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Autore: cabin13    19/09/2016    1 recensioni
[WARNING: STORIA INCOMPIUTA]
Bibi adora raccontare storie e quei bambini adorano ascoltarle, una in particolare. Anche da grandi non si stufano mai di sentirla ripetere: un'avventura di pirati con il loro vascello attraverso i sette mari, divenuti padroni degli oceani.
Ma c'è una parte che Bibi ha sempre omesso ai suoi piccoli ascoltatori: il legame della storia con il loro passato, con quel vascello e quei pirati che sembrano solamente parte di una favola.
Una volta, quand'era piccola, Re Cobra le aveva questo: "Nelle fiabe c'era sempre un fondo di verità..."
E quella verità prima o poi va rivelata loro...
Nove ragazzi intraprendono un viaggio in mare alla ricerca del loro passato, di quei pirati divenuti pilastri della storia. Un'altra avventura che diventerà leggenda e presto sarà narrata ai posteri...
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaya, Mugiwara, Perona, Violet | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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CI IMBUCHIAMO A UNA CERIMONIA


Il vortice sembrava proprio non averli presi in simpatia perché ogni volta che li trasportava da qualche parte, poi finiva sempre che atterrvanao come dei sacchi di patate. Questa non fu diversa dalle altre e i nove ragazzini precipitarono a peso morto su una superficie dura. Di nuovo si rimisero in piedi tutti acciaccati sperando di non avere nulla di fuori posto.
– Certo che questo vento potrebbe metterci giù in maniera più gentile - mugugnò contrariata Ariel.
– Ma che ti aspetti, un servizio a cinque stelle con tanto di limousine temporale? - la rimbeccò Kai – Sarebbe stato troppo bello...
La vrdina non replicò e iniziò a guardarsi intorno assieme ai nakama. Il cielo era blu scuro, segno che l'episodio che stavano per rivivere si sarebbe svolto di notte. Non erano sulla nave dei Mugiwara, non riconoscevano gli alberi o il ponte. Non erano nemmeno su una barca: erano in una strada.
Dei passi attirarono la loro attenzione e si voltarono: una figura imponente, avvolta in un mantello avanzava calma nella notte, non riuscivano a scorgere il suo viso nascosto sotto il cappuccio. Il personaggio misterioso voltò in un vicolo alla loro sinistra e subito lo seguirono incuriositi.Non si preoccuparono minimante di nascondersi, dato che erano di nuovo invisibili e incorporei.
Il vicolo era angusto e stretto, la luce della luna faticava a filtrare e tutto era immerso nell'oscurità quasi totale. I ragazzini sussultarono quando un'altra persona uscì dall'ombra, ma il personaggio incapucciato, invece, non fece una piega.
L'ultimo apparso fece un paio di passi e venne illuminato in parte dai flebili raggi lunari: indossava un completo bianco e aveva sulle spalle un giaccone dello stesso colore. Parlò piano nella notte: – Ce ne hai messo di tempo. Credevo non arrivassi più.
– Come vedi, adesso sono qui - la figura incapucciata non era di molte parole.
– Tutto qui quello che hai da dire? - fece l'uomo in bianco – Non ci vediamo da anni.
– Arriva al sodo.
– Non cambi mai - sospirò l'uomo più loquace e poi permise alla luna di illuminare appieno il suo volto: era un vecchio alto e muscoloso per la sua età, aveva barba e capelli bianchi e una cicatrice circondava l'esterno del suo occhio sinistro. Sulle spalle aveva il cappotto bianco dei marine.
I nakama invisibili non avevano la minima idea di chi fosse quel marine e non capivano come mai fossero capitati durante quell'incontro: a loro sembrava slegato dal passato dei pirati di Cappello di Paglia.
– È inutile che rimani così sulla difensiva - fece le spallucce il vecchio – Dovresti saperlo bene che ormai non faccio più parte dei piani alti della Marina da molto tempo.
L'incappucciato annuì.
– Comunque, - proseguì l'altro frugando nelle tasche dei pantaloni – tuo figlio mi ha chiesto di darti questo - gli passò un piccolo foglietto color salmone.
L'uomo misterioso osservò perplesso il bigliettino: – Perché? - chiese dopo un lungo silenzio.
– Ci tiene, sai? - confidò il marine anziano – Sono ventiquattro anni che non ti vede e ad entrambi è sempre andato bene così. Ma per questo giorno, nel profondo, ci spera molto.
– Tu ci sarai? - domandò diretto.
– Sì - rispose il vecchio – Ma il mantello e l'uniforme non ci saranno. Sarò presente come nonno e non come "eroe della Marina" Garp.
