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Autore: samy_97_    20/09/2016    7 recensioni
[Sequel di "Set Fire To The Rain": tornano Sesshomaru, Ayame, Kagome e Inuyasha, questa volta alle prese con un particolare viaggio nel tempo, che li porterà nella famosa Epoca Sengoku.]
"Era una bellerrima giornata di sole, gli uccellini cinguettavano e l’amore della mia vita mi teneva teneramente tra le braccia.
Ahahahah, e voi ci credete anche!
Come se io potessi avere una giornata da normale mezzodemone diciottenne.
[...]
-Cosa hai intenzione di fare?- ringhio, riuscendo a trattenere a stento il mio lato demoniaco che si ribella affinché lo lasci uscire.
-Cosa ho intenzione di fare, mia combattiva Ayame? Ho intenzione di fare un bel viaggetto nel passato e, udite udite, voi tutti sarete i miei accompagnatori.- "
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Songs of Life'
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I Will Always Find You

 

 

 

2. Dice il saggio: aspettati il peggio, non resterai deluso.

 

Non appena percepisco che tutto intorno a me è tornato alla normalità, mi azzardo a riaprire gli occhi. Ovviamente, la prima cosa che faccio è controllare se Sesshomaru sia al mio fianco e, quando noto che è così, tiro un sospiro di sollievo: sarebbe stata una tragedia titanica averlo perduto durante il viaggio.

Kamisama, grazie, grazie, grazie!!!

… Aspetta… grazie? Grazie di cosa? Grazie ‘sti cazzi! Dannati Kami, è colpa vostra se siamo finiti in questa situazione!

Altro che grazie!

Dopo tutte le volte che sono andata al tempio per pregarvi, voi mi fate questo? Dopo tutto quello che abbiamo passato l’anno scorso? Credevo avessimo instaurato un buon rapporto, nel frattempo!

Ma dov’è finito il classico “E tutti vissero per sempre felici e contenti”?

Io voglio tornare a casa cazzarola e voglio tornarci ADESSO!

-Ayame?- vengo interrotta dai miei pensieri insensati e scollegati dalla voce titubante di Inuyasha.

Mi giro verso di lui e non mi sorprendo per niente quando spalanca gli occhi alla mia vista: devo sembrare posseduta a causa del tic all’occhio che, lo sento, sta tentando di propagarsi per tutto il resto del corpo.

-Che cavolo vuoi?-

-Va… va tutto bene?-

Ma certo, guarda. E’ il mio hobby preferito viaggiare nel tempo e non sapere esattamente quando ritornerò a casa.

Prendo un grosso respiro. Stai calma, Aya-chan, calma e serena: non c’è bisogno di scoppiare. - Tu mi stai chiedendo se va tutto bene? NON VA TUTTO BENE PER NIENTE, RAZZA DI IDIOTA! QUELLA SOTTOSPECIE DI PALLA DI PELO IN GONNELLA CI HA SPEDITI NEL PASSATO E, PER QUELLO CHE NE SAPPIAMO, POSSIAMO ESSERE ANCHE ARRIVATI NELL’EPOCA DEI MAMMUTH E POTREMMO ESSERE MANGIATI DA UNA TIGRE DAI DENTI A SCIABOLA!!! COME SE NON BASTASSE, SESSHOMARU HA PERSO I SUOI POTERI DEMONIACI E CON LUI IN STATO DI SHOCK SIAMO NELLA MERDA FINO AL COLLO, non letteralmente certo, ma ci siamo.- dico, abbassando leggermente il tono di voce. -GIURO SULLA MIA SANITA’ MENTALE CHE QUANDO MI TROVO TRA LE MANI QUEL… QUEL... QUELLO SCHIFOSO INSETTO LO SPIACCICO FINCHE’ NON GLI ESCONO LE BUDELLA! E NON GUARDARMI CON QUELLA FACCIA, INUYASHA, CHE POTREI DECIDERE DI SFOGARE LA MIA FRUSTRAZIONE SU DI TE!-

Termino che sto ansimando.

Inuyasha e Kagome mi guardano con gli occhi e la bocca spalancati e, ne sono certa, anche Sesshomaru al mio fianco deve avere più o meno quell’espressione.

Kagome, dopo qualche secondo, alza le mani e si avvicina lentamente. -Caaalma, Ayame, va tutto bene, occhei? Rilassati, tranquilla Ayame, tranquilla.-

Mi sta trattando come un cane, oppure sono io che sto fraintendendo la situazione?

-Se vuoi, Aya-chan, chiamiamo un esorcista, sono sicuro che ce ne sono parecchi in questa zona.- dice Inuyasha sarcastico, iniziando a guardarsi in giro con le braccia incrociate.

