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Autore: nihaltali99    07/09/2016    1 recensioni
Questa è la mia prima raccolta di One shot è scritta dal punto di vista di ogni personaggio che verrà descritto:
1. Finnick, che cosa ha provato nella scoperta dell'edizione della memoria e durante la mietitura?
2. Rue, il tributo più piccolo e coraggioso, ma soprattutto il più innocente.
3. Clove, la più spietata, ma anche la più fragile tra i tributi.
4. Prim, la piccola coraggiosissima sorellina di Katniss.
5. Cinna, lo stilista della Ghiandaia Imitatrice
6. Lux, la più vanitosa tra i tributi
7. Finch, la più furba e la più misteriosa tra i tributi
8. Cato, il più forte e corraggioso tra i tributi
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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< Tanto io sono già morto >
Sono solo cinque parole, ma con un tremendo significato, ma io le pronuncio come una solenne verità. Sto piangendo, è vero, sono disperato e anche questo è vero, però allo stesso tempo non sono mai stato così sicuro in vita mia.
Il mio sguardo incrocia quello di Katniss, la ragazza di fuoco, eroina del distretto 12, eroina di tutta Panem. I suoi occhi mi scrutano con odio e il suo arco punta dritto su di me. Ho paura di morire, ma devo, non ho scelta, che lo faccia pure, che mi uccida.
Allora perché non lascio semplicemente andare Peeta? Perché il mio coltello punta ancora alla sua gola?
La risposta è semplice; loro saranno felici, io no. Era così chiaro, lampante, erano loro i favoriti! Non noi! Come avevo fatto a non vederlo!? Erano loro che tutti amavano, gli sfortunati amanti del distretto 12! Sfortunati amanti un cazzo! Non sono né sfortunati e né men che meno amanti.
Loro non hanno idea di che cosa significa andare agli Hunger Games con la persona che si ama. Io non so come, ma So che sopravviveranno entrambi, sarà il sostegno del pubblico a salvarli e non è giusto! Non è fottutamente giusto, che lei sia lì davanti a me mentre Clove è morta al suo posto.
Sento il dito di Peeta picchiattare sulla mia mano, non ho il tempo di rendermi conto di nulla che la freccia di Katniss trafigge la mia mano. Urlo per il dolore e il ragazzo liberandosi mi tira un grosso pugno alla mascella che mi fa perdere l’equilibrio, il biondino ne approfitta e mi butta giù dalla cornucopia dove sotto mi aspettano quegli strani ibridi lupo con i famelici occhi dei nostri compagni caduti. Tutti loro cominciano a mordermi e sbranarmi mentre le mie grida di dolore coprono ogni rumore. Eppure uno di loro resta fermo, non mi attacca, mi guarda solamente. Sul suo collare è inciso il numero 2, il nostro distretto, e quegli occhi, quegli occhi li riconoscerei ovunque, sono di Clove, la mia Clove, tutto ciò per cui ho sempre lottato.
Era per lei che mi ero offerto volontario, ma non mi ero affatto pentito, io le avevo fatto una promessa.

-< Su muoviti, sei lentissimo > esclamò una piccola Clove undicenne, allora i suoi lucidi capelli scuri erano corti e perennemente spettinati, ma mi erano sempre piaciuti. < Hey! Non è vero! > esclamai offeso e cercai di raggiungerla arrampicandomi tra gli scaffali e gli scatoloni del vecchio deposito abbandonato. Noi due amavamo nasconderci lì perché nessuno poteva trovarci, quello era il nostro mondo, solo nostro. Clove in particolare adorava stare lì, nessuno combatteva in quel luogo, non esisteva solo il dolore e la sofferenza, lì dentro lei era libera di sognare e di vivere tantissime avventure dove io la seguivo costantemente, non l’avrei mai lasciata sola.
Mi guardò con quei bellissimi pozzi neri che aveva al posto degli occhi, erano così felici quegli occhi, ma entro pochi anni si sarebbero adombrati, lei non sarebbe più stata la stessa. A dodici anni nel distretto 2 ti accadevano due cose terribili, la prima era che potevi essere sorteggiato per partecipare ai giochi mortali, inoltre…iniziava l’addestramento come soldati, perché tutti quelli che non venivano estratti per i giochi diventavano Pacificatori, dunque spietati soldati senza cuore sotto il diretto controllo di Capitol City.
Nessuno di noi due sapeva che quello sarebbe stato l’ultimo nostro incontro felice e spensierato, ma dentro, potevamo percepirlo distintamente.
Finalmente la raggiunsi sulla montagna di scatoloni. < Ce ne hai messo di tempo > ridacchiò meritandosi completamente la mia linguaccia. < Sei tu che sei andata troppo in alto > borbottai e lei continuò a ridere divertita, purtroppo non ricordo più quel suono, lei non aveva più riso, già da quel momento si fece seria. < Cato? > disse mordendosi il labbro, io la guardai curiosamente < Dimmi > risposi, notai che fece un grande respiro prima di continuare < Devi farmi una promessa > esordì prendendomi la mano e intrecciando le sue piccole dita con le mie < Anche io la farò…voglio che…che ci promettiamo di non lasciarci mai, che se anche uno di noi venisse estratto l’altro si offrirebbe per accompagnarlo. Voglio anche che ci promettiamo che affronteremo tutto insieme, quei giochi o li vinceremo insieme o moriremo insieme, lo prometti? > disse seria. Io rimasi sconvolto da quella proposta e tutto ciò che fui in grado di dire fu: < Ma i giochi li può vincere una persona sola >
Lei scosse la testa < Non mi importa > alzò lo sguardo su di me, fino a quel momento non aveva avuto il coraggio di guardarmi < Lo prometti? > chiese ancora. Io riflettei un momento, ma mi resi conto che non ce n’era bisogno, io l’avrei sempre protetta e l’avrei seguita ovunque, dalle montagne di scatoloni all’arena dei tributi per incontrare la morte. Feci un respiro profondo e la guardai deciso < Si, lo prometto > a quelle parole lei mi abbracciò con forza.-

Io avevo fatto quella promessa e non mi importava che lei non volesse più seguirla per proteggermi, io mi ero offerto lo stesso e dato che ora lei era stata uccisa, non mi rimaneva altro destino se non la morte. Perciò quei cani stanno sbranando soltanto un cadavere, non un essere umano, io non sono più nulla senza di lei. Il mio sguardo si punta sull’ibrido con gli occhi di Clove e non posso fare a meno di smettere di guardarlo. Dopo ore di agonia i due amanti non sopportano più le mie urla e così Katniss mi tira una freccia e mi colpisce in piena fronte ponendo fine alle mie sofferenze, ma non serve a nulla; tanto io sono già morto.

NOTE DELL’AUTRICE:
Ciao a tutti! Finalmente ho aggiornato! Non ci posso credere, ero convinta che questa storia sarebbe rimasta incompiuta, ma eccomi qui :)
Comunque vi avviso che il prossimo sarà l’ultimo capitolo e sarà molto particolare dato che sarà dal punto di vista di un personaggio sopravvissuto diciamo ;) bacioni e alla prossima :3
PS: mi scuso con marty_1274, avevo letto male la tua recensione secoli addietro e credevo volessi una Calux, ma fortunatamente eravamo d’accordo sulla Clato ^^” Mi scuso anche per averci messo mesi e mesi ad aggiornare, se mai la leggerai spero ti piaccia :)
  
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