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Autore: fenris    21/08/2016    3 recensioni
E se ci avessero sempre mentito?Cos'è veramente successo in Egitto più di tremila anni fa?Una storia di lotta e dolore,dove due popoli dovranno imparare ad appianare le divergenze e combattere assieme per fronteggiare un male più grande di loro.Riuscirà Mosè a vincere e restare fedele al suo voto di non uccidere nessun essere umano?
Ispirato in larga parte da Il principe d'Egitto/I dieci comandamenti,Kane's chronicles e Il dio del fiume
Nota: La storia non presuppone in alcun modo di descrivere una società storicamente fedele poichè non era il mio obbiettivo all'epoca in cui la scrissi. Mi scuso per ogni inesattezza storica che troverete e sarò più che grato se leggerete in ogni caso chiudendo un occhio. Le critiche a riguardo sono comunque ben accette.
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                             Fuga mal riuscita-parte prima-

Lilliam cercò di proteggersi il viso dall'ennesimo pugno,ma cadde a terra,mentre cercò di ignorare le urla del sorvegliante. In quei giorni la sua famiglia non aveva molto cibo e quando l'uomo lo scoprì le offrì dei soldi in cambio di un piccolo piacere,ma lei rifiutò sdegnata,avevano rinunciato ai soldi per un bene più grande e non avrebbe permesso a una guardia corrotta di violare la sua dignità. “Senti,sgualdrinella,sono stato gentile con te e ti offerto ciò che mi serviva in cambio di una cosa da nulla,ma sembra che le mie offerte non bastino,quindi...”:l'uomo fece per trascinare la ragazza in un vicolo,ma un colpo improvviso lo mandò a terra,quando si rialzò prese la frusta e cominciò a urlare contro l'assalitore....prima di accorgersi di chi aveva davanti.

Di fronte alla guardia c'era nientemeno che il Principe Mosè,che lo fissava con uno sguardo di puro disprezo. Fece per giustificarsi,ma la frusta gli venne tolta di mano e il principe gli ordinò di sparire dalla città prima di sera per poi tendere la mano alla schiava. Lilliam inizialmente si stupì parecchio di un simile atto di gentilezza,ma poi prese la mano e una volta in piedi si inchinò:”Mio signore,non ho parole per esprimere la mia gratitudine,chiedete e vi sarà dato.”:ma il principe le fece cenno di silenzio e poi le rispose:”Risparmia la tua gratitudine per chi davvero ti aiuta,la responsabilità di quanto accade qui in parte è anche mia,visto che sono stato io ad addestrare e assumere alcuni di questi uomini. Permettimi comunque di raccoglierti la borsa.”.

Mosè fece per prendere la borsa,ma la ragazza glielo impedì e la prese da sé:”Non disturbatevi,mio signore. Avete senza alcun dubbio cose molto più importanti da fare e di certo dovrete ancora riprendervi dallo scontro contro gli etiopi. Arrivederci e che gli angeli vi proteggano.”. Mosè ricambiò l'augurio e andò a incontrare suo fratello,mentre Lilliam si incamminò verso casa,stando ben attenta a tenere celata una pietra rosso fuoco,il cui interno sembrava imbottita di fortissime fiamme.

                                                                                                         ***************

Lilliam arrivò a casa,prese la pietra e aprì una botola nel pavimento,che dava su un lungo tunnel buio,dove scese facendosi luce con la pietra stessa. Dopo mezz'ora di cammino si trovò di fronte una porta nera decorata con geroglifici dorati,la aprì e si trovò in un'immensa stanza,la base dei maghi del ghetto ebraico(1). La stanza era piena di vasi per pozioni,lettere luminose fluttuanti,armi magiche complete o in costruzione e soprattutto al centro della sala si trovava un grandissimo corpo ricoperto da un velo,attorno al quale diversi maghi salmodiavano infondendovi energia.

Lilliam si diresse verso i maghi osservando intanto tutti gli oggetti presenti e sospirò,pensando a quanto sembrassero deboli e ridicoli rispetto alle attrezzature create dai maghi al servizio della corona doppia. Uno dei maghi le venne incontrò salutandola calorosamente:”Lilliam,bambina mia,come stai?Hai preso l'ultimo ingrediente al mercato nero?”;la ragazza annuì e gli porse la pietra rossa sorridendogli:”Ho preso la più potente che avevano,maestro Khemeth. È abitata da un potente spirito del fuoco e darà senza alcun dubbio una vita gloriosa alla vostra creatura.”.Il mago chiamato Khemeth prese la pietra e tolse il velo dalla sua creazione,svelando una statua alta almeno cinque metri e larga quattro da un aspetto umanoide,privo di tratti facciali al di là di due fessure simili a occhi e di un'altra simile a una bocca e con una pelle grezza e piena di scanalature,probabilmente dovute al lavoro di uno scultore poco esperto.

