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Autore: eppy    08/09/2016    5 recensioni
Esiste un punto zero, un momento difficilmente definibile e quasi impercettibile, che condiziona la vita di ognuno di noi.
Ovviamente, il mascalzone presenta una fisionomia che lo rende perfettamente simile a tutti i suoi gemelli, ma uguale a nessuno di loro. Il problema è che la differenza in superficie è talmente sottile, che il 99,9% delle volte non viene notata nè dal diretto interessato/a, nè da chi gravita intorno, e lo si attraversa con lo stesso atteggiamento di sempre, senza minimamente sospettare che nasconda il più profondo dei vortici, capace di deviare o addirittura invertire la rotta della nostra esistenza in modo talmente subdolo e al contempo meraviglioso, da non farcene nemmeno accorgere. E' sconvolgente pensare a quanto potere possa custodire un solo, apparentemente banalissimo istante: può condurti verso un porto, una spiaggia sicura, o mandarti alla deriva..e succede in un attimo, inafferrabile e irripetibile.
Jane e Chris, i protagonisti di questa storia, si erano incontrati proprio nei rispettivi punti zero, che per qualche motivo coincidevano a loro insaputa.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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I loro passi erano praticamente della stessa lunghezza, e i loro respiri si confondevano, ma lo stesso non si poteva dire dei loro sguardi e delle loro mani.
Jane temeva le reazioni che avrebbe potuto suscitare in lei un contatto fisico con Chris tanto quanto lui agognava anche un semplice sfioramento.
Non riuscirono nemmeno a scambiare mezza parola sulla via del ritorno: lei ancora arrabbiata e troppo orgogliosa per lasciarsi il passato alle spalle, lui terrorizzato dalla possibiltà di essere rifiutato, o peggio ancora, ignorato. Date le premesse, va da sè che quei pochi minuti furono testimoni del disagio di entrambi.
Oltre alla delusione, la sfiducia, e la terribile nostalgia dei giorni precedenti, quando tutto era ancora tranquillo e la bolla di sapone perfettamente integra, a svantaggio di Chris, ci si metteva anche il fatto che lei fosse in continua lotta contro se stessa, ovvero che il cervello avesse già rimproverato a dovere il cuore per essere andato a cercarlo sotto la pioggia battente, che a proposito, pareva avergli concesso una breve tregua.
Uscire dalla camera d'albergo con il solo scopo di trovare Chris e riportarlo indietro sano e salvo, dopo ciò che la ragazza aveva scoperto riguardo la sua identità, era già stato troppo sconsiderato secondo il parere della parte razionale di lei...e di certo, se gli avesse permesso di parlarle come se niente fosse, o addirittura prenderla per mano, il proprio orgoglio ne sarebbe uscito molto ferito. Perciò Jane fece tutto il possibile per restare sulla difensiva, fino a quando non furono all'interno della struttura che li ospitava, e più precisamente, della camera a loro riservata.
" Ha ripreso a piovere!" fu Chris a spezzare il ghiaccio
" Già. Siamo rientrati giusto in tempo" commentò lei, la voce piatta e disinteressata 
" Grazie per...per esserti preoccupata per me" disse a quel punto lui, subito dopo essersi sfilato la maglietta resa fradicia dal temporale
" Sei stato uno stupido a restare sotto la pioggia" lo rimproverò velatamente lei, senza guardarlo in faccia, casualmente o volutamente girata di spalle
" Lo so" ammise Chris, facendosi più vicino, ancora a torso nudo.
Jane trafficava con la propria valigia, alla ricerca di qualcosa che non sapeva nemmeno lei cosa fosse, giusto per tenersi occupata, quando Chris le sfiorò delicatamente un braccio.
A quel punto la ragazza si voltò, ma i suoi occhi non arrivarono a incontrare quelli di lui. Non era ancora pronta.
Però se lo ritrovò a petto nudo a un palmo di naso, e ne restò destabilizzata.
Dopo mesi e mesi durante i quali era stata costretta a immaginarselo soltanto quando lo accarezzava, di punto in bianco, poteva vederlo, imbambolarsi ad ammirarlo. E lo fece, lo fissò per qualche istante, senza riuscire a impedirsi di pensare a quanto fosse sexy quel ragazzo che si era cacciato in un guaio più grande di se stesso.
