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Autore: _Mer_    11/09/2016    1 recensioni
Caro lettore,
Probabilmente sei capitato in questa storia per caso, probabilmente pensi sia un semplice frutto della mia fantasia e starà a te decidere se crederci o no.
Non voglio annoiarti o rendere questa introduzione troppo lunga, quindi dico solo lo stretto necessario cioè:
1) Che tu mi creda o no, io, Iolanda Cesaretti, sono stata ad Hogwarts
2) Se mentre leggi troverai alcune parti che non riguardano me personalmente ciò non vuol dire che io me le sia inventate: mi sono state raccontate dagli interessati stessi e con qualche aiuto … magico sono riuscita a scriverle.
Non aggiungo altro e se ti ho incuriosito leggi pure.
Saluti,
Iolanda
PICCOLA PARENTESI: Avevo già scritto una storia con la stessa trama che ho eliminato, si chiamava "Io sono Mia"
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus, Severus, Potter, Alice, Paciock, Jr, James, Sirius, Potter, Nuovo, personaggio, Rose, Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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A LEZIONE DI POZIONI

«Prima di tutto consegnatemi il tema che vi ho dato per compito» Era appena iniziata la lezione, ci eravamo seduti in un tavolo: io vicino ad Alice e davanti gli altri due, Potter e Malfoy, che a quanto pare erano amici. Avevo sempre pensato che dovessero esserlo ma non me li ero mai immaginati in quel modo.

Avevo sempre pensato a Malfoy come un ragazzo altissimo biondo innaturale e sexi, lui nella mia testa era fidanzato con Lily Potter. Ma quella versione non era altissimo, nella norma, aveva gli occhi marroni e i capelli non erano quasi bianchi anzi, erano di un biondo acceso, caldo. Di Albus Potter pensai solo che non assomigliava all’attore che lo interpretava nel film, e a quanto ne sapevo anche lui poteva essere un attore come tutte le persone che erano lì dentro.

«Mia, il compito.» Mi sussurrò Alice poiché la professoressa si stava avvicinando per ritirarli. Non avevo nessun compito da consegnare ovviamente e questo mi provocò una specie di ansia come tutte le volte che mi presentavo a scuola senza aver fatto una versione per casa o un esercizio di matematica. Non c’era il motivo di avere ansia però, era tutto finto per me, eppure cominciai a rovistare disperatamente nello zaino in cerca di qualunque foglio da dargli. Quando passò le consegnai qualcosa senza nemmeno guardare che era e fui davvero stupita quando si complimentò con me: «Ho dato uno sguardo al suo compito signorina Jonson, mi complimento con lei il tema sembra perfetto.»

«Mi chiedo come cavolo fai...» Mormorò Alice.

«Allora ragazzi, aprite il libro a pag. 33, innanzitutto vi voglio presentare il lavoro che faremo in questo mese. Lavorerete in gruppi da 4, questa che vi propongo è una sorta di sfida : come vedete avete la preparazione di quattro pozioni, diverse e di diversa difficoltà. Quello che dovrete fare è scegliere la pozione più adatta al compito che vi verrà affidato. Poi naturalmente dovrete prepararla e relazionarmi il tutto, quelli di oggi sono i gruppi definitivi. Ora non ci occuperemo di questo però ..’»  La sua voce venne interrotta dalla porta che sia apriva, entrò la ragazza con i capelli rossi che avevo visto in infermeria.

«Scusi per il ritardo professoressa Shell.»

«Non si preoccupi Weasley, sono stata informata dalla preside del suo ritardo. Stavo illustrando il progetto di cui ci occuperemo, oh… I gruppi sono tutti al completo però … per ora affiancati a quello di Zabini, Boston, Parish, Sullivan. Ti cercherò un gruppo con i tuoi compagni di tassorosso e corvonero. Bene ora, come vi stavo dicendo oggi ci occuperemo di ...» Mentre parlava della pozione che avremmo dovuto fare osservai meglio l’ambiente. L’aula aveva un soffitto non molto alto, la professoressa era in piedi davanti a un tavolo sul quale erano poggiate varie boccette, non c’erano dei banchi come quelli di qualunque scuola babbana, erano piuttosto banchi da lavoro. Sopra ognuno c'era un calderone grande e i ragazzi erano disposti a quattro intorno al banco. in fondo all’aula c'erano due grandi scaffali dove si trovavano tutti gli ingredienti necessari per fare la pozione.

