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Autore: fefi97    14/09/2016    11 recensioni
[Mini long, due capitoli ]
Il più grande desiderio di zia Ruth è vedere Stiles, il suo unico nipote, felicemente legato a qualcuno.
Durante una delle feste di Natale nate appositamente per far conoscere uomini al nipote, la zia gli presenta Derek Hale.
Derek è scontroso ed orgoglioso, Stiles nutre degli immediati pregiudizi su di lui.
Il problema è se siano fondati o no.
[Sterek AU Orgoglio e Pregiudizio/Il diario di Bridget Jones]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PRIDE AND PREJUDICE

 

Seconda parte

 

 

 

 

22 Gennaio

 

 

 

Stasera c'è stato l'addio al celibato di Ewan e, incredibile ma vero, Laura lo ha convinto ad invitare anche me, Scott, Jackson ed Isaac. Le ragazze invece sono state invitate all'addio al nubilato di Laura.

Anche Theo era stato invitato e devo ammettere che rivederlo mi faceva piacere. C'eravamo scambiati i numeri alla festa di fidanzamento di Laura e ogni tanto ci sentivamo.

Derek non sembrava altrettanto contento, però. Quando andai in bagno allontanandomi dalla musica assordante della discoteca, sentii una discussione tra lui ed Ewan.

-...Derek, l'ho detto a Laura fino alla nausea e lo dico anche a te: so cosa pensate di Theo, ma non potevo non invitarlo! Siamo praticamente cresciuti insieme!-

-Non mi interessa! Non ce lo voglio quello intorno, non sopporto la sua sola vista. -

Mi morsi un labbro, mentre tornava rapidamente dagli altri.

Non volevo sentire altro.

Non potevo credere che Derek fosse così meschino da provare così tanto rancore per Theo, dopo quello che lui gli aveva fatto.

Era furioso quando tornai dagli altri, salvo poi rendermi conto che eravamo nel bel mezzo di una crisi di Isaac e che stavamo facendo del nostro meglio per dargli una mano.

Inutile dire che abbandonai la rabbia per Derek Hale e mi infilai tra Jackson e Scott, che parlavano a bassa voce a un Isaac parecchio abbattuto.

-Che succede? - domandai preoccupato.

Jackson fece una smorfia.

-La piccola Hale ha scaricato Isaac. -

-Cosa? Ma perché? Mi sembrava andaste d'accordo! -

-Infatti! - sbottò Isaac, frustrato – Ma lei negli ultimi giorni mi ha allontanato di colpo! Non mi scrive più, né mi chiama più! -

-Scrivile tu, allora. - suggerì Scott, inaspettatamente ragionevole.

Isaac spalancò gli occhi, come se gli avesse appena proposto una missione suicida.

-Oh si, così faccio la figura del patetico che non riesce nemmeno a rassegnarsi di aver preso un rifiuto? No grazie, ho ancora una dignità! - sbottò di pessimo umore, allontanandosi a grandi passi da noi nonostante Jackson cercasse di trattenerlo.

Io scossi la testa, pensieroso.

Era prevedibile che le cose tra Isaac e Cora finissero in una situazione di stallo dato che nessuno dei due sembrava decidersi a far capire all'altro che gli piaceva, ma era davvero strano che Cora si fosse allontanata così all'improvviso da Isaac.

Cercai comunque di non pensarci per adesso e di divertirmi, una volta tanto.

Theo mi invitò a ballare, ed io accettai.

Per tutto il tempo Derek Hale ci fissò.

E' incredibile che odi così tanto Theo da essere ossessionato da ogni cosa che fa.

Ad ogni modo, me ne andai prima dalla festa con una scusa qualunque.

Theo era fantastico e tutto, ma non riuscivo a fare niente, se Derek Hale mi guardava in quella maniera.

Uscii dal locale quasi di corsa, andandomi praticamente a schiantare contro la ringhiera di metallo della terrazza.

L'aria fresca sul mio viso era una manna dal cielo.

Dentro faceva troppo caldo, o forse ero io che avevo bevuto troppo, non so. In effetti non ho mai retto troppo l'alcol.

-Stai bene? -

Voltai appena la testa, anche se sapevo che era stato Derek a parlare. Mi guardava serio sulla soglia della porta, le mani in tasca e la posa rigida.

Dalla porta chiusa si sentiva la musica che proveniva da dentro.

Mi voltai del tutto verso di lui, appoggiando la schiena contro il metallo gelido.

