Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: TotalEclipseOfTheHeart    28/08/2016    3 recensioni
Elayne O'Connel ha solo sedici anni quando la sua vita viene sconvolta, e scopre di essere stata scelta come Guardiana della Terza Dimensione, Astrapos, per combattere contro il male.
Perchè Yggdrasil, l'Albero del Mondo, sta morendo, e con lui, anche il sigillo che teneva prigionieri Nidhoggr, la Grande Viverna, sta svanendo.
Solo I Sette Guardiani possono combatterlo, ritrovando l'Aetherna, l'unica anima pura che possa sconfiggere il mostro.
E' però una lotta contro il tempo, perchè, se sarà lui a trovarla, per loro, per tutto il mondo, sarà la fine...
Tratto dal testo:
"Non ho scelto io il destino che mi è stato assegnato.
Mi sono svegliata un mattino, e booommm … la mia vita non era più come prima. Semplicemente, gli dei o chi per loro avevano altri programmi per me, e che mi piacesse o no, dovevo seguire la strada che avevano tracciato.
Seh … se pensavate davvero che gli dei fossero dei santarellini tutto amore e amicizia, mi spiace deludervi ma … non è affatto così. Prendete me, per esempio. Pensate davvero che volessi rischiare le penne per salvare il mondo? Io??? Tre denunce per rissa e sette sospensioni, tutte in scuole diverse … come no."
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Watchers Chronicles'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo VIII
Castiel, il Guardiano del Fuoco
 

Più tardi, quando finalmente riuscimmo a convincere Mr. Ghiacciolo a uscire dal suo stato d’isolamento, ci ritrovammo tutti e quattro presso il Santuario, dal quale la nostra missione di recupero sarebbe finalmente iniziata.
Fu li che scoprii cosa fosse, esattamente, Astrea.
Già, perché il nostro mezzo di trasporto non era una nave qualunque, ma anzi, un veliero volante. E se fosse stato tutto li, evidentemente sarebbe stato troppo noioso, infatti, oltre che volante, quel veliero era pure vivente.
Vi chiederete come possa essere possibile, invece credetemi se vi dico che è perfettamente normale, almeno per noi Guardiani.
Il vascello, infatti, costruito in un lucente legno rosso e dorato, aveva la focena modellata a testa di grifone, mentre grosse ali piumate spuntavano dai lati e una lunga coda decorava coi suoi sgargianti colori terracotta la poppa della nave. Il capo della magnifica creatura, interamente fuso con il vascello, era coperto da un folto piumaggio in legno, oro, rosso e nero, mentre gli accesi occhietti arancioni osservavano impazienti di partire i suoi passeggeri e padroni.
Sul ponte, oltre all’albero maestro il vascello poteva vantare ben tre vele di supporto, mentre dai fianchi, subito sotto le possenti ali della creatura, si intravvedevano le fessure per l’artiglieria.
Per farla breve, uno spettacolo da mozzare il fiato.
“E’ … cosa dire, assolutamente bellissimo!”, sussurrai, intimorita, a Chrys che, alzando gli occhi al cielo sospirò: “Non lo dire, ti prego, se ti sentisse …”
Troppo tardi, il possente grifone aveva già chinato il capo alla mia altezza, e mi fissava ora serio: “Mpfhhh … certo che sono bellissima! Per chi mi hai preso? Per uno di quei vostri giocattolini umani in latta? Io sono Astrea! Il terrore dei cieli! Il ruggito che scuote gli astri, io sono …”
“Si, si, molto interessante!”, fortunatamente, Jakhaal intervenne in nostro soccorso, scoccando un’occhiataccia al nostro esuberante mezzo di trasporto e riprendendo: “Ora, che ne dite di salpare? Siamo già in ritardo sulla tabella di marcia!”
“Vero.”, fece Ainu, dietro di sé, cun corteo di liane che stava diligentemente caricando i nostri bagagli sulla nave, “Meglio salpare immediatamente. Per fortuna, Astrea non necessita di alcun genere di equipaggio …”
“Equipaggio? E a chi serve un equipaggio? Io sono perfetta già così da sola, mica mi serve direzione! A proposito, dove si va?”, interruppe lei, arruffando le penne impaziente di salpare.