«Mia, ci sei?» La voce di Alice mi riscosse dai miei pensieri. «Spero tu abbia qualche idea di come fare questa pozione perché perfino Malfoy ha ammesso che è difficile.»

«Cosa?» Chiesi spaesata.

«La pozione, Mia, Alice ti sta chiedendo se sai fare la pozione.» Albus Potter sottolineò la parola Mia e mi parve di cogliere un tono di sfida nella sua affermazione.

«Sì, sai come sono messa. Questa materia non è il mio forte e Al è nella mia situazione. Malfoy in genere se la cava bene ma ... prima ha detto che, ..mmm non ricordo, cosa hai detto?» Alice si rivolse al biondo.

«Ho detto che dobbiamo stare attentissimi perché con questa pozione il minimo sbaglio può provocare un disastro.»

«Ecco, questo. Quindi Mia ripongo le mie speranze in te e nella tua eccezionalità in tutto.» Concluse Alice.

«Oh, certo. Quindi... bene. Facciamo questa pozione, niente è impossibile, no?» Aprii il libro e cominciai a leggere gli ingredienti ad alta voce.

«Sì, hai appena letto gli ingredienti.» Disse Albus Potter con una fastidiosa ironia.

«Senti caro, sono io brava a pozioni. Quindi se vuoi che qualcosa non ti esploda in faccia ti conviene seguire le mie istruzioni.» Cominciavo a non sopportare quel ragazzo.

«Al, Mia ha ragione. È lei l’esperta.»Disse Scorpius ed Alice annuì. Non avevo messo in conto però il fatto che io non avessi la minima idea di come fare, non restava altro che provarci e pregare la mia buona stella.

«Albus, vai a prendere gli ingredienti.» Ordinai mettendogli il libro tra le mani.

«Sì, vai.» Alice mi sostenne e lui partì borbottando qualcosa come “Doveva esserci Rose qui” e lanciandomi un’altra occhiataccia.

«Qual è il suo problema?» Chiesi agli altri due quando era lontano.

«Albus è … Oh beh non credo abbia qualche problema. Albus è semplicemente Albus, niente di più.» La spiegazione di Alice non aveva portato a niente in realtà  ma in fondo non mi importava veramente e non chiesi altro.

Per il resto della lezione mi limitai a cercare di seguire i passaggi del libro, Alice aveva esplicitamente detto che per il bene della pozione non avrebbe toccato nemmeno un ingrediente, Albus Potter aveva più che altro guardato, anzi fissato, me in modo cagnesco, e Scorpius aveva fatto la gran parte della pozione. Io lo avevo aiutato e avevo finto alla bene e meglio che per me quello era una passeggiata.

«Oh-oh, c'è qualcosa che non va.» Disse Alice: proprio quando il tempo stava per terminare dal calderone cominciò ad uscire una nebbiolina che si stava espandendo.

«Non capisco, abbiamo seguito tutti i passaggi e poi c'è Mia...» Scorpius si grattò la testa riflettendo.

«Già, Mia, risolvi te. Sei perfetta e saprai che fare.» Albus Potter sembrava quasi compiaciuto che la pozione era venuta male. Non gliela potevo dare vinta quindi con disinvoltura buttai dentro al calderone qualche erba. L’esito di quella pozione non mi importava minimamente, poteva anche esplodere, anzi forse quello mi avrebbe aiutato a smascherare quella messa in scena.