L'incapucciato non disse nulla. Mise in tasca il biglietto , una folata di vento calò il cappuccio e rivelò un viso serio e impassibile, occhi e capelli corvini e un tatuaggio a linee rosse che copriva la metà sinistra del suo volto.
– So che non lo deluderai, Dragon - furono le ultime parole di Monkey D. Garp prima che il marine girasse le spalle al rivoluzionario e sparisse nel vicolo.
Dragon si incupì in volto, poi si rimise il cappuccio del mantello e se ne andò anche lui.
I ragazzi del futuro erano rimasti un tantino confusi: avevano scoperto chi erano i due interlocutori misteriosi, ma non avevano minimamente capito di cosa parlasse Garp quando aveva passato al figlio quel foglietto da parte di Luffy.
Non ebbero tempo a sufficienza per scervellarsi su quell'incontro, perché il vento magico si risollevò e li trascinò di nuovo nel vortice per trasportarli nel prossimo ricordo.


Quando si rimisero in piedi notarono che il cielo sopra di loro era chiaro e soleggiato, nessuna nuvola attraversava l'azzurro limpido.
Erano capitati su un sentiero sterrato che partiva da un villaggio costiero e s'inerpicava su un monte aspro e dall'aria ostile. Intorno alla strada si estendavano verdeggianti prati e qualche mulino aveva le pale in movimento per via della lieve brezza che soffiava. Le case della cittadina avevano un aspetto curato e semplice, al piccolo molo erano ormeggiate molte imbarcazioni.
Un grosso polverone proveniente dal monte attirò la loro attenzione, quella che pareva una mandria di bufali inferociti si stava fiondando a rotta di collo verso la cittadina.
– Muovete le chiappe, cialtroni! Siamo in ritardo! - tuonò una vociona vagamente femminile.
I nakama invisibli riuscirono a malapena a registrare una nuvola di crespi ricci rossi passare loro accanto che già il gruppo di personaggi era sparito e al loro posto era rimasta solo polvere sollevata dal vento.
Un po' incuriositi di loro, un po' urtati dalle misteriose folate che di solito li trascinavano nel vortice, decisero di seguire i ritardatari in paese. Che poi, per cosa fossero in ritardo nessuno ne aveva la minima idea.
Corsero veloci dietro alle persone della montagna, a malapena notarono che in città le vie erano coperte di ciottoli e non più sterrate. Nessuno era in giro e i negozi e le due o tre locande che incorciarono erano tutti chiusi.
Quasi finirono addosso ai ritardatari quando quelli inchiodarono di botto – anche se sarebbe più opportuno dire che quasi passarono loro attraverso, vista la loro condizione incorporea.
Riuscirono a rimettersi in equilibrio dopo la brusca frenata e osservarono il luogo in cui erano arrivati: la piazza del paesino. Era uno spazio circolare non molto esteso ed era circondato da degli edifici in mattoni non molto alti. Quattro strade partivano da questo posto: una era quella da cui i ragazzi erano giunti e proveniva dal monte, la sua opposta proseguiva invece dritta fino al mare e al molo, mentre le altre due prendevano rispettivamente le direzioni di destra e sinistra e si dirmamavano tra le case.
Sarà stato che lo spiazzo non era ampio nemmeno un terzo di quello davanti al palazzo di Alubarna, ma pareva ancora più minucolo per la presenza di tutta quella gente e i ragazzi capirono che era radunato l'intero paese, se non ancora più persone. La folla aveva lasciato libero un "corridioi" nella piazza che univa la strada del molo al sentiero sterrato. Il gruppo del monte capì, con molto imbarazzo, di essersi precipitato proprio nel mezzo della via e perciò veloce si mescolò tra le persone più vicine sgomitando per farle spostare più in là. Anche i ragazzi, sebbene invisibili, si sentirono a disagio a stare nel mezzo e quindi si avvicinarono il più possibile al gruppetto in ritardo e si tolse dalla strada.
La folla lì radunata stava borbottando sommessa ma si ammutolì quando un uomo giunse dal molo. Era alto e aveva corti capelli rosso scuro, occhi neri e tre cicatrici trasversali sulla parte sinistra del viso. Portava un mantello color pece sulle spalle e alla cintura aveva una spada. Notarono ch gli mancava il braccio sinistro.
– Allora, Shanks - tuonò la voce femminile dietro di loro facendoli sobbalzare impauriti – Noi pensavamo di essere in ritardo, ma a quanto pare lo siete voi, eh?
– Rilassati, Dadan - sorrise l'uomo – Lo sappiamo tutti che tu sei più nervosa di loro! - scherzò.
I ragazzi si girarono a osservare questa Dadan: era una donna imponente, ricordava Terracotta per la corporatura, aveva lunghi capelli rossi tutti crespi e portava una camicia bianca, dei pantaloni lisi e scuri stivali vecchi. Non era molto femminile.
