I Will Always
Find You
2. Dice il saggio: aspettati il peggio, non resterai deluso.
Non appena
percepisco che tutto intorno a me è tornato alla normalità, mi azzardo a
riaprire gli occhi. Ovviamente, la prima cosa che faccio è controllare se
Sesshomaru sia al mio fianco e, quando noto che è così, tiro un sospiro di
sollievo: sarebbe stata una tragedia titanica averlo perduto durante il
viaggio.
Kamisama, grazie, grazie, grazie!!!
… Aspetta…
grazie? Grazie di cosa? Grazie ‘sti cazzi! Dannati Kami,
è colpa vostra se siamo finiti in questa situazione!
Altro che
grazie!
Dopo tutte le
volte che sono andata al tempio per pregarvi, voi mi fate questo? Dopo tutto
quello che abbiamo passato l’anno scorso? Credevo avessimo instaurato un buon
rapporto, nel frattempo!
Ma dov’è
finito il classico “E tutti vissero per sempre felici e contenti”?
Io voglio
tornare a casa cazzarola e voglio tornarci ADESSO!
-Ayame?- vengo interrotta dai miei pensieri insensati e
scollegati dalla voce titubante di Inuyasha.
Mi giro verso
di lui e non mi sorprendo per niente quando spalanca gli occhi alla mia vista:
devo sembrare posseduta a causa del tic all’occhio che, lo sento, sta tentando
di propagarsi per tutto il resto del corpo.
-Che cavolo
vuoi?-
-Va… va tutto
bene?-
Ma certo, guarda. E’ il mio hobby
preferito viaggiare nel tempo e non sapere esattamente quando ritornerò a casa.
Prendo un
grosso respiro. Stai calma, Aya-chan, calma e serena:
non c’è bisogno di scoppiare. - Tu mi stai chiedendo se va tutto bene? NON VA
TUTTO BENE PER NIENTE, RAZZA DI IDIOTA! QUELLA SOTTOSPECIE DI PALLA DI PELO IN
GONNELLA CI HA SPEDITI NEL PASSATO E, PER QUELLO CHE NE SAPPIAMO, POSSIAMO
ESSERE ANCHE ARRIVATI NELL’EPOCA DEI MAMMUTH E POTREMMO ESSERE MANGIATI DA UNA
TIGRE DAI DENTI A SCIABOLA!!! COME SE NON BASTASSE, SESSHOMARU HA PERSO I SUOI
POTERI DEMONIACI E CON LUI IN STATO DI SHOCK SIAMO NELLA MERDA FINO AL COLLO,
non letteralmente certo, ma ci siamo.- dico, abbassando leggermente il tono di
voce. -GIURO SULLA MIA SANITA’ MENTALE CHE QUANDO MI TROVO TRA LE MANI QUEL…
QUEL... QUELLO SCHIFOSO INSETTO LO SPIACCICO FINCHE’ NON GLI ESCONO LE BUDELLA!
E NON GUARDARMI CON QUELLA FACCIA, INUYASHA, CHE POTREI DECIDERE DI SFOGARE LA
MIA FRUSTRAZIONE SU DI TE!-
Termino che
sto ansimando.
Inuyasha e
Kagome mi guardano con gli occhi e la bocca spalancati e, ne sono certa, anche
Sesshomaru al mio fianco deve avere più o meno quell’espressione.
Kagome, dopo
qualche secondo, alza le mani e si avvicina lentamente. -Caaalma,
Ayame, va tutto bene, occhei?
Rilassati, tranquilla Ayame, tranquilla.-
…
…
…
Mi sta
trattando come un cane, oppure sono io che sto fraintendendo la situazione?
-Se vuoi, Aya-chan, chiamiamo un esorcista, sono sicuro che ce ne
sono parecchi in questa zona.- dice Inuyasha sarcastico, iniziando a guardarsi
in giro con le braccia incrociate.
-Non mi
prendere per il culo, Inuyasha!- sbotto, ancora ansimante per lo sfogo di poco
fa.
-State
zitti.- ci interrompe Sesshomaru. Solo in quel momento, un po’ per la sorpresa,
un po’ per il suo tono di voce, ho il coraggio di girarmi verso di lui.
Per la
seconda volta nel giro di mezz’ora, temo di smascellarmi dalla sorpresa:
l’unica cosa che il mio cervello è capace di ripetere come un mantra è bello bello bello bello bello
bello. A quanto pare, non sono semplicemente i
suoi graziosi tratti demoniaci a renderlo assolutamente meraviglioso. Perfetto.