Cominciai a mescolare e ad aggiungere ingredienti a caso, se la pozione fosse esplosa ci sarebbe stata la possibilità di scoprire cosa stava succedendo. Ma le mie speranze furono vane, la nebbia diminuì e il liquido divenne di un tenue rosa.

«Complimenti signorina Jonson, ha salvato la pozione con grande abilità. 10 punti a grifondoro!» Alice mi guardò stupefatta e Scorpius si congratulò con me. Per un attimo pensai che mi ero quasi divertita, in fondo.

Quando la lezione terminò Alice mi chiese di distrarre Scorpius, “Una cosa per Lily”, mi disse come spiegazione.

Andai da Scorpius e cominciai a parlargli di cose a caso, ma lui sembrava mi ascoltasse. Ad un certo punto mi chiese “Chi è Olaf?” e risposi che era un corvonero del terzo anno, lui mi credette e io scoppiai a ridere. Dopo di che lo salutai dicendogli che doveva vedere Frozen, ma credo che non abbia capito un fico secco di tutto quanto.

Quando tornai indietro Alice stava parlando con Albus Potter, che mi dava le spalle. Cercai di ascoltare quello che si stavano dicendo.

Dimmi che non la conosci e non l’hai mai vista prima d’ora, ti prego” Disse Albus Potter.

“Ma che stai dicendo?”

“Ma non capisci, lei vi ha stregati! Guarda, ti sei truccata! Non ti trucchi mai, dici sempre che è fatica sprecata con te!”

“Senti Albus se questo è il tuo modo per dire che sono brutta sappi che non è carino. E ora se ti dispiace io vado.”

«Andiamo, Mia» Mi disse Alice sorpassando Potter che si accorse in quel momento della mia presenza, lo guardai un ultima volta, sembrava furioso, poi seguii Alice Paciock fuori dall’aula.

 

ROSE WEASLEY ddI

Quando la preside l’aveva convocata le aveva riferito che c’era stato un cambio di orario delle ronde serali: invece di giovedì Rose doveva farla quella sera stessa poiché la ragazza di tassorosso si era ammalata.

Sarebbe stata in compagnia di Malfoy, poco male, Scorpius era un suo amico. Sicuramente meglio di Samantha, la ragazza malata, Rose la riteneva una delle peggior oche di tutta la scuola e si chiedeva come mai fosse stata fatta prefetto data la sua grande stupidità.

Non invidiava certamente Scorpius, il quale era costretto a sorbirla ogni martedì, Samantha aveva una capacità incredibile di assillare la gente con le sue chiacchiere e non sopportava Rose. Lei era convinta che fosse perché Scorpius non la degnava della minima attenzione e preferiva assai stare con lei piuttosto che con Samantha.

Per colpa della preside era arrivata in ritardo a lezione. Quando era finita la professoressa l’aveva chiamata e le aveva comunicato il gruppo di cui avrebbe fatto parte dato che quelli delle sue case erano al completo.

«Lavorerai con i gemelli Scamandro e Barnes.» Le aveva riferito. I gemelli erano tipi strambi ma le erano simpatici e li conosceva da quando erano piccoli e non conosceva molto Barnes, ci aveva parlato pochissime volte ma non sembrava un tipo antipatico, era solo un po’ timido.

Aveva  intravisto Alice con Mia ma non ci aveva parlato perché erano andate via mentre lei era con la professoressa, seguite da Albus.

La lezione successiva sarebbe stata mezz’ora dopo quindi se la prese con comodo e decise di fare un salto in sala comune per dare un’occhiata ai compiti.

«Rosie, dove vai?» Sua cugina Dominique, corvonero sesto anno, capelli biondi lunghi e stupenda, l’affiancò mentre camminava per il corridoio.

«Faccio un salto in sala comune, devo controllare i compiti per domani.»

«Oh bene, quindi non hai niente da fare. Mi accompagni alle cucine? Ho davvero  fame.»

«Ti ho appena detto che devo..’»

«Perfetto, andiamo!» La prese per un braccio facendole cambiare direzione.

