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Autore: TotalEclipseOfTheHeart    24/08/2016    3 recensioni
Elayne O'Connel ha solo sedici anni quando la sua vita viene sconvolta, e scopre di essere stata scelta come Guardiana della Terza Dimensione, Astrapos, per combattere contro il male.
Perchè Yggdrasil, l'Albero del Mondo, sta morendo, e con lui, anche il sigillo che teneva prigionieri Nidhoggr, la Grande Viverna, sta svanendo.
Solo I Sette Guardiani possono combatterlo, ritrovando l'Aetherna, l'unica anima pura che possa sconfiggere il mostro.
E' però una lotta contro il tempo, perchè, se sarà lui a trovarla, per loro, per tutto il mondo, sarà la fine...
Tratto dal testo:
"Non ho scelto io il destino che mi è stato assegnato.
Mi sono svegliata un mattino, e booommm … la mia vita non era più come prima. Semplicemente, gli dei o chi per loro avevano altri programmi per me, e che mi piacesse o no, dovevo seguire la strada che avevano tracciato.
Seh … se pensavate davvero che gli dei fossero dei santarellini tutto amore e amicizia, mi spiace deludervi ma … non è affatto così. Prendete me, per esempio. Pensate davvero che volessi rischiare le penne per salvare il mondo? Io??? Tre denunce per rissa e sette sospensioni, tutte in scuole diverse … come no."
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Watchers Chronicles'
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Capitolo V
Un duello esplosivo
 

Gridai, in preda al dolore, mentre un altro, profondo taglio mi colorava di rosso la manica della tuta. Chrystal accennò nuovamente a intervenire, ma gli scoccai un’occhiataccia, e quindi si fermò, incerto. Mi morsi il labbro, furibonda con me stessa e con il mondo perché, per quanto avessi provato a batterle, ancora non ero riuscita a far loro nemmeno un graffio. La delusione mi bruciava dentro, minacciando di farmi perdere la testa a causa dell’ira a stento repressa, ma cercai di restare calma, perché sapevo che, se avessi perso il controllo, allora sì che sarei stata veramente spacciata … sospirai, cercando di tranquillizzarmi.
La cosa che più mi bruciava, però, non era tanto la delusione di fronte alla mia impotenza, quanto l’idea di doverla dare vinta a quel buffone. Non avrei potuto tollerare l’idea di vederlo rinfacciarmi il mio errore per i giorni seguenti, per cui mi rimisi in piedi, stringendo i pugni, irata.
Fortunatamente, il loro fuoco pareva dal tutto inutile contro di me.
Con mia enorme sorpresa, infatti, le loro fiamme non sembravano nuocermi nemmeno, cosa che, probabilmente, era dovuta al fatto che, per sopportare le alte temperature delle folgori, dovevo per forza essere resistente al caldo e alle fiamme.
Tuttavia, questo era ben lontano dal mettermi in salvo.
Come vantaggio, non era sufficiente a tenere testa alle loro zanne e agli artigli, coperti di acido, per cui, alla fin fine, ero comunque punto a capo, che mi piacesse o meno.
Le osservai, furiosa, mentre iniziavano, nuovamente, a girarmi attorno caute. Era sempre così: attaccavano in gruppo, poi, quando ero stremata, si allontanavano, per riprendere fiato e costringermi a una fine lenta e dolorosa. Di quel passo, sarei morta senza che fossero manco costrette a impegnarsi sul serio.
Il colpo giunse repentino, rischiando di ferire irrimediabilmente il mio occhio destro, ma riuscii a scansarmi appena in tempo mentre una lieve scarica elettrica mi percorreva la mano.
Mi fissai, incerta, poi il mio sguardo si posò sulle Salamandre, che si erano improvvisamente fermate. Perché non attaccavano?
Sono completamente cieche. Si orientano grazie a dei sensori del calore, posti sul muso, fiutando gli odori con la lingua o percependo le vibrazioni del terreno.
Fu allora che mi illuminai. Osservai la mia mano, dove un tripudio di scintille elettriche danzavano incerte.
Evidentemente, per utilizzare il mio potere, la mia temperatura corporea doveva salire, per cui ora, in mezzo a quel mare di lava, non riuscivano più a vedermi. Inoltre, con quel tanfo di zolfo nell’aria, non potevano nemmeno fiutarmi. E, finché non mi fossi mossa, non avrebbero potuto percepire i miei movimenti.
Sorrisi, mentre un’idea davvero niente male iniziava a prendere forma nella mia mente.
Non sapevo ancora come fossi riuscita a sbloccare il mio potere. Era come se un muro si fosse rotto, e adesso potessi sentire, dentro di me, un’immensa fonte di energia pronta all’uso, lì solo per poter essere utilizzata. C’era sempre stata, ma io non ero mai riuscita a vederla: evidentemente, messa sotto pressione, ero finalmente riuscita a sbloccarmi, per cui non mi restava che tentare la sorte.