" Avevo paura che se fossi venuto qui, mi avresti cacciato" sussurrò, il petto che si alzava e abbassava velocemente per un batticuore che non riusciva a nascondere
" Probabilmente l'avrei fatto" replicò lei, ma la voce le tremava e lo sguardo non abbandonava il corpo di lui
" Ecco, appunto" e nonstante tutto Jane percepì l'ombra di un suo sorriso
Moriva dalla voglia di alzare gli occhi fino a incrociare quelli di lui, perchè era certa che avesse i capelli ancora un po' bagnati, quindi più scuri, e di conseguenza quel verde sarebbe risaltato ancora di più.
Sarebbe stato più brillante, più bello..e le avrebbe fatto più male.
Jane sapeva bene che specchiarsi in quegli occhi sarebbe stata la fine, sapeva bene che fossero in grado di leggerle dentro, e non poteva permetterlo.
" Puoi metterti una maglietta perfavore?" si ritrovò a chiedergli, le guance in fiamme
" Perchè?" ma Chris aveva capito tutto, e colse la palla al balzo per provocarla un po'
" Perchè non ho alcuna intenzione di prendermi cura di te, se ti ammali" 
" Non mi lasceresti mai solo, Jane" disse lui con dolcezza.
Fu in quel momento che entrambi si resero conto di quanto quelle parole rispecchiassero la verità. Dopotutto Jane aveva appena dimostrato di tenerci ancora, riportandolo in hotel.
" Invece è proprio quello che meriteresti" ribattè invece, passandogli una maledetta maglietta, senza guardarlo negli occhi, affinchè se la infilasse.
Sentiva di non poter resistere a lungo in quelle condizioni, e prima che lui potesse replicare, continuò a parlare.
" E' vero: probabilmente se fossi venuto ti avrei urlato contro, però tu non lo hai fatto e io ti sono corsa dietro...coerenza zero! Devo essere impazzita!" ragionò ad alta voce
" Ti sei preso bellamente gioco di me per tutto questo tempo..e io che faccio? Ti vengo a cercare sotto la pioggia...ma che ci posso fare? L'ho detto che sono impazzita! " continuò
" No, non sei impazzita, e non sei nemmeno incoerente. Semplicemente lasci che qualche volta il cuore abbia la meglio sulla razionalità. Sei impulsiva...e sei speciale. L'ho capito sin dal primo istante" sussurrò lui
" Lascia perdere i complimenti Chris...non è proprio il momento" tagliò corto lei, più infastidita che lusingata da quelle parole
" Mi darai la possibiltà di spiegarti come sono andate le cose?" la pregò a quel punto lui, mentre erano ancora in piedi, poco distanti dalla porta
" Non penso ci sia qualcosa da aggiungere" ribattè amaramente la ragazza, senza permettere a quegli occhi verdi di incrociare i suoi
" Sono stata per mesi con un ragazzo che nemmeno esiste! Ho baciato, abbracciato e amato praticamente il fantasma di colui che..che-"
" Avanti, dillo! Tanto sappiamo tutti che è la verità, che sono responsabile di tutto questo casino!"
" Beh, di questo casino sicuramente...ma non dell'incidente come continui a credere tu. Almeno in quel momento, posso giurare che eri solo te stesso" continuò Jane
" Io non ho mai finto con te. Te lo giuro" e parve quasi una supplica
" Mi sono solo fatto chiamare con altro nome, ma quello che hai abbracciato, baciato, amato è sempre stato solo Chris"
" Mi sono fatto chiamare solo con un altro nome? Ma proprio non te ne rendi conto, eh?" alzò il tono di voce quasi senza accorgersene 
" Ti devo forse ricordare che nella mia condizione il nome era tutto quello su cui potessi basarmi? Tu hai finto di essere un'altra persona...ti sei approfittato della mia cecità per...per...beh, non lo so nemmeno perchè" sbottò la ragazza
" Perchè mi sentivo terribilmente in colpa e volevo starti vicino. 
Perchè pensavo a te tutto il giorno senza darmi pace. 
Perchè prima che me ne rendessi conto, ci avevo già perso la testa per te"
" Non capisco comunque che centra Harry" gli fece presente lei, tentando mantenere il sangue freddo e non lasciarsi travolgere da quelle dolci parole
" Forse davvero non realizzi ciò che hai fatto...forse nemmeno ti rendi conto di come mi sono sentita quando un attimo prima pensavo di essere in vacanza in Grecia con Harry, il mio ragazzo, e ci stavamo baciando spenserati e felici, e l'attimo dopo capisco che in realtà Harry nemmeno esiste, ed è soltanto un tuo stupido travestimento. 
