<< Ed ora io vi
dichiaro marito e moglie,
può baciare la sposa >> Jacob
guardò sua moglie con un sorriso mentre lei
sollevava una mano sfiorandogli la guancia:<< Madame
Meler… >> e
avvicinò il viso al suo:<< Monsieur Meler
>> gli rispose lei mentre
le loro labbra si univano.
Alcune ore dopo chiusi nella loro
stanza da
letto Jacob guardò sua moglie in piedi accanto al
paravento:<< Vuoi darmi
una mano mon cher? >> gli domandò guardandolo
da sopra la spalla e
sorridendo lasciva:<< Hai ancora bisogno di chiederlo?
>> lei
sorrise Jacob si
avvicinò sollevando le
mani per raggiungere la fila di bottoncini avorio che chiudevano il
retro del
suo abito da sposa:<< Sei favolosa con questo abito ma
vie ma credo che
tra poco potrei… >> << Fallo
>> gli rispose lei prima che lui
potesse finire la frase:<< Tua madre si
infurierà, le sarà costato una
fortuna e proviene dai migliori sarti di Avignone >> la
prese in giro
avvicinando la bocca a quel collo bianco latte:<<
L’unica persona da cui
posso tollerare di ricevere ordini adesso è mio marito
>> il sorriso di
Jacob si allargò ancora di più a quelle parole
mentre sua moglie si passava le
mani sulla pancia ormai evidente dove stava riposando il loro futuro
erede:<< Felice di sentirtelo dire ma vie >>
Villa Meler, sei mesi prima
<< Questa volta non
ti asseconderò Jacob,
non mi interessa quali scuse ci propinerai non accetterò mai
che sotto il mio
tetto… >> <<
Succederà anche senza il vostro benestare padre, tanto
vale che vi metta a conoscenza dei fatti no? >> il signor
Meler si alzò
dalla sua poltrona impugnando la propria bacchetta:<< Mi
stai sfidando
Jacob? >> il giovane si passò una mano nei
capelli ramati sfiorando con
l’altra la propria giacca dove teneva la bacchetta pensando
che molto
probabilmente in quella casa era l’unico che ancora non aveva
combinato niente
di concreto mentre Holden e Faure di sicuro si stavano divertendo con
le sue
ospiti!
Al pensiero di Daniel Faure che si
dava da fare
una smorfia gli salì alle labbra ma un altro pensiero lo
fece sorridere più di
quanto immaginasse: con chi si dava da fare Daniel? Se lo scopriva
poteva
escludere la suddetta signorina dalle sue possibilità e dal
momento che quella
notte aveva già escluso Lucille Legrand visto che Edison gli
aveva raccontato
di aver passato la notte con lei non ci sarebbe voluto molto per capire
quale
delle due sorelle Bernard:<< Te lo ripeto di nuovo Jacob,
stai sfidando
tuo padre? >> sapendo che doveva pensare in fretta Jacob
sorrise
sardonico:<< Mai padre, non farei mai niente del genere,
credo che
abbiate frainteso le mie intenzioni >> poi sfoderando la
sua migliore
faccia da angelo aggiunse guardando anche Legrand e
Bernard:<< Chiedo
scusa signori, mi sono espresso male, non intendevo dire che dovremmo
passare
la notte con le vostre figlie ma solamente del tempo, molto tempo,
insieme in
modo da poterle conoscere meglio >> Simon Bernard si
voltò a guardarlo
con quegli occhi grigi che aveva trasmesso anche alle
figlie:<< Le tue
intenzioni sono caste figliolo? >> odiava essere chiamato
figliolo ma
visto che con ogni probabilità stava parlando con il suo
futuro suocero doveva
stare calmo:<< Sì signore, senza dubbio
>> poi chinando il capo per
dimostrare tutta l’umiltà e le buone intenzioni di
cui era capace, dio quanto
sapeva fingere bene! Ad ogni modo continuò:<<
La sola cosa che voglio è
passare un po’ di tempo con una certa signorina prima di
poter prendere una
decisione che cambierà non solo la mia ma anche la sua vita
>> a quelle
parole gli uomini lo guardarono allibiti e suo padre
domandò:<< Hai per
caso scelto chi… >> << Ho
un’idea padre ma non stiamo parlando solo
della mia vita e quindi vorrei prima parlarne con lei, concedetemi un
giorno,
un giorno solo in cui io possa parlarle e vedere se ciò che
provo… >>
<< Andiamo Philip il ragazzo ha buone intenzioni
dopotutto! >> e
sorridendo gioviale ed ignaro di quello che la sua unica erede faceva
di notte
in compagnia di Edison Holden monsieur Legrand spalleggiò la
sua causa:<<
Non mi farai pentire di questa scelta vero Jacob? Non farai nulla di
sconveniente o di irreparabile perché pagherai le
conseguenze di ogni tuo
singolo gesto >> pensando all’unica notte, anzi
ai pochi momenti, che
aveva passato con la sua misteriosa ammiratrice Jacob
sorrise:<< Non
preoccupatevi padre, andrà tutto come deve andare
>> poi chinando il capo
per salutare aggiunse:<< Se volete scusarmi è
meglio che vada a… >>
<< Possiamo sapere il nome della ragazza a cui intendi
proporti figliolo?
