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Autore: LaVampy    23/09/2016    3 recensioni
e se Max ormai abbastanza grande non riuscisse a controllare il suo potere? c'è una scelta da fare farlo diventare un apprendista stregone come vorrebbe Magnus o lasciarlo vivere come un semplice bambino come vorrebbe Alec?
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Max Lightwood, Max Lightwood-Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Malec's family'
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Magnus ed Alec stavano discutendo a bassa voce, Alec stava insistendo “O Lo fai te o lo faccio da solo” diceva, trattenendo il compagno per la mano. “Mi dispiace, io non riesco e non sappiamo nemmeno se funzionerà, potrebbe essere inutile, perderemmo solo tempo”.

“Non è una perdita di tempo, c’è qualcuno che ti conosce, che forse ti ha amato, e ti è stato vicino che ora ti vuole morto, dobbiamo avere più piani B. dobbiamo concentrare le nostre forze, su idee che nessuno si aspetterebbe. Non nutro nessun dubbio su Clary e le sue rune, ma forse non sono abbastanza efficaci”.

“Alexander, io non posso, mi dispiace. Non intendo discuterne ancora” disse allontanando la mano del compagno. “Lo sai che per essere uno stregone, pluricentenario, sei peggio di Max?” gli urlò contro Alec, e Magnus, da uomo adulto quale era, gli rispose alzando il dito medio.

“Faccio da solo” urlò Alec, chiudendosi in bagno.

Tessa e Catarina discutevano sul fatto che non fosse il caso di evocare un demone, con Max presente in casa. In accordo con Magnus decisero di svegliarlo, spiegargli la situazione e portarlo, con un portale a casa da Maryse e stranamente il bambino non fece nessuna storia.

“Siamo pronti” disse poco dopo Clary, uscendo dalla stanza con il viso sporco di polvere di gessetti colorati.

Concentrandosi Catarina, Tessa e Magnus aprirono il pentagramma, una luce si diffuse nella stanza, Alec si sentì attraversato da una profonda calma e pace. Quando la luce irradiò i corpi degli stregoni, Catarina e Magnus furono scossi da violenti conati di vomito.

“Io, non ho pensato che potesse avere effetto anche su voi” disse Clary, inginocchiandosi vicino a Catarina.

“E’ la nostra natura di demone, che combatte contro la runa angelica” disse Magnus, riprendendosi. “Non è colpa tua, anzi, siamo certi che se fa questo effetto su di noi, sul demone sarà amplificato. Brava Biscottino” disse Magnus. “Cat, come stai?” chiese lo stregone, osservando l’amica. “Bene, dobbiamo solo trovare il modo per esserne immuni”.

“Esistono vari incantesimi, ma tutti di brevissima durata” rispose lo stregone. “Mags, non sono abbastanza potente per usarne uno” disse sconsolata Catarina.
“Quello non è un problema” rispose Magnus, porgendo una mano all’amica per farla alzare. “Ora invochiamo questo stronzo” disse Magnus, iniziando a recitare le formule di rito, senza dare il tempo a nessuno di poter dire o fare qualcosa. Alec osservava la scena appoggiato al muro, con le mani in tasca, la faccia tesa in una smorfia di rabbia.

“Che peccato, stavo già per chiedere l’extra” disse una voce dal nulla.

“Mostrati” disse Magnus, osservando dentro il pentagramma.

“Che caratteraccio” disse Elyass comparendo nella solita nuvola. “Oh che bello rivedervi tutti, sono entusiasta, oh guarda c’è pure la moretta” disse agitando un tentacolo in direzione di Isabelle.

“Abbiamo la squama di tuo padre. E pensa un po’ l’abbiamo anche incontrato” disse Magnus, osservando il demone.

“Voglio vederla” disse allora il demone, allungando un tentacolo verso Magnus.

“Strano Elyaas, mi aspettavo che mi chiedessi come mai avevo incontrato tuo padre che credevo distrutto secoli, fa, ed invece non sembri per nulla sorpreso”.
“Oh. C’era mio Padre, scusami non ti ascoltavo” disse ironicamente il demone.

