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Autore: KomadoriZ71    02/09/2016    5 recensioni
[ Fan Fiction ~ Giovanni, Ivan, Max, Cyrus, Ghecis & Acromio ]
"Sono passati anni da quando i Leader dei vari Team hanno provato a mettere in ginocchio le regioni dei Pokémon ma, a causa di ragazzini spuntati fuori da chissà dove, ognuno di loro ha visto ogni progetto andare in fumo.
Ma che fine hanno fatto, ora che la pace sembra essere tornata?
Semplice: sono stati arrestati e ora si ritrovano limitati dentro un carcere di altissima sicurezza, il quale è stato costruito sopra a un isolotto posto in punto sperduto del mare.
Cosa mai succederà all'interno delle minuscole celle?"
Genere: Angst, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Cyrus, Ghecis, Giovanni
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate | Contesto: Videogioco
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12. Captatio Benevolentiae
By Xavier

disagree


Sono molto combattuto, ultimamente. Se da un lato son riuscito a dissociare Maxie, neppure per merito mio oltretutto, dall'altro lato mi son quasi fatto fregare da Giovanni e non ho concluso un bel niente con Cyrus. Qualcun altro potrebbe dirsi soddisfatto, ma non io, non di certo io, Acromio! Se non riesco al 100% in ciò che faccio non posso dirmi soddisfatto, mai. Tuttavia i fallimenti fanno parte della carriera di uno scienziato, senza di essi non si può migliorare ed aspirare alla perfezione, per cui evito di prendermela più di tanto, ho ancora molte carte da giocarmi.
Un nuovo giorno è iniziato e decido di prendermela comoda, mentre consumo la colazione nella sala del dirigente, chissà cosa avrà da chiedermi oggi. Mastico molto piano, con la testa poggiata mollemente sulla mano sinistra e il gomito sul tavolo: guardo fuori. Ancora un altro giorno di vento e pioggia, a me non dispiace affatto, anzi devo dire di apprezzare il clima cupo in certi giorni come questo, mi aiuta a riflettere meglio e non può che farmi bene. Gli altri detenuti ovviamente non la penseranno così, per loro le brutte giornate sono una tragedia dal momento che non possono uscire fuori a prendere una boccata d'aria senza rischiare una polmonite. Povere stelline senza cielo!