>> domandò Bernard e lì il sangue
di Jacob si fermò, come diavolo poteva
dire…:<<
Credo che sia meglio prima parlarne con lei, non vorrei spiazzarla
troppo con
le mie intenzioni e poi… >> <<
Suvvia Jacob, io e Legrand siamo
qui, sono le nostre figlie quelle di cui stai parlando, un padre merita
di
sapere a chi andrà in sposa sua figlia >>
<< Avanti Jacob, penso
che tu possa soddisfare la nostra curiosità >>
lo invitò suo padre
sorridendogli in segno di sfida:<< Beh
ecco…io… >> in suo soccorso
arrivò un delicato bussare alla porta:<< Non
ho interrotto niente di
importante vero? >> Jacob si voltò guardando
l’espressione sorpresa di
Lya Bernard:<< Lya…ma petite che cosa ci fai
qui? >> le domandò il
padre sorridendo mentre la figlia si avvicinava, bellissima ed eterea
in
quell’abito color cipria notò
Jacob:<< Non cercavo voi padre, ma Jacob
>> sentendosi chiamare lui si voltò verso di
lei:<< E per quale
motivo mi cercavate? >> domandò alzando un
sopracciglio scettico e lei si
portò una mano sulle labbra fingendosi imbarazzata mentre le
sue guance si
tingevano di rosso:<< Oh ve ne siete dimenticato?
>> poi
avvicinandosi ed allungando una mano per poggiarla sul suo braccio
aggiunse:<< Mi avevate promesso di insegnarmi a tirare
con l’arco, ne
stavamo parlando ieri sera prima di cena, ricordate? >>
lo stava
salvando, senza un’apparente motivo e vai a capire per quale
tornaconto Lya lo
stava tirando fuori da quella situazione decisamente soffocante, doveva
solo
capire perché:<< Oh ma certo la lezione!
>> e fingendo di
ricordarsi di quell’inesistente conversazione Jacob si
voltò porgendo il braccio
alla ragazza:<< Voi ci scusate signori? Continueremo
questa conversazione
più tardi >> poi prima che qualcuno potesse
fermarli uscì dal salotto
insieme alla sua salvatrice!
<< Bene, grazie per
avermi tolto da questo
impiccio ma ora ho da fare e… >> e Jacob fece
per allontanarsi quando la
voce sprezzante di Faure lo fece imprecare tra i denti:<<
Si dice in giro
che tu stia dando lezioni di tiro con l’arco Meler
>> Jacob si voltò
vedendo il giovane che si avvicinava affiancato da Colette, Edison e
Lucille:<<
Chissà perché non mi sorprende che la voce ti sia
già arrivata Faure! I miei
complimenti, sei davvero una pettegola d’eccezione!
>> lo prese in giro
Jacob che non si sarebbe mai abbassato a dargliela
vinta:<< Ridi pure
Meler, ridi finché puoi, ho sentito quello che hai detto ai
nostri padri, ho
sentito quello che ti sei messo in testa ma non pensare di essere
l’unico a
poter giocare questa mano >> Jacob fece per rispondere
quando la voce di
Lya lo anticipò:<< Vuol dire che hai
già pensato ad una scelta Daniel?
Davvero? >> immobile Jacob la guardò e non
poté che provare di nuovo
ammirazione per quella giovane, certo che sapeva rigirarsi chiunque
avesse
davanti, non aveva mai fatto caso a questa sua capacità o
forse l’aveva sempre
notata ma lo infastidiva perché la usava anche con
lui:<< Oh mia adorata
Lya potrei sorprenderti >> le mormorò lui
facendo per prenderle la mano,
ma lei se le portò entrambe al volto battendole felice come
una bambina
voltandosi poi verso di lui:<< Oh Jacob, so di chiedervi
molto, ma visto
che siamo tutti qui, perché non ci date una dimostrazione
della vostra bravura?