“Io fossi in te non fari tanto lo spiritoso, caro Elyaas” disse Magnus, schioccando le dita.

Dal pentagramma si alzò una piccola luce bianca, il demone lanciò un grido ma si riscosse.

“Ancora con le Rune? Non credi che abbia imparato la lezione? Non sono mica così stupido” disse ghignando il demone.

“Non lo metto in dubbio, ma c’è una cosa che voi demoni sottovalutate. Io vi conosco, meglio di chiunque altro, sono il Figlio di un Principe dell’Inferno, e non temo nessuno di Voi. Ora dimmi, e non mentirmi, chi ti ha pagato per tradirmi?” chiese Magnus.

“Tradirti, che brutta parola” disse il demone. “Io non ho proprio tradito nessuno”. “Ti ho dato il mio prezzo, il resto lo avete fatto voi” rispose Elyass.

“Menti Demone” disse Magnus, avvolgendosi completamente di fiammelle azzurre. Si girò verso Clary che si avvicinò al pentagramma per attivare le Rune.

“Maledetta” urlò in preda al dolore Elyass.

“Bene. Ora abbiamo la tua attenzione” gli fece il verso Magnus, osservando il demone che si contorceva per il dolore. La stanza ormai piena di melma che si staccava dal demone.

“Io non so di cosa parli, stregone” continuò Elyass. “iI hai chiesto dei libri e mi sono voluto vendicare, mandandoti alla ricerca di un oggetto impossibile”. “Non so nulla delle Sirene, e dei sogni” continuò il demone.

“Strano” disse Magnus, sorridendo serafico, “Nessuno ha parlato di Sirene e sogni”. Poi facendo segno alla ragazza, la luce dentro il pentagramma crebbe fino a diventare rossa.

Catarina colta da un giramento di testa, fu costretta ad abbandonare la stanza insieme a Tessa.

“Soffro io Stregone, ma soffri anche te. E io ho più resistenza” disse il demone, ridendo, la risata rotta dal dolore.

“Clary, fermati” disse Alec, accorrendo vicino a Magnus.

“No biscottino, sto bene, fidati” disse Magnus, bloccando Alec che lo stava per toccare e guardando la ragazza, che annuì impercettibilmente.

“Te lo chiedo nuovamente Elyass, chi ha cercato di uccidermi?” chiese Magnus.

“Stregone, finirai per morire, è così importante per te, sapere? Non sei forse vivo? Non siete vivi? Io non so il nome, mi ha offerto delle anime in cambio di un consiglio”. “Voleva che ti mettessi alla ricerca di mio Padre. Altro non so” disse il demone.

“Adesso basta” disse Alec, avvicinandosi al pentagramma. Dalle mani uscivano piccole gocce di un liquidi che nessuno, nel buio della stanza riconobbe, tranne Magnus. ed ovviamente Elyass che cercava di schivarle, mentre quelle che lo colpivano a contato con la nuvoal del demone, rilasciavano il suono del fuoco quando scoppietta.

“Alec, cosa diamine stai facendo?” chiese Jace, osservando il suo parabatai. “E’ Sangue” disse Magnus, trattenendo l’ennesimo conato di vomito.

“Non puoi averlo fatto, non mi toccare. Stai indietro, smettila maledetto mezzo angelo. Smettila subito” urlava al cacciatore il demone.

“Non l’ho capito subito” disse Alec, osservando i compagni. “Me ne sono accorto da poco, grazie a Magnus. Da quando siamo tornati da Edom il nostro sangue è più forte, come se il passaggio all’inferno ci avesse rafforzato. Se Magnus entra in contatto diretto si brucia”.

“Il nostro sangue” disse Alec, mostrando le braccia e le mani tagliate, “Il nostro sangue è angelico, e se i demoni ne vengono in contatto, possono anche morire. Dunque ora ti chiedo, a nome del Sommo Stregone Magnus Bane, chi ti ha pagato?” disse Alec, arrivando vicinissimo al pentagramma, quasi ad entrarci dentro.

