Cap.18 Le due sorelle si riuniscono
Violet
si strinse alla gamba di Kurt, che l'aveva nascosta dietro di
sé. Una serie di ribelli li avevano circondati.
"Seguiteci"
ordinò dura una donna bionda con il cranio parzialmente
rasato. "Sono il comandante Cressida,vi porteremo al sicuro".
La
ragazzina strinse un pugno e deglutì.
"Ci
porteranno lontano da Capitol?" domandò al più
grande.
"Molto
lontano e forse da Katniss"disse Kurt. "Non abbiamo altra scelta che
seguirli, siamo decisamente stati fortunati ad essere qui"
commentò.
La
bambina si avvicino a Cressidra, sporse il capo e vide il tatuaggio che
rappresentava dei rampicanti sulla parte rasata della giovane.
Cressida
diede segnale di abbassare le armi e scortarli al 13.
"Sei
Primrose?"domandò. "Primrose Everdeen?"
La
ragazzina si voltò verso l'altro giovane.
"Cosa
le rispondo?" gli bisbigliò.
"Dille
di sì"disse Kurt. Si passò la mano tra i capelli.
"Andiamo con loro, hanno lo stemma del 13" indicò uno dei
simboli sulla giacca della donna. "Fidati, ci porteranno da Katniss".
Primrose
strinse le labbra e si avvicinò a un altro giovane.
"Lei
è ferito" disse.
"Recuperarvi
è stato difficile" disse Cressida. "Qualcuno ne ha pagato il
prezzo" disse, allontanandola dal soldato.
"Andrà
in infermeria. Non puoi aiutarci, dobbiamo solo portarti da tua
sorella". Aggiunse.
Primrose
strinse le mani tra loro ed annuì.
"Non
posso aiutare nessuno nel frattempo?" chiese. Cressidra negò
con la testa.
"Mi
dispiace, dobbiamo andare, ora" disse imperiosa.
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Primrose
teneva il capo chino.
<
Non mi piace il tredici e voglio Kurt > pensò. Si
sciolse la treccia e la rifece.
"Convocate
Katniss e Cato" ordinò Alma Coin. Era in piedi davanti alla
ragazzina nel corridoio.
"Tu
resti con me ad aspettarli. Decideremo dopo la tua mansione" disse
gelida. Le guardie si allontanarono.
Primrose
strinse i pugni e alzò il capo di scatto, assottigliando gli
occhi.
"Lei
decide le mansioni degli altri?" domandò secca.
"Decido
tutto quello che occorre" rispose Alma "ma le mansioni le elabora un
computer, non io, per mantenere alta l'efficienza del distretto".
Primrose
incrociò le braccia al petto.
"Non
credo che starà simpatica a mia sorella. Chi decide con un
computer, non è meglio di chi decide con un sorteggio"
borbottò.
Alma
aprì una stanza e la indicò.
"Entra
lì" ordinò. Una guardia spinse la ragazzina
all'interno e anche la presidentessa superò la porta
automatica.
"Le
decisioni vanno prese, piccola" disse Alma. "Non sto simpatica a
nessuno, non è mio compito" continuò.
Si
sentirono delle voci in corridoio e Katniss e Cato vennero fatti
entrare nella stanza.
Katniss
corse dalla sorella, la raggiunse e la abbracciò,
stringendola a sé.
Cato
restò ad osservare la scena.
"Mi
duole distruggere il pathos del momento,ora vorremmo sapere cosa vuole
fare di Katniss esattamente".
Katniss
prese il braccio la sorella e si rimise in piedi.
"Farò
quello che devo per questa rivoluzione, come nei patti" disse gelida.
Primrose nascose il viso nella spalla della sorella.
"A
me quella tipa non piace" bisbigliò.
"Se
fossi in te mi farei dire come funziona nei dettagli" disse Cato e
abbassò la voce. "Sai quando si parlava di mercanteggiare?
È sempre meglio sapere per cosa stai pagando, specie
perché la propaganda è un termine molto ampio in
un mondo molto vago" sussurrò. Tornò nell'angolo
della stanza e rialzò la voce. "La piccola e il marmocchio
li vorremmo nel nostro alloggio, dopo che gli avrete dato il
braccialetto". Teneva le braccia conserte.
Katniss
mise giù la sorella e la nascose dietro di sé.
"Però
ovviamente, per fare un lavoro decente, dovrò essere serena.
Perciò voglio mia madre al sicuro, la garanzia che non
allontanerete da me né mia sorella, né l'altro
giovane" ordinò.
Primrose
sporse il capo in avanti.
"E
il mio gatto!" s'inserì.
"Sarà
fatto... anche il gatto. Sarà utile contro i topi" disse
Alma Coin con tono acido.