E’ perfetto anche da umano, con i capelli e gli occhi neri, così diversi dal
solito. Perfetto.
-Che
succede?- gli domando sottovoce, guardandolo come se lo volessi mangiare. Speriamo non se ne accorga.
Sesshomaru,
decisamente più calmo di prima, con un cenno della testa ci indica un punto
alla nostra destra. Noi ci voltiamo e, orrore degli orrori, vediamo un grosso, grossissimo, gigantesco, demone ragno
scendere molto sciallamente da un albero roteando i
suoi occhietti iniettati di sangue. Ho come la sensazione che ai suoi occhi
abbiamo la forma di un bello spuntino.
In effetti, Sesshomaru è davvero un
bel bocconcino.
I miei
pensieri sono interrotti dall’urlo a squarciagola di Kagome, tanto forte da
costringermi a tapparmi le orecchie con entrambe le mani e a ringraziare
nuovamente i Kami per la grande fortuna concessami.
-Kacchan…-
sussurro tra i denti, mentre Inuyasha con un balzo si para davanti a noi e si
schiocca le nocche. Ammetto che, in un primo momento, avrei voluto anche io
cacciare un urlo, ma ho cercato di trattenermi: d’altronde sono una mezzodemone,
non posso abbassarmi a tanto.
-A noi due,
dannato! Finalmente un po’ di azione!- esclama il mio fratellino, prima di
gettarsi addosso al demone e farlo a fettine con la sola forza dei suoi
artigli.
Non riesco a
trattenermi dall’esclamare un “Yeah”, subito
fulminata da uno sguardo di Sesshomaru. Ops!
-Invece di
fare chiasso, ci conviene uscire da questa tana di demoni ragno.- dice, alzando
lo sguardo verso le chiome più alte degli alberi. Io seguo il suo sguardo e un
brivido mi scende lungo la schiena.
-Oh, per Kamisama…-
sussurro, vedendo decine, anzi centinaia di demoni scendere dai rami e
avvicinarsi a noi, con tutta l’intenzione di mangiarci per cena.
Non voglio
essere mangiataaaaaaaaaaa! Sigh!
-Ragazzi…-
sussurro, cercando di costringere Kagome a non arrampicarsi addosso a me,
poiché la cosa non avrebbe giovato a nessuna delle due. -dobbiamo darcela a
gambe. E in fretta!- esclamo, prendendo la mia amica per mano e iniziando a
correre più veloce della luce.
Vi prego Kami,
vi prego, vi prego, vi prego…
-Basta uscire
dalla loro tana, non ci seguiranno.- dice Sesshomaru, poco più dietro di me,
mentre Inuyasha respinge i demoni dietro di noi e io cerco di aprirci la strada
distruggendo rovi su rovi. Santo cielo, ma potarlo ogni tanto questo bosco, no?
-E dov’è
l’uscita?-
-Non ne ho
idea.-
A quel punto
ho la tentazione di sbattermi una mano sulla fronte, ma non posso perché ho entrambe
le mani occupate. -Kacchan, smettila di urlare, per favore!- esclamo ad un
certo punto, proprio mentre ci abbassiamo per evitare un grosso e grasso demone
che sta per atterrare sulle nostre teste.
-Scusa…-
pigola lei, stringendomi più forte la mano.
Dopo qualche
minuto di corsa sfrenata, mi rendo conto che gli alberi si stanno diradando e
che la luce del sole è molto più forte e intimo Kagome a fare l’ultimo sforzo.
Con una sensazione immensa di sollievo, usciamo dalla foresta e ci ritroviamo
su un grande prato verde. Sesshomaru sbuca immediatamente dopo di Kagome e
tutti ci voltiamo indietro, mentre io mi affianco ad Inucchan e lo aiuto a
respingere gli ultimi schifosissimi e orribilissimi
ragni.
-Magnifico!
Magnifico!- esclama mio fratello, scuotendo le spalle e guardando i resti dei
demoni con un sorriso soddisfatto, mentre io riesco solo ad arricciare il naso:
il loro fetore è qualcosa di pestilenziale.
Fisso mio
fratello con un sopracciglio alzato: tutta quest’euforia per aver combattuto
contro dei mostri? Certo, posso capire che questa vita da selvaggio possa mancargli,
ma fino a questo punto..
Quasi quasi
me lo immagino a iniziare a saltellare e battere le mani, tutto contento. Oh, mi sarei fatta tante di quelle risate!