-Io... si, grazie. – risposi, impacciato. Non ero abituato al fatto che mi parlasse spontaneamente e non perché costretto dalla zia Ruth. Anche se questo non era del tutto vero. Mi aveva parlato di sua spontanea volontà alla festa di fidanzamento di Laura.

Non sei come pensavo.

-Solo... mi mancava un po' l'aria lì dentro. - continuai, stringendomi il busto con le braccia.

Lui inarcò un sopracciglio mentre si faceva vicino.

-Ora però stai gelando. - mormorò e, Diario, non puoi capire cosa ha fatto. Si è tolto il suo stupido giacchetto di pelle che lo rende, purtroppo, così dannatamente sexy, e me l'ha messo sulle spalle.

E, va bene, una giacca di pelle non ti ripara affatto dal freddo in pieno Gennaio, non se sei una persona normale e non Derek Sono Figo Hale, ma il gesto è stato carino. Non me lo sarei aspettato da lui.

Con questo non sto dicendo affatto di aver cambiato idea su di lui, sia chiaro.

Comunque accettai la giacca e me la infilai, accennando un sorriso.

-Grazie.-

E lui fece una strana cosa con il labbro, come se tremasse tutto.

Secondo me mi ha sorriso, Diario.

E, no, non ho esultato tra me come una dannata ragazzina, non essere ridicolo!

Ero solo... soddisfatto, ecco.

E poi, beh, il sorriso di Derek Hale è una cosa davvero... beh, non ci sono parole esatte per descriverlo.

Hai presente quando da piccolo ti svegli la mattina di Natale e trovi l'albero pieno di doni e tu sorridi perché hai aspettato quel momento per tutto l'anno?

Il sorriso di Derek Hale un po' ti fa sentire così.

-Ti sta bene. - considerò poi con tono noncurante, appoggiandosi alla ringhiera e sfiorandomi inavvertitamente una spalla con la propria.

Forse potrei essere arrossito, ma non è importante, affatto.

-Zia Ruth ti ha pagato? - non riuscii a trattenermi dal chiedere.

Lui mi fissò con un sopracciglio inarcato e io scoppiai in una risata nervosa.

-Sei gentile. Non sei mai gentile con me. Non mi sopporti, ricordi? -

Derek non rispose, aveva abbassato lo sguardo sulle proprie scarpe. Sembrava pensieroso.

Quando rialzò lo sguardo su di me e parlò, mi lasciò completamente senza parole.

-Mi dispiace per quello che è successo a tua madre – disse lentamente, sotto il mio sguardo stupito – Alla festa di tua zia, dopo che mi hai mollato lì con quella frecciatina, Ruth mi ha raccontato di come tua madre si fosse ammalata di cancro quando andavi al liceo. Del fatto che le sei stato accanto fino alla fine e che hai impedito a tuo padre di non crollare – fece una pausa, sembrava imbarazzato – E mi sono sentito un vero stronzo per come ti avevo trattato in tutto questo tempo. -

-Oh – si, lo so, non era il massimo come risposta a un discorso del genere, ma capisci che ero abbastanza sconvolto. Era il discorso più lungo che mi avesse mai rivolto ed era anche, beh era anche molto bello.

-In effetti un po' stronzo lo sei stato – confermai con un sorrisetto – Ma non sono il tipo che porta rancore troppo a lungo. -

Sorrise con un angolo della bocca.

L'ho già detto come ti fa sentire il sorriso di Derek Hale, vero?

-Si, lo so. -

Lo guardai, dubbioso.

-Lo sai? -

Ghignò.

-Nessuno che conservi rancore troppo a lungo avrebbe fatto così tanti tentativi di parlarmi, dopo il modo in cui ti ho trattato quando ci siamo conosciuti. -

-Sembrava che volessi sgozzarmi. - confermai, senza riuscire a trattenere un piccolo brivido al pensiero di come Derek mi avesse guardato storto per tutto il tempo alla festa di Natale della zia Ruth.

Derek sembrò esitare, improvvisamente timido, le mani affondate nelle tasche dei jeans come un adolescente impacciato qualunque.

E lì, Diario, fu la prima volta che pensai che Derek Hale fosse un uomo di cui ci si poteva innamorare.

-Non... non mi fido molto delle persone che non conosco - confessò, distogliendo poi rapidamente lo sguardo dal mio. Sospirò, come se quella conversazione gli stesse costando ogni fibra del suo corpo – E... e non ho il dono di conversare facilmente con persone che non ho mai visto. - continuò piano, alzando lo sguardo su di me, guardandomi da sotto le ciglia.

Io lo guardavo, la bocca leggermente aperta, gli occhi spalancati.

