomas lo prese e lo aprì. I nuovi arrivati assistettero all’ispezione del pacco, fingendo di non sapere che cosa contenesse e di non ricordare nemmeno i loro nomi, come avevano accordato con wicked. 
’ Un computer?’’ Newt rimase sbalordito.
Perché sarebbe dovuto essere utile un computer in un posto isolato dal resto del mondo e in cui gli abitanti vivevano di pastorizia in vecchie catapecchie traballanti e costruite in legno? Inoltre, lui non lo sapeva utilizzare e a giudicare dai pochi commenti che riusciva a sentire nel trambusto generale, neanche gli altri suoi compagni. ‘’Qualcuno di voi saprebbe spiegarmi a cosa ci serve computer?’’provò a chiedere comunque, ottenendo solo risposte confuse e negative. Tutti i presenti erano come ipnotizzati, da un lato, da quelle luci forti, mentre dall’altro lato apparivano sconvolti: non solo in una sola volta erano giunti li due ragazzi consecutivamente, ma gli era stato spedito anche un affare tecnologico che non sapevano nemmeno accendere. Newt e Alby indissero immediatamente un’adunata per decidere che cosa fare di quell’aggeggio.
I dodici intendenti si sedettero nello squallido stanzino che c’era dietro la cucina-i muri cadenti erano bianchi, gli unici arredi erano le sedie e un minuscolo tavolino su cui, in questo caso, fu poggiato il computer. Subito dopo Alby fece il suo discorso per focalizzare l’attenzione di tutti sul punto della situazione e subito prima che gli altri ragazzi iniziassero a esprimere le loro opinioni in merito, accadde una cosa stranissima. Il piccolo computer, che aveva lo schermo abbassato sulla tastiera, diffuse un’allegra musichetta e si aprì. Lo schermo si illuminò di bianco e poi iniziarono a comparire, una ad una, le lettere che componevano la parola wicked, ognuna in uno sfondo in cui si alternavano i colori blu e rosso. Subito dopo, i ragazzi sentirono e ascoltarono una voce femminile. Non lo sapevano, ma era Ava Paige. E li stava ingannando.

Sede WICKED

Il rumore del microfono che si accendeva risuonò in tutti gli uffici, avvisando tutti i dipendenti che la prova stava cominciando.
‘’È un onore e una liberazione parlare con voi. Nessuno sapeva come rintracciarvi, come salvarvi. I tentativi di comunicarvi le nostre buone intenzioni sono stati sabotati parecchie volte e dall’ultima volta che abbiamo cercato di mandarvi dei segnali non ci è più stato possibile farlo, per diversi mesi. Ma la pazienza e la speranza ci hanno permesso di arrivare fino a qui e di annunciarvi che se voi vorrete collaborare con noi e se non ci dovessero essere intoppi, tra due mesi e mezzo al massimo sarete in salvo. So che cosa state pensando: non leggo le vostre menti, ma vedo le vostre espressioni. Vi prego di ascoltarmi molto attentamente. Ascoltarmi e basta. Non interrompetemi, non esprimete pareri e non parlate tra di voi: il tempo che ho a disposizione è limitato e non ci sarà spazio per eventuali domande o chiarimenti. Dovete solamente limitarvi a memorizzare ciò che dico, guardare le immagini che vi mostrerò, fare una scelta e comunicarla ai vostri compagni. Io saprò come agire.’’

Ava prese una lunga boccata d’aria, prima di proseguire con il racconto di ciò che era successo nel mondo.

‘’Questa storia risale a più di due anni fa,30 mesi esattamente. Una violenta esplosione ha carbonizzato gran parte del mondo, distruggendo foreste, città, decine di nazioni. Milioni di vite sono andate via all’istante. Vedete? Per le strade, per intere settimane, non si vedeva altro che persone in difficoltà, persone che chiedevano aiuto, che urlavano il loro dolore, la loro sofferenza, lo shock che avevano provato. I pochi ospedali operativi mandavano continuamente ambulanze la cui sirena spesso sovrastava le voci confuse e i pianti della gente. Anche le macchine andavano e venivano per tutta la durata del giorno e della notte, cariche di feriti, ustionati e morti. Spesso i ricoverati morivano una volta giunti nel luogo di soccorso, dopo che avevano tirato un sospiro di sollievo per essere stati salvati in tempo. Tanti dovevano aspettare delle ore interminabili prima di essere visitati da un medico e di ricevere medicazioni. I medicinali non bastavano mai, arrivavano sempre in ritardo.’’

Le immagini che la cancelliera trasmetteva dal suo studio al computer inviato nel labirinto scorrevano velocemente sotto gli occhi tristi e sconsolati dei ragazzi, anche loro scioccati da ciò che stavano sentendo, totalmente increduli e già invasi da un’orribile sensazione di impotenza.

‘’Tutti erano spaesati in un pianeta che sembrava non appartenere più al genere umano, che sembrava voler impossessarsi di tutto ciò che ci aveva donato -la pace, la società, la felicità, i mezzi per sopravvivere-, che sembrava impazzire. I pochi superstiti invece sono impazziti davvero. L’esplosione solare ha diffuso un potentissimo virus che attacca il cervello umano, lentamente lo distrugge, lo consuma e porta alla morte.