-Non mi prendere per il culo, Inuyasha!- sbotto, ancora ansimante per lo sfogo di poco fa.

-State zitti.- ci interrompe Sesshomaru. Solo in quel momento, un po’ per la sorpresa, un po’ per il suo tono di voce, ho il coraggio di girarmi verso di lui.

Per la seconda volta nel giro di mezz’ora, temo di smascellarmi dalla sorpresa: l’unica cosa che il mio cervello è capace di ripetere come un mantra è bello bello bello bello bello bello. A quanto pare, non sono semplicemente i suoi graziosi tratti demoniaci a renderlo assolutamente meraviglioso. Perfetto. E’ perfetto anche da umano, con i capelli e gli occhi neri, così diversi dal solito. Perfetto.

-Che succede?- gli domando sottovoce, guardandolo come se lo volessi mangiare. Speriamo non se ne accorga.

Sesshomaru, decisamente più calmo di prima, con un cenno della testa ci indica un punto alla nostra destra. Noi ci voltiamo e, orrore degli orrori, vediamo un grosso, grossissimo, gigantesco, demone ragno scendere molto sciallamente da un albero roteando i suoi occhietti iniettati di sangue. Ho come la sensazione che ai suoi occhi abbiamo la forma di un bello spuntino.

In effetti, Sesshomaru è davvero un bel bocconcino.

I miei pensieri sono interrotti dall’urlo a squarciagola di Kagome, tanto forte da costringermi a tapparmi le orecchie con entrambe le mani e a ringraziare nuovamente i Kami per la grande fortuna concessami.

-Kacchan…- sussurro tra i denti, mentre Inuyasha con un balzo si para davanti a noi e si schiocca le nocche. Ammetto che, in un primo momento, avrei voluto anche io cacciare un urlo, ma ho cercato di trattenermi: d’altronde sono una mezzodemone, non posso abbassarmi a tanto.

-A noi due, dannato! Finalmente un po’ di azione!- esclama il mio fratellino, prima di gettarsi addosso al demone e farlo a fettine con la sola forza dei suoi artigli.

Non riesco a trattenermi dall’esclamare un “Yeah”, subito fulminata da uno sguardo di Sesshomaru. Ops!

-Invece di fare chiasso, ci conviene uscire da questa tana di demoni ragno.- dice, alzando lo sguardo verso le chiome più alte degli alberi. Io seguo il suo sguardo e un brivido mi scende lungo la schiena.

-Oh, per Kamisama- sussurro, vedendo decine, anzi centinaia di demoni scendere dai rami e avvicinarsi a noi, con tutta l’intenzione di mangiarci per cena.

Non voglio essere mangiataaaaaaaaaaa! Sigh!

-Ragazzi…- sussurro, cercando di costringere Kagome a non arrampicarsi addosso a me, poiché la cosa non avrebbe giovato a nessuna delle due. -dobbiamo darcela a gambe. E in fretta!- esclamo, prendendo la mia amica per mano e iniziando a correre più veloce della luce.

Vi prego Kami, vi prego, vi prego, vi prego…

-Basta uscire dalla loro tana, non ci seguiranno.- dice Sesshomaru, poco più dietro di me, mentre Inuyasha respinge i demoni dietro di noi e io cerco di aprirci la strada distruggendo rovi su rovi. Santo cielo, ma potarlo ogni tanto questo bosco, no?

-E dov’è l’uscita?-

-Non ne ho idea.-

A quel punto ho la tentazione di sbattermi una mano sulla fronte, ma non posso perché ho entrambe le mani occupate. -Kacchan, smettila di urlare, per favore!- esclamo ad un certo punto, proprio mentre ci abbassiamo per evitare un grosso e grasso demone che sta per atterrare sulle nostre teste.

-Scusa…- pigola lei, stringendomi più forte la mano.

Dopo qualche minuto di corsa sfrenata, mi rendo conto che gli alberi si stanno diradando e che la luce del sole è molto più forte e intimo Kagome a fare l’ultimo sforzo. Con una sensazione immensa di sollievo, usciamo dalla foresta e ci ritroviamo su un grande prato verde. Sesshomaru sbuca immediatamente dopo di Kagome e tutti ci voltiamo indietro, mentre io mi affianco ad Inucchan e lo aiuto a respingere gli ultimi schifosissimi e orribilissimi ragni.

-Magnifico! Magnifico!- esclama mio fratello, scuotendo le spalle e guardando i resti dei demoni con un sorriso soddisfatto, mentre io riesco solo ad arricciare il naso: il loro fetore è qualcosa di pestilenziale.