Ve ne prego >> di nuovo Lya lo stava salvando evitandogli
di spaccare la
faccia a Faure ma probabilmente stava salvando anche sé
stessa, quel ragazzo
era viscido e lei non voleva averci a che fare!
<< Rendiamo le cose
più interessanti Meler
>> ribatté Daniel avvicinandosi e prendendo
uno degli archi che erano
poggiati su un tavolo di legno:<< Giochiamocela
>> e imitando la
sua stessa frase usata la prima sera aggiunse prendendo una freccia e
preparandosi a scoccare:<< Dieci tiri, chi fa
più centri sceglierà per
primo >> Jacob lo guardò come se fosse
pazzo:<< Sceglierà cosa?
>> domandò anche se forse immaginava
già la risposta dell’altro:<<
La sua donna >>
Nove frecce dopo Edison era ormai
decretato
terzo classificato avendo mancato due bersagli mentre Daniel e Jacob
erano
testa a testa, mancava un tiro a testa e Faure si era rivelato un
tiratore non
così scarso come aveva sempre fatto credere:<<
Allora Meler? Vuoi fare
anche questo tiro o ti decidi a gettare la spugna? >>
domandò quel
megalomane dopo che ebbe fatto il terzo centro di fila:<<
Mi chiedo
quando chiuderai quella bocca Faure, davvero sarebbe un miracolo
>> e
Jacob si preparò a tirare ma nell’esatto momento
in cui scoccò la freccia
Daniel estrasse la bacchetta dalla tasca e mormorò a bassa
voce:<<
Confundus >> facendo deviare il tiro di Jacob verso la
parte esterna del
bersaglio:<< Ma che peccato…ho vinto
>> poi sorridendo soddisfatto
aggiunse:<< Quindi se non ricordo male ora tocca a me
scegliere vero?
>> Jacob non proferì parola mentre Faure
sorrideva tronfio:<<
Allora Daniel? Non dicevi di avere già le idee chiare?
>> e senza troppi
mezzi termini Colette lo guardò di sfuggita mentre i suoi
occhi fuggivano verso
Jacob ancora fermo con i pugni chiusi, se quell’idiota non la
smetteva di fare
le sue sceneggiate presto si sarebbe trovato per terra con un occhio
nero!
<< Avete ragione
Colette, avete pienamente
ragione >> poi guardando di nuovo Jacob
aggiunse:<< Una giornata
intera con una di loro vero? >> Meler annuì
stringendo i denti, quanto
aveva intenzione di tirare la corda
quell’idiota:<< Bene, allora credo
non ci sia molto da dire…dico bene mademoiselle Bernard?
>> e porgendo la
mano a Colette aggiunse galante:<< Volete farmi
l’onore? >> Colette
guardò quella mano bianca che le veniva porta poi alzando
gli occhi verso Jacob
per un istante sorrise tornando a guardare Faure:<< Con
vero piacere
monsieur >> come tutti si erano aspettati Daniel
guardò verso
Jacob:<< Tu permetti vero Meler? >> Jacob
fece spallucce:<<
Non sono io a dover decidere Faure, buona fortuna >>
Daniel assottigliò
gli occhi:<< Tu non hai ancora scelto >>
Jacob sorrise guardando
Edison e Lucille che si tenevano per mano, dio era troppo tenero per
quel mondo
e lo aveva sempre saputo:<< Mademoiselle Lya siete pronta
per la vostra
lezione privata? >> domandò poi quasi senza
guardare la giovane in piedi
accanto a lui e porgendole il braccio:<< Con vero piacere
monsieur Meler,
con molto piacere >>
a quelle
parole Daniel fece per aprire bocca ma Lya lo guardò
sorridendo:<< Andate
Faure o mia sorella potrebbe diventare gelosa…
>>
Quella sera prima di andare a
dormire Jacob si
attardò nella biblioteca con la scusa di scegliere un buon
libro, in realtà
voleva stare solo per pensare: il lungo pomeriggio trascorso con Lya
Bernard a
tirare con l’arco l’aveva lasciato decisamente
spiazzato; se all’inizio aveva
creduto che lei fosse solo una bella statuina da salotto dopo i primi
due tiri
in cui lei aveva quasi centrato il bersaglio lui era rimasto
affascinato nel
vederla tirare, nel vedere il suo viso serio e concentrato, le sue
braccia tese
e le mani delicate che praticamente accarezzavano la freccia, avrebbe
tanto
voluto che accarezzassero…ma si era riscosso subito da quei
pensieri ricordando
chi glieli stava suscitando, Lya era il suo opposto e una giornata
insieme non
avrebbe mai cambiato questo fatto!