Ma io voglio proprio sapere che sfizio ci hai trovato nel fare una cosa del genere... E' da pazzi, Chris! Non è giustificabile..."
" Pazzo lo sarei stato se non avessi fatto nulla per averti" 
" Hai giocato sporco"
" In amore non esistono regole..non si dice così?" ribattè il ragazzo
" Sì, ma non bisogna prenderlo alla lettera" si spazientì ancora di più lei
" Ciò che conta è che ti amo. Io ti amo da morire, Jane...e ho combinato tutto questo casino solo per te, per amor tuo"
" Credimi" la pregò, quasi con le lacrime agli occhi
" Ma per amor mio, cosa? Come fai a parlare d'amore, a dirmi che mi ami, dopo avermi tenuto nascosto una cosa così per tutto questo tempo. Se questo per te è l'amore Chris, mi dispiace, ma allora le nostre visioni non combaciano affatto, e non combaceranno mai" lo gelò, delusa e ferita. 
Eppure, nel profondo, sapeva che lui l'amasse. 
Lo sentiva dentro, anche se non era disposta ad ammetterlo per via della rabbia che l'accecava.

Ma fu a quel punto che Chris l'afferrò per un braccio, in un gesto molto impulsivo, e inaspettato da parte di lei.
" Lasciami"
" Solo se mi permetti di spiegarti tutto, senza interrompermi. Mi ci vuole un minuto, te lo prometto" sospirò lui
" Dovevo lasciarti sotto la pioggia" si limitò a rispondere lei, e nonostante il tono serio e sempre un po' risentito, a Chris scappò un sorriso.
Perchè realizzò ancora una volta, in quell'istante, che il semplice fatto che lei si fosse assicurata di saperlo sano e salvo, e che gli permettesse di restare nella sua stessa camera, significava molto di più di quanto Jane fosse disposta ad ammettere.  Gli aveva praticamente urlato addosso di aver perso la fiducia in lui, nel suo amore, ma se davvero così fosse stato, non si sarebbe mai chiusa la porta alle spalle.
Non avrebbe mai acconsentito a restare sola con lui.
Avrebbe potuto aver paura, di tutto o di niente. Di qualche gesto inconsulto, di essere spinta contro un muro e baciata contro la sua volontà, di essere intrappolata tra le sue braccia con forza, senza via d'uscita.
Quando uno non si fida, non si fida e basta.
E invece, benchè lei fosse molto lontana da tale conclusione, di Chris non avrebbe mai avuto timore. Paradossalmente, lo conosceva meglio di chiunque altro, e la parte più intima e profonda di sè, sapeva che qualsiasi cosa sarebbe successo, lui non le avrebbe mai fatto del male di proposito. E se ne avesse avuto bisogno, l'avrebbe protetta. Sempre.
Se qualcuno si fosse avvicinato a lei con cattive intenzioni, lui l'avrebbe fatto fuori difendendola a spada tratta, e lei, se si fosse davvero trovata in difficoltà, gli sarebbe saltata al collo senza pensarci due volte, si sarebbe stretta a lui anche se un momento prima aveva desiderato prenderlo a schiaffi.
Nonostante tutto, Chris sarebbe stato il suo porto sicuro.
Nonostante tutto, solo con lui, tra le sue braccia, si sarebbe sentita protetta sul serio.
" Te lo ricordi il nostro primo incontro?" fu la sua voce a riportarla sul pianeta Terra
Jane annuì soltanto, non capendo dove il ragazzo volesse andare a parare.
" Tuo e di Harry, intendo" specificò Chris subito dopo, visibilmente a disagio
" Sì, me lo ricordo" rispose lei, asciutta, sfuggendo alla sua presa.
Era un miracolo che fosse riuscita a non incrociare direttamente i suoi occhi, per tutta la durata della discussione.
" Eri a un passo dallo buttarti giù in quel maledetto fiume, ma per fortuna sono arrivato in tempo. Quando ti ho riconosciuto, in piedi sul ciglio di quella panchina, mi è saltato il cuore in gola per lo spavento, e senza nemmeno pensarci ti ho chiamato per nome. E tu mi hai riconosciuto a tua volta, ma mi hai intimato di starti lontano, di lasciarti sola, e a quel punto..beh, a quel punto di starti lontano non se ne parlava proprio, e al tempo stesso non potevo semplicemente ignorare ciò che mi avevi detto e precipitarmi a salvarti, perchè eri talmente vicina a un punto di non ritorno, che temevo che un solo passo da parte mia, ti avrebbe dato l'incentivo che cercavi per buttarti. Perchè eri arrabbiatissima con me, e troppo poco lucida per comprendere che stavi per commettere la stronzata più grossa della tua vita.