«Scienziato, ti decidi a finire? Ho una certa fretta, ricordati che sei pur sempre un carcerato e ciò che ti sto concedendo è pure troppo!»
Abbiamo un altro più nervoso di me, a quanto vedo:
«mi perdoni, direttore, non era mia intenzione farle perdere il suo preziosissimo tempo, devo essermi un attimo perso tra i miei pensieri. Sa, tutta questa pioggia, di questi tempi…»
«Acromio! Vuoi farmi uscire fuori dai gangheri?»
Accenno un adorabile sorrisino per tranquillizzarlo e riprendo a mangiare con più ritmo, finendo la mia porzione in pochi minuti. Odio quando mi mettono fretta mentre mangio… Mi ripulisco educatamente le labbra col tovagliolo, lo ripiego e lo ripongo nel piatto sporco, insieme alle altre posate, è importante dargli una buona impressione.
«Mi dica pure direttore! Come posso servirla oggi?»
Assumo un aspetto invitante, addolcendo il tono di voce e schiudendo gli occhi in uno sguardo mellifluo, le mie preoccupazioni non devono trasparire. Devo dimostrarmi sempre accondiscendente e sicuro al suo cospetto, solo così potrà fidarsi di me.
«Senti qua, Acromio: il tuo aiuto è stato certamente prezioso, facendo un resoconto ci siamo accorti che, se catturassimo Ada, l'ultima Idro-tenente, potremmo dichiarare annientato il Team Idro. Senza un capo quelli non sono nessuno, capisci che intendo? Vorrei che scoprissi il suo nascondiglio».
Ada… Ma sì, certo, so già a chi chiedere, un lavoretto facile facile, così potrò avere tutta la giornata libera e una nuova promozione.
«Certamente direttore! Lasci fare a me! Mi metterò subito all'opera» dico tutto contento mentre mi alzo dalla sedia, ma ecco che l'uomo mi afferra per una manica tirandomi indietro:
«Non ho ancora finito, scienziato, rimettiti seduto».
Deglutisco, parecchio imbarazzato dal mio scatto d'euforia e obbedisco all'ordine, rimettendomi sullo sgabello.
«Mi perdoni, non volevo assolutamente svignarmela, credevo solo avesse finito di impartirmi…»
«Vuoi stare zitto un attimo e lasciarmi parlare?»
Male, lo sto facendo innervosire, avevo capito che fosse un tipo permaloso, ma non così tanto, devo stare più attento se voglio ingraziarmelo per bene. Deglutisco ancora e mi ricompongo, posando le mani sul tavolino e osservandolo con la massima attenzione.
«Per quanto riguarda Cyrus, non so bene cosa tu abbia combinato l'ultima volta, non voglio neppure saperlo, ma gradirei che provassi ancora una volta a estorcergli informazioni. Del Team Galassia non sappiamo praticamente nulla, ci sono ben tre comandanti a piede libero e questa cosa non va assolutamente bene!»
Eccolo, ci risiamo, guarda caso rientrava nelle mie intenzioni andare a fare una visitina a quella magnifica creatura.
«Ah ma certo! Certo che sì. Se non le dispiace però mi occuperei prima di Ada, voglio andare sul sicuro, solo dopo vedrò cosa potrò fare con Cyrus. Ah, comunque tengo a precisare che ha fatto tutto da solo, io non ho mosso un dito, ha provato a suicidarsi, probabilmente devo avergli in qualche modo provocato un qualche...»
«NON perderti in chiacchiere! Fuori di qui, lesto! Non mi importa cosa fai prima e cosa fai dopo, ma datti una mossa ed esegui il mio ordine!»
«Come desidera, direttore. Sarà eseguita ogni cosa».
Finalmente mi alzo e me ne vado, non lo stavo sopportando più. Certo, se sapesse cosa ho in mente, in questo momento, mi ritroverei al posto di Maxie, quindi non è il caso di lamentarsi, è solo un Growlithe che abbaia tanto e morde raramente, giusto se gli viene pestata la coda. D'altronde quando ero sotto il controllo di Ghecis non mi andava meglio, i loro caratteri sono molto simili verso i sottoposti, posso benissimo sopportarlo per quel poco che mi resta da fare qui dentro. La fuga è sempre più vicina!
Cammino allegro su per i corridoi del carcere guardando in modo altezzoso tutti i detenuti che si trovano dietro le sbarre, rabbiosi e frustrati per il brutto tempo che impedisce l'ora d'aria, mi stanno letteralmente sbranando con lo sguardo, che carini! Mi avvicino ad uno in particolare, un uomo alto e nerboruto con una faccia da Carvanha, e mi chino per scrutarlo meglio, tenendomi comunque a distanza di sicurezza:
«Ma tu guarda! Non trovi che la pioggia sia un fenomeno bellissimo? Voglio dire, miriadi di stille cristalline che precipitano, all'unisono, drip drop, drip drop, e che si schiantano sulle vetrate, frammentandosi in altre goccioline ancora più piccole e luminose e… Oh? Ti sto forse… annoiando?». Osservo compiaciuto il viso letteralmente ringhiante di quell'uomo, sull'orlo dei nervi, e faccio per andare via: «Mi dispiace di averti tediato, è che adoro queste giornate tempestose, mi mettono una certa voglia di danzare sotto la pioggia!»
Mi rigiro con una semi-piroetta e torno sui miei passi, adesso mi sento più carico per affrontare Maxie. Non se la starà passando bene in isolamento, deve essere terribile, dunque se i miei calcoli sono giusti il vulcanologo farà qualsiasi cosa pur di uscire da quella topaia, e lo manipolerò coi guanti di velluto.



Mentre scendo la ripida scalinata che conduce ai sotterranei sono costretto a stringermi di più nel camice a causa degli spifferi di vento e pioggia che entrano dalle inferriate sempre aperte, rendendo quell'ambiente umido e gelido, assolutamente invivibile.
Giunto nel sotterraneo mi metto a ricercare la cella di Maxie, con enormi difficoltà dal momento che devo abituarmi le pupille alla scarsa luminosità di questa specie di catacomba.