Fisso mio fratello con un sopracciglio alzato: tutta quest’euforia per aver combattuto contro dei mostri? Certo, posso capire che questa vita da selvaggio possa mancargli, ma fino a questo punto..

Quasi quasi me lo immagino a iniziare a saltellare e battere le mani, tutto contento. Oh, mi sarei fatta tante di quelle risate!

In ogni caso, Kagome deve pensarla proprio come me, perché guarda il suo ragazzo come se avesse appena detto di volersi fare il bidet con l’acido muriatico. -Stai scherzando?- domanda, con la voce più alta di un paio di ottave. -Magnifico? E’… è… è orribile!-

Inuyasha scuote le spalle. -Sei una donna, non puoi capire certe cose.- dice, con un’espressione di superiorità. Quanto mi piacerebbe tirarti quelle orecchiette batuffolose, Inucchan..

A quel punto, Kagome si volta verso di me, con le mani sui fianchi. -Ayame, tu sei una donna.- oh, grazie per essertene accorta! -Dacci la tua opinione.-

Io apro e chiudo la bocca un paio di volte, guardando Sesshomaru interrogativa. Chiedo l’aiuto del pubblico, Maru, cerca di comprendere e salva la tua Aya-chan!

Sesshomaru alza gli occhi al cielo, probabilmente chiedendosi per quale ragione si trovi in questa gabbia di matti.

Ah beh!

-Ehm… dico che è un bene che siamo usciti da questo pasticcio. Adesso, possiamo trovare un modo per tornarcene a casa.- rispondo, pratica e soddisfatta di me stessa. Potrei fare carriera in politica, io!

-Non direi proprio.- sbuffa Maru, voltando la testa verso il prato e guidando i nostri sguardi ad un gruppetto di persone, tra le quali spicca una macchia rossa e un grande demone drago a due teste.

Assottiglio gli occhi e distinguo chiaramente Inuyasha con addosso un enorme sacco rosso, una Kagome con una deliziosa divisa scolastica verde, Miroku e Sango, un graziosissimo demone volpe, Sesshomaru, Jaken, la piccola Rin e, infine, Ah-Uhn. E tutti che guardano sorpresi nella nostra direzione.

Ma voi credevate davvero che i nostri guai fossero finiti? Nossignore! Con Ayame Taisho i guai sono quotidiani! Ma, d’altronde, che problema c’è?, noi ridiamo in faccia al pericolo! Ahahahahahah!

-Ah cazzo…- sibilo, con tutta l’intenzione di prendere per mano Maru e tornare a farci mangiare dai ragni. Ugh, che fine orribile! -Ma perché a noi?!?- sussurro, guardando l’Inuyasha del passato avvicinarsi a passo spedito, tenendo sulla spalla un enorme spadone che, temo, debba essere anche molto affilato.

-Che razza di demoni mutaforma siete, voialtri dannati?- ci domanda arrogante, non appena è a distanza d’udito. Gli altri, come per riflesso, si stanno avvicinando dietro al mezzodemone; addirittura Sesshomaru, ma quest’ultimo non sembra molto sorpreso come tutti gli altri. Ah, quasi dimenticavo: se siamo molto ma molto sfortunati, siamo capitati in un tempo successivo a quello del mio precedente disastroso viaggio nel tempo. E visto che noi siamo davvero molto, ma molto sfortunati, sono ragionevolmente convinta che sia così.

-Oh, ciccio, dannato lo dici a tuo fratello, chiaro?!?- esclamo rivolta ad Inuyasha e il suo spadone, rendendomi conto subito dopo dell’enorme gaffe. -Ops, scusa, Maru.- sussurro, girandomi verso il ragazzo a fianco a me, che mi sta guardando male come mai in vita sua. No, beh dai, all’inizio della nostra convivenza mi guardava paggio: che magnifica notizia!

-Non mi prendere in giro, ragazzina! Chi diavolo siete?- ripete nuovamente il mezzodemone, continuando a minacciarmi con la sua spada. Vi dirò: le mie pantofole a orsacchiotto sono più terrificanti, ma probabilmente questo dipende solo dalla mia incapacità di provare paura di fronte a un tipo come mio fratello.

In ogni caso, non riesco a rispondere, perché Kagome mi tira tutta tremante una manica e sono costretta a voltarmi verso di lei, mentre Inucchan si avvicina al suo sé del passato e gli intima di abbassare l’arma. Ovviamente, sempre con le sue maniere da orso. Cosa vi aspettavate?!?

