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Autore: strayheart00    28/08/2016    1 recensioni
Quando, in una normale giornata di luglio, Logan Stuart si era svegliato non credeva che di lì a poche ore sarebbe diventato amico di Sam Ferrari. Non si aspettava nemmeno che nel corso dei mesi avrebbe perso la testa per lei fino a consegnarle il suo cuore. E di certo non poteva mai sospettare che quella ragazza gli avrebbe cambiato totalmente la vita, facendo crollare ogni sua certezza. Peccato che nella vita niente va come ci si aspetta e il destino ha sempre in serbo qualcosa. Così Logan si ritroverà coinvolta in una storia che lo porterà a toccare il cielo con un dito per poi fallo sprofondare nel gelo dell'inferno.
*Tratto da uno dei capitoli:*
«Vieni qui e guardiamo il sole sorgere brontolo. La nostra notte folle è finita» detto questo venne di nuovo a sedersi accanto a me e insieme guardammo il sole svegliare la città che non dorme mai. E insieme al sole si svegliò anche qualcosa dentro me.
Che fosse il mio cuore?
Sam Ferrari mi era entrata dentro più di quanto mi piaceva ammettere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Badboy vs Goodgirl '
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~Lo specchio mi restituiva un immagine che non poteva di certo appartenere a me. Il ragazzo che stavo fissando, da più o meno un'abbondante mezz'ora, era vestito come babyken, quindi mi sembrava impossibile che quello fossi io. Secondo lo specchio indossavo un completo da pinguino, che mia madre e gli altri sostenevano fosse di alta moda, una cravatta rigorosamente nera e avevo i capelli laccati come un secchione, io che per tutta la vita non avevo mai pettinato la mia zazzera bionda. Non sarei uscito di casa così, nemmeno morto. Peccato non avessi molta scelta dato che tutti, di là in soggiorno, mi stavano aspettando con ansia. Il fatto è che non riuscivo proprio a muovermi. Mi paralizzava il pensiero di dover cambiare così tanto, fino a rinnegare il mio vero carattere, per poter piacere a tutti quei spocchiosi dell'alta società e ai genitori di Sam. Mentre il mio cervello partoriva scenari e idee sempre più inquietanti, la porta si aprì piano ed entrò Tom. Il mio amico quando mi vide conciato in quella maniera non si mise a ridere, anzi, mi osservava incuriosito come se avesse davanti un qualche strano animale esotico. «Sembri diverso» le sue parole rispecchiavano appieno i miei pensieri e sono sicuro che lui lo sapesse. «Mi sento diverso» la verità uscì fuori da sola, mi fidavo di Tom e sapevo che lui non mi avrebbe mai preso in giro per le mie pippe mentali. «Da quando Casey è partita ho riflettuto molto sul mio modo di vivere la vita». Presi posto sul letto e Tom venne a sedersi accanto a me «A quali grandi conclusioni sei arrivato?» «In realtà è solo una per adesso: sto buttando al vento la mia vita».Mi presi qualche secondo per osservare la figura del mio migliore amico. Aveva sempre lo stesso aspetto fisico, quello del bello e dannato, ma c'era qualcosa nel suo sguardo, era come se avesse perso quella luce di follia che lo contrassegnava. Avevo notato questa cosa già una sera al bar, subito dopo la partenza di Casey. Sapevo che era solo questione di tempo e poi me ne sarebbe venuto a parlare lui stesso. Ed era quello che stava succedendo, finalmente Tom mi parlava con il cuore in mano. «Lion mi ha fatto fare domanda per un paio di università». La sua reazione non fu quella che mi aspettavo sinceramente «L'hai detto solo a me vero?». Mi ritrovai ad annuire alla sua domanda «Non posso farne parola con nessun'altro». Lui mi fisso divertito per la prima volta quella sera «Quando siamo cambiati così tanto?». Avevo le mani sudate così le passai velocemente sui pantaloni «Quando ci siamo innamorati amico». Tom scoppiò a ridere «Come hai fatto a capirlo che sono nella merda come te?». Gli diedi una pacca leggere sulla spalla «Ti conosco brutto stronzo». Ci fissammo in silenzio poi Tom con una faccia da funerale riprese a parlare «L'ho lasciata andare come un coglione Logan. Lei mi aveva chiesto di darle il mio cuore ma io avevo troppa paura». «Anch'io ho paura sai? Amo Sam dal più profondo del mio cuore e lei... lei mi nasconde qualcosa» la sensazione che Sam non fosse stata del tutto sincera con me mi faceva svegliare la notte ormai. Tom sembrò non capire perché fossi così paranoico «Neanche tu le hai raccontato tutto, quindi mi sembra giusto che lei ti nasconda a sua volta qualcosa». Non ci aveva mai pensato prima effettivamente «Ho pensato molte volte di raccontagli la verità su mio padre...». Tom mi fermò, sapeva già cosa stavo per dire «Ma sei terrorizzato dall'idea che dopo lei ti veda solo come il figlio di satana? Senti secondo me dovresti farlo e basta». Avrei davvero trovato il coraggio di dire a Sam la verità sulla mia famiglia? Il fatto che stessi pensando già al momento in qui farlo significava di si. «Lo farò te lo giuro» mi alzai dal letto e Tom con me. Ci guardammo in faccia per pochi secondi prima di abbracciarci come fratelli. «Qualsiasi cosa questa merda di vita ci porterà noi staremo sempre insieme» la mia voce aveva tremato verso la fine della frase, ma avrei preferito mille volte morire e non vivere senza Tom. «Puoi giurarci Logan. Tu sei tutta la mia famiglia» anche Tom si era emozionato, la sua di voce era uscita fuori rauca. Ci allontanammo, ponendo fine a quell'abbraccio. Il mio amico scoppiò a ridere e io con lui «Adesso che il momento sentimentale è finito, alza il culo ed esci fuori da questa stanza. La tua principessa ti aspetta nel suo castello». Tom aveva ragione la mia Sam mi stava aspettando, quindi era inutile farsi paranoie assurde. Lei mi voleva così com'ero sempre stato. Mi avviciani nuovamente allo specchio e passai le mani tra i capelli, fino a renderli indomabili come sempre. Quello ero io e non sarei cambiato per niente al mondo.