In ogni caso,
Kagome deve pensarla proprio come me, perché guarda il suo ragazzo come se
avesse appena detto di volersi fare il bidet con l’acido muriatico. -Stai
scherzando?- domanda, con la voce più alta di un paio di ottave. -Magnifico?
E’… è… è orribile!-
Inuyasha
scuote le spalle. -Sei una donna, non puoi capire certe cose.- dice, con
un’espressione di superiorità. Quanto mi
piacerebbe tirarti quelle orecchiette batuffolose,
Inucchan..
A quel punto,
Kagome si volta verso di me, con le mani sui fianchi. -Ayame,
tu sei una donna.- oh, grazie per
essertene accorta! -Dacci la tua opinione.-
Io apro e
chiudo la bocca un paio di volte, guardando Sesshomaru interrogativa. Chiedo
l’aiuto del pubblico, Maru, cerca di comprendere e salva la tua Aya-chan!
Sesshomaru
alza gli occhi al cielo, probabilmente chiedendosi per quale ragione si trovi
in questa gabbia di matti.
Ah beh!
-Ehm… dico
che è un bene che siamo usciti da questo pasticcio. Adesso, possiamo trovare un
modo per tornarcene a casa.- rispondo, pratica e soddisfatta di me stessa.
Potrei fare carriera in politica, io!
-Non direi
proprio.- sbuffa Maru, voltando la testa verso il prato e guidando i nostri
sguardi ad un gruppetto di persone, tra le quali spicca una macchia rossa e un
grande demone drago a due teste.
Assottiglio
gli occhi e distinguo chiaramente Inuyasha con addosso un enorme sacco rosso,
una Kagome con una deliziosa divisa scolastica verde, Miroku e Sango, un
graziosissimo demone volpe, Sesshomaru, Jaken, la piccola Rin
e, infine, Ah-Uhn. E tutti che guardano sorpresi
nella nostra direzione.
Ma voi
credevate davvero che i nostri guai fossero finiti? Nossignore! Con Ayame Taisho i guai sono quotidiani! Ma, d’altronde, che
problema c’è?, noi ridiamo in faccia al pericolo! Ahahahahahah!
-Ah cazzo…-
sibilo, con tutta l’intenzione di prendere per mano Maru e tornare a farci
mangiare dai ragni. Ugh, che fine orribile! -Ma
perché a noi?!?- sussurro, guardando l’Inuyasha del passato avvicinarsi a passo
spedito, tenendo sulla spalla un enorme spadone che, temo, debba essere anche
molto affilato.
-Che razza di
demoni mutaforma siete, voialtri dannati?- ci domanda
arrogante, non appena è a distanza d’udito. Gli altri, come per riflesso, si
stanno avvicinando dietro al mezzodemone; addirittura Sesshomaru, ma
quest’ultimo non sembra molto sorpreso come tutti gli altri. Ah, quasi
dimenticavo: se siamo molto ma molto sfortunati,
siamo capitati in un tempo successivo a quello del mio precedente disastroso viaggio nel tempo. E visto
che noi siamo davvero molto, ma molto sfortunati,
sono ragionevolmente convinta che sia così.
-Oh, ciccio, dannato lo dici a tuo fratello, chiaro?!?- esclamo
rivolta ad Inuyasha e il suo spadone, rendendomi conto subito dopo dell’enorme
gaffe. -Ops, scusa, Maru.- sussurro, girandomi verso
il ragazzo a fianco a me, che mi sta guardando male come mai in vita sua. No,
beh dai, all’inizio della nostra convivenza mi guardava paggio: che magnifica
notizia!
-Non mi
prendere in giro, ragazzina! Chi diavolo siete?- ripete nuovamente il
mezzodemone, continuando a minacciarmi con la sua spada. Vi dirò: le mie pantofole a orsacchiotto sono più
terrificanti, ma probabilmente questo dipende solo dalla mia incapacità di
provare paura di fronte a un tipo come mio fratello.
In ogni caso,
non riesco a rispondere, perché Kagome mi tira tutta tremante una manica e sono
costretta a voltarmi verso di lei, mentre Inucchan si avvicina al suo sé del
passato e gli intima di abbassare l’arma. Ovviamente, sempre con le sue maniere
da orso. Cosa vi aspettavate?!?
-Cosa c’è,
Kagome?- le domando. Lei mi indica la Kagome del passato -santi Kami, che casino!- mentre quest’ultima ci guarda con gli
occhi fuori dalle orbite.
-Sono io che
non ci vedo più, oppure quella ragazza è identica a me?- mi sussurra, non
riuscendo a distogliere lo sguardo dalla ragazza in verde.