Per un attimo non c'ho capito più niente nemmeno io, e prima ancora di rendermi conto di averlo pensato, ti avevo già detto che non ero Chris, che mi avevi confuso con qualcun'altro.
Non sapevo che fare....ero disperato Jane. Se ti fossi buttata, non me lo sarei mai perdonato, mai.
E a quel punto sei stata tu a fidarti di chi credevi un'estraneo, sei stata tu che mi hai reso le cose molto più facili di quanto pensassi.
Non pensavo che ti saresti lasciata prendere per mano, non immaginavo che mi avresti permesso di portarti da starbucks a bere una cioccolata calda.
Quella sera mi stupii anch'io di quella complicità si creò così in fretta tra noi...oggi penso solo che forse, in qualche modo, il tuo cuore non aveva mai smesso di credere che fossi io, Chris, a tenerti compagnia, e che per quel motivo si sciolse subito, proprio come quella cioccolata "
Prese un respiro profondo prima di continuare.
"Ora mi capisci? Non  ho inventanto un'altra identità perchè ero annoiato e mi andava di farlo...è stato l'unico modo che ho trovato per impedirti di fare una sciocchezza, e anche l'unico modo in cui mi era concesso starti accanto. E io non desideravo altro Jane: soltanto poterti stare vicino, giorno e notte"
" Ma allora perchè non mi hai detto la verità il giorno dopo? Perchè hai continuato con quella farsa?" domandò lei, concedendosi per la prima volta di guardarlo negli occhi.
E pentendosene un attimo dopo, perchè quel verde non l'aiutava a pensare luidamente.
E ora che era venuta a conoscenza di quella parte della storia, e che iniziava a prendere in considerazione l'idea di vedere il tutto sotto un'altra prospettiva, non poteva lasciarsi distrarre e attrarre dai suoi occhi.
Anche se non poteva negare a se stessa, che rivederli dopo tutto quel tempo, era un po' come tornare a casa, sentirsi a casa, al sicuro.
" Ho avuto paura...questa è l'unica verità.
Tu ce l'avevi a morte con Chris, ma ti lasciavi abbracciare da Harry..e a questo punto potrei dirti che avevi bisogno di qualcuno che ti tenesse stretta, ma la verità è che forse ero più io ad aver bisogno che ti lasciassi stringere. Perchè mi sentivo dannatamente in colpa per l'incidente, o almeno questa era la scusa ufficiale...la verità è che già  iniziavo a perdere la testa per te.
Non potevo permetterti di allontanarti di nuovo, non volevo starti lontano.
Te l'ho detto: ho avuto paura di perderti, e ho lasciato che la faccenda legata ad Harry mi sfuggisse di mano. 
Perchè stavamo così bene insieme, e la sola ipotesi di rovinare tutto, di darti un motivo per spingermi lontano da te, mi era insopportabile. Persino da pensare.
E non hai idea di quante Sophie abbia tentato di farmi ragionare e mi abbia salvato la pelle...ma io ti amavo con tutto me stesso, ti amo con tutto me stesso..e sapevo che nel momento in cui fossi venuta a conoscenza della verità, avresti ragito esattamente così, e io volevo tenerti stretta al mio petto Jane"
A quel punto la ragazza sospirò.
" Dovevo immaginarlo che una volta soli, qui dentro, in un modo o nell'altro, avremmo finito per discuterne, e alla fine, avresti fatto in modo che ti ascoltassi. E l'ho fatto, Chris..nonostante tutto non mi sono chiusa a chiave in bagno, non ti ho impedito di parlarmi come tu desideravi. Te l'ho data la possibilità di spiegarti, perchè...beh perchè, sarei veramente una stupida se ti dicessi che non voglio vederti mai più, che non voglio sapere più niente di te. Prima, nella grotta, ero talmente sconvolta che quelle parole mi sono uscite di bocca così, senza alcun filtro.