Dadan stava per replicare al rosso, ma un altro uomo arrivò in piazza a passo di corsa: era Monkey D. Garp.
– Scusatemi... anf... per il... puff... ritardo... - riuscì ad ansimare prima di guardarsi intorno e raggiungere la rossa e gli altri, anche se lui spintonò n po' meno. Tutti in piazza notarono che non indossava l'uniforme dei marine. I ragazzi invisibili sapevano che l'aveva detto a Dragon nel vicolo come mai.
I mormorii che si erano levati all'arrivo di Garp si spensero di nuovo quando comparve dal molo un ragazzo snello e muscoloso, la sua identità inconfondibile per via del cappello di paglia che portava in testa. Luffy avanzava sorridente verso Shanks, anche se si stava torturando le mani con fare agitato. Aveva un abbigliamento diverso da quello che Bibi aveva sempre descritto nei suoi racconti: il gilet rosso e le braghette azzurre erano stati sostituiti da dei lunghi pantaloni scuri e scapre dello stesso colore, portava una camicia scarlatta e una cravatta nera. Sulle spalle aveva un mantello molto simile a quelli dei marine di alto grado, ma le decorazioni erano rosse e dorate e il tessuto non era bianco, bensì color pece.
Il capitano dei Mugiwara raggiunse Shanks alla fine del "corridoio" nella piazza e il Rosso gli diede una pacca sulla spalla con fare quasi paterno. Luffy ricambiò con un sorriso tirato e l'Imperatore del Nuovo Mondo scoppiò a ridere: – Non mi dire che sei nervoso! Sei il Re dei Pirati, non temi di scontrarti con gli ossi duri della Marina e hai fifa di sposarti, sei proprio un bel tipo!
Cappello di Paglia lo guardò storto, ma non nascose il suo stato agitato.
I nakama invisibili credevano di non aver capito bene: Luffy si sposava?! Erano stati trasportati nel giorno del suo matrimonio?!
– Ecco cos'era il biglietto che si sono passati Garp e Dragon - esclamò Kai.
– Luffy ha voluto invitare anche suo padre - comprese Pedro.
Due note rieccheggiarono nella piazza e poi una voce allegra concentrò l'attenzione di tutti verso il molo: – Yohohoh, signoi e signore, sta per arrivare la sposa! - annunciò e poi prese a suonare il piano. Dallo strumento nelle mani dello scheletro musicista dei Mugiwara si levò una melodia lenta e romantica, quelle poche persone che stavano ancora parlando si ammutilorono del tutto.
Sulle note della marica nuziale fecero il loro ingresso le damigelle, scortate dai loro uomini: Usopp in testa alla fila, Sanji, Franky, un ragazzo biondo con una cicatrice sull'occhio e Zoro erano tutti vestiti eleganti con completo nero, camicia bianca e cravatta scura. Kaya, Violet, Robin, una giovane con un caschetto castano e Perona avevano tutte i capelli sciolti pettinati soltanto con un fermaglio a forma di fiore bianco e rosato a tenere le ciocche più ribelli lontano dal viso, indossavano morbidi vestiti arancioni, quasi rossi. La gonna davanti arrivava sopra le ginocchia e lo strascico dietro quasi toccava terra, il corpetto era liscio e semplice con uno scollo a trapezio. Ognuna delle damigelle teneva in mano un mazzolino di fiori simili a quelli tra i capelli.
Dietro le damigelle seguivano le due damigelle d'onore, che i ragazzini non conoscevano: una era una ragazza con corti capelli lilla e un elaborato tatuaggio blu sulla spalla e sulla clavicola e l'altra una donna con i capelli verde scuro raccolti in uno chignon e occhi neri. Entrambe erano abbigliate in modo simile alle altre damigelle, avevano lo stesso boquet e lo stesso fermaglio tra i capelli però il vestito di tessuto leggero era diverso: era lungo fino ai piedi ed era rosso acceso, il corpetto aveva lo collo a trapezio e una fascia argentata si avvolgeva intorno al busto creando contrasti tra i due colori.
Il piccolo corteo giunse fino a Luffye Shanks, poi si divise in due ali ai lati del corridoio unendosi agli invitati.
La melodia di Brook si fece più intensas e soave. Adesso entrava la sposa.
Dal fondo della strada apparvero due figure in sella a una cavalcatura piuttosto particolare, ricordava un equino con le corna, ma era più basso e senza la tipica criniera: si trattava di Chopper nella sua trasformazione più simile a una classica renna e sulla sua groppa c'erano Nami e un uomo coperto di cicatrici con in testa un berretto ornato da una girandola.