Uno dei maghi guardò Khemeth con sguardo scettico:”Sei sicuro che funzionerà?Questo è già il terzo tentativo e se neanche questo funziona potremmo attendere anni prima di poter riavere tutti i componenti. D'altro canto SE funziona dovremmo aspettare comunque settimane per riuscire a farlo muovere come vogliamo e c'è sempre il rischio che ci scoprano.”. Khemeth non rispose a quelle parole,visto che i dubbi dell'amico specchiavano in gran parte i suoi,ma sapeva che l'alternativa era restare fermi in attesa di un nuovo massacro ed erano a malapena sopravvissuti all'ultimo e solo perchè si erano arresi strappando ai soldati la promessa di lasciare vivi le loro famiglie.

Ripensandoci ora provava solo un'immensa vergogna e per anni non, aveva osato guardare negli occhi Minas,che invece era riuscito a mettere in piedi un perimetro di difesa con l'aiuto di un misterioso mago di cui tutt'ora nessuno conosceva l'identità. Seti,a differenza del padre,era stato abbastanza gentile con gli schiavi,ma d'altronde confrontare due padroni è come confrontare due ferite,può essere più o meno dolorosa,ma farà sempre male. Ma mise al bando i rimpianti e inserì la pietra nella fronte dell'essere,mentre suoi colleghi conclusero il loro incantesimo,poi unì le mani e aspettò. Per secondi interminabili non successe niente,ma poi gli occhi della statua si illuminarono di luce rossa,si alzò e dopo essersi osservato le braccia ruggì,producendo un suono a metà tra il barrito di un elefante e il rumore di una frana.

I maghi quasi piansero di gioia vedendo il lavoro di quasi sei anni portato a termine,la salvezza per loro e i loro figli,poi Khemeth riportò ordine:”Bene,chi ben comincia è a metà dell'opera,ma adesso verrà la parte difficile. Dovremmo riuscire a farlo muovere in modo che possa combattere e soprattutto dobbiamo organizzare i preparativi per la fuga,portate la buona nuova a tutti e tu,Lilliam,dì a Giosuè di preparare i suoi compagni!”. Purtroppo nella foga del momento nessuno si accorse di un singolo geroglifico sul soffitto,che nessuno di loro aveva mai scritto....e che osservava ogni cosa mostrandola al suo creatore.

                                                                                                            **************

Mosè si guardò intorno inorridito,si trovava nel ghetto di Gessen e tutto intorno a lui era nero a contorni rossi e urla strazianti provenivano da ogni dove. Cercò di muoversi,ma a ogni passo si sentiva come se stesse camminando nelle sabbie mobili e dopo quelle che sembrarono ore li vide Erano cadaveri,una montagna di cadaveri...uomini e donne di ogni età e con ogni genere di ferita,alcuni bambini erano stati decapitati o peggio. Mosè sentì l'impulso di vomitare,ma non ci riuscì e quando pensò di aver visto il peggio i corpi cominciarono a cambiare.La loro pelle si ricoprì di squame rosse e nere,poi cominciarono a fondersi in un orrendo vortice,che si rivelò essere un immenso cobra grande come una casa e con un avido sguardo fisso sul principe.

Il serpente cominciò a districarsi e si diresse verso la vittima,che si preparò a difendersi,ma senza alcun risultato. Il Sekhem sembrava non voler scorrere nel suo corpo,impedendogli di fare cose che per lui erano come respirare e non riusciva neanche a muoversi. Poi sentì la voce del cobra:”Moccioso,ricorda. Un giorno sarai tu a liberarmi dalla follia di quell'uomo,preparati per quel giorno. Ah,e quando ti svegli....ricordati di puntare alla fronte.”;poi sputò una cascata di acido viola dritta su di lui.