-Cosa c’è, Kagome?- le domando. Lei mi indica la Kagome del passato -santi Kami, che casino!- mentre quest’ultima ci guarda con gli occhi fuori dalle orbite.

-Sono io che non ci vedo più, oppure quella ragazza è identica a me?- mi sussurra, non riuscendo a distogliere lo sguardo dalla ragazza in verde.

Rimango zitta qualche secondo. Ritengo, dunque, che Inuyasha non abbia detto a Kacchan della Kagome del passato. Ottimo.

-Ehi, Inucchan.- lo chiamo, girandomi verso di lui e guardandolo con sufficienza. –Kagome, qui presente, si sta chiedendo se ha urgente bisogno di un paio di occhiali, perché non si spiega il fatto che ci sia un’altra ragazza identica spiccicata a lei. Cosa devo risponderle?- chiedo, vedendo lo sguardo di mio fratello passare prima a me, poi a Kacchan, poi alla Kagome del passato e infine al suo sé davanti a lui.

A quel punto, mi volto nuovamente verso la mia amica. -Ritengo che tu sia completamente sana, Kacchan.- le rispondo, guardandola girasi a destra e sinistra in cerca di una risposta. Poi lo sguardo, quasi casualmente, le cade su Rin, che si sta sbracciando per farsi notare da me. Ricordo: noi siamo molto, molto, molto sfortunati.

-Inuyasha, sei uno stronzo!- esclama, in un lampo di comprensione.

Sento Sesshomaru sbuffare alla mia sinistra, così faccio un passo vicino a lui tanto da far sfiorare almeno le nostre aure, mentre saluto Rin-chan con un cenno e passo lo sguardo sugli altri componenti dello strano gruppetto Sengokuiano. Gli unici che non hanno un’espressione sorpresa sono, sicuramente, Rin-chan e Sesshomaru, che fissa il suo sé futuro e decisamente non deve essere molto soddisfatto da quello che vede. Razza di Principino Barboncinoso

-Maru?- lo chiamo, sottovoce.

-Dimmi.-

-Prima della fine della giornata raccoglieremo polpettine di Inuyasha.- dico, sospirando a mia volta. No, non mi sento in colpa, se proprio volete saperlo.

-Sarebbe anche ora.- mi dice di rimando Maru, guardando Inuyasha avvicinarsi lentamente a Kacchan, alla quale stanno uscendo i fumi dalle orecchie.

-Non ti avvicinare, Inuyasha!-

-Ma Kagome…-

-Ma Kagome un corno!!! Vattene a quel paese, io con te non ho più intenzione di avere a che fare! Ho ben altro da fare che passare la mia vita come rimpiazzo!- urla, facendo trasalire la sua “gemella”, che sta alternando il suo sguardo interrogativo tra noi e Sango.

-Ottimo, davvero ottimo, Inuyasha.- dico, annuendo e guardando Kagome fare dietro-front e allontanarsi verso la foresta. -Questa è stata proprio una genialata, complimenti, davvero.- continuo asciutta, guadagnandomi occhiate disperate da mio fratello.

-Cosa…cosa…?-

-Cosa devi fare, Inuyasha?- domando, provando una voglia pazzesca di tirargli un pugno in faccia. -Fai meno il cretino, cretino! E, per questa volta, non ti dirò che te l’avevo detto. Mamma mia, che imbecille che sei!-

-Potresti aiutarmi, invece di stare qui a criticare, non credi?- ribatte lui, decisissimo a ignorare l’altro Inuyasha che sta chiedendo a gran voce spiegazioni, seguito da un Jaken che gracchia e da una Rin che tenta di ricordargli chi sono. Sono sicura che ci è arrivato da solo, Rin-chan.

-Aiutarti? L’unica cosa che ti aiuterebbe adesso sarebbe un miracolo, ma ti posso garantire che lassù sono finiti, perché è da almeno un’ora che li sto chiedendo!- mi trattengo dallo sbraitare, solamente perché Maru mi ha messo una mano sul braccio con l’intento di farmi calmare. -Vado dietro a Kagome: non vorrei che qualche coso la usasse come spuntino.-  concludo, lanciando uno sguardo a Maru.

-Ce la caveremo.- mi rassicura lui.

Annuisco e lancio un ultimo sguardo agli altri, prima di gettarmi all’inseguimento della mia amica.

-Per tutti gli déi dell’Olimpo! Kagome, aspettaaaaa!-

 

Raggiungo Kagome dopo qualche minuto, avendola lasciata allontanare appositamente per non essere più a portata d’orecchio e per poter parlare in santa pace.