Rimango zitta
qualche secondo. Ritengo, dunque, che Inuyasha non abbia detto a Kacchan della
Kagome del passato. Ottimo.
-Ehi,
Inucchan.- lo chiamo, girandomi verso di lui e guardandolo con sufficienza. –Kagome,
qui presente, si sta chiedendo se ha urgente bisogno di un paio di occhiali,
perché non si spiega il fatto che ci sia un’altra ragazza identica spiccicata a
lei. Cosa devo risponderle?- chiedo, vedendo lo sguardo di mio fratello passare
prima a me, poi a Kacchan, poi alla Kagome del passato e infine al suo sé
davanti a lui.
A quel punto,
mi volto nuovamente verso la mia amica. -Ritengo che tu sia completamente sana,
Kacchan.- le rispondo, guardandola girasi a destra e
sinistra in cerca di una risposta. Poi lo sguardo, quasi casualmente, le cade
su Rin, che si sta sbracciando per farsi notare da
me. Ricordo: noi siamo molto, molto,
molto sfortunati.
…
…
…
-Inuyasha,
sei uno stronzo!- esclama, in un lampo di comprensione.
Sento
Sesshomaru sbuffare alla mia sinistra, così faccio un passo vicino a lui tanto
da far sfiorare almeno le nostre aure, mentre saluto Rin-chan
con un cenno e passo lo sguardo sugli altri componenti dello strano gruppetto Sengokuiano. Gli unici che non hanno un’espressione
sorpresa sono, sicuramente, Rin-chan e Sesshomaru,
che fissa il suo sé futuro e decisamente non deve essere molto soddisfatto da
quello che vede. Razza di Principino Barboncinoso…
-Maru?- lo
chiamo, sottovoce.
-Dimmi.-
-Prima della
fine della giornata raccoglieremo polpettine di Inuyasha.- dico, sospirando a
mia volta. No, non mi sento in colpa, se proprio volete saperlo.
-Sarebbe
anche ora.- mi dice di rimando Maru, guardando Inuyasha avvicinarsi lentamente
a Kacchan, alla quale stanno uscendo i fumi dalle orecchie.
-Non ti
avvicinare, Inuyasha!-
-Ma Kagome…-
-Ma Kagome un
corno!!! Vattene a quel paese, io con te non ho più intenzione di avere a che
fare! Ho ben altro da fare che passare la mia vita come rimpiazzo!- urla,
facendo trasalire la sua “gemella”, che sta alternando il suo sguardo interrogativo
tra noi e Sango.
-Ottimo,
davvero ottimo, Inuyasha.- dico, annuendo e guardando Kagome fare dietro-front
e allontanarsi verso la foresta. -Questa è stata proprio una genialata,
complimenti, davvero.- continuo asciutta, guadagnandomi occhiate disperate da
mio fratello.
-Cosa…cosa…?-
-Cosa devi
fare, Inuyasha?- domando, provando una voglia pazzesca di tirargli un pugno in
faccia. -Fai meno il cretino, cretino! E, per questa volta, non ti dirò che te
l’avevo detto. Mamma mia, che imbecille che sei!-
-Potresti
aiutarmi, invece di stare qui a criticare, non credi?- ribatte lui, decisissimo
a ignorare l’altro Inuyasha che sta chiedendo a gran voce spiegazioni, seguito
da un Jaken che gracchia e da una Rin che tenta di
ricordargli chi sono. Sono sicura che ci è arrivato da solo, Rin-chan.
-Aiutarti?
L’unica cosa che ti aiuterebbe adesso sarebbe un miracolo, ma ti posso
garantire che lassù sono finiti, perché è da almeno un’ora che li sto
chiedendo!- mi trattengo dallo sbraitare, solamente perché Maru mi ha messo una
mano sul braccio con l’intento di farmi calmare. -Vado dietro a Kagome: non
vorrei che qualche coso la usasse
come spuntino.- concludo, lanciando uno
sguardo a Maru.
-Ce la
caveremo.- mi rassicura lui.
Annuisco e
lancio un ultimo sguardo agli altri, prima di gettarmi all’inseguimento della
mia amica.
-Per tutti
gli déi dell’Olimpo! Kagome, aspettaaaaa!-
Raggiungo
Kagome dopo qualche minuto, avendola lasciata allontanare appositamente per non
essere più a portata d’orecchio e per poter parlare in santa pace.
Certo, come se in questo momento si
potesse fare qualsiasi cosa in santa pace!