Ma l'hai capito che per me non è affatto facile lasciarti andare, no? Non lo è mai stato"
" Non devi farlo. Possiamo ripartire da zero, o da dove eravamo rimasti, perchè in fondo te l' ho detto...Harry sono io, le sue parole sono le mie, le sue opinioni sono le mie, le sue mani, le sue braccia, le stesse che ti hanno tenuta stretta, sono le mie. E la sua bocca, quella che hai divorato di baci, è la mia Jane. Per tutto questo tempo, siamo sempre stati io e te" 
" L'ho capito...ma ciò che stavo cercando di dirti, è che non riesco a metabolizzare questa cosa come se niente fosse!
Ci credo che ci tieni a me, che non l'hai fatto per capriccio. Me lo ricordo bene come stavo quella sera, e resterai sempre il mio eroe, per avermi salvato da una morte praticamente certa.
Non posso non credere a quello che mi hai detto, ora che ti guardo negli occhi, Chris.
Ma non posso ignorare nemmeno come mi sento: presa in giro, e purtroppo non solo da te"
" Non prendertela con Sophie...lei è arrivata quella mattina a casa tua, quando il danno era già stato fatto"
" Ma è la mia migliore amica! Avrebbe dovuto dirmelo...come ha fatto a tenermi all'oscuro dell'identità del ragazzo per il quale stavo perdendo la testa!"
" Perchè mi ha permesso di innamorarmi di una persona che non esiste? Non lo capisco...." continuò lei
" Smettila di dire che non esisto. Guardami!" e di nuovo le si avvicinò pericolosamente
" Sono proprio di fronte a te Jane, ti sto pregando di perdonarmi, e ti sto dicendo che ti amo" sussurrò, molto più dolcemente, stringendole il mento tra le dita
" Tu li conosci questi occhi. Mi hai detto che ti piacevano la seconda volta che ci siamo visti..ti è scappato così, e probabilmente l'attimo dopo volevi rimangiartelo. 
Ma sai qual è il punto? 
Sono occhi verdi...per me non hanno mai avuto nulla di speciale, nulla degno di nota. Ma per te sì. Tu forse ci hai visto qualcosa prima ancora che io trovassi la stessa cosa nei tuoi. E quel qualcosa è ancora lì, tu e solo tu, lo troverai sempre lì ad aspettarti. Te lo prometto"  e quegli stessi occhi verdi si riempirono di lacrime
" Io adesso non lo vedo" sussurrò, a fatica, il respiro in gola. 
Bugia. Ma non poteva arrendersi a lui così facilmente.
" Lo sai anche tu che non è vero" ribattè il ragazzo, senza lasciarle il mento. 
Ecco..appunto. 
Permettergli di leggere tra le righe del suo sguardo e starle così vicino, era un passo che non avrebbe dovuto compiere. Jane l'aveva saputo sin dall'inizio, ma alla fine aveva ceduto.
Esattamente come aveva detto a lui pochi istanti prima, non poteva più fingere di non credere alle sue parole, al suo amore nei propri confronti, non se lo guardava negli occhi.
Ma era sbagliato, perchè lui l'aveva combinata grossa, e non poteva passarla liscia.
" Non ce la faccio Chris. Non ce la faccio....io ho davvero bisogno di stare un po' da sola ora" lo pregò, allontanandosi subito dopo da lui, e stendendosi sul letto. Senza riuscire a trattenere i singhiozzi.
Si coprì il viso con le mani, non riuscendo a comportarsi più dignitosamente, e prima che avesse il tempo di scostarsi, Chris la raggiunse con una specie di corsa, le si buttò praticamente addosso, e nascose il viso inondato a sua volta di lacrime, nel ventre di lei.
" Mi dispiace, amore mio" singhiozzò, pregando che Jane non lo cacciasse via
" Mi dispiace di aver combinato tutto questo gran casino. Ma ho portato avanti tutto questo perchè volevo riportarti il sorriso, perchè volevo essere io il motivo della tua ritrovata voglia di vivere"
" Lo sei stato" si limitò a rispondere lei, non provando nemmeno a scostarlo, perchè in fondo sentirselo addosso era una delle sensazioni più piacevoli che avesse mai provato
" Senza Harry non so dove sarei adesso....ma il problema è che Harry non c'è"
" Harry sono io. Jane...accettalo, per favore" sussurrò aggrappandosi alla sua maglietta e continuando a bagnarla delle sue lacrime
" Ma se non lo avessi scoperto da sola, tu....tu me l'avresti mai detta la verità?" domandò a quel punto lei, sempre nella stessa posizione
" Avevo giurato a me stesso di farlo una volta tornati dalla Grecia. Non volevo comprometttere la nostra vacanza...doveva essere perfetta, indimenticabile"
" Pensi che riuscirei mai a dimenticarla?" ribattè la ragazza, il respiro inevitabilmente accelerato a causa del contatto tra i loro corpi
" No, ma non volevo che la ricordassi così" 
" Chris" sospirò, senza trattenersi dall'immergere le dita tra i capelli di lui e prendere a carezzerglieli leggermente, con grande sopresa e piacere di lui.