****
Il mio cervello stava per abbandonarmi definitivamente alla vista della casa di Sam. Aveva addirittura già fatto le valigie e acquistato un biglietto di sola andata per il Messico. Non potevo entrare in quella villa con i miei neuroni che avevano deciso di andarsene in vacanza. Strinsi con più forza il manubrio della moto mentre l'indecisione tra lo scendere e lo scappare via mi stava divorando. Il mio stomaco mi urlava a gran voce di scappare e non tornare più, invece il cervello, o meglio quei pochi neuroni ai quali non piaceva il Messico e avevano deciso di restare, mi dicevano di comportami da uomo e entrare in quella maledetta casa. Sfortunatamente anche quella volta diedi retta alla mia parte razionale e mi ritrovai a scendere dalla moto e incamminarmi, ancora non ho capito con quale coraggio, verso villa Ferrari. Quando mi trovai davanti l'enorme portone l'ansia mi attorcigliava lo stomaco impedendomi di respirare. Vestito in maniera super elegante, come d'altronde in tutte le occasioni in cui l'avevo visto, Manuel Ferrari mi osserva nello stesso modo in cui si guarda una cavia da laboratorio. Al suo fianco vi era invece la figura di Meredith che invece mi sorrideva calorosamente. Mi avvicinai a loro e con tutta l'educazione che avevo in corpo li salutai «Buonasera Signor. Ferrari, buonasera Meredith e tanti auguri». Quando avevo salutato la mamma di Sam avevo fatto perde alla mia voce quel tono da funerale con cui avevo iniziato la frase, rendendolo più allegro e spensierato. «Buonasera a te Logan. Siamo così tanto felici di vederti qui!» Meredith mi abbracciò di slancio, lasciandomi anche un bacio sulla guancia. Dubitavo fortemente che anche Manuel fosse felice di vedermi lì quella sera dato che continua a guardarmi come se fosse indeciso su dove nascondere il mio cadavere. «Mia moglie è molto felice di vederti, come sempre d'altronde, ma non posso dire lo stesso di me» proprio come pensavo il padre di Sam odiava l'idea della mia presenza quella sera. «Lascia stare quel vecchio burbero di mio marito! Non riesce proprio a capire che bravo ragazzo tu sia» Meredith corse subito in mio aiuto il che mi fece sghignazzare, reazione che non passò inosservata all'uomo delle caverne. «Un bravo ragazzo? Credo che uno spacciatore sia più un bravo ragazzo di lui» Manuel disse quella frase con tutto l'astio che provava nei miei confronti. Non ci diedi tanto peso poteva dirmi quello che voleva, ma ,in ogni caso, non avrebbe cambiato il fatto che io mi scopassi sua figlia in ogni angolo di quella casa quando lui non era lì. «Papà! Per favore avevi promesso che ti saresti comportato bene con lui stasera» con quel rimprovero Sam fece la sua entrata in scena e contemporaneamente il mio cervello faceva la sua uscita. Quella sera non era bella, ma di più. Un abito rosso le fasciava alla perfezione quelle curve che con il tempo avevo imparato a conoscere così tanto bene. I capelli erano raccolti in uno chignon alto che le lasciava sul viso una piccola ciocca. Le mie mani fremevano dalla voglia di accarezzare quella pelle liscia come seta. La cosa che più mi fece fermare il cuore però furono ,come ogni volta, i suoi occhi. In quel mi guardavano con dolcezza e amore e sono sicuro che fossero lo specchio perfetto dei miei. «Come posso comportarmi bene se lui sta qua davanti a me a guardarti sbavando?!» l'urlo del cavernicolo mi fece ridestare i miei pochi neruroni dal loro stato di coma. «Non è colpa mia signore, ma vostra figlia stasera è così bella da avermi lasciato senza parole» avevo pronunciato quelle parole senza rendermene conto, ma erano la pura e semplice verità. Meredith mi sorrise ancora di più mentre Sam sembrava si stesse sciogliendo lì sul portico in un ammasso di cuori. Solamente Manuel mi guardava ancora più nervoso e indispettito rispetto a prima «Oh questo è troppi. Senti brutto...». Per mia fortuna non riuscì a completare la frase perché Sam mi trascinò via tra le urla di Manuel e le risate di Meredith.