Mentre stava per prendere un libro
da uno
scaffale le luci della stanza si spensero e un caldo profumo di
fiordaliso lo avvolse:<< Sei felice della tua scelta mon cher?
>> gli domandò
la voce della sua misteriosa compagna, percepiva la sua vicinanza ma
non era
così vicina da poterlo toccare:<< E tu la
chiami scelta? >> lei
rise piano:<< Non sono dispiaciuta se è questo
che ti stai domandando
>> per un attimo un pensiero gli balenò nella
mente ma era talmente
stupido che lo accantonò all’istante, poi la voce
di lei lo distrasse di
nuovo:<< Domani sera tuo padre ha deciso di dare un ballo
prima della
nostra partenza, aspettami in fondo alle scale >>
<< Dimmi chi sei…
>> lei si avvicinò quel poco che bastava per
sfiorargli la nuca con le
labbra:<< Tu sai chi sono… >>
poi mentre si allontanava gli mormorò
piano:<< Solo un’ultima richiesta mon
cher…la tua cravatta rossa…
>> << Cosa? >> lei rise
piano:<< Mettila, si abbinerà
con il mio vestito >>
La sera dopo con il suo impeccabile
completo
nero e la cravatta al suo posto Jacob aspettava immobile ai piedi dello
scalone
di cedro dell’ingresso, aveva rimuginato tutto il giorno e
buona parte della
notte precedente sulle richieste della sua ignota compagna ed era
giunto ad una
conclusione: era Lya! Doveva essere Lya! Non poteva essere altrimenti e
l’idea
che non fosse lei lo spaventava quasi quanto la consapevolezza che
dalla prima
volta in cui l’aveva conosciuta non aveva fatto altro che
detestarla per quanto
poco lei cedesse al suo fascino, ma se lei non lo riteneva interessante
o
attraente allora non poteva essere lei quella che…no! Doveva
essere lei!
Quasi mosso da una forza invisibile
Jacob alzò il
viso verso il piano superiore e i suoi occhi incrociarono una figura
slanciata
con i capelli neri raccolti su un lato e il corpo da dea fasciato in un
vestito
rosso cremisi dal taglio ad impero che la faceva somigliare ad una
divinità dei
romani.
In silenzio e con la gola secca dal
desiderio la
guardò scendere i gradini ad uno ad uno.
Quando furono una accanto
all’altro
automaticamente le porse la mano e sorridendo le sussurrò in
un orecchio:<<
Ora capisco il perché della cravatta >> lei
sorrise:<< Ti è sempre
stata bene, proprio come la prima volta che ci siamo incontrati
>> Jacob
strinse il braccio di lei con il proprio mentre attraversavano la porta
d’ingresso
del salone da ballo poi, prima che gli mancasse il coraggio o che
qualcuno
potesse anche solo provare a fermarlo prese entrambe le mani della sua
accompagnatrice e mettendosi in ginocchio davanti a lei estrasse dalla
tasca
della giacca un grosso anello con un rubino tagliato a rombo contornato
da
piccoli brillanti e sorridendole domandò
piano:<< Lya Annette Bernard,
vuoi sposarmi? >> contro ogni usanza del buon costume Lya
lo tirò in
piedi e gettandogli le braccia al collo gli baciò le labbra
senza riserve!
Sei mesi dopo i giornali parlavano
di matrimonio
riparatore e di un errore che era costato a Jacob Meler la sua
libertà, ma
nessuno sapeva quanto in realtà Jacob e Lya avessero
ottenuto entrambi
esattamente ciò che volevano!
Monsieur Jacob e Madame Lya Meler
Grimilde's
Avrei potuto aggiungere mille altri particolari di come si sono innamorati Lya e Jacob, soprattuto lei che all'inizio sembrava odiarlo (sembrava appunto!); tuttavia questa storia era nata come una mini-long e quindi ho preferito accorciare e darvi un quadro generale della storia...
Per i posteri lascio detto che tutti gli eredi dei Meler fino ad Elodie sono stati maschi e tutti con la stessa folle idea di Jacob di tentare in tutti i modi di non sposarsi o per lo meno di poter scegliere con chi farlo...da qui la tradizione dei Jeux d'amour è continuata nei secoli e onestamente ha sempre portato fortuna a tutti coloro che vi hanno preso parte...