«Maxie, batti un colpo se mi senti!»
Mi fermo e tendo bene le orecchie: sento appena appena il rumore di qualcosa che struscia per terra e poi il suono metallico delle mani che si avvinghiano alle sbarre di ferro. Mi decido a seguire quei rumori e ben presto mi ritrovo faccia a faccia con il prescelto.
«Maxie, carissimo Maxie! Deve essere una rogna stare qui, non ho ragione?»
La sua piccola cella di appena 4x4m è corrosa dall'umidità, la pioggia penetra dal soffitto con innumerevoli infiltrazioni da ogni dove, gocciolando perennemente sul pavimento ormai scivoloso, e un forte odore di muffa permea tutta l'aria. Non lo invidio per niente.
«Acromio… cosa sei venuto a fare qui? Cosa vuoi da me? Non mi hai già rovinato abbastanza?»
Maxie si regge a stento in piedi, tossisce rumorosamente, sembra parecchio ammalato, ha un pessimo aspetto.
«Maxie, perché ti metti subito sulla difensiva? Ti ho forse fatto qualcosa di male hm?».
Sbotta improvvisamente:
«hai anche bisogno di chiederlo?».
Rimaniamo interminabili istanti a fissarci. Lui ansima, riprende fiato, digrigna i denti verso di me, io intanto mi siedo su uno sgabello e inizio a tamburellare le dita sulle ginocchia, così per gioco, mentre il mio sguardo si perde nel suo e viceversa. Devo andarci con estrema cautela, è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere in qualsiasi momento. Tossicchio e mi raddrizzo gli occhiali:
«Sì, ne ho bisogno. Ragiona un attimo Maxie, non pensare a questo momentaneo isolamento, dammi retta».
Forse ho attirato la sua attenzione, non riesco a capirlo bene talmente sta tremando di freddo. Resta zitto.
«Non sei contento di esserti diviso da Ivan? Shh! Non rispondere subito!» gli faccio cenno di mantenere il silenzio, avvicinandomi col viso al suo, dunque riprendo a parlare, ho catturato la sua attenzione: «Ce l'hai con me, tu, si legge lontano un miglio. Ahh, quando si è innamorati è normale non ragionare lucidamente, posso capirti…».
V
engo bruscamente interrotto- «perché, tu sei stato mai innamorato in vita tua?»
Non mi aspettavo una domanda simile, dove vuole arrivare? Che stia soltanto delirando?
«Maxie, non essere scortese, sto finendo di parlare. Tu ce l'hai con me perché Ivan ti ha tradito, vero? Ma non ci arrivi da solo? Avrebbe potuto tradirti con me, come con qualcun altro. Ci fosse stato Cyrus al posto mio? Sarebbero cambiate le cose? No Maxie, ovviamente no! La colpa del tradimento è assolutamente la sua, se fosse stato un compagno fedele e affidabile non ti avrebbe tradito neppure se si fosse trovato davanti la bellissima Orthilla! Inoltre non ero a conoscenza della vostra relazione…» cerco di apparire mortificato, abbassando lo sguardo e girandomi altrove. Maxie rimane seduto per terra, con le braccia attorno alle ginocchia tenute strette al petto. Devo aver fatto breccia con quelle parole.
«Maxie…?» provo ad avvicinarmi a lui. «Maxie, guardami adesso, posso tirarti fuori da qui».