****
Appena entrati in casa tutte le persone presenti si erano voltati nella mia direzione. Il mio braccio avvolgeva la schiena di Sam, in modo da tenerla accanto a me. Sam iniziò a presentarmi alcune persone e andò avanti così almeno per una buona ora. Mentre eravamo finalmente al tavolo del buffet, un'uomo sulla sessantina insieme ad una donna che assomigliava incredibilmente alla mamma di Sam si avvicinarono a noi. «Sam tesoro! Non ci presenti il tuo fidanzato?» a parlare era stata la nonna del mio brontolo che mi guardava come se avesse già capito tutto di me. «Ma certo nonna! Lui è Logan, Logan questi sono i genitori di mia madre Marise e Simon»  Sam mi aveva presentato di nuovo come se fosse fiera di farlo e ormai era da tutta la sera che questa cosa mi sorprendeva. La nonna mi abbracciò stritolandomi (ma allora era un vizio di famiglia!) «Sono così felice di conoscerti! Tu si che sei un bel ragazzo altro che quel Cameron, sei stata proprio fortunata Sam». Decisi allora di utilizzare tutto il mio charme per conquistare definitivamente la vecchietta «È davvero gentile! Ma in verità sono io quello fortunato a stare con la vostra vostra bellissima nipote». Sam alzò gli occhi al cielo mentre la nonna mi dava un'altro bacio sulla guancia «Sei davvero un tesoro! Bello e romantico! Ah se solo fossi più giovane e più bella proverei a rubarti a mia nipote». Dato che la cosa mi stava divertendo decisi di rincarnare la dose «Più bella e più giovane? Ma se quando vi ho vista ero convinto foste la sorella di Meredith! E per quanto riguarda la bellezza mi lasci dire che non ha nulla da invidiare a sua nipote» terminai il tutto con il mio solito sorriso che Sam chiamava "strappamutandine". Marise diventò rossa per poi ridacchiare come una dodicenne «Sei il ragazzo perfetto! Sam non fartelo scappare». Sam mi guardò e si strinse di più a me «Ci sti provando nonna, credimi». La guardai anch'io, perdendomi nei suoi occhi «Posso assicurarti che non ti libererai di me amore». Un sorriso a trentadue denti si fece largo sul volto del mio brontolo «Ne sono felice credimi». I nonni nel frattempo ci osservavano curiosi e prima che Marise potesse parlare, Simon disse le prime parole di quella sera «Tu ami davvero mia nipote». La sua non era una domanda, ma un vera e propria constatazione. Allora gli risposi nella maniera più sincera possibile «Con tutto il mio cuore». Non avevo il coraggio di girarmi verso Sam, così continuai a fissare suo nonno «Mi piaci Logan e farò in modo che tu piaccia anche a mio genero». Gli sorrisi riconoscente e proprio quando stavo per rispondere, Sam mi bloccò «Noi adesso dobbiamo andare, devo presentare Logan a tutte le amiche di mamma ancora». Marise ci sorrise «Oh ma certo cara! Ci vediamo più tardi». Detto ciò si allontanarono e Sam non appena li vide scomparire dalla sua visuale mi prese la mano e cominciò a correre.