Mosè si svegliò sudato,si mise a sedere imprecando e poi prese il suo poggiatesta(2),rompendolo tra le dita. Se neanche un artefatto decorato con i simboli di Ra poteva consentirgli di fare sogni normali la situazione era grave.Sospirò e prese una caraffa di vino vicino alla alla finestra. Era da quando aveva memoria che faceva quei sogni di tanto in tanto,in certi periodi anche più spesso e ogni volta si ritrovava nel quartiere degli schiavi,sentiva urla di dolore e in un modo o nell'altro vedeva persone morire,ma era la prima volta in assoluto che vedeva quel serpente. Rabbrividì ricordando il colore delle squame,e se fosse stato...?NO,non voleva neanche pensarci,non c'era alcun motivo perchè LUI decidesse di andarlo a trovare in sogno e d'altronde il mondo era pieno di animali dotati di coscienza e capaci di comunicare attraverso i sogni(3).Dopo aver presentato al padre T'challa e mostratogli il bottino d'Etiopia aveva deciso di restare a Gessen per aiutare Ramses e possibilmente trovare un po' di tranquillità,ma se questo era il risultato preferiva di gran lunga tornare a combattere.

Posò il vino,sperando di poter tornare a dormire senza complicazioni,ma in quel preciso istante vide del fumo provenire dal quartiere degli schiavi. Incalanò energia negli occhi e vide una grande forza spirituale scontrarsi con molte altre forze più piccole,tra cui quelle di shabti,alcuni maghi e guerrieri e Ramses. Dall'altra parte alcune forze debolissime fuggivano,forse gli schiavi avevano deciso di tentare un tentativo di fuga disperato? Beh,qualunque cosa fosse l'essere che stava combattendo,non poteva lasciarlo a piede libero,prese il bastone e si precipitò a combattere.

                                                                                                     ********************

Si sentiva potente,nessuno di quei microbi poteva tenergli testa,un rinoceronte provò a caricarlo,ma un pugno lo ridusse in frantumi di argilla. Poi con una manata spedì un gruppo di guerrieri dall'altra parte della strada,era un peccato che i suoi creatori gli avessero dato l'ordine di uccidere solo se necessario. Ma non aveva tempo per distrarsi,infatti dovette pensare a resistere alla fiammata di un gruppo di uccelli shabti,ma bastò un tuono sparato dalla mano per distruggerli,poi però sentì tre ferite alla schiena. Quando si voltò vide il suo aggressore,un giovane guerriero di circa vent'anni con in mano un pastorale e un flagello infuocato.

Provò a prenderlo,ma era troppo veloce e in breve si ritrovò con altre tre ferite sul fianco,poi sentì una forza sulla gamba e la terra gli sfuggì da sotto i piedi. Cadde di schiena e in quel momento il suo avversario gli saltò addosso sperando di poter sferrare il colpo di grazia,ma non aveva calcolato il potere del fuoco che gli aveva concesso la vita. Una fiammata spedì il giovane a terra con la pelle annerita e quindi si preparò a metterlo fuori gioco,ma prima che potesse calare il pugno qualcosa salvò il suo nemico,facendolo scomparire sotto i suoi stessi occhi. Si voltò e vide un altro giovane guerriero,questa volta armato di bastone,che lo fissava con sguardo battagliero.”Mi dispiace,muso di roccia,ma nessuno può toccare mio fratello a parte me!”.

                                                                        Mosè e il Golem si scagliarono l'uno contro l'altro....

(1)non so se usassero il termine ghetto già ai tempi,ma non ho trovato un termine migliore a parte quartiere e non posso usarlo ogni volta.

(2)gli egizi non utilizzavano cuscini,ma dei poggiatesta per non esporre il capo a scorpioni o simili. in questo caso,come in kane's chronicles,viene usato per impedire all'anima di farsi un viaggetto nella Duat e per bloccare sogni profetici(leggete traumatici).

(3)anche animali molto intelligenti possono arrivare a usare l'energia spirituale,soprattutto quelli ritratti in certi miti dalle culture più varie. Coloro che vi riescono in genere possono ottenere un'intelligenza pari a quella umana e/o mutazioni fisiche(vedere sempre i suddetti miti).

Ok,scusate immensamente il ritardo,ma tra una vacanza a Lipari(consiglio:mai e poi mai affittate case per le vacanze quando siete più di tre!),l'iscrizione ai test universitari e una momentanea mancanza d'ispirazione ho avuto i miei buoni problemi con questo capitolo,che tra l'altro avrebbe dovuto contenere lo scontro vero e proprio con il Golem(nel caso non si capisse,è dal suo punto di vista che viene raccontata l'ultima parte)e la punizione dei suoi creatori,oltre che la prima apparizione di Intef in pubblico. Spero comunque di riuscire a pubblicare la seconda parte durante la prossima settimana. Un abbraccio a chiunque abbia letto fin qui,soprattutto Hikari e Slenderguy.
  
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