Alza di scatto la testa, con gli occhi velati di lacrime, è troppo scosso per poter parlare. Che scena straziante! Davvero commovente, ma adesso deve smetterla o non otterrò nulla. «Tieni Maxie, copriti, non credevo che quell'infame ti sbattesse in un luogo così freddo…» mi sfilo il camice bianco, rabbrividendo, e glielo metto addosso attraverso le sbarre ma in un gesto fulmineo il rosso scosta violentemente la mia mano, lasciando che l'indumento cada per terra.
«Oh… perché mai? Era un gesto carino il mio, tutta questa umidità ti penetra nelle ossa e fa male, sarebbe stato meglio coprirsi… ma pazienza».
Alzo le spalle e torno a sedermi.
«Non mi importa, Acromio. Se ti fa piacere, il tuo camice sarà ottimo come carta igienica sai, non ho nemmeno quella qui dentro».
Non riesco a trattenere una risatina ingenua, ma che faccia tosta! Ho ancora molto da lavorare con lui, non credevo…
«Potresti risparmiarti certe spavalderie, le broncopolmoniti sono un tantino peggiori rispetto ad un sedere sporco. Ma non importa, perché se collabori ti faccio uscire da qui».
«E dovrei crederti? Dopo tutto quello che hai fatto per sbattermi qua dentro?» ringhia il rosso.
«Qua dentro ti sei cacciato con le tue stesse mani, Maxie. Lo sanno tutti che è vietatissimo gironzolare ai piani alti, ti ci ho mandato forse io?»

Scuote la testa e stringe i denti:
«…no. Non proprio».
«Spiegati meglio!» lo incalzo energicamente.
«Ci sono andato perché volevo rubare i nastri e vedere cosa hai combinato al povero Cyrus, razza di infame. E poi c'eri anche tu, nella sala del direttore, cosa stavi facendo?»
Bravissimo, sta tutto andando secondo i miei piani. Quant'è prevedibile un uomo messo alle strette? Mi sto divertendo da morire, ben presto confesserai ciò che mi serve mio caro.
«Cyrus? Ah! Dovevi vederlo, era completamente uscito fuori di testa. Mi sono seduto al suo fianco per parlargli e, come gli ho rievocato certi ricordi riguardanti il mondo distorto e Giratina, è impazzito! Ha preso una scheggia di vetro e ha provato a lesionarsi il volto e il torace, ho fatto di tutto per fermarlo, proprio di tutto, sono arrivato a mettergli le mani alla gola! Temevo potesse ferire anche me! Alla fine per fortuna sono intervenuti facendogli un'iniezione di Lorazepam». Annuisco, fomentato dalla narrazione degli eventi, quasi fosse andata realmente così. «Quell'uomo è pazzo, devi credermi. Basta innescargli una scintilla di ricordi del passato che esplode di furia come un Electrode, è un caso perso, pover'uomo».




Chino il capo, in segno di dispiacere e rimango così per indefiniti secondi. Maxie mi scruta molto attentamente, alla ricerca di un qualche tratto fisiognomico che possa far trasparire la menzogna. Ma io sono più bravo!