****

Sam aveva fatto di corsa le scale sotto lo sguardo curioso degli invitati. Una volta al piano di sopra aveva spalanco la porta della sua camera per farci entrare. Era come al solito tutto in ordine e tutto troppo rosa per i miei gusti, ma Sam la adorava. «Che ci facciamo qui? Non vorrei che tuo padre salga a cercarmi, mi fa paura» mi ero seduto sul letto mentre lei andava a chiudere a chiave la porta. Dopodiché si girò verso di me con un sguardo che prometteva solo guai «È vero?». Iniziavo a capire dove voleva arrivare con quel discorso e inizia ad avere paura. «Cosa?» il mio tono non era duro come avrei voluto, colpa della mia bellissima ragazza che si stava avvicinando a me. «Lo sai cosa Logan» mi rimproverò lei acida. «Se ti dicessi di si? Cambierebbe qualcosa?» ero disperato ormai, lei aveva capito che l'amavo e non mi ricambiava «Cambierebbe tutto per me e per la nostra storia» i suoi occhi erano fissi nei miei e io inziavo a voler dire quelle parole. Quella volta non mi sarei fatto fermare dalla mia paura irrazionale, ma l'instinto mi avrebbe giudato. «Vuoi sapere la verità Sam? È che io da quando ti ho conosciuto non riesco più a farti uscire dalla mia testa e dal mio cuore. Ti sei fatta spazio nella mia vita e io non so nemmeno come tu ci sia riuscita. Resta il fatto che io non so più fare a meno di te. Io non volevo arrivare a questo punto, avevo troppa paura. Il mio cuore è stato già spezzato una volta e non voglio che ricapiti di nuovo, perché si da il caso che ci abbia messo tanto a rimettere insieme i pezzi... che cazzo dico... tu hai rimesso insieme i pezzi! Ti ho aperto il mio cuore ancora ammaccato senza nemmeno pensarci, perché mi fido di te. So che tu non mi faresti mai del male perché sei la persona più buona che io conosca. E so che questo discorso è senza senso però ho parlato a raffica per dirti... per dirti che mi piacciono i tuoi capelli, le tue labbra e il modo in cui aggrotti la fronte se non capisci qualcosa. Mi piacciono i tuoi occhi, il tuo sorriso e il tuo carattere da pazza logorroicha bipolare. E mi piacciono anche i tuoi capelli, profumano sempre di vaniglia e io amo la vaniglia. La cosa che mi piace di più di te sono i piccoli dettagli, quelli che non nota nessuno. Come il neo a forma di cuore che hai sul fianco o la cicatrice sul ginocchio che ti sei fatta il primo giorno nelle cheerleaders. Sono piccole cose che ai miei occhi ti rendono unica e insostituibile. Ti sto dicendo queste cose perchè mi fido di te Sam, come non mi sono mai fidato di nessun'altro e... ». Sam aveva il volto rigato di lacrime quando mi bloccò «Tu ti fidi di me?». Sorrisi alla sua domanda o meglio sorrisi a quella situazione assurda, prima di aprirle una volta per tutte il mio cuore «Altrimenti non mi sarei innamorato come un perfetto coglione». Credo che non dimenticherò mai la reazione di Sam alle mie parole. Mi saltò letteralmente tra le braccia per soffocarmi in un abbraccio. «Sam perché stai piangendo?» ero preoccupato un po' dato che vedevo e sentivo il suo corpo scosso dai singhiozzi. Allora lei alzò il viso dalla mia spalla in modo da trovarci occhi negli occhi «Portami via da questo posto». La guardai ancora una volta prima di fiondarmi sulle sua labbra calde e morbide. La baciai a lungo e in maniera molto dolce prima di caricarla in spalla come un vero uomo delle caverne. «Allora scappiamo da questa torre mia regina. Prossima destinazione: il regno di Logan». E tra le nostre risate scappammo via da lì, verso quel posto dove potevamo essere ngoi stessi. Per me era arrivato il momento di raccontare la verità a Sam sulla mia famiglia.

 


Angolo Autrice
Ecco qui il nuovo capitolo! L'ispirazione come sempre è arrivata di notte e il capitolo si è scritto da solo. Mancano all'inicira 8 capitoli alla fine e adesso le cose si fanno davvero interessanti! Spero di non farvi attendere troppo per il successivo (vi avverto già che succederanno molte cose importanti) e mi scuso già per un mio possibile ritardo. Al prossimo capitolo!

   
 
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