Diressi l’energia dritta alle gambe, e schizzando in avanti iniziai a muovermi, rapida come mai avrei immaginato di essere, senza mai toccare terra, utilizzando solo l’elettricità per muovermi e, quindi, lasciando perplesse le Salamandre, che non percependo i miei movimenti non avevano più idea di cosa fare.
Attaccai, rapida, consapevole che, sebbene avessi finalmente sbloccato i miei poteri, non possedevo ancora la resistenza necessaria per utilizzarli troppo, per cui dovevo chiudere lo scontro in fretta, altrimenti sarei stata decisamente spacciata.
Le Salamandre iniziarono a soffiare, irritate, cercando di bloccare i miei movimenti e facendo gioco di squadra per impedirmi di attaccare. Niente da fare, grazie a quella tecnica, riuscivo a muovermi troppo rapidamente per poter essere anche solo vista, figuriamoci intercettata.
Poi mi venne l’illuminazione.
Non ero sicura che avrebbe funzionato, ma di certo avrebbe potenziato un bel po’ la mia forza d’attacco.
Mi concentrai, permettendo ai fulmini di fluire sul braccio, per incanalarli sulla spada, e attaccai.
Ero quasi al limite, e potevo sentire le forze venirmi meno, ma ero troppo determinata a vincere per fermarmi.
Non ci vollero molti colpi, con la spada coperta di elettricità, bastarono un paio di fendenti per friggere le mie avversarie che, stremate, caddero infine a terra, segnando la fine dello scontro, e il mio successo.
Atterrai, il corpo quasi privo di sensibilità a causa delle molteplici ferite che lo ricoprivano, e cercai di sorridere, esultando: “Hai visto, Mr. Ghiacciolo? Te l’avevo detto, che con gli scontri reali io rendo meglio!”
Non feci in tempo a proseguire, che le forze mi abbandonarono, mentre i miei sensi, sempre più deboli, riuscivano a stento a percepire le sue braccia che mi soccorrevano, rapide, e le sue ultime, amare ma gentili, parole: “Scema. Che ti serve tutto quel potere, se per usarlo poi non puoi nemmeno più reggerti in piedi?”

 Mi svegliai alcune ore dopo, in infermeria. Qualcuno stava gridando.
Cercai di sollevare le palpebre, ancora appesantite dal sonno, e subito dovetti alzare un sopracciglio, alla vista della scena che mi si presentava di fronte.
Chrystal se ne stava seduto e contrito, oltre che con un grosso bernoccolo sulla fronte, su una sedia, e pativa in silenzio le grida sconvolte di Ainuviel che, scandalizzata, non appena era venuta a sapere della nostra bravata, aveva dato di matto, iniziando un lunghissimo e asfissiante monologo sul dovere, e sul buon senso, e sulla nostra missione … cose così, insomma.
Tra tutto, Jakhaal annuiva, alle sue spalle, senza però risparmiarsi qualche risolino divertito ogni tanto, nel vedere il compagno in preda alla furia isterica della Guardiana.
“Si può sapere che diamine vi è passato per il cervello?” stava dicendo, proprio in quel momento, Ainu, “Siete forse impazziti! Avrebbe potuto morire, per la miseria, ti sei forse dimenticato che lei è la nostra leader?”
L’altro sbuffò, alzando gli occhi al cielo: “E addio al monito degli Angeli Guaritori di lasciarla riposare. Con tutti questi strilli, avrai messo in allarme l’intero tempio. Anzi, no, tutte e sette le dimensioni rimaste!”
Aniu divenne bordò, poi nera, poi di nuovo bordò, infine esplose: “Tu! Piccolo, brutto, presuntuoso …”
“Ehm …”, intervenne, improvvisamente, Jakhaal, indicandomi incerto, “Non vorrei disturbare la vostra allegra chiacchierata …”
Sghignazzai, divertita, sforzo che, da solo, mi causò un dolore acutissimo al petto.
Ok, forse, avevo un po’ esagerato. Giusto un po’.
“… ma credo che ora ci siano altre priorità in ballo. A quanto pare i vostri discreti sussurri l’hanno svegliata veramente, alla fine.” terminò, a braccia conserte.
Ainuviel arrossì, poi sospirò, avvicinandosi al mio letto: “Mi dispiace. Ma avresti potuto veramente vedertela male, sai? Ci sei andata maledettamente vicina, e se Chrys non ti avesse portata immediatamente qui, molto probabilmente ora non saresti nemmeno tra noi!”
Osservai il Guardiano, sorpresa, che alzò le spalle, sbuffando.