«Acromio… è davvero andata come dici tu? Non mi hai ancora risposto alla domanda riguardante il direttore… Cosa ci facevi là?»
Tiro un gran sospiro e placo il tono di voce, quindi ricomincio a parlare:
«è andata davvero così. Cyrus purtroppo ha ormai perso contatto con la realtà, la sua anima è rimasta in qualche modo legata a quegli eventi, a quel mondo. Deve aver visto cose orribili laggiù, che l'hanno condotto alla follia e, ti dirò Maxie, col direttore parlavo proprio di questo…».
Mi passo una mano tra i capelli per fare giusto una pausa e ponderare meglio le parole da usare con lui, è un momento delicatissimo questo, non mi è concesso nemmeno il minimo margine d'errore, se voglio ottenere ciò che voglio. Mi inginocchio, in modo da stargli ancora più vicino, talmente tanto da fargli percepire il calore del mio fiato sul collo.
«Sia a me sia al direttore interessa sapere cos'è successo laggiù. Sono uno scienziato dopotutto. Volevo sapere i segreti della Rossocatena e qualche informazione su Giratina e, dal momento che sia io che lui ci trovavamo d'accordo, ha deciso di lasciarmi un po' da solo con Cyrus, sperando si trovasse a proprio agio con un suo collega, ma così non è stato, come ben sai…» sibilo lievemente le ultime parole, mi lecco le labbra e mi discosto un poco dal mio interlocutore. Maxie rimane incredulo, sbalordito, ancora una volta non sa come rispondermi. Gli lascerò del tempo, intanto scarto uno snack al cioccolato rubato prima dal porta cioccolatini del dirigente e lo annuso con un certo languore. Che delizia. Scruto Maxie con la coda dell'occhio, deve essere parecchio affamato.
«Acromio… Ti avevo posto un'altra domanda. Sei mai stato innamorato?»
Stavo per mordere la merendina, ma mi blocco di scatto, non credevo insistesse tanto con questa faccenda! Che rogna.
«Questa domanda così a sproposito? Se proprio vuoi saperlo, applico il metodo scientifico anche all'amore. A me piace sperimentare, se qualcuno o qualcuna mi affascina, ci provo. Se va bene mi diverto, altrimenti lascio stare e aspetto un'altra persona, tutto qui. Non mi sono mai seriamente innamorato, per fortuna. Una relazione stabile comprometterebbe il mio lavoro, sto bene così».
Mi guarda incredulo, prova a balbettare qualche sillaba incomprensibile ma lo metto a tacere:
«che importa? Sono ancora giovane. Anche tu lo sei, in effetti, e avresti tutto il tempo di rifarti una vita. Non devi per forza affezionarti ad una persona, puoi anche sperimentarci qualcosa di divertente e poi non rivederla più. Non sei d'accordo?» gli porgo il dolce che ormai aveva riempito l'aria di quella golosa fragranza, ma Maxie non pare volerlo.
«Oh, credi ti voglia avvelenare?» ne stacco un morso e lo mando giù, dunque gli lascio il resto. Sto divagando troppo? Forse sì, ma se tutte queste frasi languide serviranno ad aumentare la sua fiducia nei miei confronti, posso anche dirne di altre. Non mi era mai capitato, tuttavia, di confessare mie questioni personali in questo modo, che debba un po' tirare il freno? Sistemo lo sgabello vicino alle sbarre e mi siedo, usandole come fossero una sorta di schienale e lo osservo compiaciuto mentre ingurgita lo spuntino.
"
«i disprezzi forse per la mia sessualità promiscua? Non saresti il primo. Per questo è un argomento tabù per me, ne parlo solo con chi reputo degno di comprendermi».
Maxie finisce di mangiare e scuote la testa:
«non mi importa chi hai avuto a letto. Non mi importa nemmeno di Ivan, a questo punto. Tu volevi solo sperimentare, giusto? Lui mi ha volutamente tradito e ti ha anche detto di Alan,ma perché sei andato a riferirlo?»
Lo blocco di scatto, facendogli cenno di tacere.
«Quelle cose me le ha dette così, per caso, perché tra detenuti ci si confessa anche le cose più segrete. Lo stesso ho fatto io con Ghecis, per il medesimo motivo, ma non mi sono accorto che una guardia era lì ad origliare… Mi spiace. Tuttavia che importa? Sicuramente Alan è un tipo come lui».
Allungo una mano verso Maxie, scostandogli una ciocca di capelli dietro l'orecchio, per guardarlo meglio in viso:
«fossi in te mi preoccuperei più di Cyrus, che di quell'altro. Ha i giorni contati, è una spesa inutile per il carcere, come ben sai. Nessuno mai verrà a reclamarlo..»
«Ti sbagli, Acromio. C'è ancora qualcuno, là fuori, che tiene a lui. Non lo sapevi? Qualcuno ha portato i suoi Pokémon, ben nutriti e curati. Cyrus deve avere una sorta di angelo custode, là fuori».

Diamine, non lo sapevo! Il direttore non mi aveva parlato di questo dettaglio, che non lo sappia nemmeno lui? Questa faccenda è molto sospetta, che gli dico adesso?
«Oh, ma davvero? Chi mai potrebbe assumersi un onere simile? Che io sappia, i suoi Pokémon sono bruti e aggressivi, nessuno rischierebbe tanto…».
«Ti sbagli Acromio, ti sbagli anche adesso. Ho avuto modo di passare del tempo con loro, sono dei Pokémon normalissimi, docili, giocherelloni e attaccatissimi al proprio allenatore».
Inizio a non capirci più niente, immagino solo che chiunque si sia preso questa briga sia un allenatore eccellente, o comunque qualcuno che ha avuto legami stretti con Cyrus, sicuramente uno dei suoi comandanti. Devo scoprirlo, accidenti!
«Caspita, questa sì che è una bella cosa. Dimmi, Maxie, tu hai qualche ipotesi a riguardo?»
Scuote il capo in segno negativo, deve essere un mistero anche per lui.
«Non fa niente, ma angelo custode o meno, Cyrus è destinato al patibolo. Come lo so? Me l'ha detto il direttore. Lo tiene in vita solo perché gli serve, ma se non si decide a parlare è inutile, ha commesso dei crimini gravissimi. Gli metteranno del cianuro nei pasti e lo faranno morire così, diranno che gli è venuto un infarto e il caso verrà chiuso. La cosa positiva è che soffrirà poco, meno di noi sicuramente». Maxie all'improvviso alza lo sguardo e si aggrappa alle sbarre, leggo la disperazione nei suoi occhi, devo aver fatto centro, manca solo il colpo di grazia.