Ainu alzò lo sguardo al cielo: “Puoi, almeno per un secondo, lasciarci discutere? Abbiamo delle questioni importanti di cui trattare!”
“Più importanti della rotta? Cosa c’è di più importante?”, chiese quella, stizzita. Era fermamente convinta che, fintanto che saremmo stati a bordo, sarebbe stata lei a decidere cosa fare e quando farla.
Sospirai, la cosa si prospettava abbastanza stressante.
“Niente.”, ribattè Chrys, evidentemente stizzito, “Solo la strategia da utilizzare per non rimanerci secchi. Che vuoi che sia mai?”
Quella sbuffò, contrariata: “Che strategia e strategia? Nessuno tiene testa ai miei cannoni!”
“Vero, ma di certo non potrai accompagnarci all’interno del covo dei nostri nemici.”, fece Jakhaal, accennando alla sua mole, “Sei, come dire, un poco ingombrante.”
Ainu si mise le mani sugli occhi mentre quella, scandalizzata, si sollevava lievemente da terra, sbattendo le ali e travolgendoci in pieno con le raffiche da esse create: “Ingombrante? Io? Stai forse dicendo che sono grassa? Guarda che ora sono a dieta, ho già perso tre quintali!”
Sospirai: “Ok, bene, e ne siamo felici, ora, di cosa dovevamo parlare?”
“Bhe …”, esordì Ainu, “Tanto per iniziare, abbiamo deciso che, a meno che il Frutto non si trovi nella tua dimensione, cosa a mio parere abbastanza improbabile, ci faremo dare un piccolo aiutino, dallo Spirito Magno che la presiede.”
Alzai un sopracciglio, incuriosita: “Credevo che il compito degli Spiriti Magni fosse quello di rintracciare i Guardiani.”
Chrys alzò le spalle: “Se gli chiederemo aiuto, dubito che ce lo negherà. Inoltre, la forza degli Spiriti Magni è indiscussa, anche se, ovviamente, noi tre con i nostri Frutti siamo di gran lunga più potenti.”
Annuii.
Caricammo i bagagli abbastanza rapidamente, anche perché difficilmente sarebbe stato un viaggio lungo, e le provviste erano già fornite da Astrea per cui, di fatto, a parte pochi vestiti e i nostri effetti personali non dovevamo portare via poi molto.
Una volta a bordo, ci dirigemmo subito presso il Risonatore che, scoprii, alla fin fine non era che un grosso trono interamente in cristallo.
Lo fissai, critica: “E questo sarebbe uno degli oggetti più preziosi e unici al mondo?”
Ainu annuì, seria: “Ne esistono solo altri due oltre a questo, e, fortunatamente, non sono ancora caduti in mano al nemico, anche se dubito che potrebbe utilizzarli. Reagiscono solo al potere dei Guardiani, e il loro valore è semplicemente inestimabile.”
Alzai un sopracciglio: “Certo che, per essere preziosissimo, un po’ più comodo potevano anche farlo.”, dissi, sedendomi sulla superficie gelida e dura.
Chrys alzò gli occhi al cielo: “Dillo ai suoi costruttori, non a noi.”
“Pronta?”, chiese Ainu, porgendomi un bicchiere pieno di un denso liquido verde.
“Ehm, e se schiatto davvero? Questo coso non mi sembra molto raccomandabile.”, dissi, osservando preoccupata la melma che ribolliva. Sembrava bile frullata.
Jakhaal scoppiò a ridere: “Tranquilla, ti farà solo dormire un po’, tutto qui. Così vedrai il posto che dobbiamo raggiungere. E poi non c’è problema, sai cosa si dice, no? L’erba cattiva non muore mai!”
Io e Ainu lo fissammo, divertite: “Parli di te?”