Quello davanti a me, il ragazzo dai modi sfuggenti ma impacciati, con gli occhi nervosi illuminati dalla luna, era una persona completamente diversa dal Derek Hale che avevo conosciuto nelle ultime settimane.

E mi stava piacendo.

Poi però mi ricordai di quello che mi aveva detto Theo, di come lo avesse tradito.

La mia espressione si indurì.

Come potevo fidarmi di una persona così? Chi mi dava la garanzia che non avrebbe ferito anche me, un giorno?

Mi sfilai la sua giacca, senza guardarlo. Lui invece mi guardava, lo capivo da come la pelle mi bruciava.

-Vado dentro a cercare Scott. Ho bevuto troppo per tornare a casa da solo.- mormorai mentre lui prendeva la sua giacca senza dire una parola, di nuovo orgoglioso e imperscrutabile.

Il germe del pregiudizio continuava a fiorire in me, ma con meno convinzione di prima.

Prima di andare via, Theo mi salutò con un bacio sulle labbra.

E mentre lui mi stringeva gentilmente la vita con un braccio, io non riuscivo a pensare ad altro che al maledetto sorriso di Derek Hale.

     

     

 

 

 

25 Gennaio

 

 

 

Caro Diario,

sono semplicemente sconvolto, incredulo, arrabbiato... insomma, ho un gran casino in testa.

Oggi c'è stato il matrimonio di Laura.

La cerimonia è stata molto bella, Laura era splendida, Ewan elegante e...

E Derek Hale si è dichiarato.

Almeno credo.

Non lo so Diario, mi sembra tutto così surreale!

Cercherò di spiegarti in modo decente e senza farmi venire un fottuto attacco di panico.

La cerimonia vera e propria si è svolta di mattina nel giardino della casa degli Hale, poi ci siamo spostati dentro per il rinfresco. L'aria era un po' pesante, perché Isaac e Cora si ignoravano in modo così smaccato da mettere a disagio anche tutti gli altri.

Laura a un certo punto mi ha chiesto se potevo andare a prendere un'altra bottiglia di vino dalla cucina e io le ho detto subito di si, perché non ce la facevo più a vedere quei due che si facevano i musi senza nessun vero motivo.

Recuperai la bottiglia dal frigo, ma mentre tornavo dagli altri in sala, sentii le voci di Derek e Talia provenire dalla porta socchiusa della dispensa. Dal tono delle voci sembrava stessero litigando.

Mi guardai un istante intorno, poi mi appostai cautamente dietro la porta.

-Non posso credere che tu abbia detto una cosa simile a tua sorella Derek! Sono giorni che è distrutta, mangia a malapena ed è ridotta uno straccio! Non vedi che la stai facendo soffrire? -

-Mamma, per l'ennesima volta, se ho fatto quel che ho fatto è stato solo per amore di Cora. Siamo una famiglia facoltosa e spesso se le persone si avvicinano a noi non è per reale interesse ma perché mirano ad altro, guarda Jennifer. -

-Che tu paragoni la tua subdola ex moglie a quel ragazzino amico di Stiles è il colmo, Derek! -

Spalancai gli occhi mentre la mano andava a stringere più forte il collo della bottiglia.

Stavano parlando di Isaac.

-Mamma, è ovvio che quel ragazzino non provi un reale interesse per Cora. Le gira sempre intorno con quell'espressione assente e tesa, non sorride mai quando la vede... Non sembra anche a te un comportamento strano per una persona innamorata? Credimi, aver fatto aprire gli occhi a Cora è una cosa di cui non mi pento affatto. -

E qui arriva la parte imbarazzante, Diario.

Ovviamente, senza accorgermene mollai la presa sul vino – un vino abbastanza pregiato, anche. Ewan non ne sarebbe stato molto contento.

La bottiglia andò a schiantarsi ai miei piedi, facendo voltare Derek e Talia verso la porta socchiusa.

Non ti dico la faccia di Derek quando incrociò i miei occhi. Non riuscivo a capire se fosse più sorpreso o più furioso, ma non mi diedi il tempo di scoprirlo, comunque.

Scappai prima che uno dei due potesse dire qualunque cosa.

-Stiles! - mi richiamò Derek, ma io lo ignorai, continuando a correre come un pazzo per il salotto, ignorando lo sguardo stranito degli invitati e la voce di Laura che mi chiedeva cosa fosse successo.

Ero furioso, furioso con Derek per quello che avevo appena sentito.

Era stato lui, lui aveva allontanato Isaac e Cora.

Smisi di correre solo quando mi trovai in giardino, sotto l'arco nuziale dove si era svolta la cerimonia.