Certo, come se in questo momento si potesse fare qualsiasi cosa in santa pace!

-Kacchan…-

-Vattene.-

-Kagome, per favore…-

-…-

-Kagome?-

-…-

-Kagome, per Zeus, parlami!-

Kagome alza il viso e vedo che le sue guance sono rigate di lacrime.

-Oh, Kagome!- esclamo, correndo ad abbracciarla. Kagome appoggia la testa sulla mia spalla e scoppia in un pianto disperato, che mi spezza il cuore.

Rimaniamo in quella posizione per parecchi minuti, seduti sull’erba di un bosco dell’epoca Sengoku, così lontane da casa eppure così vicine.

Ho come una sensazione di dejà-vù, che mi riporta ad alcuni mesi fa, dopo la malattia di Sesshomaru: se ci ripenso, sento ancora una tremenda e dolorosa stretta allo stomaco. Accarezzo i capelli della mia amica, finché non sento che si calma, poi mi alzo e aiuto lei a fare altrettanto.

-Ascolta, Kagome: potrò non essere nella testa di Inuyasha, ma so per certo che lui ti ama davvero e non ti ritiene un rimpiazzo. Vedi, Inuyasha ha fatto quello che Sesshomaru ha impiegato un po’ per capire: noi -io e te- siamo più che le ombre di coloro che eravamo in passato. Io non sono Rin, così come tu non sei quella ragazza. In noi c’è altro, c’è di più, c’è un’intera personalità da conoscere e comprendere e non ci si può basare su quello che eravamo. Inucchan l’ha capito prima di chiunque altro e ti ha amata ugualmente, così come ha fatto nostro padre con Izayoi -che è non è altro che la reincarnazione della vera madre di Inuyasha.- e come, infine, ha fatto Sesshomaru con me.-

La mia amica mi guarda con gli occhioni scuri spalancati e in essi vedo un lumicino di speranza, completamente assente nei minuti precedenti.

Faccio un sospiro di sollievo mentale e prendo la mia amica per mano, tirandola dolcemente verso il limitare del bosco.

-Andiamo, Kacchan: i Kami ci hanno assistito fino ad ora, ma tu non hai idea di quanti demoni ci siano in questo grumo di alberi.-

A quelle parole, Kagome si trasforma in una piovra e me la ritrovo completamente addosso.

-Kacchan, ti imploro! Staccati: soffoco!-

-Andiamocene di qui, perpiacereperpiacereperpiacere!-

Io annuisco e la prendo nuovamente per mano, conducendola verso il gruppetto che avevamo abbandonato poco prima. Spero che si siano spiegati in qualche modo, come spero che i due Inuyasha non abbiano preso a litigare: sarebbe uno spettacolo abbastanza inquietante. Oltre che pessimo.

-Senti… non sei obbligata a parlargli.- dico a Kagome, ben sapendo che il suo “ragazzo” è a portata d’orecchio. -E’ un idiota e come idiota devi trattarlo. Per lo meno finché non si prostra ai tuoi piedi e ti chiede scusa in tutte le lingue del mondo.-

-Dici che se lo procurerà un vocabolario?-

Scoppio a ridere vedendo il suo sguardo malizioso. -Sei adorabile quando fai così!- le dico, dandole un buffetto su una guancia.

Non appena siamo abbastanza vicine, spostiamo entrambe lo sguardo sui nostri amici -e non- e, non appena si accorgono di noi, ricambiano curiosi lo sguardo. Mio fratello Inuyasha, dopo aver visto la sua Kagome vicino a me, fa un sospiro di sollievo e io gli lancio un’occhiataccia, sicura che la veda anche da quella distanza.

Se pensa che abbia convinto Kagome a perdonarlo, starà fresco per un bel po’. Così impara a fare il gorilla senza cervello. Uh-uh-uh!

 

 

 

Angolino dell’autrice: Rieccomi con un nuovo capitolo! Ayame e i suoi amici sono finiti nell’epoca Sengoku e, ovviamente, non potevano evitare di incontrare le loro controparti passate; Inuysha e Kagome hanno litigato e, vi posso assicurare, che questa non sarà una faccenda che si risolverà in pochi capitoli; infine, dulcis in fundo, ecco un piccolo assaggio di Sesshomaru senza poteri demoniaci: le cose tra lui e Ayame riusciranno a rimanere uguali oppure sorgeranno difficoltà?

Vi ringrazio tantissimo per tutte le bellissime recensioni: ovviamente, avrete le risposte appena possibile. Ringrazio anche chi ha solo letto e chi ha messo questa storia in una delle liste.

Al prossimo capitolo!

Sami

  
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