" Ma come devo fare con te? Invece di sbatterti fuori e lasciarti sotto la tempesta, ti lascio piangere sul mio ventre e ti accarezzo i capelli...mi stai facendo impazzire!" ammise più a sè stessa che a lui.
Non si era mai trattenuta dall'esprimere tutto quello che pensava, con lui non c'era mai riuscita, e continuava a non riuscirci.
" Tutti gli innamorati sono pazzi" sorrise lui
"Ma basta fare il filosofo! Ti preferivo quasi quando mi parlavi di matematica e fisica!"
" Una volta hai detto che l'ingegnere filosofo era un'accoppiata bizzarra, ma io facevo eccezione" le ricordò lui
" Tu fai eccezione per tutto" rispose senza nemmeno pensarci
" Sai essere il mio antidoto e il mio veleno nello stesso istante. Ora, proprio in questo momento, sei antidoto e veleno"
" E poi il filosofo sarei io..." borbottò il ragazzo, e per la prima volta da quando aveva riacquistato la vista, Jane si concesse un sorriso.
" Posso dirti un'ultima cosa?" la pregò, senza spostare la testa dalla sua pancia
" So che sei arrabbiata con Sophie, ma ti giuro che la colpa è solo mia. Lei ha provato a farmi desistere, mi ha intimato di raccontarti la verità, ma io l''ho pregata di stare al gioco"
" E perchè lei ha ceduto?"
" Perchè ha capito che ci amavamo la prima volta che ci ha visti insieme. Quando nemmeno noi, quella mattina all'univeristà, avevamo la più pallida idea di ciò che sarebbe successo"
" Hai parlato con lei? Sa tutto?" chiese Jane
" Ho provato a contattare sia lei che Scott, ma non mi hanno risposto. Poi ho spento il telefono perchè non voglio sentirmi dire 'te lo avevo detto'. Perchè so che hanno ragione" ammise lui, più sincero che mai
" Infatti hanno provato a chiamare me, e io ho lanciato il cellulare contro il muro"
" Tu cosa?" domandò Chris, sconvolto
" Ero incazzata" si giustificò Jane
" Eri?" 
" Lo sono...ma forse un po' meno di prima" ammise la ragazza, come sempre senza filtri
" Vuoi parlarle?" 
" Ora no..meglio domani mattina. Sono stanchissma" aggiunse, sbadigliando
" Però le mandiamo un messaggio, sarà di sicuro molto preoccupata, visto che non ci siamo più fatti sentire...ci avranno dati per dispersi!" 
" Va bene" acconsentì lei "ma dille che è tutto a posto, non voglio che si preoccupi..ci chiariremo a voce" aggiunse subito dopo
" Jane" la chiamò lui " uh?" "sono le tre di mattina"
" Puoi spostarti? Così non starà comodo nessuno dei due"
" Dove vuoi che vada?" domandò lui, abbandonando controvoglia quella posizione
" Ma dove vuoi Chris...dobbiamo solo dormire qualche ora" gli disse lei, girandosi di lato.
" A volte sembriamo una vecchia coppia sposata" esclamò divertito, stendendosi dall'altra parte del letto, attento a non sfiorarla, altrimenti non avrebbe più risposto delle proprie azioni.
E malagrado tutto, Jane sorrise. Senza  un motivo preciso...forse solo perchè nonostante tutto con lui continuava a starci bene.







BUONSALVEEEE!
Mi scuso per il ritardo e vi prometto che risponderò al più presto alle recensioni che avete lasciato allo scorso capitolo.
Mi sento in dovere di avvisarvi che stiamo arrivando alla conclusione di questa storia; non so dirvi quanti capitoli mancano con certezza, ma non molti.
Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate dello sviluppo del rapporto tra Jane e Chris, dopo la scoperta della verità...perciò recensiteee come sempre <3<3
Io risponderò a tutte appena avrò un minuto, promesso :) 
Un bacione, grazie di tutto,  e a prestoooooooooo<3<3<3<3




  
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