Prima che Chopper iniziasse ad avanzare per la via, però, il vento soffiò tra le case scompigliando i capelli di tutti i presenti, che si coprirono il viso con le braccia. Quando poterono di nuovo aprire gli occhi, vicino alla sposa e al dottore c'era una gifura incapucciata; i ragazzi invisibili la riconobbero subito.
La damigella con i capelli corti e il suo compagno biondo dovetterno notare qualche movimento irrequieto tra la folla perché assieme con il vecchio marine scattarono e ordinarono a tutti di non intervenire.
– Chi diavolo sei tu? - chiese ostile l'uomo con Nami – E che vuoi da noi?
– Che domande - replicò l'altro per nulla turbato dal tono astioso. Con un gesto si tolse il cappuccio e si rivolse alla damigella castana e al suo compagno: – Sabo, Koala, vedo che siete arrivati in orario, a differenza mia.
Il  biondo con la cicatrice, Sabo – che i nove nakama riconobbero come il fratello maggiore di Luffy grazie alle storie di Bibi –, fece le spallucce e ridacchiò.
– Comunque, - Dragon guardò l'uomo in groppa a Chopper – io sono qui per assistere al matrimonio di mio figlio.


Luffy, vicino a Shanks, era rimasto a bocca aperta, mai avrebbe immaginato che il bigliettino consegnato a suo nonno fosse arrivato a destinazione. Si voltò incredulo verso Garp e quello incrociò le braccia al petto con aria soddisfatta.
Dragon si girò verso Nami e le porse una mano che la ragazza afferrò un po' stupita. Il rivoluzionario fece cenno a Chopper di avanzare mentre Brook riprendeva la musica da dove si era interrotta prima.
Luffy osservò incantato la sua donna in groppa alla renna scortata da Genzo e Dragon, nel suo abito bianco era stupenda. I lunghi capelli rossi sciolti sulle spalle in vaporosi boccoli facevano da contrasto con il candido del vestito da sposa: il corpetto senza spalline aveva lo scollo a cuore ed era decorato con elaborati quanto fini ghirigori brillanti, invece la gonna era svasata  ma non ampia e scivolava fino ai piedi liscia e semplice. Sulla spalla nuda il tatuaggio era in bella mostra e tra le mani la navigatrice stringeva un boquet di fiori di arancio. Un diadema tra i capelli brillava ed era agganciato al velo a strascico che la faceva assomigliare a una principessa, o meglio, a una regina.
Sulle note della marcia nuziale percorsero tutta la piazza dal molo fino a dove si trovavano Luffy e Shanks.
Genzò balzò giù da Chopper e aspettò che Dragon, sempre tenendo la mano a Nami, la facesse scendere delicatamente dalla groppa del suo nakama, dopodiché la prese a braccetto e insieme si avvicinarono al Re dei Pirati. Nami diede un bacio sulla guancia all'uomo con la girandola e uno sul naso al piccolo dottore e ringraziò con un sorriso anche Dragon, poi i tre – Chopper era tornato alla sua forma normale – si aggregarono alle damigelle e ai Mugiwara.
Tutti si voltarono verso Shanks e gli sposi.
La  cerimonia vera e propria stava per cominciare.


Hola gente
Questo è uno dei miei capitoli preferiti assieme all'unidici ^^ e quindi ci tengo tantissimo, non vedevo l'ora di scrivere questa parte! ;)
Spero vivamente che Dragon non sia troppo ooc, perché nell'anime l'ho visto solo tre-quattro volte in apparizioni molto corte e quindi non so come sia di carattere, a me è sembrato uno un po' taciturno, come ho cercato di descriverlo in questo capitolo...
Parlando di Nami e Luffy, a me sembra di averli fatti piuttosto IC (sarà che questo capitolo è più descrittivo che altro e quindi non agiscono o parlano tanto...) ^^
Tengo tanto a questo capitolo, è la prima volta che scrivo su una mia OTP e quindi spero vi piaccia ^^ io ce li vedo Nami e Luffy (o Nami e Zoro perché pure la RuNami e la ZoNami sono le mie
OTP e sceglierne una sola mi è impossibile) a sposarsi a Foosha o come cavolo si scrive con una bella cerimonia presieduta da Shanks e i loro nakama e amici con loro (l'unico che non ci sarà è Ace  *piango ç_ç*)
Per quanto riguarda i vestiti, per quelli di Luffy ho praticamente copiato quelli di Strong World (perché sta da dio con quel mantello! *.*) e per gli altri me li sono bellamente inventata ^^
Dei, che papiro che ho scritto, speriamo abbia senso... ^^'
Fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo, ringrazio chi recensisce e anche chi legge e basta ^^
Alla prossima gente
Adios
   
 
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