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Autore: piccolo_uragano_    12/09/2016    6 recensioni
“Perché ogni volta che c’è in giro Lord Voldemort facciamo figli io e te, Martha?”
Martha accennò un sorriso. “Perché ogni volta che io e te facciamo figli c’è in giro Lord Voldemort, Sirius?”
Remus trattenne una risata. “Ed è per questo che sono vent’anni che ti ripeto che è quella giusta.”
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Non è una di quelle storie tutte miele e amore in cui Sirius trova la sua perfetta metà e vissero tutti felici e contenti. Martha darà a Padfoot del filo da torcere, insegnandogli ad amare e a restare.
(Si parte dal 1976 fino a poco dopo la battaglia di Hogwarts; in teoria è finita, dopo anni, ma in pratica.....)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
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Allora stai
con quelli che stanno davvero con te:
bagnati di rabbia, di freddo e d'amore,
ma sotto al diluvio ci stanno per ore!

È tutta per te,
è una cascata di pioggia scura
non smettere affatto di piangere forte
che il bene si avvera …
(Il bene si avvera (ci sono anch’io) – Nicolò Agliardi)



Qualche giorno dopo, Harry raggiunse la Sala Grande con un sorriso diverso stampato in volto.
“Buongiorno.” Lo salutò Hermione, che aveva ripreso a sedersi accanto a Robert senza litigarci.
“Come mai quel sorriso?” domandò Ron, seduto davanti a Kayla, Fred e George.
“Io, ehm, no … niente.”
“Ti ho visto entrare nella guferia, all’alba.” Disse Kayla.
“E tu che facevi in giro per il castello all’alba?” domandò Robert, incarnando un sopracciglio.
Kayla alzò le spalle, bevve un sorso di succo di zucca e indicò Harry. “Hai scritto a mamma e papà?”
Harry abbassò la voce. “Volevo solo chiedere se ci fossero novità, e comunque no, ho scritto a Remus.”
“Bella mossa, la posta per un Lupo Mannaro non passerà mai nelle mani sbagliate. State attenti con Tonks, invece, con tutto il tempo che passa al lavoro, non si può mai sapere.”
“Quando è che sei diventato una vecchia zia ansiosa?” domandò Fred all’amico, ridendo.
“Prendimi in giro, rosso, devo parlare con Tonks a orari fissi come se fosse in carcere.”
“Non so se sia più in carcere lei che lavora sotto Caramell o noi che dobbiamo obbedire alla Umbridge.”
Kayla sorrise a George, passandogli una fetta di pane tostato con la marmellata. “Hai vinto tu.” Scherzò.