Come non detto. E io che mi ero illusa che potesse provare un minimo di emozioni. Dovevo smettere di provarci, quel tipo era una causa persa.
Divenni bordò, al pensiero di lui che mi portava, in braccio, fino all’infermeria, e tutto per salvarmi. Scossi il capo. No! Era solo una dannatissimo tsundere, e decisamente non era il mio tipo!
Cercai di sorridere, anche se lo sforzo era più che sufficiente per farmi gemere di dolore: “Eddai! Almeno ora ho sbloccato i miei poteri, no?”
Lei alzò un sopracciglio, stizzita, poi annuì: “E va bene! Forse, non è stata una così cattiva idea! Siete comunque in punizione, tutti e due!”
Io e Chrystal la fissammo, gli occhi sbarrati. Cheee?
“Bhe? Che avete da fissare?” rispose lei, sospirando, “Qui sono io la più anziana, e finché Elayne non avrà ottenuto il suo Frutto della Vita, e preso a pieno titolo il suo posto nel gruppo, resta il fatto che sono io qui a prendere le decisioni! Quindi, che vi piaccia o meno, ora siete tutti e due in punizione!”
Sbuffai, irritata. Magnifico, e io che già mi pregustavo i piaceri del comando.
Non per dire, ma l’idea di schiavizzare Mr. Ghiacciolo e farlo diventare il mio maggiordomo personale non mi dispiaceva per niente.
Invece, mi toccava aspettare, e non sapevo nemmeno per quanto.
“E quindi? Quando riceverò il mio Frutto?” chiesi infine, impaziente.
Jakhaal alzò le spalle, vago: “Difficile a dirsi. I Frutti della Vita sono l’essenza del nostro potere spirituale, e vengono direttamente creati da Yggdrasil, ma il tempo che ci metterà per completarli varia molto da persona a persona. Prendi Ainu, ci ha messo quasi cinquant’anni per ottenere il suo, Chrys invece solo sei mesi.”
“Ehi!” protestò la ragazza, offesa, “Questo dettaglio potevi anche ometterlo, no? Così sembra che il signorino tutto emozioni sia più dotato di me!”
Chrys sbuffò, divertito: “Ma io sono più dotato di te, donna-albero!”
Sorrisi, mentre quella stizzita, faceva dietro front, indignata, e se ne andava, sbattendo la porta.
“Quindi? Non potrò partecipare alle missioni per quanto ancora?”proseguii, cercando di alzarmi.
Niente da fare, il dolore mi costrinse nuovamente a terra.
Jakhaal sospirò: “Stiamo facendo del nostro meglio, per accelerare il più possibile il tuo allenamento. Ora che finalmente hai sbloccato i tuoi poteri, dovrebbe essere più semplice, ma nulla è certo. Di sicuro, non puoi combattere senza un Frutto, su questo non ci piove.”
A quel punto chiesi, interrogativa: “Non capisco. Perché questi Frutti sono così importanti? A che servono esattamente?”
Chrystal si alzò, tirando fuori da una sacca quello che, a prima vista, mi parve un ammasso di metallo fuso e informe: “Ecco perché. Questa è la spada che hai utilizzato durante lo scontro con le Salamandre. Vedi, nessuna arma può sopportare a lungo il potere di un Guardiano, e, d’altra parte, contro certi nemici i soli poteri non sono sufficienti per difendersi.
I Frutti della Vita sono questo: armi. Nascono grazie alla piena maturazione del nostro potere spirituale, ossia quando un Guardiano diventa abbastanza forte da entrare ufficialmente a far parte del nostro ordine. Per ora, sei solo una recluta, un cadetto. Quando avrai imparato le basi, allora riceverai anche tu il tuo Frutto, con quello, il tuo potere aumenterà notevolmente. Sarai sempre una novellina, almeno se paragonata a guerrieri più esperti, come me o Ainu, ma per lo meno avrai qualche possibilità di cavartela anche in situazioni particolarmente ostiche.” Annuii, comprensiva.
“Quindi? Che si fa ora?” Jakhaal sorrise, strapazzandomi i capelli, divertito. Sospirai, anche se, a dire il vero, avrei tanto voluto prenderlo a pugni, ma ero troppo debole anche solo per muovere un muscolo, figurarsi fare a botte con quel colosso tutto bicipiti e steroidi. “Per ora, cerca di riprenderti. Sei una Guardiana, non ti ci vorrà molto. Poi, ricomincerai ad allenarti con Chrystal, e allora vedremo.”
Sospirai, per nulla sollevata. Se c’era una cosa che detestavo, era l’idea di starmene legata al letto senza far nulla.
Mi rimisi abbastanza in fretta. Non erano passati che pochi giorni, ed ero di nuovo ad allenarmi con Mr. Ghiacciolo.