Scossi il capo, poi, ancora diffidente, bevvi la sostanza incriminata.
Fu con un forte sapore di pesce marcio in bocca che, in un istante, persi i sensi e caddi nell’oblio.
 
Volavo sopra una landa infuocata, il calore che minacciava seriamente di fondere il mio corpo, tanto era elevato. Fortunatamente, era solo un’impressione perché, dovetti rendermi conto, non ero che uno spirito informe.
Sotto di me, una pianura cupa e infinita si estendeva per miglia e miglia, intervallata a tratti da possenti vulcani spruzzanti lava e lapilli, o da fiumi di magma bollente, che scorreva pigro verso una meta indefinibile.
Superai un’altissima rupe, dalla forma molto simile a quella di un drago ruggente, dalle cui fauci un intenso bagliore sanguigno raggiungeva il cielo dall’odore di zolfo.
Subito avanti, in un immenso cratere vuoto, si estendeva lo spettacolo più insolito che avessi mai potuto immaginare.
Un’immensa città, costruita interamente nella roccia viva, si disgregava all’interno della voragine, per chilometri a non finire, mentre un complesso intrico di tunnel sospesi collegavano le due estremità, permettendo il passaggio da un lato all’altro della fortezza.
Alzai lo sguardo, sopra di me, in mezzo alle nubi scure, nugoli di viverne setacciavano la zona, in cerca di eventuali nemici.
Mi abbassai ulteriormente, passando da una finestra ed entrando nelle vaste sale.
Dentro, la temperatura era molto più sopportabile, mentre le mura erano interamente intagliate nel ferro e nella roccia. I corridoi erano sorvegliati e giorno da plotoni disciplinati di Salamandre e Draghi, anche se, notai con mio immenso piacere, parevano come ciechi alla mia presenza, mentre correvo rapida verso quel richiamo che mi indirizzava deciso verso il lato più a nord della fortezza.
Molte volte ebbi l’occasione di vedere file di giovani semiumani e nani in catene, costretti dalle orribili creature a compiere marce forzate fino ai meandri più profondi della costruzione, da dove potevo sentire il rumore dei mantici e dei picconi all’opera.
Era evidente che ero appena finita in un centro di costruzione delle armi per la guerra contro di noi, e un centro molto importante.
Combattei contro il naturale istinto di salvare quegli innocenti mandati al massacro, e seguii decisa il richiamo che, in pochi istanti, mi condusse presso un imponente portone in mogano scuro, dal quale sentivo provenire una forte energia famigliare.
Feci per aprirlo quando qualcuno, sorprendentemente, mi stese a terra, cogliendomi di sorpresa.
Mi voltai, certa che, almeno teoricamente, nessuno avrebbe dovuto essere in grado di vedermi in quello stato, e tantomeno di toccarmi.
Davanti a me, un giovane dai folti capelli rossi mi fissava ostile, in posizione di guardia mentre, accompagnato da un piccolo draghetto dalle accese squame purpuree, mi fissava truce.
“Chi sei? E perché sei interessata alla gemma? Sei forse una di loro?”, chiese, osservandomi incerto.
Evidentemente, aveva capito che non potevo essere una seguace della Viverna, tuttavia ciò non spiegava come mai fossi libera di muovermi per la fortezza. Effettivamente, neanche lui avrebbe dovuto trovarsi li.
“Potrei farti la stessa domanda.”, dissi, decisa.
Quello scoppiò a ridere: “Hai ragione, nemmeno io dovrei essere qui. La cosa che mi ha incuriosito, è che nessuno si è accorto della tua presenza, da quando sei entrata da quella finestra, poco fa.”
Rimasi a bocca aperta, scioccata: “Vuoi dire che mi hai seguita fin qui?”
Quello sorrise, furbetto: “Perché non avrei dovuto? Insomma, da che mondo e mondo, quando un principe vede una così bella fanciulla, dovrebbe per lo meno presentarsi, non credi?”
