Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Agni_InkTears    03/09/2016    1 recensioni
Will è solo un comune paesano di Vatten, minuscola cittadina francese persa nel nulla.
Tutto ciò che conosce sono i tetti bassi delle cascine dove abita, il canto del gallo la mattina all'alba, il gusto del bestiame appena cacciato e i miglior rimedi naturali contro le malattie.
Ma a Will tutto questo non basta.
Si sente in gabbia, rinchiuso tra i doveri per il mantenimento della sua povera famiglia e il costante desiderio di andarsene, lasciando alle spalle tutto.
Will ha dei sogni.
Vuole studiare per diventare un medico e risollevare così il nome di famiglia.
Vuole essere accettato per ciò che è e non dover più sottostare alla paura del giudizio altrui.
Vuole vivere la sua vita veramente.
Ma come può farlo quando a casa ci sono i suoi fratellini ad aspettarlo, fiduciosi in lui?
Poi, un giorno, tutto cambia.
Una viola.
Uno scambio.
Una maledizione.
Un amore.
Una bestia.
E se per Will ci fosse ancora il tempo di vivere?
Perché niente, è veramente ciò che sembra...
- -
Solangelo fanfic ispirata alla favola 'La bella e la bestia', con qualche ritocco e modifica.
Ovviamente i diritti sulla favola originale non vanno a me, la mia è solo una versione rivisitata.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I sette della Profezia, Nico di Angelo, Nico/Will, Quasi tutti, Will Solace
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

The beauty and the beast


 

Capitolo Secondo


Maurice stringeva forte le redini di Philippe, cercando ad aggrapparsi come meglio poté al carro. 

Non sarebbe mai dovuto partire così tardi, lo sapeva. Ma un nuovo cliente ritardatario lo aveva trattenuto e, considerando che il ricavato dalla fiera era stato minimo, non si era potuto rifiutare.

E così, stava viaggiando di notte.

Aveva promesso ai suoi figli che entro il fine settimana sarebbe rientrato ed era un uomo di parola. Non intendeva farli preoccupare. Si occupavano già di troppe cose, oh se poi ci si aggiungeva pure lui!

Un ululato squarciò l'aria, e il cavallo nitrì galoppando ancora più forte di prima. Un branco di lupi -o almeno era quello che credeva- lo braccava stretto. Ed era buio, pioveva e Philippe cominciava a stancarsi. Doveva al più presto trovare una soluzione. 

Non sapeva che fare, continuò dritto mentre gli animali inferociti si avvicinavano sempre di più. La carrozza traballava molto forte sulla strada sterrata, ed una ruota si ruppe facendo inclinare il carretto. Tutti gli strumenti invenduti cominciarono a cadere e perdersi per strada, ma Maurice non se ne preoccupò veramente. Cercò piuttosto di salvare le 'compere' speciali. I regali per i suoi figli.

Strinse forte a sé il sacco che li conteneva e si issò sulla groppa di Philippe, dicendo addio al carretto ormai irreparabilmente danneggiato. Mentre correva via, con il cavallo sempre più stanco, il sacchetto si allentò lasciando cadere a terra una delle carte di Mitomagia di Angel.

Angel.

Improvvisamente strattonò le redini più forte, e virò tutto a destra. Non sapeva precisamente dove si trovasse ma Angel gliene aveva parlato talmente tanto che ricordava all'incirca la collocazione.

Sperò che non fosse solo una stupida leggenda. Non tutto per lo meno.

Corse, con il cuore che gli batteva nel petto velocissimo e i lupi che ululavano inferociti alle spalle, per non sapeva quanto tempo prima di iniziare a scorgere le vette di una torre all'orizzonte.

Presto un enorme cancello si aprì davanti a lui, con un balzo si gettò dentro e richiuse l'inferriata giusto un attimo prima dell'arrivo del branco.

Dall'ombra del bosco si elevò una figura più scura, quasi umanoide.

- E così, ti nascondi da noi. Ma bada bene, umano, hai molto di più da cui proteggerti lì.- Un ululato si alzò, seguito a ruota da tanti altri.

- Goditi la tua pace, finché puoi. La Bestia ti sta aspettando.-

Poi così come erano arrivati, se ne andarono. Scomparendo nell'oscurità della notte.

***

Maurice si svegliò alle prima ore del mattino. Si trovava ancora lì, nel castello maledetto. Sebbene fosse giorno, la luce arrivava debole e il palazzo restava comunque oscuro e buio.

C'era qualcosa di misterioso in quel luogo.

Si alzò da sotto l'albero in cui si era appisolato e decise di dirigersi all'interno per esplorare l'ambiente. Era cosciente di non doverlo fare, ma forse stava solo cercando di rendere orgoglioso di lui suo figlio Angel. Lo credeva un esploratore impavido, e Maurice non aveva mai avuto il cuore di smentire quella sua innocente convinzione. In questo modo, una volta tornato a casa, avrebbe potuto raccontargli tutto di quella sua piccola 'avventura'.