Ora che finalmente avevo imparato a evocare i miei poteri di mia spontanea volontà, era tutto più semplice. Certo, dovevo ancora affinare il loro utilizzo, e la quantità di energia che mi prendevano di volta in volta, e inoltre dovevo fare più pratica con le armi, cosa per nulla semplice. Ma di sicuro le cose procedevano molto più rapidamente che prima, per cui, alla fin fine, non ce la passavamo così male.
Mi ci vollero alcuni mesi, e non poche fatiche, ma alla fine raggiunsi il mio traguardo.
Sorrisi, trionfante, mentre, per la prima volta in quei lunghi, spossanti mesi, riuscivo a mandare KO il signorino senza emozioni che, stupito, alzò lo sguardo su di me, osservandomi sorpreso.
Mi avvicinai, trionfante e mi parai di fronte a lui, sghignazzando: “Allora? Che te ne pare della mia nuova Lightning Roar?”
La sorpresa scomparve dal suo volto, subito sostituita dall’ironia, alzò un sopracciglio: “La tua che?”
Sbuffai, indignata: “La mia nuova tecnica, quella con cui ti ho appena mandato chiappe a terra. Lightning Roar!”
Mi fissò, come a chiedermi se fossi seria, poi scoppiò a ridere: “Si, certo. Linghtning Roar … perché non qualcosa di più originale, tipo Avada Kedavra o Rasengan?” Divenni bordò. Insomma, come osava insultare la mia tecnica!? Ci avevo messo un mese intero per crearla!
“Sì, sì … ridi pure. Scommetto che tu non dai i nomi alle tue tecniche, invece!”
Mr Ghiacciolo tornò serio, e rispose: “Non ci penso nemmeno. Dare nomi alle proprie tecniche è per gli sfigati, come te e Jakhaal, per esempio!”
Sbuffai, poi sorrisi, divertita: “Oppure, più semplicemente, il tuo cervello surgelato non è abbastanza sveglio da creare un nome decente. A me sembra più plausibile questa, come spiegazione!”
Lui sbuffò, irritato: “Come ti pare, comunque, meglio andare. È evidente che il tuo addestramento, qui, è finalmente finito!”
Esultai, sollevata: “Era ora! Insomma, otto ore al giorno in compagnia di un pinguino? Hai la più pallida idea di quanto sia stato difficile?”
“Non quanto lo è stato per me addestrarti, novellina!”, ribatté lui, irritato.
Gli balzai al fianco, ridendo divertita: “Comunque, ora che potrò avere il mio Frutto, non dovremmo più essere obbligati a sopportare la reciproca presenza!”
“Certo, contaci …”, non riuscì a proseguire, perché, un istante dopo, eravamo stati sbalzati via entrambi, mentre un boato profondo percorreva il Mausoleum.
Ci alzammo, indolenziti, e quando volgemmo gli occhi in alto, ci trovammo di fronte allo spettacolo peggiore che avremmo mai potuto immaginare: una schiera di portali oscuri si era appena aperta, coprendo il cielo sopra il Santuario, mentre da quei varchi spazio-temporali stormi e sciami di sagome scure e informi marciavano indemoniate verso i Templi, distruggendo tutto ciò che capitava loro a tiro, e dirigendosi decise verso il luogo in cui erano conservati i Frutti non ancora maturi.
Circondata da quell’esercito di creature senza nome, un’immensa figura troneggiava sulle altre, un’immagine che mai avrei potuto dimenticare:
Apophis.
Strinsi i denti, mentre osservavo irata la viverna che aveva fatto sparire il mio migliore amico, e quella ricambiava il mio sguardo, come a invitarmi a farmi avanti. Sorrisi. A quanto pareva, la guerra era iniziata.




Note dell'Autrice:
Rieccomi qui, miei carissimi fan!
Come promesso, oggi, essendo mercoledì, ho pubblicato questo nuovo capitolo della mia nuova serie!
Spero veramente che finora vi sia piaciuta, anche se ovviamente, essendo solo all'inizio, forse è un po' presto per dirlo con certezza.
Bhe...finalmente le cose hanno iniziato a vivacizzarsi un pochetto.
Ora che finalmente la nostra Elayne è riuscita a sbloccare i propri poteri, penso proprio che avremo modo di vederne delle belle! E poi, ci sono anche i suoi compagni. Per ora, essendo il suo maestro, Chrystal è quello che si è visto di più, ma credetemi se vi dico che presto anche Ainu e Jakhaal avranno modo di mettersi un po' in mostra: potrà non sembrare, ma anche loro sono abbastanza fortini!
Per ora, ringrazio tutti coloro che mi hanno seguita, in particolar modo EragonForever, che con le sue immancabili recensioni sa sempre come supportarmi!
Alla prossima!!!
Teoth
   
 
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