Sirius posò un foglio di pergamena scritto a mano sul tavolo, appena iniziò la riunione. “Harry mi ha scritto, stamattina, facendomi leggere tra le righe che la cicatrice gli ha fatto male di nuovo.”
Le reazioni che questa affermazione trovò furono diverse: Martha si irrigidì, stringendo Anya a sé, visto che non accennava a dormire. Molly si portò una mano alla bocca e Rose scosse la testa, Alex alzò le sopracciglia e Damian, esattamente come Tonks, si lasciò cadere sullo schienale della sedia.
“E ha detto che è successo quando era solo con la Umbridge.”
“Stupida vacca …”
“Martha!” la richiamò la McGranitt.
“Oh insomma, Minerva, non mi dire che-”
“Martha, non vicino alla bambina!”
Sirius sfoggiò il più malandrino dei suoi sorrisi e scosse la testa, mentre Martha baciò la testa della figlia, coperta di capelli straordinariamente chiari.
“Non credo che le due cose siano collegate.” Disse Rose. “Non credo sia colpa della Umbridge, o almeno, stento a credere che lei abbia un contatto così diretto con Voldemort da far percepire la cosa a Harry.”
“Concordo.” Disse Martha. “Se c’è una cosa che so, è che per arrivare a chinare il capo davanti a Voldemort bisogna rinunciare a sé stessi e alla propria dignità, cosa che Dolore Umbridge non farà mai. Si ama troppo.”
“E Robert ha detto che non permette loro di usare la magia nelle sue ore.” Aggiunse Tonks. “Insomma! Difesa Contro le Arti Oscure … senza magia!”
“Il Ministero non vuole che i ragazzi siano addestrati a combattere, Ninfadora” le rispose la McGranitt “a parer mio, per mantenere il buon nome di Caramell adesso serve fingere che tutto vada bene in ogni modo possibile. Istruire i ragazzi perché sappiano difendersi non fa parte di questo piano.”
“E voi insegnanti non potete fare niente?” domandò Alex.
“No, purtroppo. Lei è sotto l’ala protettrice di Caramell, e oltre ad opporci formalmente –cosa che è stata fatta più volte- non possiamo fare niente.”
“Caramell è matto!” Concluse Martha, alzando il tono di voce. “Quell’uomo è ossessionato dall’idea che Silente voglia salire al potere ad ogni costo, e lascia che ad andarci di mezzo siano persone che non c’entrano niente! I ragazzi meritano di sapersi difendere!”
“I tuoi sanno benissimo come farlo, Martha.” Rispose calma la McGranitt.
“Non parlo solo dei miei o dei Weasley, Minerva, parlo di tutti. Penso a tutti quanti. Voglio dire, quelli al primo anno? Appena entrati nel mondo della magia e guarda con cosa hanno a che fare! E che mi dici dei figli di Babbani? Come fanno? Al castello saranno anche al sicuro, ma fuori? O come farà gente come Neville Paciock? Non credo che la mamma di Frank lo addestri nelle sere d’estate. E per l’amor del cielo, Robert mi ha detto che Kayla ha lanciato uno Schiantesimo perfetto a Malfoy, l’altro giorno, quindi certo che i miei ragazzi si sanno difendere!”
“Ha Schiantato Malfoy?” domandò Alex.
“Si, stava sugli spalti agli allenamenti di Grifondoro con altri suoi compagni e disturbava i giocatori.” Rispose la McGranitt.
“Kayla stava passando a controllare, li ha visti, hanno litigato e Malfoy ne ha detta una delle sue, quindi …”
“Devo dire che era davvero perfetto, come Schiantesimo, considerando ch lei era a terra e lui sugli spalti.” Aggiunse la professoressa. “Ma si è trattato comunque di un comportamento impulsivo, sbagliato e …”
“Ed è stata bravissima!” si intromise Rose.
“Rose, ha aggredito un suo compagno.” Le disse Damian. “Non è una bella cosa.”
“Tu non conosci Malfoy!”
“Oh, vi prego, non ricominciate a litigare …” sussurrò Sirius, mentre i due si stavano già urlando contro.

Fred uscì dal bagno della loro stanza indossando solo un asciugamano ben stretto intorno alla vita. Lanciò un’occhiataccia a Hermione e Robert, abbracciati sul letto del primogenito Black, e poi scosse la testa, mostrando involontariamente due succhiotti alla base del collo.
“Risparmiami certe cose, rosso. Sono già abbastanza preoccupato.”
Fred lo guardò con espressione corrucciata. “Per cosa?”
“Per Kayla. Non mi dire che a te non sembra strana, ultimamente.”
Fred e Hermione si lanciarono un’occhiata glaciale. Hermione sbarrò gli occhi e scosse la testa impercettibilmente, facendogli capire che ciò che Kayla gli aveva rivelato pochi giorni prima non andava rivelato a nessun altro.
“Kayla è sempre stata strana.” Minimizzò. “Insomma, non mi sarei mai messo con lei se fosse stata una ragazza normale.
“Intendo che ultimamente è più strana del solito.”
“Ha detto che mi ama.” Disse Fred, per sviare leggermente l’argomento, sapendo che un’informazione del genere avrebbe fatto dare di matto all’amico.
Robert coprì gli occhi di Hermione con la mano nel lasso di tempo in cui Fred si infilò le mutande e i pantaloni, mentre fissava il nulla, elaborando l’informazione appena ricevuta.
“Credevi che non fosse così?” domandò Robert.
“Sapevo che era così, ma insomma, non ce lo eravamo mai detti.”
“C’è sempre una prima volta.” Replicò l’altro. “E poi sai che ti dico? Non voglio saperla seriamente innamorata, voglio dire, non giocava con le bambole mezz’ora fa?”
“Si” rispose Fred, trovando finalmente una maglietta pulita“E noi insieme a lei.”
“Oh, a proposito, tuo padre ha parlato con Harry attraverso il camino ieri sera.” Intervenne Hermione.
“Il camino?” domandò Robert. “E perché mai?”
“Ha detto che era la via più veloce per rispondere a Harry, perché nella lettera non poteva usare codici.”
“Abbiamo gli Specchi apposta!”
“Si, ma lo tieni qui tu, e Sirius voleva parlare con Harry, per rispondere alla lettera. Tu sapevi che gli avesse scritto?”
“Deve essere stato quella mattina in cui ha incrociato Cho Chang, di Corvonero.” Commentò Robert, portandosi una mano alla fronte. “Insomma, perché mi dite le cose importanti di mattina? Non riesco a …”
Hermione sbuffò. “Quella non mi piace.”
“Perché?” domandò Fred. “Secondo me è carina.”
“Si, ma intendo dire che per la storia che ha non va bene per Harry; insomma, stava con Diggory, e …”
“Oh, calmati” la bloccò il rosso “se lui le chiedesse di uscire, non significa che dovranno sposarsi! Perché voi ragazze siete strane, in questo, e …”
Hermione alzò gli occhi al cielo, e Robert le baciò le labbra.
“Oh, ma che parlo a fare con voi due?” si lamentò Fred, uscendo dalla stanza. “Vado a cercare la mia ragazza.”