«Già, hai capito bene. Dobbiamo farlo parlare, Maxie! Io ci ho già provato, l'ultima speranza sei tu, Cyrus si fida ciecamente di te, ne sono certo».
Maxie sembra aver preso confidenza con le mie parole, quant'è sciocchino, ancora un poco e cederà.
«Ascoltami bene, possiamo prendere due Pidove con una Baccarindo. Sai dove si nasconde Ada? Se me lo dici lo riferirò al direttore, diamo un altro smacco a Ivan e otterrò di farti spostare di cella, mi sembra un'ottima offerta».
«Già» - conferma Maxie- «questa situazione tuttavia è assurdamente paradossale. Ancora non mi fido completamente di te, Acromio, se lo faccio è solo perché sei l'ultima sponda e voglio a tutti i costi uscire da questo buco che a breve potrebbe diventare la mia tomba!»
Perfetto! Così! Non attendevo altro, è tutto filato liscio secondo i miei piani.
«Avrai modo di fidarti al 100%. Diventeremo buoni amici noi due, un giorno».
«Questo non lo so, tuttavia… Ada dovrebbe trovarsi in un bunker posto sempre nel rifugio Idro di Alghepoli. Vi è un bunker nascosto non ancora stanato, non so altro. Probabilmente avrà cambiato postazione dopo la cattura di Alan, questo non posso saperlo, mi spiace».
Tutto secondo i piani, non è stato per nulla difficile far leva sulla voglia di vendetta di Max nei confronti di Ivan, mi chiedo come la prenderà lo scaricatore di porto, sarà divertentissimo vedere la sua reazione, non me la perderò per nulla al mondo!
«Eccellente Maxie, eccellente… lascia fare a me il resto. Dirò al direttore che il tuo aiuto è fondamentale per far parlare Cyrus, dunque lo costringerò a riportarti di sopra. Fa tanto il duro, in realtà è il tipico uomo insicuro che fa di tutto pur di avere vita tranquilla, non gliene importa granché di farti scontare la punizione».
Gli porgo la mano e lo aiuto a rialzarsi, quindi gli sorrido per infondergli maggiore sicurezza.
«Acromio, io non ci sto capendo più nulla qui dentro, voglio solo fare la cosa giusta. Come si usa dire, il Mightyena sarà sempre cattivo, se si ascolta soltanto la versione dei Mareep, e tutti parlano male di te, tanto che senza neppure una prova mi sono fatto influenzare dal loro giudizio. Ancora però non mi è ben chiara la vicenda delle telecamere. Perché sono state disattivate durante quell'ora?».
Dannazione, me ne ero dimenticato, la scelta di spegnere le telecamere s'è rivelata un'arma a doppio taglio. Calma, calma, non devo farmi prendere dall'agitazione, non andrà com'è andata con Giovanni! Mi sistemo gli occhiali e tergiverso un po', mi lecco le labbra con un briciolo di nervosismo e di scatto riprendo a guardare Maxie:
«Semplice. Dalla bocca di Cyrus sarebbero dovute uscire informazioni segretissime che nessun altro al di fuori di me e del direttore avrebbe dovuto sapere, dunque ha preventivamente fatto spegnere la sorveglianza perché, come sai, non è troppo difficile hackerare i sistemi di sicurezza e qualcun altro se ne sarebbe potuto impossessare, a quel punto sarebbero stati guai grossi se un suo emulatore o seguace avesse ritentato l'impresa». dico tutto d'un fiato.
«Hai ragione… Tuttavia, lo metto in chiaro fin da subito, non confesserò mai le postazioni dei miei tenenti, chiaro Acromio?»
«Chiarissimo, amico Maxie. Adesso preparati, la tua permanenza qui sta per finire. Mi è piaciuto tantissimo collaborare con te, credo che diventeremo ottimi amici!»
«Non correre, Acromio»- dice in tono severo e fermo-«non siamo ancora amici, è una parola grossa che non ti affibbierei dopo appena una chiacchierata».
Com'è orgoglioso, guardalo, si vede che è stato allievo di Giovanni, lo adoro!
«Ti ricrederai Maxie, un giorno o l'altro».
Gli accarezzo il volto e sguscio via velocemente, l'aria dei sotterranei è insopportabile, non so come abbia fatto a resistere là sotto per tutto quel tempo.