“Dunque Parli. O preferisci assaggiare il mio sangue?” disse Alec, dando così il tempo a Magnus di riprendersi.

“Sia maledetto Raziel, e tutti quelli come voi, stupidi Nephilim. Voi e quello stupido angelo, siate maledetti per ogni giorno passato ad estirparci da questa terra, la nostra terra, che voi state calpestando” disse il demone.

“Sono già stato all’Inferno e sono tornato indietro, Demone. Non mi fanno paura le tue stupide minacce”, ripetè il cacciatore.

“Sono stato evocato, un paio di sere fa”. “Era una stanza buia, le pareti piene di graffiti, mi hanno detto che Magnus Bane mi avrebbe evocato, dovevo solo chiedere in cambio una squama di mio padre. Mi hanno dato in cambio delle anime” disse il demone, ormai vinto.

“Chi?” chiese Magnus.

“Io non lo so, veramente, ma era uno stregone” disse Elyass.

“Ne sei certo?” chiese ancora Alec.

“Smettila di agitare le tue mani, maledetto angelo” disse il demone. “Si sono sicuro, non l’ho visto in faccia, io non faccio domande” .

“Perché non me lo hai detto?” domandò allora Magnus, osservando il compagno.

“Non me lo hai chiesto e non ritengo che i miei affari ti debbano interessare, te lo sto dicendo non per te, ma perché tengo alla mia vita, e il tuo angelo potrebbe farmi passare un brutto momento. Inoltre non mi è stato detto di non dirlo, anzi. Ha detto che ben presto il passato sarebbe tornato per chiedere il conto” disse Elyass ridendo.

“Bene Demone, non mi sei più utile, puoi raggiungere tuo padre” disse Magnus.

“Sicuro? Che non ti servo più” disse il demone, facendosi comparire in mano un libro.

“E tuo se prometti di lasciarmi andare” disse Elyass, “Non chiederò nulla in cambio se non la mia vita”.

Alec prese la mani dello stregone tra le proprie che sussultò. “Va bene” disse lo stregone, “Ma ho io una richiesta” disse osservando la stanza intorno e scorgendo quello che cercava.

“Hai un debito enorme con me, e con tutti loro, guardali e ricordati di loro e di me, perché prima o poi chiederemo la tua vita e te dovrai darcela. Io non dimentico” disse Magnus, “Ora dammi il libro e vattene”.

Il libro comparve nelle mani dello stregone e Elyass sparì in una nuvola azzurra.

“Ti avevo detto di non farlo” disse Magnus osservando il compagno. “Dovresti sapere che non ti ascolto da un po’” disse Alec, ridendo e baciandolo.

Finalmente erano in possesso del libro che avrebbe permesso a Max di controllare la magia e avevano una lama angelica che aveva trafitto il demone. Poteva rintracciare lo stregone che lo voleva morto.

Il passato sarebbe tornato per chiedere il conto e loro erano pronti.

“Catarina??” chiese Magnus osservando Tessa.

“Sta bene, ma deve riposare”, “Su di lei la runa ha avuto più effetto che su di te. Credo sia in parte dovuto al fatto che sei intimo con un angelo. E questo ti ha reso un po immune al suo potere, ma sono solo supposizioni” disse Tessa maliziosa, facendo ridere tutti e arrossire Alec.

La tensione si era notevolmente sciolta, ora sapevano contro cosa stavano combattendo… ben presto sarebbe arrivata la resa dei conti.
 
 
 L'angolo della Vampy
eccomi qui, è da un po che non scrivo note, vorrei un vostro parere, positivo o negativo, sapere se la storia ha un senso, se vi piace come l'ho inventata, su non siate timidi ed aiutatemi nel migliorare, perchè non c'è nulla di più bello di una recensione positiva, con un consiglio dentro.
LaVampy
   
 
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