“Inquisitore Supremo!” Martha sbattè la Gazzetta sul tavolo. “Non è possibile, non lo accetto, insomma, Padfoot! Sirius Orion Black! Fa’ qualcosa!! Nella buona e nella cattiva sorte! Andiamo a Hogwarts e spacchiamole la faccia!”
“Oh, lo farei, piccola, lo farei davvero volentieri” rispose Sirius, che sorseggiava tranquillamente il caffè “ma credo che mettere piede a Hogwarts ora non sia una delle tue idee migliori.”
“Giusto.” Ammise Martha, senza calmarsi. “Andiamo a spaccare la faccia a Caramell!”
“Martha, amore mio, non possiamo.” Le disse lui, alzandosi e posandole le mani sulle spalle. “E so di cosa ti preoccupi, ma hai fatto un ottimo lavoro con i ragazzi, e Harry è al sicuro, finché sta con Kayla e Robert.” Le baciò la fronte e poi la strinse a sé. “Sono tre leoni, tre guerrieri. Come la donna che li ha cresciuti.”
Lei strinse forte le braccia attorno alla sua vita. “Ogni tanto sento il vuoto, sento di non aver fatto abbastanza.”
“Perché sei umana e loro sono i tuoi cuccioli. Ma sei stata grandiosa.”
Lei si allontanò quel tanto che bastava per guardarlo in faccia. “Ehi, Black, lo sei stato anche tu.”
Lui alzò le spalle. “Si, siamo fantastici.” Ironizzò, e si abbracciarono di nuovo, scoppiando a ridere.