Il castello era grande e bellissimo, di un fascino antico, quasi appartenesse ad un'altra epoca.

Superati una lunga serie di corridoi esterni, si apriva in un magnifico cortile. Il più meraviglioso che avesse mai visto in tutta la sua vita, e Maurice ne aveva girati di posti.

Piante di varie specie, dalle mille sfumature e odori tutti diversi, si accavallavano le une alle altre, arrampicandosi su per i muri e ricoprendo quasi tutto lo spazio. Un breve sentiero si perdeva tra le verdi fronde, conducendo al cuore del giardino: un basso campo di semplici viole profumatissime.

Istintivamente Maurice vi si avvicinò, accarezzando i soffici petali di quei piccoli fiori. Gli tornò in mente la richiesta di Will. Una semplice viola.

Inizialmente non aveva compreso il motivo di un desiderio così bizzarro, tutti gli avevano domandato beni materiali più consistenti e comuni, ma in quel momento, con l'inebriante odore pungente di viola nelle narici, poteva capire il perché.

Dietro un piccolo fiorellino, si nascondeva una preziosa e rara bellezza.

Will era sempre stato in grado di andare oltre le apparenze e scavare a fondo con quei suoi intensi occhi blu, meglio di chiunque altro. Forse proprio perché, anche lui stesso, non era ciò che appariva.

Con decisione strappò una viola ancora non schiusa dalla radice e si girò per andarsene.

Ed improvvisamente eccolo lì.

Dove un secondo prima non c'era niente, ora c'era lui. La Bestia.

- E' questo il tuo riconoscimento per la mia ospitalità? Derubarmi? - La voce era ombrosa, roca e bassa proprio come la sua figura, che quasi si confondeva con le ombre dei corridoi.

Maurice fece un passo indietro, mentre la paura continuava ad affluirgli al cervello.

Se la leggenda era vera, allora...

- N-non era mia intenzione farle un torto. Io-io...- Non sapeva che dire, cosa aggiungere o come sdebitarsi. Stringeva ancora tra le dita il piccolo fiore, cosa che sembrava star facendo arrabbiare ancora di più il mostro.

- Ma l'hai fatto, e saresti anche scappato via se non ti avessi fermato prima. Sei un approfittatore, un egoista ed un codardo. Quelli come te non meritano nemmeno di vivere...-

'Non posso morire.' pensò 'non senza aver salutato la mia famiglia. Non senza aver assicurato loro un futuro degno.'

Si gettò hai piedi della Bestia, supplicandolo in ginocchio.

- La prego, per favore. Ho una famiglia a casa che mi aspetta. Ho dei figli... Questa- questa viola era per uno di loro. Mio figlio Will... è la persona più buona che io conosca, era un regalo per lui. Per il suo cuore d'oro. La prego, la supplico, mi lasci tornare da loro. Mi lasci dir loro addio.-

Qualcosa tra l'oscurità delle ombre, si illuminò, rivelando due profonde pozze di carbone ardente osservarlo.

Gli occhi della Bestia.

- Tuo figlio... dici che è una persona dal grande animo, dici di averlo fatto per lui. Allora torna a casa e portalo qui. Lascia che io lo veda, lascia che si prendi lui ciò che meriti tu. E se veramente è così buono come dici lo risparmierò.- Maurice rabbrividì. No, non poteva fare questo a Will.

Non voleva nemmeno immaginare cosa gli sarebbe potuto succedere nelle mani di quell'orribile mostro. Ma ne avrebbe approfittato, sarebbe tornato a casa dai suoi figli e avrebbe lasciato loro un ultimo bel ricordo di se.

Annuì debolmente, distrutto.

- Vattene, allora. Corri dalla tua famiglia. Ma bada bene, se entro due giorni non tornerai di nuovo qui, non sarai l'unico a pagare le conseguenze delle tue azioni. E nel modo peggiore che possa esistere.- disse la Bestia perentoria. Maurice non ebbe il coraggio di rispondere a voce, e annuì ancora con la testa.

Poi, raggiunse Philippe vicino al cancello e vi salì in groppa: pronto a tornare a casa per quella che sarebbe stata l'ultima volta. 

-Lacrime D'Inchiostro-

Eccomi di nuovo quì, dopo due settimane di assoluto silenzio. Scusate il ritardo! So di aver saltato l'aggiornamento di sabato scorso, ma purtroppo avevo finito i giga nel mio cellulare e mi trovavo nella casa al mare, senza la rete wi-fi.

Comunque, in questo capitolo finalmente c'è un po' di movimento! Questo è letteralmente l'inzio di tutto, la causa di ogni avvenimento a venire. Perciò è piuttosto importante, anche se è abbastanza breve. Inoltre, è scritto dal punto di vista di Maurice, il papà di Will, e non credo che questo cambio di p.o.v. si ripeterà più. 

Dal prossimo capitolo Will prenderà una decisione determinante e inizierà la loro vera storia. 

Adesso vi lascio, a sabato prossimo!

Lacrime D'Inchiostro

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Agni_InkTears