«Ma io non ho fame!» Brontolò Rose mentre veniva trascinata dalla cugina.

«Non hai fame da circa 5 settimane, quindi credo sia ora che ti ritorni.»

«Quando sono depressa non mangio. E sono depressa.»

«Rose Weasley.» Dominique si bloccò di colpo e fronteggiò Rose. «Devi smettere di essere depressa e compatirti, devi passarci sopra, puoi mandare quell’idiota a quel paese, ma ora basta! Sono giorni che non fai altro che dire che la tua vita fa schifo, ma sai che ti dico: c’è gente che è messa molto peggio di te, non puoi fare così per un ragazzo! Sono passate ben 5 settimane da quando hai lasciato quell’idiota! Devi smetterla e …’»

«Domi …» La interruppe Rose.

«Non mi interrompere. Devi smetterla di …’»

«Domi … lui è quì.» Rose fece un cenno con il capo per indicare il ragazzo, con i suoi amici dall’altra parte del corridoio.

«E ALLORA?!» Urlò Dominique, sì, non era una ragazza molto paziente.

«E allora, ho fame!» Rose scoppiò a ridere e a urlare, senza alcun motivo apparente. Poi prendendo la cugina per mano corse per tutto il corridoio, si fermò davanti a Ben e fece intendere, con altre parole, che non le importava assolutamente niente di lui.

Si deve sapere una cosa su Rose Weasley: ci sono 3 motivi per cui mangia tantissimo. Il primo è quando è sotto stress, il secondo è quando è felice, il terzo in certi momenti a caso.

Quando andò nelle cucine quel giorno era finalmente, dopo 5 settimane, per il secondo motivo.

 

«E allora James arriva la mattina seguente con un mazzo di fiori e le dichiara il suo amore davanti a tutti. Però Katie era innamorata di un altro e lo rifiuta, James ci rimane malissimo e viene da me a piangere le sue pene d’amore. Dovevi vederlo, era un bambino adorabile!» Esclamò Dominique addentando il suo hamburger.
«Nooo, me lo immagino troppo un piccolo James alle prese con la sua prima cotta! Questa non me la avevi mai raccontata!» Rispose Rose ridendo a crepapelle e riempendosi di patatine.
«Non l’ho mai raccontata perché James mi fece promettere di non dirlo a nessuno. Oh giusto, io non ti ho detto niente!» Precisò con un eloquente occhiolino.
«Capisco… Comunque non sapevo che ti piacessero gli hamburger.» Rose indicò il calorico panino che la cugina si stava gustando.
«Scherzi? Questo coso è fantastico. Non posso mangiarlo troppe volte perché è un arma letale per i miei fianchi(non sai quello che mettono qui dentro), ma oggi era un evento speciale.» Sorrise con la bocca piena.
«E da quando gli elfi cucinano hamburger?» Chiese curiosa Rose.
«Opera mia! Ho mostrato a Poppy come si facevano e abbiamo stretto un accordo.»
«Questo spiega tutto!»Rose era consapevole che quando l’amica voleva qualcosa riusciva sempre ad ottenerlo.
« Devo dire che Poppy è stata veramente gentile, è un elfa così carina che … Allan!» Dominique si alzò dal tavolo improvvisamente e solo quando anche Rose si voltò capì il motivo. Era arrivato Allan Moore, l’attuale fidanzato di Dominique.

Rose la guardò agguantarsi al ragazzo e si accorse solo dopo che Allan non era solo.

«Ciao Scorpius, Allan.» Scorpius la salutò e si sedette vicino a lei mentre l’altro era ancora intento a baciare Dominique.

«Questa sera ho la ronda con te, lo sapevi?» Scorpius annuì prendendo una patatina dal piatto di Rose.

«Ho sentito che Samantha ha l'influenza… Ti è tornato l’appetito?» Indicò i due piatti vuoti vicino a lei.