I malati perdono la capacità di ragionare, diventano matti, non parlano ma urlano sempre, sono aggressivi e si muovono senza mai fermarsi, come se fossero degli zombie. La loro pelle è tutta lacerata, piena di tagli come vedete, perché diventano autolesionisti e si graffiano continuamente. È stato scoperto che se attaccano una persona sana la uccidono o la contagiano. Per questo migliaia di essi sono stati incatenati alle rocce o ai cancelli con delle robuste catene che non riescono a spezzare. Non possiamo permettere che restino liberi o che scappino. Il virus è anche nell’aria e si sta diffondendo molto più velocemente di quanto possiate credere. E non esiste un modo per debellarlo. Siamo disperati. I ricercatori si sono messi all’opera quanto prima e da tempo cercano una valida soluzione a questo disastro. Un modo per rimediare ad una situazione a cui non eravamo preparati. Hanno cercato fin dall’inizio, passando giorno e notte nei laboratori a studiare il cervello umano, per cercare di scoprire qualcosa che avrebbe potuto cambiare la sorte di tutti noi sopravvissuti. Fino a che, appena due mesi dopo l’esplosione, qualcuno non ha scoperto la vostra immunità al virus. Si fa chiamare WICKED. ‘’

La donna non provava nessun sentimento nel vedere le lacrime che rigavano i visi di quei poveri ragazzi. Era totalmente apatica. Sapeva che la loro reazione sarebbe stata questa, dopo tutto sono dei ragazzi che forse non si rendono conto della gravità o dell’entità del danno, pensava. Ma non tollerava il loro egoismo, se c’era ancora. Fino ad allora li aveva spiati e ascoltati, non le erano mai sembrati dalla sua parte. Non sapevano perché erano lì, era vero, ed era veramente curiosa di sapere come avrebbero reagito adesso che erano a conoscenza di tutta la storia. Se avessero opposto resistenza al finto ‘’piano di salvataggio’’ che lei gli stava proponendo o non le avrebbero creduto e fossero rimasti ancora della stessa opinione, bisognava trovare un altro espediente per poterli trattenere almeno qualche altro mese nel labirinto.

‘’Nessuno inizialmente sapeva nulla di ciò che era stato scoperto. Ma le notizie si diffondono in fretta e presto tutti i telegiornali hanno iniziato a parlare di questo. Il mondo intero, per questi tre anni, vi ha sorvegliato. Tutti sanno più o meno tutto di voi, della vostra vita e del vostro coraggio. O meglio, sanno ciò che WICKED ha voluto che si sapesse. Qua fuori siete degli eroi senza uguali. Vi ammirano, e c’è anche chi vi invidia. Siete stati usati è vero, siete stati costretti a vivere in un posto contro la vostra volontà e siete stati analizzati senza il vostro consenso. Ma non avete visto quello che tutti gli altri hanno visto, non lo avete vissuto sulla vostra pelle. Siete scampati all’inferno! E siete preziosi per l’umanità, secondo WICKED. Io invece ho sempre visto in voi solo dei giovani ragazzi spaventati che forse, tutto sommato, non avrebbero dovuto essere allontanati dal resto del mondo in un modo così brusco. Non trovo giusto l’egoismo di chi ha voluto intrappolarvi lì dentro, né l’intenzione di salvare gli uomini approfittando della vostra fragilità e neanche il menefreghismo di quelli che non hanno scoperto niente di utile e vi hanno lasciato a marcire nella radura. Non trovo giusto che dei ragazzi intelligenti come voi non abbiano potuto stare accanto alle proprie famiglie in un momento così difficile, né agli amici o ai propri concittadini. Chissà, forse voi avreste trovato un modo più efficace per fronteggiare la situazione. Ma WICKED non voleva essere contraddetta. Voleva perseguire il suo scopo indisturbata. Così mi sono messa a capo di un’organizzazione che la fermasse. Ho tentato di intrufolarmi ne loro uffici, ma non ci sono mai riuscita. Finché un mio collaboratore non è riuscito ad entrare nell’archivio dei loro computer e mi ha messo al corrente dei loro obiettivi. Dopo che ho minacciato di svelarli pubblicamente, loro sono scesi a patti con me. Ho avuto accesso a tutte le informazioni che ancora non conoscevo, ho letto i loro fascicoli e sono entrata nei loro laboratori. Ho potuto vedere tutti i trattamenti a cui vi sottoponevano. Ho potuto rubare uno dei loro computer e ho stilato un piano per portarvi in salvo. Gli ho imposto di farsi da parte in cambio del mio silenzio e loro, forse immaginando quali sarebbero state le conseguenze dello scandalo, lo hanno fatto. Così ho mandato avanti il mio, di piano, ostacolando il loro.

Io non so che cosa avrei fatto di voi se fossi stata un medico o un membro della WICKED, ma posso dirvi che cosa farò adesso, sempre che voi siate d’accordo. Vedete questo computer? Verrà utilizzato per comunicare con voi. Jeff e Miah sono miei collaboratori e pertanto vostri amici. Lasciate fare a loro, e vi salveranno. Li ho addestrati perché si sapessero adattare alle condizioni della vostra vita e alla società che avete creato, sanno come uscire dal labirinto e sanno come maneggiare questo computer. Ora, voi potete fare la vostra scelta, seguirmi o rimanere prigionieri di WICKED. Siete liberi di fare come credete. Io non mi opporrò se deciderete di non collaborare con me. Anzi, a quel punto sarò io a farmi da parte e lascerò di nuovo le redini della situazione a coloro che mi hanno preceduto.’’

Detto questo, i contorni dell’immagine della donna sfumarono fino a scomparire del tutto e lo schermo si spense.

  
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