Avevo il fiatone, più per la rabbia che per lo sforzo, e il petto mi si alzava e si abbassava furiosamente.

-Stiles. -

Mi voltai di scatto per fronteggiare Derek, le mani strette a pugno lungo i fianchi. Lui sembrava teso, ma anche incazzato.

Incazzato di cosa poi? Non era lui quello che aveva scoperto che il ragazzo... che un ragazzo aveva messo il bastone tra le ruote a uno dei suoi più cari amici.

-Stavi origliando. - mi accusò e, non ci posso credere, ora la colpa sarebbe mia?

Aprii la bocca, per scaricargli addosso tutta la rabbia e la delusione che provavo verso di lui, perché davvero, davvero, alla festa di Ewan c'è stato un istante in cui anche io l'ho pensata, quella cosa che ha detto a me.

Non sei come pensavo.

Ma prima che potessi dire qualcosa, Derek mi anticipò, avvicinandosi precipitosamente a me. Avrei voluto indietreggiare, ma era come se una forza sconosciuta mi bloccasse sul posto. Rimasi immobile, gli occhi pieni di diffidenza.

-Ma non importa. Tu sei fatto così, origli le conversazioni, lo hai fatto anche a Capodanno, quando parlavo con Peter e so che all'addio al celibato, quando parlavo con Ewan, tu eri lì. - disse e non sembrava arrabbiato, non mi stava rinfacciando niente. Stava esponendo dei semplici dati di fatto.

Lo guardai, confuso.

-Non capisco, cosa stai cercando di dirmi, Derek? Cosa... -

-Sto cercando di dire che anche se origliare è una cosa stupida e io detesto i ficcanaso, in questo caso è una cosa che posso tollerare perché sei stato tu a farlo e tu sei fatto così – si passò velocemente la lingua sulle labbra, senza staccare gli occhi dai miei – Tu, Stiles, sei la persona più fastidiosamente trasparente che abbia mai conosciuto. Non smetti di parlare un secondo, ci conoscevamo da due secondi e già mi raccontavi di Scott, del college e di non so che matrimonio. Hai fatto amicizia con le mie sorelle in tipo mezz'ora e stai simpatico persino a mio zio. Tu origli e mi tieni testa in un modo che mi fa semplicemente incazzare e non mi rendi facile neppure leggere un dannato libro in pace e hai un gusto nel vestire che fa schifo e sei irritante quando gesticoli come un pazzo e sei dannatamente scoordinato e sei inopportuno e sei frustrante, quando mi guardi con quei dannati occhi enormi senza renderti minimamente conto dell'effetto che mi fai, come stai facendo ora. E se ti fai baciare di nuovo da Theo ti spezzo il collo. -

Per un attimo rimasi in silenzio, travolto e sconvolto da quel monologo ringhiato e sofferto. Dal tono del discorso si sarebbe detto che Derek mi odiasse, profondamente. Ma il contenuto diceva altro, qualcosa che non riuscivo ad accettare.

-Senti – cominciai, innervosito e irritato – Se stai cercando di offendermi o di farmi sentire un idiota, di nuovo, ti avverto che... -

-Quello che sto cercando di fare – mi interruppe lui, stringendo la mascella e guardandomi duro negli occhi – è dirti che mi piaci. Mi piaci così come sei, anche se so che mi incasinerai inevitabilmente la vita, ragazzino. E che non ci sarebbe niente che desidererei di più che uscire a cena con te, se anche tu lo vuoi.-

Silenzio, Diario.

Calò il silenzio più totale.

Questo era semplicemente assurdo.

Derek... Derek voleva uscire con me? Aveva davvero detto che gli piacevo, tra un insulto e l'altro?

Derek era talmente rigido da sembrare una statua mentre mi fissava. Io ero immobile, senza parole.

-Dì qualcosa. Non stai mai zitto di solito, quindi dì qualcosa. - mi ringhiò contro, esasperato, e io mi riscossi. Feci un passo indietro, fissandolo incredulo e arrabbiato.

-Come puoi pensare che accetterei di uscire con te, dopo quello che hai fatto a Cora e ad Isaac, uno dei miei migliori amici? - domandai, la voce bassa e piena di rancore.

Derek si irrigidì se possibile ancora di più, mentre anche il suo sguardo si induriva.

