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Autore: ladyzaphira    06/09/2016    2 recensioni
Titolo banale lo so.
Ma del resto non potevo trovarne un altro che descrivesse meglio questo mio piccolo esperimento!! No?! XD
Si tratta di una raccolta di One-Shot, dove, appunto, ogni capitolo rappresenterà una storia a se, senza alcun collegamento tra loro.
L'unica cosa in comune è che si baseranno tutte su di una canzone, tratta da dei film d'animazione che hanno accompagnato la nostra infanzia (Sia Disney, che non).
Tutto ciò che riterrò necessario farmi sapere sarà segnato su 4 punti base, va a dire.
CANZONE: *** tra dal film "***"
PERSONAGGI: I quali saranno segnati rispettivamente da un colore diverso, o anche altre caratteristiche ortografiche (Sottolineature, corsivo, etc ...) che vi serviranno per distinguere le frasi cantate.
COPPIE: Nel caso ci siano, e vi dico già che mi divertirò a giocare con tutte quelle possibili ^^
SPECIFICHE: Nel casi si tratti di AU, o genderbender, o Crack paring, o OCC, etc ...
Detto ciò spero che vi piaccia!!
.....................
1° One-Shot.
"Lo sposo cadavere", MikeyXRaph.
2° One-Shot.
"Fuori dalle fogne", Donatello aka Quasimodo del Il gobbo di Notre Dame.
3° One-Shot.
"Our first, wet, kiss", LeoXRaph.
4° One-Shot.
"Lo sposo cadavere 2" MikeyXRaph.
.....................
E così via ...
Genere: Avventura, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Incest, Incompiuta
Capitoli:
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Canzone: Via di qua tratta Dal film “Il gobbo di Notre Dame”.
Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Raphael Hamato, Michelangelo Hamato 
Coppia: Nessuna.
Specifiche: Chibi Turtles.
 
……………………………
 
“Non dovete MAI salire in superficie!!”
 
“Non dovete mai raggiungere la strada!! E’ estremamente PERICOLOSO!!”
 
“Ricordate figli miei, non dovrete mai lasciare il sottosuolo per NESSUNA ragione!! …
… Se dovesse venirmi in mente un idea simile, ebbene toglietevela dalla testa!!”
 
“Se dovessi accorgermi che siete usciti anche per un solo ISTANTE, FUORI dalle fogne … !!”
 
“Badate a non uscire o sarò IMPLACABILE!! Chiaro?!”
 
Donatello sospirò guardando distrattamente il via vai di innumerevoli calzature newyorkesi passare vicine alla grata del marciapiede, proprio sopra di lui.
Così vicino, eppure così invisibile.
Proprio come raccomandava sempre loro il maestro Splinter.
Solo che di quell’invisibilità la giovane tartaruga 11enne ne avrebbe fatto volentieri a meno, se solo avesse potuto.
 
“Toh, allora è qui che ti nascondevi …” mormorò improvvisamente una vocina familiare.
 
Donnie abbassò la testa e la voltò dall’altra parte, notando così la siluette del nuovo arrivato uscire fuori dalle ombre.
Sobbalzò quando si rese conto che si trattava di suo fratello Leonardo.
 
“L-Leo, che c-ci fai qui?!” domandò, timoroso per essere stato beccato in giro per le foglie a quell’ora “Il maestro Splinter … ?”
 
La tartarughina con la maschera azzurra sorrise rassicurante, negando con il capo.
 
“Tranquillo, sono venuto da solo”
 
Le iridi bordeaux si illuminarono di sollievo alla notizia.
 
“Ero sicuro di non essermi sbagliato” continuò Leo avvicinandosi al fratello minore “Però te ne devo dare atto: Con il passo leggero che ti ritrovi è stata una fortuna che non avessi ancora preso sonno, altrimenti dubito che ti avrei sentito” ridacchiò.
 
Donnie sorrise debolmente al complimento, tornando a guardare in alto, verso la grata “Come facevi a sapere che sarei venuto qui?” domandò.
 
“Non lo sapevo, mi sono fidato del mio istinto” rispose semplicemente l’altro, beccandosi un occhiata scettica da parte del fratellino più acuto.
Il futuro leader non riuscì a trattenersi dallo scoppiare a ridere.
“Ok lo ammetto, ho seguito le tracce” confessò andando a sedersi accanto al ninja fasciato di viola.
 
Il semaforo lì fuori doveva essere diventato rosso perché davanti alla grata non passavano più scarpe.
 