«Mi sono ufficialmente disinbenssicata.» Sfoggiò un grande sorriso. «Posso tornare a mangiare, felicemente!»

«E abbondantemente!» Disse Scorpius ridendo, poi aggiunse tornando serio: «Ma sono contento per te. Thompson è un idiota.»

«Non vorrei ricordarti le innumerevoli ragazze a cui hai spezzato il cuore.» Lo rimproverò Rose. «Ma tu non dovresti essere a lezione?»

«Mi hanno buttato fuori.» Spiegò semplicemente lui.

«Perché?»

«Potrei aver passato qualche minuto fuori dall’aula..’»

«Qualche minuto?» Chiede Rose con un sopracciglio alzato.

«Diciamo un quarto d’ora… venti minuti, fuori dall'aula, pomiciando con una corvonero...»

«Dimmi che non era Carolaine Taylor.»

«Credo si chiamasse Betty ma non ne sono sicuro… Comunque sia il professore è uscito e mi ha beccato e mi ha spedito in presidenza, la preside però non c'era e così sono venuto qua.»

«Sie un idiota.» La ragazza scosse la testa sconsolata. «Quest’anno abbiamo i GUFO e non dovresti permetterti nessun tipo di distrazioni!»

«Sì, sì, bla bla bla. Capito, niente distrazioni. Ora però ammira la mia grande abilità di conquistatore.» Scorpius infilò la mano in tasca e estrasse un foglio, quando lo poggiò sul tavolo Rose vide che si trattava di una lettera.

«Spero non sia quello che penso!»

«Invece sì. Una lettera dalla mia ammiratrice segreta!»

«Oddio, a quale livello ci siamo ridotti.» Rose si strofinò una mano sul viso poi prese la lettera e cominciò a leggere.

«Caro Scorpius,

Sole dei miei giorni e, quì c'era scritto stella e è stato cambiato con luna, e luna delle mie notti.

La prima volta che ti ho visto non ho fatto molto caso a te, forse avevo solo bisogno di un paio d’occhiali, chi lo sa! Sta di fatto che non mi ero accorta della tua straordinaria bellezza, siamo sicuri che stia parlando di te? Bah, dei tuoi addominali scolpiti, dei tuoi occhi cristallini, ma questa tizia ha davvero bisogno di un paio di occhiali, cristallini dove? I tuoi occhi sono color cemento! Ahio, che c’è, è vero, insomma di tutte le tue cellule che hanno formato un corpo perfetto.

Sono follemente innamorata di te e questo amore mi sta distruggendo, povera ragazza, mi basterebbe una tua carezza, un tuo abbraccio, un tuo bacio, per farmi sentire in paradiso.

Se ti va incontriamoci sabato sera, al bagno di mirtilla malcontenta, romantica la ragazza, così colmerò la tua impazienza di conoscermi.

Sappi che sono più vicino a te do quanto immagini,

Tua innamorata.

Non ci andrai, vero?» Il ragazzo alzò le spalle in risposta. «Non dirmi che vuoi andarci, magari è uno scherzo.»

«Non credo sia uno scherzo.»

«Ma magari lo è… Aspetta, ho un idea.» Rose puntò la bacchetta verso la lettera e mormorò qualcosa.

«Che fai?» Chiese curioso il ragazzo.

«Incantesimo di riconoscimento.» Rispose lei. Dopo un minuto apparve per pochi secondi una scritta: Lily Potter. Prima che Scorpius se ne accorgesse però era già scomparsa.

«Allora?» Chiese.

«Non-non ha funzionato, deve aver fatto qualche incantesimo di protezione.» Rose era inorridita. «Però credo sia proprio ora che vada, ho lezione. Ah.. Scorpius credo che tu non debba andare. Potrebbe essere uno scherzo, meglio non fidarsi. A dopo!» Partì in fretta senza dargli il tempo per replicare, dirigendosi verso l’aula di incantesimi.

Quel pomeriggio avrebbe dovuto fare una chiacchierata con la cugina.


 
   
 
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