-L'ho fatto per il bene di Cora – replicò, a denti stretti – Quel ragazzino, Isaac, chiaramente non è interessato a lei come invece lo è Cora nei suoi riguardi e... -

-E' timido! - urlai, esasperato, guardandolo furioso – Isaac dimostra a malapena il suo affetto per me, Scott e Jackson, e siamo amici da una vita! Ma con Cora lui è diverso! Io lo so, lo conosco! Con lei Isaac è più felice, sorride, parla... A lui Cora piace davvero! -

Derek rimase zitto, guardandomi con una luce sorpresa negli occhi verdi. Stava meditando sulle mie parole.

Mi passai la lingua sulle labbra, mentre pensavo velocemente.

Non era solo per Cora ed Isaac che ce l'avevo con lui.

-E di Theo Raken, cosa mi dici? - lo provocai, alzando il mento nella sua direzione.

Gli occhi di Derek si strinsero, una scintilla di gelosia divampò in essi. Mi costrinsi a rimanere fermo mentre lui si avvicinava minacciosamente a me, fino a che i nostri visi non furono solo a pochi centimetri di distanza.

-Theo Raken? - ripeté in un sibilo beffardo, sorridendo cattivo.

Quello non era il sorriso di cui non riuscivo a fare a meno. Non era il sorriso che mi piaceva.

-Cosa ti importa di lui, ragazzino? -

Gli gettai uno sguardo di fuoco, furibondo.

-So cosa gli hai fatto! Era il tuo migliore amico e tu l'hai tradito! -

Derek scoppiò in una risata secca e sarcastica, priva di qualsiasi allegria. Io lo fissavo, interdetto.

-Io? Io ho tradito lui? - ripeté in un sibilo furioso, direttamente sulle mie labbra.

Non potei fare a meno di abbassare lo sguardo sulle sue, per un breve istante.

Eravamo troppo vicini.

-E' questo che pensi di me? Pensi che sarei capace di fare una cosa del genere ad un amico? - domandò e il suo sguardo, oh Diario, il suo sguardo era semplicemente insopportabile da reggere.

Era semplicemente ferito.

Non so quindi con che coraggio riuscii a pronunciare quello che dissi in seguito.

-Ciò che penso è che sin dal primo momento in cui ti ho visto, la tua arroganza, lo scarso interesse per i sentimenti altrui e la tua scortesia, mi hanno fatto capire che saresti stato l'ultimo uomo sulla terra che mi sarebbe potuto piacere! - gli urlai in faccia.

Derek Hale ora non sembrava solo ferito.

Era distrutto.

Rimanemmo immobili per un po', i nostri respiri affannati che si infrangevano sulle labbra dell'altro. Lui mi guardò le labbra e per un istante credetti mi stesse per baciare.

Ma invece si allontanò di un passo, di nuovo con la sua espressione inscalfibile e indifferente.

-Bene. Mi dispiace di averti fatto perdere tempo allora. Non accadrà più. - disse asciutto, senza nessuna emozione tangibile nel tono di voce.

Poi mi voltò le spalle, tornando con passo sostenuto dentro casa.

Diario, in quel momento mi sentii la persona più meschina del mondo.

E la cosa più brutta e che non sapevo nemmeno il perché mi sentissi in questo modo.

Sapevo soltanto che vedere Derek Hale ferito e vulnerabile non mi era piaciuto come pensavo quando i primi tempi meditavo di vendicarmi per il modo in cui mi trattava.

Anzi, mi ha fatto decisamente schifo.

 

 

 

 

28 Gennaio

 

 

Sono depresso.

Tra cinque giorni devo tornare al college, queste sono le ultime possibilità che ho per stare con mio padre e i miei amici e invece è dal matrimonio di Laura che sto chiuso in casa a vegetare.

Lo so, Diario, sono patetico, me l'ha già detto Lydia in tipo cinque lingue diverse, non c'è bisogno che infierisca anche tu.

Credo che anche papà sospetti qualcosa, perché ieri sera a cena, mentre mi guardava non mangiare niente, ha borbottato qualcosa sul fatto che avrebbe chiesto a zia Ruth di piantarla di presentarmi uomini.

E se ero depresso per quello che è successo con Derek al matrimonio, non puoi capire come mi sento dopo oggi.

Verso le cinque del pomeriggio è venuta Cora a casa mia.

Era la prima volta che veniva a trovarmi ed ero abbastanza sorpreso, oltre che nervoso, okay.

Se c'era lei dovevo aspettarmi anche Derek nei paraggi?

Lei alzò gli occhi al cielo.

-Sono sola. Niente Derek. Posso entrare? - disse spiccia e, wow, Cora comincia a farmi paura quanto suo fratello.

-Cosa ci fai qui? - chiesi mentre la facevo entrare. Papà era al lavoro, per cui eravamo soli.