“Devi mantenere la calma, Harry, non …”
“Non accetto che mi faccia la predica sul ‘perdere la pazienza con la Umbridge’ se lei è la prima che lo fa!” sbottò Harry.
“Harry, tesoro, la McGranitt è su un gradino superiore rispetto a te, e se risponde male a quella vacca non viene messa in punizione di nuovo.” Martha fissò il figlio adottivo al di là dello Specchio. “Insomma, morditi la lingua, conta fino a dieci, ma non darle motivo per darti contro.”
Harry sbuffò. “Perderò ancora gli allenamenti, e poi abbiamo perso un sacco di punti!”
“Oh, non ne perderai mai quanti tua sorella per lo Schiantesimo a Malfoy.”
“E oggi ne ha persi altri dieci, perché è arrivata in ritardo a Erbologia.”
Martha aggrottò le sopracciglia. “Harry James Potter.”
Harry si sentì in dovere di mettersi seduto composto.
“C’è qualcosa che tua sorella Kayla Lily Black mi nasconde?”
“Non che io sappia.”
“Ma credi che ci sia qualcosa che nasconde a tutti quanti?”
“Non … non credo, cioè, ogni tanto scompare per un po’, ma a parer mio ha solo voglia di stare un po’ da sola, soprattutto da quando litiga così tanto con Fred. Hanno smesso, da un paio di giorni, ma non si sa mai.” Martha annuì lentamente, mentre Harry decise di cambiare argomento. “Come sta Anya?”
“Splendidamente. Ora dorme tutta la notte senza chiedere il latte.”
Harry si domandò silenziosamente se quello fosse un passo avanti degno di nota, per un bambino, visto che spesso Ron si alzava nel cuore della notte in cerca di cibo. “E Rose?”
“Sbalzi d’umore, nausee, mangia come un cammello.”
“I cammelli mangiano tanto?” rise Harry.
Martha sorrise nostalgica. “Non lo so, lo diceva spesso mio padre.”
“E con Damian?”
“Un giorno litigano e l’altro si ignorano. Credo sia normale.”  Martha fissò Harry per un paio di secondi, e si concesse di vedere in lui i suoi due più cari amici. “Harry, ascoltami bene: non dare al rospo rosa motivi per darti contro. Ogni cosa che le dici arriva dritta a Caramell e Caramell la usa contro di te con tutti i pezzi grossi del Ministero. Più le dai contro, più tardi il mondo ti crederà. So che sembra strano, ma le cose al Ministero girano così. Testa bassa in attesa che il mondo sia pronto, e agire nell’ombra. Sei forte. Sono fiera di te, e sono sicura che anche James e Lily lo sono, da qualche parte. E qui ci fidiamo di te. Siamo più di quanti tu possa immaginare, però ti prego, non fare stupidaggini e stai nell’ombra.”
“Stare nell’ombra? In che senso?”
“Non lo so, forse vivere nella casa dei tuoi defunti suoceri Purosangue razzisti tenendo in piedi un’organizzazione segreta.”
“Hai ragione, scusa. Vai avanti.”
“So che le cose non girano come ti aspettavi, piccolo Potter, ma sappi che presto ti crederanno, in un modo o nell’altro. Abbi pazienza e sarai ricompensato a dovere.”
“Non so se ce la faccio, sai, ad aspettare … e agire nell’ombra.”
“Oh, ragazzo, ma non sei solo. Il trucco è questo. Hai Robert, Kayla, Hermione, Ron, i gemelli, Ginny. Gente che ti crede. Guardati attorno, è pieno di fiducia in te, se sai dove guardare.” Martha gli strizzò l’occhio e sorrise. “Devo andare, ora. Ci sentiamo presto, d’accordo?”
“Sì.”
“Ti voglio bene.”