-Kacchan…-
-Vattene.-
-Kagome, per
favore…-
-…-
-Kagome?-
-…-
-Kagome, per
Zeus, parlami!-
Kagome alza
il viso e vedo che le sue guance sono rigate di lacrime.
-Oh, Kagome!- esclamo, correndo ad abbracciarla.
Kagome appoggia la testa sulla mia spalla e scoppia in un pianto disperato, che
mi spezza il cuore.
Rimaniamo in
quella posizione per parecchi minuti, seduti sull’erba di un bosco dell’epoca Sengoku, così lontane da casa eppure così vicine.
Ho come una
sensazione di dejà-vù, che mi riporta ad alcuni mesi
fa, dopo la malattia di Sesshomaru: se ci ripenso, sento ancora una tremenda e
dolorosa stretta allo stomaco. Accarezzo i capelli della mia amica, finché non
sento che si calma, poi mi alzo e aiuto lei a fare altrettanto.
-Ascolta,
Kagome: potrò non essere nella testa di Inuyasha, ma so per certo che lui ti
ama davvero e non ti ritiene un rimpiazzo. Vedi, Inuyasha ha fatto quello che
Sesshomaru ha impiegato un po’ per capire: noi -io e te- siamo più che le ombre
di coloro che eravamo in passato. Io non sono Rin,
così come tu non sei quella ragazza. In noi c’è altro, c’è di più, c’è
un’intera personalità da conoscere e comprendere e non ci si può basare su
quello che eravamo. Inucchan l’ha capito prima di chiunque altro e ti ha amata
ugualmente, così come ha fatto nostro padre con Izayoi
-che è non è altro che la reincarnazione della vera madre di Inuyasha.- e come,
infine, ha fatto Sesshomaru con me.-
La mia amica
mi guarda con gli occhioni scuri spalancati e in essi vedo un lumicino di
speranza, completamente assente nei minuti precedenti.
Faccio un
sospiro di sollievo mentale e prendo la mia amica per mano, tirandola
dolcemente verso il limitare del bosco.
-Andiamo,
Kacchan: i Kami ci hanno assistito fino ad ora, ma tu
non hai idea di quanti demoni ci siano in questo grumo di alberi.-
A quelle
parole, Kagome si trasforma in una piovra e me la ritrovo completamente
addosso.
-Kacchan, ti
imploro! Staccati: soffoco!-
-Andiamocene
di qui, perpiacereperpiacereperpiacere!-
Io annuisco e
la prendo nuovamente per mano, conducendola verso il gruppetto che avevamo
abbandonato poco prima. Spero che si siano spiegati in qualche modo, come spero
che i due Inuyasha non abbiano preso a litigare: sarebbe uno spettacolo
abbastanza inquietante. Oltre che pessimo.
-Senti… non
sei obbligata a parlargli.- dico a Kagome, ben sapendo che il suo “ragazzo” è a
portata d’orecchio. -E’ un idiota e come idiota devi trattarlo. Per lo meno
finché non si prostra ai tuoi piedi e ti chiede scusa in tutte le lingue del
mondo.-
-Dici che se
lo procurerà un vocabolario?-
Scoppio a
ridere vedendo il suo sguardo malizioso. -Sei adorabile quando fai così!- le
dico, dandole un buffetto su una guancia.
Non appena
siamo abbastanza vicine, spostiamo entrambe lo sguardo sui nostri amici -e non-
e, non appena si accorgono di noi, ricambiano curiosi lo sguardo. Mio fratello
Inuyasha, dopo aver visto la sua Kagome vicino a me, fa un sospiro di sollievo
e io gli lancio un’occhiataccia, sicura che la veda anche da quella distanza.
Se pensa che
abbia convinto Kagome a perdonarlo, starà fresco per un bel po’. Così impara a
fare il gorilla senza cervello. Uh-uh-uh!
Angolino
dell’autrice: Rieccomi
con un nuovo capitolo! Ayame e i suoi amici sono
finiti nell’epoca Sengoku e, ovviamente, non potevano
evitare di incontrare le loro controparti passate; Inuysha
e Kagome hanno litigato e, vi posso assicurare, che questa non sarà una
faccenda che si risolverà in pochi capitoli; infine, dulcis in fundo, ecco un
piccolo assaggio di Sesshomaru senza poteri demoniaci: le cose tra lui e Ayame riusciranno a rimanere uguali oppure sorgeranno difficoltà?
Vi ringrazio
tantissimo per tutte le bellissime recensioni: ovviamente, avrete le risposte
appena possibile. Ringrazio anche chi ha solo letto e chi ha messo questa
storia in una delle liste.
Al prossimo capitolo!
Sami