Donnie sbatté gli occhi, inclinando il busto in avanti per avere una visuale migliore.
Nei momenti di stallo come quello era possibile avere una bella panoramica delle luci sfavillanti ed i riflessi sui vetri dei grattacieli di New York.
Donatello sarebbe rimasto volentieri a fissarli per ore ed ore, crogiolandosi nel desiderio dirompente di uscire fuori dalle fogne e camminare in mezzo a quello spettacolo di ingegno umano.
Un desiderio che di anno in anno stava diventando sempre più forte.
 
“… Ehi, hai visto il nuovo pupazzetto di Mikey?” domandò Leo cercando di intavolare una conversazione.
 
“Uh? No” Fece Donnie voltandosi a guardarlo “Non mi ero neanche accorto che ne avesse fatto un altro”
 
“Beh, l’ha fatto poco prima di andare a dormire e il suo letto è in camera mia”
 
Il viola sorrise, mettendo in bella mostra l’incisivo mancante.
“A chi assomiglia questa volta?” domandò curioso di sapere da cosa avesse tratto spunto il fratellino per la sua ultima “opera”.
 
“A quella bambina che abbiamo visto passare accanto al vicolo di stamattina” rivelò Leo.
 
“Quella che si era quasi persa?”
 
“Proprio quella”
 
“Wow, allora immagino che abbia usato un tappo di sughero per farle il corpicino” ridacchiò.
 
“Ed un ciuffetto di peli del suo peluche per farle i capelli, si” confermò l’altro, ridacchiando a sua volta “Solo il nostro Michelangelo può avere certe idee, ma finché Splinter non gli insegnerà ad intagliare il legno dovrà accontentarsi” continuò con una punta di orgoglio nella voce.
 
“E Dopo immagino che abbia usato i tubetti di colore e preso dei vecchi pezzi di stoffa per dipingerle il viso e farle i vestiti, vero?”
 
“Ah-ah …”
 
“E poi non ho ragione quando dico che fra noi quattro Mikey è quello che più di tutti merita il nome che porta?”
 
“Già, se continua di questo passo diventerà un vero artista” confermò l’aspirante leader “Il talento e la voglia di fare non gli mancano di certo”
 
Restarono entrambi in silenzio per un po’, ad osservare affascinati il paesaggio urbano dal sottosuolo, attraverso quella piccola grata.
Entrambi a chiedersi come sarebbe stato guardarlo da fuori?
Magari dall’alto dei tetti per non essere visti dagli umani?! Forse non lo avrebbero mai saputo …
 
“Secondo te Splinter ci permetterà mai di uscire?” domandò Donnie all’improvviso cogliendo di sorpresa il maggiore, che non rispose.
“Là fuori, per strada” continuò alzando il ditino verso la grata di fronte a loro.
 
“Donnie …” esordì l’azzurro poggiandogli una mano sopra la spalla “ … Tu più di tutti sai perché non possiamo, perché sai CHE COSA siamo”
 
Donatello deglutì piano, tornando a guardare verso la grata.
La parata di scarpe era ricominciata, perfino a quell’ora tarda della notte, la città brulicava di vita con gente che andava da una parte all’altra, spinta da chissà quali problemi, lavori o sogni.
 
Tra loro quattro Donnie era sempre stato quello che più di tutti soffriva il non poter uscire all’aria aperta, fuori dalle fogne dove da ben 11 anni erano obbligati a nascondersi e vivere.
Non perché lui fosse più sensibile o capriccioso dei fratelli, al contrario.
Forse era anche troppo maturo per la sua età, un po’ come Leonardo, solo che quest’ultimo metteva in primo piano la sicurezza sua e della sua famiglia alla voglia di vedere il mondo.
 
Donnie invece, con la mente sveglia e brillante che aveva, CURIOSA e così AVIDA di sapere, ad ogni anno che passava diventava sempre più insofferente.
 
Un vero e proprio esploratore mancato.
 
“Però il maestro Splinter esce quando vuole” non poté fare a meno di commentare amaramente il minore.
 
“Il maestro Splinter esce perché è, appunto, un maestro ninja” replicò Leo paziente “Conosce tutti i trucchi ed i segreti dell’arte dell’invisibilità, mentre noi abbiamo cominciato a praticare solo da pochi anni”
 
“Giuro mi accontenterei anche di un giorno, o una notte, una SOLA …” piagnucolò il viola, appoggiandosi al maggiore.
 
Soli, in queste mura, come prigionieri siamo noi
e per ore stiamo qui a guardarli.
E’ tutta la vita che li osserviamo da quaggiù,
per sentirci un po' vicini a loro!!
 
Mikey può anche disegnar le loro facce …
… ma per loro non esisteremo mai.
 
Ed io mi chiedo sempre che emozione mai sarà …
… Stare un giorno,
là con loro.
 
Là fuori!!
 