Mi sedetti sul divano mentre Cora rimaneva in piedi davanti a me, un'espressione dura sul viso e le braccia incrociate strette al petto.

Provai una fitta al cuore davanti alla consapevolezza che era dannatamente uguale a Derek, così. Beh, a parte le ovvie differenze anatomiche, certo.

-Tu e mio fratello siete due idioti – sbottò, senza alcun preambolo – Mio fratello è un idiota orgoglioso e musone e tu sei un idiota logorroico e pieno di pregiudizi.-

-Cora, io... - cominciai in mia difesa, ma lei mi zittì con una micidiale occhiata alla Hale.

-Io ed Isaac ci siamo messi insieme ieri. - disse poi e a dispetto del tono brusco che aveva usato, le sue guance si erano arrossate.

Spalancai la bocca, incredulo ma anche contento per loro. Mi tornarono in mente le parole di Derek al matrimonio e il sorriso mi si congelò sulle labbra.

-Ma come è possibile? Derek... -

Cora sospirò, guardandomi scocciata.

-Come ho detto, Derek è un idiota. Mi ha detto che si era sbagliato su Isaac, che era stato precipitoso a giudicarlo e che sembrava sincero nel suo interessamento verso di me e che avrei dovuto dargli una possibilità – mi guardò seria – Derek ha sbagliato, ma l'ha fatto in buona fede, perché mi vuole bene e voleva proteggermi. E io l'ho perdonato, dopo avergli detto che è un idiota, ovviamente. -

Wow.

Diario, non mi veniva in mente niente da dire a parte WOW.

Non potevo credere che Derek non solo avesse ammesso di aver sbagliato ma avesse addirittura cercato di rimediare la situazione.

-E... e come farete quando tu tornerai a New York tra tre giorni? - domandai, ma in realtà la mia mente era molto lontana da lei ed Isaac.

Derek, Derek, Derek, Derek.

-Beh esistono i cellulari Stiles e i week end. Abbiamo deciso di provarci almeno, vedremo poi cosa succederà. -

Rimasi in silenzio intontito.

Cora mi fissò, poi sospirò e si sedette accanto a me. Allungò una mano e credetti volesse posarmela sulla spalla.

Invece mi diede una sberla sulla nuca.

-Ahia! -

Cora mi guardò male.

-Sai Stiles, mi sei stato subito simpatico e ti reputo un ragazzo intelligente. E allora spiegami per quale cavolo di motivo non sei con Derek, visto che è così evidentemente cotto di te. E non cercare di negare, vi hanno sentiti tutti parlare in giardino al matrimonio.-

Okay, non ero abituato a sentirmi dire che Derek fosse cotto di me.

Credo che diventai più rosso dello smalto di zia Ruth.

E poi lo feci, Diario.

Raccontai a Cora tutto quello che Theo mi aveva detto su Derek.

Cora rimase in silenzio per un attimo, poi sbottò in un verso sarcastico e sdegnato, colpendo il divano con un pugno.

Era furiosa.

-Quel bastardo! Vuole far passare Derek per il cattivo della storia! -

-E non è così? - domandai piano, una piccola speranza che cominciava a germogliare in me.

Speranza di cosa, poi?

Cora mi guardò malissimo e, okay, lei e i membri della sua famiglia dovevano smetterla di guardarmi così. Mi spaventavano.

-Derek è la persona più leale che conosca, Stiles. Ci mette un po' a fidarsi, è vero, ma quando lo fa ti posso assicurare che è la persona più leale che uno potrebbe avere la fortuna di incontrare. -

Pensai a cosa aveva fatto pur di proteggere Cora e non potei non trovarmi d'accordo.

-E allora come è andata? - chiesi, curioso.

E, Diario, non potrai credere a quello che ti dirò.

Cora mi disse che era stato Theo ad andare a letto con la moglie di Derek, Jennifer e che era per questo che avevano divorziato. Mi disse che da allora Derek era ancora più restio a fidarsi delle persone, perché lui amava davvero Jennifer e lei invece lo aveva soltanto usato per la sua posizione all' FBI e per il fatto che venisse da una famiglia ricca ed agiata.

Mi è crollato il mondo addosso, Diario.

Capisci? Avevo detto tutte quelle cose orribili a Derek, tutte basate su uno stupido pregiudizio che ha portato a uno stupido equivoco.

Lui non è orgoglioso, Diario.

Lui ha solo paura di soffrire ancora, per questo mi teneva a distanza.

Mi piaci così come sei.

Improvvisamente avevo una gran voglia di mettermi in pigiama e piangere sul divano cantando a squarciagola All by myself, strafogandomi di gelato al cioccolato.