Mentre attraverso i corridoi un pensiero molesto inizia a ronzarmi in testa, così senza preavviso, mi pungola e non riesco ad ignorarlo, dunque mi fermo un attimo e mi appoggio coi gomiti sul davanzale di un'enorme finestra per guardare al meglio il tempaccio e riflettere con calma. Decisi di allearmi con Ghecis per pura simbiosi, avevo bisogno di strumenti e soldi per ottenere ciò che desideravo, ovvero un mezzo per estrapolare il vero potenziale dei Pokémon, e lui ne avrebbe tratto beneficio a sua volta. Ci sono in parte riuscito, ma non era ciò che mi aspettavo realmente. Qualcun altro però ci è riuscito, da solo, con le sue sole forze e quel qualcuno è nientemeno che Cyrus. Quali sono i segreti della
Rossocatena? Come può aver creato un dispositivo che permette di imprigionare tutto il potere di due Pokémon divini come Palkia e Dialga e di poterlo poi usare a proprio piacimento? Cyrus è… geniale, assolutamente geniale, farei qualsiasi cosa pur di estorcergli il segreto, anche allearmi con Maxie se necessario. E una volta che avrò saputo tutti i misteri della Rossocatena, cosa mi conviene fare? Collaborare con Cyrus o metterlo a tacere per sempre? Sono troppo confuso a riguardo, dovrei prima capire bene che uomo sia e solo dopo prendere una decisione. E se… Se riuscissi a scappare e a portarmelo dietro? Sarebbe perfetto! Un fragoroso tuono piomba nel cortile, sfiorando la finestra e per lo spavento trasalisco e arretro, ancora ansimante. Mi accorgo che sto perdendo troppo tempo, quindi mi affretto a ritornare nella stanza del dirigente con passo veloce.
«Direttore, direttore! Buone notizie. Ho saputo dove si nasconde Ada, possiamo dichiarare annientato il Team idro!»
irrompo giulivo e gaudioso nella sua camera, mentre lui era evidentemente intento a sonnecchiare. Sobbalza dalla sedia quasi cadendo all'indietro e si ricompone, lanciandomi un'occhiata torva:
«Acromio! Non lo sai che si bussa? E no, non stavo dormendo! Fallo un'altra volta e ti sbatto fuori prendendoti per la cuticagna».
Non ce la faccio, mi fa troppo ridere per quanto mi faccia pena, tossisco rumorosamente e mantengo l'atteggiamento mite e docile:
«oh, le mie più profonde scuse. Ero talmente euforico di comunicarle questa notizia che ho tralasciato le buone maniere. Non si ripeterà più per il bene della mia collottola e del suo… Della sua privacy!»
«Bene bene, vedo che ragioniamo, manderò il prima possibile una squadra per stanarla. Piuttosto, novità del Team Galassia? Ci basterebbe scovare anche un solo comandante per dirci soddisfatti». Abbasso la testa dispiaciuto e la scuoto lentamente a destra e a sinistra in segno di negazione, quindi riprendo a parlare con un mugugno costernato:

«Ancora no, volevo chiederle una mano, altrimenti mi sarà impossibile far parlare Cyrus».
«Ancora? Che cosa vuoi, sentiamo!».
«Ho bisogno di Maxie. Deve riportarlo alla sua cella originaria, è un punto di riferimento per l'ex comandante del Team Galassia, non ci avevo pensato prima e ci sono arrivato solo adesso, se riprovassi a parlargli con la sua rassicurante presenza molto probabilmente… e poi Maxie non merita una così grave punizione per essersi trovato al posto sbagliato nel momento…»
«Ho capito! Va bene basta, manderò subito l'ordine di trasferirlo. Ma questa è la tua ultima chance, Acromio, non voglio perdere ulteriore tempo appresso ad uno psicopatico del genere. E adesso va'!»