Kayla e Fred fecero il loro ingresso in Sala Comune di corsa. Fred inciampò in uno dei sacchi di immondizia che nascondevano berretti-libera-elfi (come li chiamava Robert) lasciati da Hermione in giro per la scuola, e Kayla si appellò alla sua innata eleganza Black per non inciamparci a sua volta.  Per loro fortuna, in Sala Comune trovarono solo Harry, Ron, Hermione, Robert e George, perché Kayla non stava più nella pelle.
“Ragazzi” esordì, tradendo di nuovo il fiato corto “siete pronti per l’idea del secolo?”
“Oh, Godric” disse Robert esasperato, portandosi una mano sul viso. “non l’hai avuta tu, vero?”
George ridacchiò ma Kayla sembrò non notare l’acidità del fratello. “Sì, cioè no, ma che importanza ha? La sorella migliore del mondo sta per salvare il vostro anno di Difesa!”
“Anya è qui? Davvero?” domandò Robert, andando avanti sulla stessa lunghezza d’onda di prima.
Kayla lo fulminò con lo sguardo e si sedette a terra, in modo da poter essere davanti a Harry e Hermione.
“Sentiamo l’idea del secolo, dai.” Esordì Harry. “Ma se devo ancora mettermi a ballare la macarena, io …”
“No, niente macarena. Promesso. E poi, quella era colpa della mamma!” si difese.
“Tu e Tonks l’avete incoraggiata.” Le rispose George. “Siete ugualmente colpevoli.”
Kayla alzò gli occhi al cielo e poi riprese a sorridere. “Allora, mi pare chiaro che con questo programma della Umbridge non andremo mai da nessuna parte. E io voglio sentire di potermi difendere da sola, nel caso ce ne fosse bisogno.”
“Non ne avrai bisogno.” replicarono all’unisono Robert e Fred.
Kayla li guardò annoiata. “La smettete? Non ho più sette anni, insomma, non …”
“Kayla” le disse George “tu sei come una sorella per me, okay? E posso dire con certezza che questi due idioti non ti lasceranno mai da sola.”
La giovane Serpeverde sorrise e abbassò lo sguardo, e capì che, in qualche modo, i suoi fratelli ed il suo ragazzo avevano stretto un tacito accordo. Negli ultimi giorni era diventato sempre più difficile uscire dal castello di nascosto per raggiungere il Dottore, perché uno dei tre le stava sempre alla calcagna; non volevano che rimanesse sola, non volevano che si trovasse nei guai, da sola. Lo stesso valeva per Hermione, e Kayla sapeva perfettamente che nel momento in cui se ne sarebbe accorta si sarebbe arrabbiata moltissimo. Non era mai sola, era sempre con Harry, Ron o Robert. Robert aveva preso anche a frequentare la biblioteca per stare con lei.
“Di questo parliamo dopo.” Disse, indicando i suoi taciti protettori. “Ciò che volevo dire è questo: ci serve un insegnante, uno bravo, uno che sappia ciò che dice e che non si metta così tanto rosa in un solo colpo.”
Robert la guardò, e immediatamente capì. “Non è fattibile.” Disse. “Non lo farà mai.”
“Dici davvero?” domandò Fred. “Secondo me, con un po’ di … persuasione, accetterebbe.”
“Di chi stiamo parlando?” domandò Ron, grattandosi il mento.
Robert, Fred e Kayla portarono i loro sguardi su Harry.
“Io? Oh, davvero?” chiese, scocciato. “No, ragazzi, non posso, io …”
“Perché no?” rispose la sorella. “Sai evocare un Patronus, hai sconvitto Voldemort qualche mese fa, e …”
“Ho avuto fortuna.” Tagliò corto lui.
“Fortuna e talento. La fortuna da sola non ti porta da nessuna parte.” Replicò lei pronta. “La fortuna aiuta, Harry, chi può darti torto, ma se fossi stato ‘solo’ fortunato, non saresti qui con noi.”

“Ben detto, ragazza!” rispose Sirius entusiasta, guardando Kayla dall’altra parte dello Specchio. “Io sono con voi. Insomma …” lanciò una veloce occhiata a Remus che, seduto al tavolo della cucina con un tè e il Profeta, lo guardava con aria severa. “Infrangereste moltissime regole. Moltissime. Quasi quante ne abbiamo infrante io e James per diventare Animagus, ma sono una persona ipocrita e devo farvi notare che infrangerete moltissime regole, rischierete l’espulsione, punizioni infinite, la varicella, e …”
“Mamma o Remus?” domandò Kayla, con tono annoiato.
“Come, principessa?”
“Chi dei due ti sta guardando male tanto da farti sentire costretto a parlarmi delle regole?”
Sirius si grattò la nuca. “Sei troppo sveglia, bambina mia.”
“O forse vi conosco troppo bene. Deduco che sia Remus, a questo punto la mamma avrebbe già preso in mano lo Specchio e mi avrebbe strigliata. Quindi, zio Remus, torni ad essere il nostro professore o mi aiutate a convincere Harry?”
Remus scosse la testa. “Hai ragione, Padfoot” disse “è troppo sveglia.”


Di solito cerco di 'dedicare' i capitoli a persone che fanno parte (o facevano parte) della mia vita, ma oggi lo dedico tutto a voi. Oggi uscita da scuola ho letto una bellissima recensione di amas85 che mi ha davvero commossa. Grazie mille!
Quini questo capitolo è per voi, in tempo record, chiedo venia per eventuali errori ma l'ho completato giusto in un paio d'ore, per tutti quelli che passano leggono recensiscono o anche solo aprono per sbaglio la storia, perchè vi giuro che non vi ringrazierò mai abbastanza. 
Ecco, poi, visto che ho pubblicato solo ieri il capitolo dello spin off, se volete sapere da dove viene l'idea del secolo passate da lì. :) 

baci baci 
C

 
   
 
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