Lo so, peggio di una ragazzina in piena crisi ormonale.

Poi Cora, mentre si alzava per andare via incurante del fatto che mi avesse appena inflitto un colpo mortale, decise di darmi il colpo di grazia.

-Credo che anche a te lui piaccia. Quindi, perché non fate un favore a tutto il mondo, smettete di essere idioti e chiarite? -

Ora capisci perché sono ancora più depresso di prima Diario?

Perché Cora Hale, ha ragione, su tutto.

Ed è maledettamente frustrante.

 

 

 

 

30 Gennaio

 

 

 

Caro Diario,

ho fatto un casino.

E non uno dei miei soliti casini tipo versare un cocktail sulle scarpe di uno sconosciuto o fare epiche figure di merda sempre davanti a uno sconosciuto.

Un casino vero, perché c'entra Derek Hale.

Questa sera siamo usciti tutti insieme, per salutare Cora che sarebbe partita domani per New York.

Erano tutti lì a coppie che parlavano e si divertivano e io invece non riuscivo a smettere di pensare che anche Derek sarebbe partito e non lo avrei visto mai più perché, voglio dire, come avrebbe potuto voler rivedermi dopo quello che gli avevo detto?

Per fartela breve, verso metà serata ero brillo e depresso, una combinazione davvero rischiosa.

E in più nessuno ha pensato di sequestrarmi il cellulare al secondo bicchiere di vodka, quindi ero davvero nei casini.

Si, ho fatto quello che stai pensando.

Ho mandato il messaggio più patetico nella storia dei messaggi a Derek Hale.

E prima che tu mi chieda come ho fatto ad avere il suo numero, beh, potrei aver approfittato di una capatina di Cora al bagno per rubarle il cellulare.

 

 

 

Mi piaci anche tu, così come sei.

Voglio dire, non parli e comunichi prettamente solo con le sopracciglia e la maggior parte delle volte mi terrorizzi e sei inquietante quando mi guardi come se volessi uccidermi senza dire una parola. L'ho già detto che mi terrorizzi? Sei un grosso lupo scorbutico con un senso dell'umorismo praticamente inesistente, però hai gli occhi più belli che io abbia mai visto, e ne ho visti tanti di occhi, ma i tuoi occhi sono speciali, capisci? E il tuo sorriso... io credo di amare il tuo sorriso, quindi devi sorridere più spesso, intesi? E mi piace il modo in cui ti prendi cura delle tue sorelle, anche se vuoi far credere che non ti importi di niente e di nessuno. E quando sei geloso di Theo sei adorabile, anche se non hai nessun motivo per esserlo ora che so che è lui lo stronzo. Ringrazia Cora per questo e cerca di perdonare me per essere stato così cieco e accecato dai pregiudizi.

Non penso davvero quello che ti ho detto al matrimonio, penso tutt'altro di te.

Sei buono e non lo ostenti, agisci nell'ombra ed è per questo che mi piaci. E so che ormai è tardi e che tu domani parti e non ci vedremo mai mai mai mai più, ma dovevo dirti queste cose finché sono sbronzo o da sobrio non avrei avuto il coraggio.

Quindi, Derek Hale, mi piaci.

Tanto.

Da uscirci pazzi.

Mi piaci.

Ah, forse non l'ho detto, ma sono Stiles.

 

 

Capisci perché sto seriamente pensando di migrare in un altro stato? E non ti dico come mi sono sentito quando verso mezzanotte mi è passata la sbronza e ho realizzato quello che avevo fatto. Scott ha dovuto impedirmi categoricamente di buttarmi giù da un ponte. Ma la cosa peggiore è che lui non mi ha risposto, capisci. Non gli importa niente di me.

Quindi addio, Diario, questa è l'ultima volta che ci sentiamo, Stiles ha deciso di porre fine alla sua patetica e inutile esistenza.

 

 

 

 

 

 

31 Gennaio

 

 

 

Okay, sono ancora vivo.

Prima che mi accusi di incoerenza, lasciami raccontare cosa è successo quando sono tornato a casa. E sappi che se fino ad ora quello che ti ho raccontato è stato incredibile, questo lo è ancora di più.

Papà aveva il turno di notte, quindi quando sono tornato non mi sono preoccupato di non trovarlo a casa.

Io ero depresso e stanco e volevo solo annegarmi nella doccia e poi mettermi a dormire sperando di morire nel sonno.

Si, ero decisamente giù.

Ho salito le scale e sai chi ho incontrato in camera mia, seduto sul mio letto?