«
Sissignore» mi inchino in segno di rispetto e mi avvio, chiudendomi la porta alle spalle senza far rumore.
Bingo! Sgattaiolo via insieme agli uomini della sicurezza addetti al trasloco del rosso, tuttavia mi fermo davanti alla cella di Cyrus e avvinghio le mani alle sue sbarre, fissandolo intensamente in quegli occhi apparentemente vuoti. Mi sale un'emozione che non riesco a decifrare, che sia invidia? No, certo che no, deve trattarsi di ammirazione ovviamente:
«Salve, chi si rivede. Ti converrà parlare la prossima volta, potrebbe essere l'ultima…».




 

** Angolo di Lily **


 

Ciao!
Mi presento per chi non mi conoscesse. Sono Lily e, insieme al mio "collega" Xavier, sono autrice del profilo di KomadoriZ71.
Dopo un periodo prolungato di inattività siamo riusciti a rendere pubblico il capitolo di Acromio e, di conseguenza, mandare avanti questa fan fiction che è prossima alla fine. Non è ancora arrivato il momento dei saluti e dei ringraziamenti vari, quindi potete tirare un bel sospiro di sollievo.
Però vi avverto che la strada è ancora in salita, ma il passo che ci separa dalla discesa è più breve di quel che sembra.
Colgo l'occasione per scusarmi con i lettori che ci seguono dal giorno in cui siamo comparsi sul sito, senza di voi questo profilo non esisterebbe e ci dispiace se i periodi d'attesa sono fin troppo lunghi. Proveremo a rimediare come meglio possiamo, però abbiamo i nostri impegni e preferiamo dedicarci alla scrittura creativa quando l'umore ce lo consente.
Per il resto...
Non so.
Vi chiedo solo di non esagerare con i termini / confidenze quando scrivete una recensione, specie se questa è tutt'altro che positiva.
Non dico che io && Xavier siamo perfetti perché sappiamo impostare il capitolo di una fiction, ma bisogna capire che nella vita bisogna essere costruttivi e giusti. E' necessario guardare le storie da ogni prospettiva, fare un complimento a chi se lo merita è cosa buona e giusta, non importa se la storia che vi proponiamo si avvicina o meno alle vostre preferenze.
Ci tengo a precisare che Efp nasce per darci la possibilità di condividere la nostra passione per la scrittura, dovrebbe unirci e darci la possibilità di migliorare grazie alle recensioni dei lettori. In passato ho ricevuto diversi consigli da parte di una ragazza che saluto calorosamente e questi, se uniti alla presenza del mio amatissimo collega, mi hanno aiutata a rivalutare il mio stile per riuscire a portarvi dei testi ben scritti e con un'impaginazione che si avvicina alla decenza.
Se qualcuno è in difficoltà, se qualcuno ha delle carenze perché non riesce a capire gli errori che commette, va aiutato e non deriso.
Vi faccio presente che le offese o le prese in giro sono severamente vietate nel regolamento del sito, perciò evitiamo di fare i saccenti perché si ha avuto la possibilità di leggere i manuali.
E' vero che esistono i casi umani, quelli che pubblicano storie solo per trollare le persone, ma cerchiamo di sfruttare la materia grigia che ci è stata concessa e di cominciare a separare queste due fazioni. ;)

See you later!

- Lily

Ps: Nell'introduzione di una fiction noi aggiungiamo sempre degli avvertimenti relativi al contenuto e, usare una recensione per lamentarsi del genere su cui si basa il racconto perché non si è speso cinque secondi per leggere i vari tag. . . Scusatemi, ma questo è un comportamento che reputo da babbei.
Adesso posso lasciarvi stare, siete belli e vi voglio bene <3

ccc




   
 
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