Arrossii, lusingata. Decisamente, era la prima volta che qualcuno mi dava della “bella fanciulla”. Mi avevano chiamata teppista, calamità naturale, scherzo del fato, ma bella fanciulla? Mai.
Mi ripresi, decisa a non cadere nelle sue avances: “Questo non toglie che sei uno stalker!”
Quello sghignazzò: “Cos’è? Un altro termine umano per descrivere un figo da paura? Se è così, allora si, sono decisamente uno stalker.”
Sospirai, esasperata, e fu in quel momento che mi resi conto che, effettivamente, il mio nuovo conoscente non aveva molto di umano in sé.
I capelli erano una cascata di lava purpurea, con leggere ciocche dorate e vermiglie, mentre gli occhi erano due sfere gialle e rettilinee, simili a quelle dei draghi. La carnagione era molto scura, ma la cosa insolita erano le possenti corna dragonesche che gli decoravano il capo, così come le piccole squame che, ogni tanto, punteggiavano la sua carnagione e la lunga e affusolata coda da rettile che sbucava, agile, dietro di lui.
Alzai un sopracciglio: “Quindi, tu cosa saresti esattamente?”
Quello si esibì in un profondo inchino, porgendomi la mano e presentandosi: “Castiel III della Casata Velharion, detto Salamander. Al suo servizio!”
Alzai gli occhi al cielo, ma non feci in tempo a presentarmi a mia volta che un frastuono di guardie all’erta ci costrinse all’attenti.
“Vai pure, mia dolce fenice. Mi occuperò io dei nostri amichetti!”
Detto ciò, lasciò che il suo corpo venisse avvolto da una coltre di fiamme e si lanciò contro il plotone di guardie che erano appena sopraggiunte.
Feci appena in tempo a chiamarlo, che la dura realtà del mio corpo dovette richiamarmi a sé, riportandomi indietro.
 
I miei compagni mi osservavano, ansiosi.
“Miseria, è ancora viva!”, borbottò deluso Jakhaal, consegnando una moneta dorata a Chrys che, soddisfatto, intascò il bottino gongolante.
Balzai in piedi, scandalizzata: “Fermi tutti! Ma vi pare il caso, avete scommesso sulla mia morte!”
“Tranquilla, come previsto, l’erba cattiva non muore.”, fece Chrys, con un lieve tono di amarezza nella voce.
Lo fissai, stizzita, poi sbuffando, mi voltai verso gli altri, che mi fissavano in attesa.
“Allora? Dove dobbiamo andare?”, chiese.
“Ehm … credo di dovervi dire prima una cosa più importante …”
“Ossia?”, chiese, irritato, Chrys.
Lo guardai male: “Niente, penso solo di aver appena incontrato il Guardiano del Fuoco. E sai che ti dico? Lui si che è un vero gentiluomo, avresti di che imparare, sai?”
Il silenzio cadde nella stanza.
Evidentemente, li avevo proprio lasciati senza parole.



Note dell'Autrice:
Nuovo capitolo!
E tutto in un solo giorno, inizio veramente a gonfiarmi d'orgoglio ;)
Eccoci dunque qui, con un altro, entusiasmante Guardiano da aggiungere alla lista!
Tra Astrea e Castiel, non so proprio dire chi dei due causerà più danni una volta iniziata la missione, speriamo bene!
Spero che l'idea della nave volante vi sia piaciuta, anche se, confesso, l'ho presa in parte da Percy Jackson (come certamente qualcuno avrà potuto notare) il quale, però, a sua volta l'ha presa da Volo, un vecchio fantasy di cui nessuno ricorda mai nulla, ma che ha fatto la mia infanzia. 
Spero che la storia vi stia entusiasmando, e che il nostro fiammiferino abbia soddisfatto le aspettative della mia inseparabile e carissima EragonForever: te lo dedico tutto per te, visto che so quanto ami quell'elemento! Spero solo di averlo fatto figo abbastanza...
Detto questo, ringrazio ancora chi continua a seguirmi, anche onlyfanfiction, e vi saluto!
Teoth
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: TotalEclipseOfTheHeart