Si, Derek Hale.

Dire che mi è venuto un infarto sarebbe un eufemismo.

-Cristo Santo! Da dove cavolo sei entrato?! - urlai, praticamente accasciandomi contro lo stipite della porta.

Lui alzò un sopracciglio e, davvero, odio il fatto che sia sempre perfettamente padrone di sé in ogni situazione.

-Mi sono arrampicato dalla finestra. -

Spalancai la bocca, sconvolto.

-Davvero? Tipo con la super forza? Sei davvero un lupo musone con i super poteri e non me l'hai mai detto? -

Lui alzò gli occhi al cielo.

-No, idiota. Mi ha aperto tuo padre prima di andare a lavoro. Ha detto che potevo aspettarti in camera tua. -

-Oh. -

Ero un po' deluso dal fatto che non avesse davvero i super poteri, ma cercai di rimanere concentrato sul perché fosse nella mia stanza.

-Ho letto il messaggio. - disse e, wow, mi leggeva nella mente. Si alzò in piedi e si avvicinò lentamente a me, senza staccarmi gli occhi di dosso.

So che non ci crederai Diario perché ormai ti sei fatto l'idea di me come uomo virile e coraggioso, ma stavo letteralmente tremando come una foglia ed ero talmente agitato che mi veniva da vomitare.

A parte questo, ero abbastanza calmo.

Cioè in fondo era solo Derek Hale, nella mia stanza, mentre eravamo da soli in casa, che si avvicinava a me con sguardo da predatore rubandomi prezioso spazio vitale.

Niente per cui valga la pena agitarsi.

-E' vero? Quello che hai scritto, intendo. Lo pensi davvero? - chiese a bassa voce e, davvero, non aveva il diritto di usare quella voce sexy mentre continuava ad avvicinarsi.

-Pateticità del messaggio a parte, si, a grandi linee lo penso davvero. - dissi e se la sua voce era uscita roca e sexy la mia sembrava un dannato pigolio.

Per niente sexy, insomma.

Ma a Derek Hale non sembrava importare, per niente.

Mi sorrise, e a quel punto il mondo sarebbe potuto finire in quell'esatto momento che non me ne sarei nemmeno accorto.

E ora ti racconterò cose molto intime e private, quindi sei pregato di tenertele per te. Tipo, se lo dici a Jackson giuro che ti do fuoco.

Mi ha baciato.

Derek Hale mi ha baciato.

E okay, mi ha baciato in un modo che mi ha fatto sentire la dannata ragazzina della situazione, con un suo braccio dietro la schiena e il corpo inarcato all'indietro come se stessimo ballando un dannato valzer, ma è stato comunque il bacio più bello della mia vita.

Ma non è finita lì.

Abbiamo fatto l'amore nel mio letto e prima che tu mi dia della sgualdrina per essere andato con un uomo subito dopo il nostro primo bacio, ehi, lui domani parte per New York! Dobbiamo ottimizzare i tempi.

Comunque è stato meraviglioso. Derek Hale non è come me lo immaginavo nemmeno durante il sesso. Non è rude e impietoso.

E'... dolce. E delicato. E mi ha baciato tutto il tempo e mentre era dentro di me mi ha guardato negli occhi sempre, come se non potesse farne a meno.

E lo odio per questo, perché mi sta facendo seriamente correre il rischio di innamorarmi di lui.

Quindi si, Diario, per una volta si può dire tutto è bene quel che finisce bene.

Certo, le cose tra noi non saranno mai facili, e non parlo solo della distanza, quella è superabile, ma soprattutto dei nostri caratteri completamente diversi.

Eppure ho come un presentimento positivo, Diario.

Ho come l'impressione che andrà bene tra me e Mr. Hale.

E mentre sono qui, nudo tra le sue braccia che lo guardo dormire e cerco di non svegliarlo mentre scrivo per quella che è probabilmente l'ultima volta su questo Diario, non posso fare a meno di pensare che la zia Ruth morirà di felicità quando le dirò che non deve presentarmi più uomini.

Ho già tutto quello che potrei desiderare, un grosso lupo musone tutto per me.

E se questa esperienza a volte è stata umiliante, frustrante e imbarazzante, mi ha insegnato una cosa importante.

Non è sempre vero che è la prima impressione quella che conta.

Non quando si tratta di Derek Hale.

 

 

 

 

 

ANGOLINO

 

 

Woah, l'ho finita!

Un po' in ritardo, ma eccola qui^^

Spero vi sia piaciuta!

Un bacione grande grande e a presto!

Fede <3

  
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