Che darei non so!!
Solo un giorno fuori,
so che basterà!!
 
Per ricordare …
 
Fuori!!
 
Dove tutti vivono.
 
Che darei …
… Che farei?
 
Per un giorno via di qua!!
 
Là fuori,
in mezzo a tutta quella gente che non sa
che fortuna è essere umani!!
 
Liberi di andare in ogni luogo su in città,
senza più bisogno di fuggire!!
 
Potessi, lo farei se fossi libero!!
 
Là fuori,
con i miei fratelli me ne andrei.
Senza muri.
 
Fuori!!
 
Come ogni uomo fa.
E poi salire …
 
Fuori!!
 
Anche un solo giorno in questa vita mia
Perché …
 
… io vivrei …
 
… nulla più chiederei,
tanto ormai io saprei …
 
… cosa c'è fuori,
di qua!!

 
 Leo sospirò, circondando le spalle del fratellino con un braccio.
“Coraggio Donnie” mormorò, pensando a cosa dire per consolarlo “Non sarà così per sempre, lo sai” tentò “E’ per questo che ci stiamo addestrando, no? Per poter andare un giorno in superficie”
 
“Ma io non sono sicuro di poter più aspettare!!” sbottò il viola “Sono 11 anni che viviamo nascosti dal mondo non … non è GIUSTO!! Solo perché abbiamo un aspetto diverso …”
 
“E’ nella natura dell’uomo avere paura di ciò che non capisce” disse piano Leo.
 
“Lo so, ed è proprio questo che mi fa arrabbiare!!” ribatté il minore “Mi sono documentato, lo sai, quello che ci è successo è frutto della scienza!! La stessa scienza di cui quelle scimmie ottuse lassù si vantano tanto”
Donatello prese un respiro profondo.
“Il nostro DNA ha subito una mutazione che ci ha resi quello che siamo, in parte umani e in parte tartarughe, non siamo delle minacce per loro eppure siamo costretti a vivere quaggiù”
 
“Credi di essere l’unico ad essere scocciato per questo?!” affermò ad un tratto una voce, nel buio del tunnel.
 
I due fratelli si girarono, sgranando gli occhi quando si trovarono davanti Raphael con un  Michelangelo mezzo addormentato attaccato al braccio, con il peluche a forma di orsacchiotto stretto al petto.
 
“Ragazzi” fece Leo sorpreso “Che ci fate qui?”
 
“Potremmo farvi la stessa domanda” replicò la tartaruga con la maschera rossa “Cavolo, ci abbiamo messo un sacco di tempo per trovarvi” si lagnò andandosi a sedere tra Donnie Leo con Mikey, molto più piccolino di lui, in braccio.
 
“Che intendevi dire?” chiese Donnie, perplesso.
 
“Anche noi altri siamo stufi marci di starcene qua sotto, sai?” sbuffò Raph guardando fuori dalla grata.
 
“Già, i tunnel sono divertenti dal percorrere ma dopo un po’ … Yaaah!!” sbadigliò Mikey stropicciandosi un occhietto “… Stufa, uhm …” terminò non potendo evitare di sonnecchiare sul braccio di Raphael.
 
“Ma un giorno usciremo da qui …” affermò Leonardo a nome di tutti.
 
“Oh, questo è poco ma sicuro!!” lo appoggiò Raph agganciando un braccio attorno al collo del maggiore e l’altro attorno a quello del futuro genio, tirandoseli sul petto.
 
“ … E faremo grandi cose” concluse l’azzurro ridacchiando.
 
“Yaah!! Si, anch’io ne sono … uhm, sicuro …” borbottò il più piccolo dei quattro stringendo l’orsacchiotto “… Fidati di noi Donnie”
 
Donatello sentendo i suoi fratelli così vicini a lui, tanto fisicamente quanto spiritualmente, sorrise un po’ abbracciando Mikey, che a sua volta si era attaccato al braccio di Leo.
Non seppe per quanto tempo rimasero tutti e quattro accoccolati l’uno accanto all’altro, ma di una cosa era assolutamente certo: Un giorno sarebbe uscito fuori dalle fogne e avrebbe visto il mondo per come era …
 
… ma ancor più importate non sarebbe mai stato da solo, perché i suoi fratelli sarebbero stati sempre al suo fianco. 


...................................

Piccola storiella, un pò sempliciotta forse, ma ho pensato a come deve essere per dei ragazzini essere costretti a vivere isolati dal mondo perché diversi e con Donnie mi è venuta in mente la canzone di Quasimodo!! ^^
Spero vi sia piaciuta!! ^^
Ringrazio tutte le persone che hanno recensito, o anche solo letto la precedente storia!! 
Grazie mille <3  
  
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